Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Finnick_    04/01/2014    4 recensioni
Dal testo:
“Tu, Mycroft e venticinque senzatetto.”
Ripete.
“Non so di che…”
“Sì che lo sai.”
Oh, sì che lo so.
//
John vuole chiarire. Chiarire tutti i dettagli che gli hanno rubato la felicità negli ultimi due anni. Va da Molly proprio per questo.
SPOILER 3X01!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota:
Bene, dopo aver passato due giorni con la testa fra le mani per la perfezione dell'episodio 3x01 (mia modesta opinione),
ho deciso di mettere per scritto quello che mi frullava nella testa. John ha reagito notevolmente, quindi me lo immagino mentre cerca di chiarire
il più possibile, di chiedere a quante più persone plausibile di spiegarsi.
Tra queste c'è Molly Hooper.
D'altra parte chi altro sapeva di Sherlock?
"Molly Hooper, Mycroft, e al massimo venticinque senzatetto", giusto?





Tu, Mycroft e venticinque senzatetto
 
 
 
“Tu, Mycroft e venticinque senzatetto.”
“Cosa?”
Mi volto di scatto, sussultando.
La provetta con l’acido traballa pericolosamente tra le mani, ma i guanti fortunatamente aumentano l’attrito.
Quasi mi aspetto che sia Sherlock, ma no, quella voce non è di Sherlock.
Impiego qualche secondo a mettere a fuoco John che, contro luce, rimane impalato sulla soglia del laboratorio.
Sospira.
“Tu, Mycroft e venticinque senzatetto.”
Ripete.
“Non so di che…”
“Sì che lo sai.”
Oh, sì che lo so.
L’innocenza, quella che inizialmente mi ha fatto rimanere nella convinzione di non sapere che cosa John avesse di tanto importante da dire con quella frase, evapora in un istante.
Scuoto la testa e mi costringo ad appoggiare la provetta sul bancone prima che rotoli inevitabilmente a terra, distruggendo la pavimentazione.
“Molly…”
“Io non… Cioè, credo che… Vedi…”
Balbetto.
Stringo le labbra e mi mando mentalmente a quel paese.
“Non ti sto accusando.”
John mi guarda e noto che la sua espressione si è leggermente addolcita.
Non riesco a proferire parola. Lo vorrei tanto, ma proprio non ci riesco.
John Watson è il migliore amico di Sherlock e io gli ho mentito per due anni sulla sua morte.
“Mi dispiace, è che-”
“Non voglio che tu ti giustifichi.” Mi interrompe subito, “volevo solo una conferma e beh… Sapevo di poterti trovare in laboratorio.”
“Una conferma?” chiedo.
“La conferma che tu fossi a conoscenza del fatto che Sherlock non è mai stato dentro a quella bara.”
Apro la bocca nel goffo tentativo di dire qualcosa, ma mi rendo conto che non ne uscirebbe niente di sensato.
“Va bene così, davvero.”
Ok, ora sì che mi sento in colpa.
No che non va bene, John. Io ti ho mentito per ventiquattro mesi. Io sono rimasta nell’ombra, con addosso il terrore che qualcuno potesse scoprire che avevo fatto parte di un piano complesso e pericoloso.
E tu… Oh, aspetta.
Tu, John Watson, non ti sei mai fatto sentire.
Alzo lo sguardo e lo vedo mentre si allontana.
“John” lo richiamo.
Lui si volta.
“Perché…”
Andiamo Molly Hooper, trova questo dannato coraggio.
“Perché non ti sei mai fatto vivo?”
John rimane a fissarmi, perplesso.
“Voglio dire… Io sapevo che Sherlock non se ne era davvero… ehm, andato. Ma tu questo non lo sapevi.”
John non fiata.
“Intendo dire che dal tuo punto di vista tutti avevamo perso un caro amico. Credo che… avresti potuto farti sentire.”
Ecco, l’ho detto. E adesso posso dire addio all’amicizia con John, semmai ci fosse stato davvero qualcosa di simile all’amicizia, fra noi. Eravamo entrambi dei conoscenti, chi più chi meno, di Sherlock: bastava questo per chiamarci amici?
“Molly…”
“Sai, mi dispiace.” Continuo, senza sapere esattamente come, “Non mi sono comportata bene, con te. Ma credo che possiamo considerarci pari. No…?”
John abbassa la testa.
Un attimo di silenzio.
Poi annuisce.
“Sì. Sì… hai ragione, credo.”
Si passa una mano sul viso.
“No, anzi. Hai davvero ragione. Siamo pari.”
“Avrei dovuto chiamarti io, scusa.”
“No. E’ vero, io ho sbagliato.”
“Ok.”
Sospiro, questa conversazione è sterile.
“Io, Mycroft e venticinque senzatetto.”
John mi guarda.
Per la prima volta da quando ha messo piede nel laboratorio, sorride.
Gli sorrido di rimando, mentre si volta per andarsene. Prima di varcare la porta si volta:
“Sono contento per te e… Tom.”
“Oh!” Mi scappa una risatina nervosa. “Io sono felice per te e Mary.”
Lui annuisce e si chiude la porta alle spalle
Quando sono sicura che se ne sia andato, mi lascio libero un sospiro.
Fisso l’acido appoggiato maldestramente sul bancone.
Rido, tesa.
“Sherlock Holmes, ci sei mancato!” Sussurro.
“Anche voi.”
La voce di Sherlock risponde ed io, per la prima volta nella mia vita, non sussulto. Sorrido.
“Sei sempre stato qui, vero?”
“Sì.”
Non mi volto, so che è esattamente dietro di me.
“Grazie, Molly Hooper.”
“Di niente, Sherlock Holmes.”
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Finnick_