JUST
A GIRL IN A BAR.
«Oggi
è un giorno molto importante per te, e sono sicura che
se il tuo nonno fosse qui sarebbe fiero di te; sarai una grande
chirurga Kate.»
«Grazie
nonna. Sono un po’ agitata, è il mio primo giorno
e
non so bene come dovrò comportarmi, sarà tutto
diverso. Non
studierò tutte le patologie sui libri ma
le vivrò in prima persona.
Vorrei tanto che
il nonno fosse qui.»
«Anche
io tesoro. Sai
che io e lui ci siamo conosciuti proprio la sera prima del mio primo
giorno da
speciallizzanda?»
«Nonna
ti andrebbe di raccontarmi la storia?»
«Certo
Katie! … Ero a Seattle da poco, il giorno dopo doveva
essere il mio primo giorno di lavoro e avevo deciso di andare in un
bar, un po’
di tequila mi avrebbe tranquillizzata.
E fu
lì che lo vidi. Era bellissimo, ma anche un po’
sfrontato, mi aveva detto che mi sarei innamorata di lui, ma allora chi
ci
avrebbe mai creduto?
Ricordo ancora
la nostra conversazione..
“E’
un buon posto per passare il tempo qui?” mi chiese lui.
“Non
saprei non c’ero mai venuto prima” gli risposi.
“Sa un
cosa, neanch’io. E’ la prima volta, sono nuovo qui,
non sono di Seattle, sono qui per lavoro.”
“Vuole
ignorarmi?” mi disse ancora.
“Ci
sto provando” risposi.
“Non
dovrebbe”
“Perché
no?”
“Perché
sono una persona che lei imparerà ad amare”
“Davvero?”
“Oh
si”
“Quindi
se la conoscerò mi innamorerò di lei?”
“Oh
si”
“Lei
si piace molto sa?”
“Non
posso negarlo, mi piaccio”
“Qual
è la sua storia?”
“Non
ho nessuna storia, sono sol una ragazza in un bar”
“E io
un uomo in un bar”
E’
nato tutto così, come una di quelle scappatelle che si
fanno al liceo, solo che la qualità era decisamente
migliore, poi la mattina
seguente, al mio primo giorno di lavoro, ecco che lo vidi in ospedale.
Quella
fu decisamente una sorpresa.
Da lì
è iniziata la nostra storia e i muri di
quell’ospedale
potrebbero raccontarla perfettamente. È stata una storia di
alti e bassi, siamo
stati felici, ci siamo amati.
Un post-it blu,
che mi aveva dato Cristina, aveva sancito
tutto il nostro amore. Eravamo giovani, spensierati, e molto
innamorati, non ci
serviva un vero matrimonio per farci delle promesse.
Mi manca da
morire, dopo tutta la vita insieme è difficile da
superare tutto questo, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.
Siamo
sopravvissuti ad un pazzo che ha sparato in ospedale,
ad un incidente aereo, alla morte prematura dei nostri più
cari amici e a molte
altre cose e alla fine un brutto tumore me l’ha protato via.
Non le superi
queste perdite, ti portano via pezzetti di
cuore. Il mio amico George, mia mamma, Mark e mia sorella Lexie e
infine tuo
nonno mi hanno svuotata dentro, pian piano.
Li porto ancora
tutti in me, li ricordo ogni giorno.
In
quell’ospedale ci ho lasciato il cuore, è stata la
mia
vita, lì ho conosciuto le persone più importanti
della mia vita, nonostante
molte se ne siano andate. Ti auguro che possa essere così
anche per te.
Ricorda Katie,
come dissero a me, gli anni da specializzanda
saranno i più belli e i più brutti della tua
vita.»
«Nonna
è così commovente, grazie di tutto. Vado a bere
qualcosa al bar vicino all’ospedale ora, domani ti
chiamo.»
«Va
bene e, mi raccomando, dai il meglio di te. Sei una Shepherd
dopo tutto, sei nata per essere una chirurga.»
***
«Una
tequila liscia per favore» chiese Kate.
«Tequila liscia, davvero? Lo sai che te ne pentirai domani
mattina?» rispose il
barista
«Me ne
pento sempre la mattina, ma domani è il mio primo
giorno di lavoro, quindi continua pure a versare. » rispose
ancora la ragazza
ridacchiando.
«Un
doppio scotch al malto per favore» chiese un uomo di
fianco a lei che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
«Piacere
io sono Richard Karev – disse – tu sei?»
«Solo
una ragazza in un bar» rispose Kate con un piccolo
sorrisino.
Forse non aveva
trovato anche lei l’uomo della sua vita
quella notte o forse sì.
Che cosa
avrà il destino in serbo per loro?
ANGOLINO CHIA.
Ho avuto
un’ispirazione improvvisa
così ho deciso di scrivere questa storia, spero vi piaccia.
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Baci, a presto