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Autore: OlicityLover    04/01/2014    6 recensioni
Mentre cerco le chiavi della mia Mini Cooper mi accorgo di essere in lacrime. Mi fermo un attimo cercando di calmarmi. Quell’uomo era capace di farmi provare emozioni uniche, di farmi diventare ancora più imbranata del solito. Ormai l’avevano capito anche i muri, io ero innamorata di Oliver Queen. Lui, il mio capo, il mio eroe, il mio Oliver.
[Olicity]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                Oh, you’re in my veins and i cannot get you out.
 
Ed eccomi qui nell’ Arrow Cave a fare ricerche su un criminale che da un po’ è diventato la nuova minaccia di Starling City. Tutto normale, starete pensando voi ma no. Passate le feste è come se fossi diventata invisibile per Oliver, si e no mi rivolge la parola per sapere qualche notizia sui casi ma per lo più delle volte comunica attraverso Dig… Diamine Oliver, cos’è successo?
Se la sarà presa perché durante questo periodo sono andata a Central City da Barry? Ma perché poi, non sono mica la sua ragazza! Non vorrei che si fosse accorto dei sentimenti che provo per lui, dopo quegli sguardi, quell’abbraccio… Ah Felicity Smoak, perché quando si tratta di Oliver diventi così goffa… cioè più goffa del solito. Comunque, da quando siamo tornati all’azione non ci siamo scambiati né parole, né sguardi… niente di niente e questo mi sta facendo impazzire.
Come dicevo, mi trovo qui a fare ricerche su un’ uomo che rapisce coppiette, le mette alla prova e, quasi sempre, queste vengono uccise. Probabilmente avrà avuto una vita infelice e si sfoga in questo modo. Oliver era stranamente in ritardo, era uscito per una semplice supervisione, per vedere se tutto era apposto in città, e io avevo una strana sensazione. Sento aprire il portone di ferro e finalmente quel nodo allo stomaco che avevo andò via. Lui era tornato.
-Ehi Oliver, come mai così tardi?- dice Dig, anche lui rimasto con me.
Oliver, mentre posa il suo arco risponde.
-Ero sul tetto della Queen Consolidated e ho incontrato Laurel…-
Ed ecco il ritorno della mitologica Laurel. Non gli faccio finire la frase perchè, senza rendermene conto, commento.
-Beh ora si spiega il ritardo, l’amore della sua vita chiama e il signor Queen risponde.-
Dig mi guarda come per dire “Ma che diavolo dici?” Oliver, probabilmente infastidito, si rivolge a me.
-Come hai detto Felicity?-
Ah, si era deciso a calcolarmi finalmente. Mi alzo, ormai al limite della pazienza.
-Oh, Mr. Queen si è reso conto della mia presenza e mi ha rivolto la parola e tutto perché ho nominato la sua onnipotente Laurel Lance.-
Oliver, un po’ sbalordito nel vedermi furiosa, si avvicina.
-Felicity, che cosa stai dicendo? Laurel ormai fa parte del mio passato-
Io, ancora più furiosa rispondo.
-Non mi interessa di Laurel, non capisci che non tutto gira intorno a lei? Io sono stufa, ok. Stufa del fatto che da quando sono tornata tu non mi rivolga più la parola, stufa di non essere più calcolata da te. Mi spieghi cosa ti ho fatto? Perché tieni le distanze da me?-
Oliver era rimasto di stucco, non si aspettava una reazione del genere da me. Rimango li a guardarlo, ad aspettare una sua risposta, ma niente. Ormai ero esausta, mi ero davvero stancata di quella situazione che ormai andava avanti da un mese. Lo guardo un’ultima volta e poi prendo la mia roba.
-Questo è troppo, me ne vado. Ho chiuso con te Oliver, ho chiuso con questa situazione. Quando avrai intenzione di spiegarmi il tuo comportamento sai dove trovarmi.-
Detto questo me ne vado.
Arrivata nel parcheggio, mentre cerco le chiavi della mia Mini Cooper mi accorgo di essere in lacrime. Mi fermo un attimo cercando di calmarmi. Quell’uomo era capace di farmi provare emozioni uniche, di farmi diventare ancora più imbranata del solito. Ormai l’avevano capito anche i muri, io ero innamorata di Oliver Queen. Lui, il mio capo, il mio eroe, il mio Oliver. Mi asciugo le lacrime e apro l’auto, avevo bisogno di tornare a casa.
                                                                                                         ***
Il giorno era arrivato. Sapevo che Felicity non avrebbe resistito al mio comportamento. L’avevo allontanata, non le rivolgevo più la parola, se dovevo comunicare con lei lo facevo attraverso Dig. Tutto perché avevo paura, paura dei sentimenti che provavo, paura di essermi innamorato di quella biondina che era entrata a far parte della mia vita, che ogni giorno mi faceva ridere, mi faceva sentire un eroe. Non potevo permettermi di innamorarmi di lei, non meritava uno come me… in più la vita che conducevo, se le avrei permesso di diventare qualcos’altro oltre ad un’amica e collega sarebbe stata troppo in pericolo, più di quanto lo era stata fino ad ora.
Si era stancata, mi aveva urlato contro e io glielo avevo lasciato fare. Si era sfogata e mi aveva chiesto il perché avevo avuto quell’atteggiamento nei suoi confronti ma non le avevo risposto, non potevo dirle la verità. Ora è lì, davanti a me in lacrime. Sento come una fitta al cuore nel vederla così. Voglio abbracciarla e dirle che mi dispiace ma non posso. Mi guarda un’ultima volta e poi va via “Quando avrai intenzione di spiegarmi il tuo comportamento sai dove trovarmi.” Questa era stata la sua ultima frase. Mi sentivo una schifezza, Dig mi guarda e senza dire una parola mi da una pacca sulla spalla. Lui sapeva tutto, mi aveva fatto notare la gelosia che avevo provato nei confronti di Felicity quando era con Barry e quando era partita verso Central City per andare da lui. Durante la sua assenza sfogai tutta quella rabbia con gli allenamenti e Dig era lì. Sapeva benissimo il motivo del mio comportamento nei confronti di Felicity ma non aveva detto niente comunque.
-Sono uno stupido Dig, un fottuto stupido-
-Oliver, ricomponiti e va da lei. Confessale tutto, non importa cosa accadrà, lei ha bisogno di te e tu di lei.-
Detto questo anche lui abbandona l’Arrow Cave.
Rimango lì ancora un po’ a riflettere sulle parole di Dig, sulle parole di Felicity e decido di andare da lei.
                                                                                                          ***
Musica, divano e vino rosso. Cercavo di rilassarmi con addosso solo la camicia enorme di mio padre che mi arriva fino al ginocchio e capelli sciolti. Ripenso ancora a quello sfogo avuto con Oliver e mi viene la rabbia nel ricordare che lui non mi aveva nemmeno risposto. Basta pensare a lui Fel, ora cerca di rilassati… in qualche modo. Ed ecco che parte ‘In My Veins’. Quella canzone mi ricorda dannatamente Oliver, soprattutto nella parte che dice “tu sei nelle mie vene e non riesco a fartene uscire” perché era proprio quello che stavo passando io. Immersa nei miei pensieri non mi rendo conto che da un po’ qualcuno bussava alla mia porta. Chi potrà mai essere a quest’ora? Forse Dig, per vedere come stavo. Mi alzo e senza nemmeno guardare nello spioncino apro e mi ritrovo davanti due occhi azzurri, che io conosco perfettamente. Oliver Queen, ancora lui.
Ci guardiamo per qualche secondo, nessuno parla. Quel silenzio imbarazzante viene spezzato dalla sua voce.
-Felicity, io…-
-Cosa ci fai qui Oliver?- dico io, decisamente irritata.
-Sono venuto qui per spiegarti il mio atteggiamento… non avevo intenzione di ferirti.- continua a guardarmi, con quel suo sguardo dannatamente perfetto.
Felicity torna in te, non è il momento di sbavargli addosso. Rielaboro le parole appena dette e sbotto un’altra volta.
-Non avevi intenzione di ferirmi? Come pensavi che mi sarei sentita dopo che tu non mi calcolavi nemmeno Oliver? Pensavi di vedermi allegra, saltare di gioia e dire “Ehi, l’uomo di cui mi sono innamorata non mi rivolge più la parola”. Ma andiamo Oliver, pensavo fossi più intelligente.- dico tutta d’un fiato e senza pensarci due volte.
Oh merda, ho appena detto di essere innamorata di lui. Ma complimenti Felicity, davvero. Bene, ora mi sento ancora più stupida. Mi giro di spalle per evitare di fargli vedere il mio rossore. Il mio volto era in fiamme. Lo sento entrare in casa dietro di me.
-Felicity, mi dispiace. Sono stato uno stronzo ad allontanarti in questo modo senza nemmeno darti una spiegazione, ma ora eccomi qui, pronto a confessarti tutto. Perdonami per essere stato un egoista, per non averti detto subito che tengo troppo a te, per non averti confessato i miei sentimenti. La verità è che ho paura di quello che potrebbe succedere. Mi sono innamorato di te, di quella biondina che sin dal primo incontro mi ha stregato. L’unica che dopo 5 anni mi ha fatto sorridere sul serio, dopo tanti sorridi falsi. Perdonami Felicity, ma io non posso permettermi di legarmi ad una come te. Sei troppo buona e non voglio farti del male, non voglio che tu perda la tua ingenuità a causa mia, che tu perda quella luce che mi fa sentire diverso, mi fa sentire felice. Tu, la mia Felicity… non posso metterti in pericolo, io tengo troppo a te.-
Non riesco a credere a quello che mi ha appena detto. Sono ancora di spalle, il rossore è sparito ma il mio viso ora è un lago. Si, sono in lacrime. Ha appena confessato di essere innamorato di me, senza giochi di parole e mi aveva appena chiamato la sua Felicity. Ho il cuore a mille e rischio il collasso. Felicity di qualcosa o penserà davvero che tu sia morta.
-Di qualcosa ti prego- mi dice lui, sfiorandomi il braccio.
Mi giro, ancora in lacrime.
-O..Oliver io…- non so che dire, in quel momento voglio solo baciarlo ma rimango immobile.
Lui si avvicina, sempre di più. Lo guardo e finalmente dico qualcosa.
-Non è un segreto, io sono innamorata di te Oliver. Non c’è motivo di nasconderlo… anche perché mi sono appena resa ridicola dicendotelo in quel modo. Ma tu, il grande Oliver Queen… non avrei mai pensato di sentirti dire queste cose. Non so se piangere di gioia o di tristezza. Perché vuoi allontanarmi? Il giorno che mi hai rivelato la tua identità, il solo fatto di sapere il tuo segreto, di lavorare per te mi ha messa in pericolo ma non per questo devi allontanarmi. Non potrei starti lontano nemmeno un giorno, Mr. Queen!-
Siamo vicini, molto vicini. Posso sentire il suo respiro. Ci guardiamo di nuovo negli occhi ma poi il suo sguardo finisce sulle mie labbra. Ok, calma Felicity, calma.
-Perdonami. Tu mi mandi in tilt, Miss. Smoak.- dice avvicinandosi sempre di più. Ok, credo che se non avrebbe fatto qualcosa da un momento all’altro gli sarei svenuta tra le braccia. Lo guardo un’ultima volta negl’occhi per poi ritrovarmi le sue calde labbra sopra le mie. Oliver Queen mi stava baciando. Lo avevo sognato così tante volte, anche nei modi più assurdi ma non avrei mai immaginato tutto quel discorso, quelle emozioni e non che sarebbe accaduto nel mio appartamento e con quella canzone in sottofondo, proprio durante quella frase che mi ricordava noi. “Oh, you’re in my veins and i cannot get you out.”
Ricambio il bacio, prima che Oliver possa pensare di baciare un palo. E’ un bacio dolce ma anche pieno di passione, tutta quella che ci eravamo negati fino a quel momento. Le sue mani scendono fino ad arrivare alla vita e a circondarmela con le possenti braccia mentre le mie gli accarezzano i capelli. Era venuto lì ancora vestito da vigilante. Restiamo lì a baciarci ancora finchè non sento un beep provenire dalla cucina. Avevo appena bruciato la mia cena.
Ci stacchiamo, lui appoggia la sua fronte sulla mia e mi guarda.
-Ok, per quanto voglia rimanere ancora qui o per lo meno fermare il tempo, devo andare in cucina altrimenti qui potrebbe scoppiare un incendio.- gli dico sorridendo, ancora un po’ imbambolata nel guardarlo. Lui ride e mi lascia andare, lasciandosi cadere sul divano.
Ripulisco un po’ la cucina, ormai piena di fumo perché la mia lasagna, che avevo messo a riscaldare nel forno a microonde, era diventata cenere. Appena la prendo in mano mi cade a terra, macchiando il tappeto. Perfetto, la solita sfiga.
Mentre mi abbasso per ripulire quel disastro sento una risata provenire dalla porta.
-Ah, vedo che ti diverti nel vedermi imbranata come al solito- gli dico, guardandolo un momento.
-Scusa. Sai, con tutto quell’insieme di emozioni non mi ero nemmeno accorto che tu fossi mezza nuda.- dice ancora ridendo e fissandomi.
Giusto, avevo addosso la camicia di mio padre. Si avvicina e mi prende per i fianchi.
-Sta cercando di provocarmi, Miss Smoak?- dice, sempre più vicino.
-Anche se fosse, Mr. Queen? Pensavo che a lei interessassero solo le modelle con le gambe lunghe alla Isabel Rochev.- gli dico, cercando di stuzzicarlo.
Lui mi guarda e avvicinandosi ancora mi sussurra. -A me non interessa nessuno, a parte lei Miss Smoak.-
E mi bacia, questa volta con ancora più passione. Mi prende per i fianchi e mi solleva per farmi sedere sul bancone della cucina. Con le gambe lo stringo più a me e lui comincia a sbottonarmi la camicia. In quell’istante mi blocco.
-Oliver io… io non voglio essere una delle tante. Non voglio finire a fare l’amore con te per poi non trovarti più nel letto la mattina seguente e…- non mi fa finire la frase mettendomi un dito sulla bocca.
-Tu non sei come le altre Felicity, tu sei diversa.- sentendo quelle parole ricomincio a baciarlo, abbassandogli la zip del suo costume da vigilante. Lui mi prende in braccio e mi porta in camera. Dopo pochi secondi lui è sopra di me, i nostri vestiti a terra. Volevo mettere a rallentatore quella notte, per far si che potesse durare di più. Io, una semplice ragazza del reparto informatico avevo catturato il cuore del playboy Oliver Queen, quell’uomo che considero il mio eroe. Durante quell’insieme di emozioni e di passione lui mi sussurra qualcosa all’orecchio.
-Anche i supereroi hanno bisogno di essere salvati.-
Oliver Queen, sei nelle mie vene e non voglio fartene uscire.
 
 
 
*Angolo dell’autore*
Salve, come avrete ben capito sono anche io follemente innamorata di questa coppia e nella snervante attesa che arrivi il 15 gennaio con la 2x10 ho deciso di scrivere questa One-Shot immaginando un po’ cosa potrebbe succedere dopo la 2x09 che mi ha fatto sclerare tanto c:
Siate buoni con me, è la prima volta che scrivo una storia quindi non sono molto esperta.
  
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