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Autore: AnnabethJackson    04/01/2014    2 recensioni
Albus è appena stato umiliato davanti a tutta la scuola da una persona a lui cara, mentre l'altra persona più importante della sua vita lo ha deriso. Quindi decide di scappare dal castello.
Dal testo:
"Corri lungo il sentiero mentre, dal cielo, cominciano a cadere delle piccole goccioline di pioggia.
Ti fermi un momento, alzi la testa e, guardando il cielo, capisci che tra poco arriverà un temporale. Lo stesso temporale che senti dentro di te dopo quello che è appena successo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Una nuova generazione bistratta: adesso è il tuo turno!






TITOLO: Il richiamo della pioggia
PACCHETTO: Albus Severus Potter+Frase n°3
INTRODUZIONE: Albus è appena stato umiliato davanti a tutta la scuola da una persona a lui cara, mentre l'altra persona più importante della sua vita lo ha deriso. Quindi decide di scappare dal castello.
GENERE: Introspettivo
NdA (facoltative): Uhm, allora innanzi tutto avevo deciso di scrivere tutt'altro genere anche se il senso era lo stesso, ma poi mi è uscita questa cosa. Non ho mai scritto su questo personaggio anche se nelle mie fanfiction è molto rincorrente, ma come personaggio secondario. Quindi spero che ti piaccia, come è piaciuto a me scrivere.
-Ah, ehm, il fatto che Albus esca dal castello in orario scolastico e non autorizzato, compromette una futura punizione che non ho messo.
-Lucas Gray è puramente un mia invenzione.
-Albus non si accorge della radio semplicemente perché prima era troppo sconvolto. Inoltre questo non è un oggetto babbano ma una radio magica.
-Ho trasformato la frese scelta in dei versi di una canzone... spero vada bene lo stesso ^^.
-Come ho detto nella discussione del contest, lo slash è parte importante della storia anche se è solo accennato visto che non c'è nessun tipo di scena sconcia o simili. Lo slash non fa per me, ma qui l'ho dovuto usare per rendere diverso Albus.







Corri lungo il sentiero mentre, dal cielo, cominciano a cadere delle piccole goccioline di pioggia.

Ti fermi un momento, alzi la testa e, guardando il cielo, capisci che tra poco arriverà un temporale. Lo stesso temporale che senti dentro di te dopo quello che è appena successo.
Lui ti ha umiliato davanti a tutta la scuola, proprio tutta, compresa la tua famiglia.
Lei non ha avuto tatto, ti ha voltato le spalle nel momento del bisogno.
Loro, le uniche persone di cui ti fidavi, in cui avevi riposto tutta la tua fiducia e a cui avevi rivelato tutti i tuoi segreti, quelli più intimi, ti hanno tradito.
Ricominci a correre lungo il sentiero, diretto al villaggio di Hogsmeade.
Sei uscito dal castello senza permesso ma, per ora, questo non ti importa. Vuoi solo mettere più distanza possibile da tutte quelle persone che hanno riso di te, in quel modo, senza pudore. Più distanza possibile da loro.
Eppure sei un Corvonero, sei intelligente, avresti dovuto sapere che un Serpeverde come Scorpius non avrebbe mai potuto essere fedele ad un amico. Insomma, tu sei il figlio del peggior nemico di suo padre.
-Stupido- ti dici, dandoti una manata sulla fronte.
Ti siedi su una panchina ai margini del villaggio. Nascondi il volto nelle mani e piangi, poco importa del diluvio che ti sta bagnando tutto.
Rivivi quel momento, diventato ormai il più brutto della tua vita.
Stavate chiacchierando durante quei pochi attimi di pausa prima dell'inizio della lezione successiva e, in qualche modo, la conversazione era degenerata e Scorpius aveva chiesto l'attenzione di tutti dichiarando, poi, il tuo segreto, il fatto che tu fossi gay.
Ricordi come tutti fossero scoppiati a ridere, indicandoti con il dito e poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso già fin troppo pieno: tua cugina Rose. Le sue risa, la sua posizione piegata in due dalle risate, i suoi occhi così cattivi e pieni d'odio, di invidia.
Il tuo dolore si fa più forte, isolandoti dal resto del mondo.

Poi senti una musica insinuarsi nelle tue orecchie. Alzi il capo e lo volti alla tua sinistra. Lì, sulla panchina, è posata una radiolina di cui non ti eri accorto prima.
Ti chiedi cosa ci faccia lì, ma poi la tua attenzione viene catturata dalla melodia che esce da quell'oggetto. E' strana, ti attira al primo istante, le parole ti ipnotizzano subito.


 
Ti criticheranno sempre,
parleranno male di te
e sarà difficile che incontri qualcuno
al quale tu possa piacere
cosi come sei!


Quelle parole sono così vere, così adatte alla tua situazione che percepisci un improvviso calore avvolgerti.
Subito torni con l'orecchio ad ascoltare il seguito.

 
Quindi vivi,
fai quello che ti dice il cuore,
la vita è come un'opera di teatro,
ma non ha prove iniziali


Sorridi, perché ti accorgi che è vero: la vita è fatta così. Nessuno la programma, nessuno la prova prima di viverla, nessuno sa cosa lo aspetta.
Passi la mano, già bagnata, sugli occhi per cercare inutilmente di asciugarti quelle lacrime di sofferenza.
Sorridi. Un sorriso lento, che cresce pian piano senza fretta, mentre continui ad ascoltare quelle parole.


 
Canta, balla,
ridi e vivi intensamente
ogni giorno della tua vita
prima che l'opera finisca
priva di applausi.


Non ti accorgi neanche di esserti alzato dalla panchina e di aver iniziato a volteggiare avanti e indietro, seguendo quel ritmo che ti da animo e carica.
E, quando ti accorgi di quel che stai facendo, ridi, ridi come dice la canzone e ti applaudi da solo.
Ora che il peggio è passato senti freddo, quel freddo che sa di solitudine ma che, in qualche modo, sai come combattere.
Lentamente ritorni sui tuoi passi, verso il castello, sapendo benissimo ciò che devi fare.
Entri nella Sala Grande, già gremita di studenti che stanno cenando affamati. Tutti si voltano a guardarti e ti accorgi di non aver un bell'aspetto: sei tutto bagnato, i vestiti si appiccicano alla pelle, ma questo poco importa, non ti interessa niente di ciò che pensano loro.
Guardi tutti negli occhi, nessuno escluso, e ti soffermi un attimo di più su Scorpius e Rose, il primo per niente intimorito e un sorriso strafottente stampato in faccia, la seconda con una finta espressione pentita.
“Non lasciarti ingannare da lei, Albus. Sei sempre stato solo un giocattolo, ti ha comandato come voleva lei, ma ora basta.” ti dici per incoraggiarti. E poi sorridi, fiero di te stesso, per dimostrare a loro che la tua diversità è anche il tuo punto di forza.
Non dici niente, semplicemente vai a sederti al primo posto libero che trovi al tavolo dei Corvonero, ti servi il piatto e ceni tranquillamente, consapevole del mormorio intorno a te.
Poi, ad un certo punto, ti senti toccare la spalla leggermente.
Ti volti lentamente, pronto ad affrontare chiunque sia venuto per ferirti, ma quando capisci di chi si tratta rimani un po' sorpreso.
Lucas Gray, il ragazzo per cui hai una cotta da quando hai scoperto di essere gay, è davanti a te. Ti sta sorridendo, con il capo piegato lievemente verso destra. Le sue guance si fanno rosse lentamente e poi balbetta qualcosa.
-Ehm, c-ciao Albus. Mi chiedevo se, per caso, ti andasse di venire ad Hogsmeade con me Sabato prossimo.-
  
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