Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopi di lucro.

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Attenzione: In questa storia verranno trattate tematiche un pò crude. Chi non gradisse il genere è pregato di non leggere.


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L'ALCHIMISTA DI FUOCO:

L'abominio che non avrebbe dovuto esistere.




Roy Mustang fissò con gli occhi praticamente fuori delle orbite il Generale che aveva di fronte.
Non ricordava come si chiamasse, nonostante si fosse presentato non più di due minuti prima.
Non lo conosceva: di sicuro era stato da poco promosso, vista la facilità con cui gli ufficiali morivano in quel periodo.

“Può...può ripetere, per favore? Temo di non aver capito molto bene..!”

“Oh, credo che tu abbia capito benissimo, invece, Maggiore Mustang!”

Roy sbatté le palpebre.
Sì che aveva capito, dannazione.

Ma non ci voleva credere.

“Alchimista di Fuoco” disse il Generale, al silenzio del suo interlocutore “Questo è un ordine dai piani alti. Non lo puoi rifiutare!”

Una domanda si fece strada nella mente di Mustang.


Perché io?


E la risposta venne da sola, semplice e immediata.


Perché hai voluto diventare a tutti i costi il fottutissimo Alchimista di Fuoco.



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Roy Mustang avanzava a passo lento verso lo scuro edificio che stava dietro il Laboratorio numero 4.
Il luogo gli stava mettendo addosso un'inquietudine che non aveva mai provato prima.
Sembrava un vecchio palazzo abbandonato, tanto era fatiscente.
Se non fosse stato per il brulicare di soldati che ne entravano e uscivano, Roy avrebbe giurato che quella fosse una casa infestata di fantasmi.
Fantasmi pieni di rancore che ancora urlavano disperati.

Solo che i fantasmi non esistevano.

Mentre quelle grida erano reali.


Dannazione! Certo che erano reali.

Ed erano persone vere quelle che stavano emettendo quei suoni al limite dell'umano.
Roy per un attimo sentì le gambe bloccarglisi.
Non riusciva a muovere un solo passo.

Fissava terrorizzato il portone d'ingresso dell'edificio, senza la forza di varcarne la soglia.
Stava quasi per tornare indietro, quando uno di quei soldati lo vide e gli si fec incontro.

“Lei è il Maggiore Mustang?!” chiese l'uomo.

Roy lo fissò pieno di spavento.

Dannazione, era poco più di un ragazzino.
Doveva a malapena aver finito l'Accademia!

Roy ingoiò a vuoto un paio di volte, prima di riuscire a rispondergli.

“Sono io. Mi hanno detto di fare rapporto al Colonnello Raven”

Il soldato annuì.

“Per di qua, prego!”

Roy e il suo accompagnatore entrarono.
All'interno era un poco più curato che all'esterno, ma l'atmosfera che vi regnava non era migliorata.
Anzi, ogni passo che facevano, ogni metro per cui si inoltravano il quel luogo malefico, Roy si sentiva sempre peggio.
Cercò di concentrarsi esclusivamente sulla schiena del ragazzo davanti a lui, per evitare di pensare a qualsiasi altra cosa.
Alla fine arrivarono nell'unica parte dell'edificio che sembrava appartenere ad un mondo civile.
Il ragazzo bussò ad una elegante porta di legno.

“Avanti” si sentì dall'interno.

Il ragazzo fece entrare Mustang, poi si dileguò.

Roy entrò titubante.
Davanti a lui c'era un comunissimo ufficio militare, con scrivanie e poltrone.
Quello che doveva essere Raven, il capo del progetto, era seduto dal lato opposto della stanza.

“Piacere di conoscerla! Lei deve essere Roy Mustang, vero?!” disse il Colonnello, salutando il nuovo arrivato con un ampio sorriso, che Roy trovò assolutamente fuori luogo.

“Sissignore” disse lui, facendo il saluto militare.

“Bene, è un onore avere un Alchimista di Stato qui”

Normalmente Roy avrebbe risposto con un “La ringrazio dell'opportunità che mi state dando” o qualche frase del genere. Solo che questa volta non ce la faceva proprio a mandare giù il rospo che aveva in gola. Per cui si limitò ad un cenno del capo.

“Vedo che sei un tipo taciturno, eh, Maggiore?!”


Che uomo odioso, pensava nel mentre Roy.
Come diavolo può starsene qui a conversare così tranquillamente?!


“Va bene, mi sembra di capire che non intendi perdere tempo in convenevoli. Allora veniamo a noi!”

Il Colonnello si alzò e fece strada a Mustang.

“Intanto che ti spiego quello che dovrai fare, ti faccio fare un giro”

Di nuovo Roy si limitò ad annuire con la testa.



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Che schifo.



Che schifo!
Qui è tutto marcio!
Qui è tutto sbagliato!


Che ci sto a fare ancora qui?!
Perché non ho potuto rifiutare?!


Dannazione!
Che fottutissimo schifo!



Snap


Una scintilla partì dalle sue dita e subito una vampata di fuoco si sprigionò nell'aria.


Urla disumane.


Roy distolse lo sguardo.
Come avrebbe voluto riuscire anche a non sentire quelle grida strazianti!
Cosa non avrebbe dato per fuggire da quel luogo!

“Ok, basta così!”

Roy interrompette il processo alchemico.




Non guardare.
Non guardare, Roy, non farti del male.


Sono un bastardo.
Devo guardare.
Devo stare male.
Non posso fare finta di niente.


Roy fu colto da un violento conato di vomito e fu solo per il suo straordinario autocontrollo che non fece vedere a tutti quello che aveva mangiato il giorno prima.

L'uomo che aveva davanti non sembrava nemmeno più un uomo.
Era un ammasso informe, nerastro e puzzolente.

Dio, che schifo!

Che schifo quel pover'uomo.

Che schifo quella situazione.



Che schifo Roy Mustang.



Era per quello che aveva studiato per diventare Alchimista di Fuoco?
Per dare fuoco alla gente?!



“Uno studio sugli effetti delle ustioni” aveva detto Raven.

“Per poter studiarle meglio” gli aveva detto con un sorriso.

“Per poter aiutare molte altre persone, in tutto il mondo!” aveva detto ridendo giulivo.

“Non è a questo che servono gli Alchimisti, ad aiutare la gente?!” aveva concluso, dandogli una pacca sulla spalla.



Maledetto schifoso!



Lo sapeva benissimo, Roy, che gli Alchimisti di Stati erano da sempre chiamati “cani dell'esercito” e insultati gratuitamente.
Lui credeva davvero che in realtà tutti quelli che erano diventati Alchimisti di Stato avevano avuto un gran coraggio a scegliere quella carriera. Barattavano il rispetto della gente con la possibilità di accedere alle migliori risorse, e solo per poter diventare Alchimisti migliori e poter aiutare la gente davvero!
Per questo anche lui aveva voluto diventare Alchimista di Stato.

Ma ora, solo ora, solo mentre stava facendo tutto quello, si era reso conto che aveva davvero venduto l'anima al Diavolo.
Era davvero un miserabile Cane dell'Esercito!
E non poteva in alcun modo ribellarsi al suo padrone.




Per cui continuava a schioccare le dite.



Snap

Qualcuno veniva scottato appena.



Snap

Qualcuno subiva delle ustioni leggere. Solo qualche vescica.



Snap


Le vesciche erano molte di più.



Snap


Le vesciche comparivano e subito dopo scoppiavano per l'intenso calore.



Snap


La pelle bruciava.



Snap


I nervi sottocutanei venivano bruciati.
Questi urlavano di meno.


Ma era solo un'illusione.
Il danno era molto, molto più grave.
Lasciati a loro stessi, sarebbero morti in poche ore, se avevano fortuna.
Ma nessuno di quelli che si trovavano faccia a faccia con Roy Mustang potevano dirsi fortunati.




SNAP



Fuoco rosso
pelle arrossata
pelle arrostita
vesciche
vesciche che scoppiano
urla lancinanti
pelle che brucia
odore di bruciato
urla strazianti
il fosforo che alimenta le fiamme
fumo nero che si leva dai corpi
particelle appiccicose di grasso che si spandono nell'aria
i bulbi oculari che si liquefanno
urla disumane
carne scoperta
carne annerita
carne bruciata
carne carbonizzata
carne morta.




Le urla cessano.




E' solo carne senza vita, ormai.
Solo un ammasso nero, informe, puzzolente di fronte all'Alchimista di Fuoco.

Verranno tutti bruciati.

Non avranno nemmeno una degna sepoltura.
Saranno solo un mucchio di spazzatura da gettare nel primo cassonetto.


E un po' di polvere nera che rimarrà sul pavimento.



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Roy Mustang non sopportava tutto questo.
Roy Mustang non poteva sopportare tutto questo.
Avrebbe cambiato tutto, un giorno.

Doveva farcela.

Per questo aveva bruciato la schiena della figlia del suo Maestro.
Anche se era mostruoso il solo pensiero di doverle fare questo.
Ma lei aveva ragione.

Non sarebbe più esistito nessun altro Alchimista di Fuoco.
Non doveva esistere nessun altro con un simile potere.




Mai più avrebbe visto la luce un altro abominio simile...




Snap




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Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti!
Ultimamente la mia ispirazione mi fornisce parecchi spunti.
Solo che mi sono resa conto che sto scrivendo solo storie comiche.
Per cui, ho voluto creare qalcosa di diverso.
E questo è il risultato...!

Non è stato semplice scriverla.
Avvertivo anche io un vago senso di nausea.
Però mi piace come ne è uscita.
Ho voluto dare una visione diversa del nostro povero Alchimista di Fuoco, che ha avuto anche lui i suoi bei traumi.

Spero che mi perdoniate per la licenza poetica: so che gli esperimenti sugli ustionati li facevano a Ishbar, ma ambientato in un luogo "civile" il dramma di Roy si fa più intenso.
E il Generale Raven mi sta sulle palle, per cui qui fa il cattivo, anche se non c'entrava niente.


Spero che commentiate in molti, perché ci tengo a sapere che cosa ne pensate di questa storia.

Come sempre, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat