Lei aveva paura di piangere.
Marienne, la ragazza dai capelli rosso sangue, non piangeva.
Con i suoi sedici anni e le sue sciarpe colorate, aveva dimenticato come si
facesse.
Le pupille infuocate, le guance rigate, le labbra serrate, ecco di cosa aveva
paura.
Come poteva dopo soltanto sedici anni essere così spaventata?
Se lo chiedeva, ogni tanto, mentre beveva un tea caldo, affacciata alla
finestra di casa sua.
Ma in fondo, la cosa non le dispiaceva affatto, anzi, per lei era quasi un
dono, il dono dell’abbandonare.
Semplicemente lei non piangeva, lasciava le persone, le dimenticava, le
abbandonava, ma non soffriva, non sentiva la necessità di odiarsi.
Ed era per questo che nessuno le si affezionava, nessuno le era amico, tutti
erano spaventati al pensiero di volerle bene, insomma, lei li avrebbe lasciati,
perché avvicinarsi troppo per poi diventare cenere? Quale astronauta salirebbe
sul Sole sapendo benissimo che brucerebbe?
Marienne, era morta solitaria, morta
di solitudine, morta di siccità d’amore, ecco spiegato il motivo della sua
scomparsa, lei era volata in un mondo di persone che non avevano paura.
Nel nuovo mondo nessuno era spaventato, nemmeno dei ragni, e i bambini non
avevano paura del buio, era tutto così azzurro e colorato, come la felicità
annegata nel cioccolato.
Sarebbe meraviglioso, un mondo dove nessuno ha paura del buio.
Sarebbe ancora meglio, un mondo dove nessuno ha paura di annegare nel
cioccolato.
E sarebbe ancora meglio, un mondo dove nessuno ha paura di aver paura.
Ma Nessuno ha paura di morire?
Come possiamo tutti aver paura della
morte?
Come può Marienne aver paura del
buio?
Lei è quella che non ha paura, non
ha paura di sbagliare, non ha paura di abbandonare, non ha mai paura, nemmeno
della sua morte, perché semplicemente la sua morte voleva dire meno Soli e meno
Lune, voleva dire meno giorni chiusa in se stessa.
Morta, sarebbe stata viva.
Morta tutta la vita.
Viva tutta la morte.
Viva per sempre.
Viva fino all’infinito.
Viva fino alla paura.
Viva fino al coraggio.
Il coraggio di amare.