FANDOM:
Naruto.
AVVERTIMENTO: Alternative Universe,
Lime, Yaoi.
RATING: Arancione.
PERSONAGGI: Itachi Uchiha, Sasuke
Uchiha.
TEMI: Fiori, canzoni o elementi.
Il segreto
professionale delle margherite di campo.
(Quella
dannata primavera di due anni fa.)
E dire che forse tutto fra di noi era iniziato per gioco, è logico.
Dire che tutto fra di noi cominciò per uno sbaglio, è inesatto.
E dire ancora che tutto fra di noi non è reale, è finzione.
Dire che tutto fra di noi è incredibilmente disgustoso, è pura follia.
Niente di tutto questo descrive quello che c’è fra
di noi,
puro amore o pura attrazione? Questo
è il problema.
Questa cosa,
qualunque cosa essa sia,
è iniziata
tutta per colpa della primavera di due anni fa, la mia stagione
preferita e, in
questo caso, il momento più bello della mia vita.
Avanzo fino alla sponda del tuo letto. È notte fonda e non
sai che sono qui, mi pare logico che tu stia dormendo, però
mi da fastidio.
Ti guardo dormire, sembri felice e questo mi consola,
almeno provi ancora dei sentimenti.
Hai gli occhi chiusi e le labbra rosse semiaperte, i
capelli ricadono indisciplinati sul tuo volto sereno e la visione
nell’insieme
mi da una sensazione di dejavu.. speciale.
- Itachi!
Itachi!
Aspettami.. non correre così veloce! Itachi! -
- Prendimi,
marmocchio! –
- Itachi! Non sono
un marmocchio! Aspettami, daaaaiii! –
Risi spensierato,
come un qualunque ventenne, non come l’assassino che ero, che
sono e che sarò
fin quando non te ne renderai conto. Ero tornato a casa per te,
perchè ti
volevo vedere, perchè il mio fratellino meritava ogni
attenzione possibile.
- Preso! - mi
braccavi la vita abbracciandomi stretto per non farmi scappare,
sorridendo
sornione.
- Non vale ero
distratto! –
Ti presi in braccio
continuando a sorridere e ti sollevai di peso arrivando fino al prato
verde
appena fiorito, tipico segno di primavera, per buttarti sopra la mia
giacca che
giaceva lì abbandonata e farti il solletico.
Ridemmo, ridemmo per
troppo tempo, fin quando tutti e due, oramai senza fiato, cademmo
stremati
sull’erba. Mi girai su un fianco per guardarti ridere ancora.
Un viso dolce e
delicato, spensierato, gli occhi chiusi, i capelli blu arruffati dal
gioco e
dalla corsa, le labbra rosse socchiuse per prendere meglio fiato.. una
visione.
Non so cosa mi prese,
che cosa pensavo in quel momento, fatto sta che allungai una mano e
accarezzai
dolce il tuo profilo di neo uomo. Avevi appena superato quella fascia
di
adolescenza e di beata beatitudine che l’innocenza reca,
delle prime avvisaglie
di barba si intravedevano sul tuo viso, i tuoi lineamenti fanciulleschi
stavano
sparendo, velocemente, portati via dal tempo e sostituiti da altri
più duri e
maschili, sempre più simili ai miei.
Passai le mie dita
dolcemente e con lentezza sul tuo profilo coprendo la superficie di
pelle dalla
tempia al mento. I tuoi occhi si aprirono curiosi e sconcertati e una
voce un
po’ stupefatta mi chiese se stessi bene e cosa stesse
succedendo.
In quel momento mi
resi conto che nonostante i giochi, gli affetti e le memorie fossero
sempre
quelli, il tempo era trascorso inesorabile e aveva cambiato anche la
tua voce,
alterandola, rendendola più bassa e rauca, più
sexy.
- Sasuchan, non ti
preoccupare per me, io sto bene. Il fatto è che sta
succedendo tutto troppo
velocemente! Cioè ogni volta che ti vedo sei dieci, dodici
volte più bello e
più uomo di quella prima.. -
- Itachi, che dici?
– Eri arrossito fino all’inverosimile.
..quegli occhi dolci
così scuri e vivi, così diversi dai miei rossi e
violenti, docilmente curiosi..
..quelle gote rosse
che spiccavano nettamente sul tuo volto pallido contornato dai fili
ribelli dei
capelli..
..quelle labbra
sottili e arrossate dall’aria ancora fresca che aleggiava sul
prato,
semiaperte..
Tutto il tuo insieme
era un quadro degno di un pittore impressionista francese, Monet o
Manet
avrebbero di sicuro apprezzato. Lo sfondo verde chiaro puntellato dal
bianco e
dal rosa pallido delle margherite di campo che vi crescevano sopra, il
cielo
azzurro vivo e la luce bianca mi parevano averti posto in paradiso.
E quell’angelo
vestito di blu per me era come un invito.. il più bello e il
più bramato di
tutti gli altri.Tutto questo mi spinse fino a quel punto di non
ritorno.
Ti baciai.
Fu un contatto
piccolo, leggero, quasi inesistente, eppure ebbe il potere di farmi
contorcere
nel profondo, come mai era successo prima. Il mio cuore prese a battere
frenetico, il mio stomaco si chiuse intrappolando mille farfalle in
sé, la mia
coscienza urlava all’imprudenza del gesto e il corpo la
zittì prepotentemente.
L’istinto gioì.
Quando ti guardai di
nuovo in viso notai con piacere che non mi avevi respinto, che avevi
chiuso gli
occhi e che ti eri rilassato sotto al tocco delle mie labbra sulle tue.
- Itachi.. - ti
poggiai l’indice sulla bocca per chiedere silenzio.
- Sasuke, ti prego,
non dire nulla. Lascia che tutto questo rimanga come è
stato. –
*
Oramai sei maggiorenne da quasi un anno, luglio è passato
da un pezzo, non hai nulla da temere da parte mia, rimani pure
tranquillo, tu
hai il potere di riuscire sempre a tenere a bada l’assassino
che è in me.
Poggio una mano sui tuoi capelli e comincio ad accarezzarli
piano, per poi scendere sul tuo viso e ripercorrere quella linea che ho
già
percorso tante altre volte in precedenza.
Appena il movimento della mia mano si arresta tu sussurri
nel sonno, sussurri il mio nome, mi sembra impossibile. Che me lo sia
solo
immaginato?
- Itachi.. -
Ti guardo allarmato. Non dovrei essere qua, non dovrei
vederti, non dovrei incontrarti, saresti in pericolo. Faccio per
allontanarmi
quando un “Itachi” molto più deciso e
sorpreso di prima mi assale. Sei sveglio
oramai.
Mi rigiro e ti vedo, assonnato e maledettamente confuso,
seduto sul tuo letto al buio.
- Ciao Sasuke. -
- Che ci fai tu qui? Che ore sono? –
- È notte fonda, dormi tranquillo, io stavo andando.
–
- Che ci fai qui, Itachi? –
Non so se risponderti o provare ad andarmene. Dirti che
sono qui per te o scappare?
- Allora, non rispondi? Sei venuto ad uccidermi? -
- NO! Mai! Non dirlo neanche per scherzo, sai che non
potrei. Sono.. sono qui perchè.. tanto che importanza ha
nasconderlo? Sono qui
per vederti. –
- Per vedermi. –
- Per vederti. –
- Ah. – deglutisci a fatica e ti ricomponi sul letto per
poi aggiungere – Accendi la luce, Itachi, ti voglio vedere
bene anche io. –
Vado a colpo sicuro verso un punto preciso della parete
con lentezza smisurata, voglio ritardare il momento in cui
dovrò osservarti
mentre schifato non mi presti neanche attenzione.
Un solo, misero Click e la stanza si illumina. Soliti
mobili, solite foto, soliti vestiti.. tutto come lo ricordavo. Alla
fine lo
avevo sempre detto io che nonostante i ricordi spariscano li sai subito
riconoscere quando li rivedi, quello ne era l’esempio
lampante.
Mi rigiro su me stesso dando le spalle alla parete e
guardandoti alla luce dopo due anni di astinenza dalla visione. Stesso
sguardo,
stesso viso, ma un uomo quasi sconosciuto sul letto che una volta era
del mio
fratellino.
- Sai che giorno è oggi, Itachi? -
- Nh. –
- Oggi è il secondo anniversario del 23 aprile. Sai che
cosa successe due anni fa di 23 aprile, Itachi? –
- Sì, ovviamente. Ma non puoi farmene una colpa.. io..
–
- Te ne ho data la colpa, per caso? –
- No, non lo hai fatto. –
- Itachi, vieni qui e siediti per favore. –
I miei piedi si muovono da soli verso di lui, da
quand’è
che prendo ordini da mio fratello minore?! Il mondo si sta rovesciando.
Nel frattempo mi siedo accanto a lui, sul letto dove fino
a cinque minuti fa dormiva sereno e indisturbato, così
uguale al riposo di due
anni fa. Del 23 aprile di due anni fa.
Non faccio in tempo a rinsavire che mi trovo il tuo viso
così vicino, ma ancora nella misura della distanza di
sicurezza, che mi
osserva. Un’espressione indecifrabile ha preso il sopravvento
su tutte le altre
per il comando della tua faccia, il ché mi rende ancora
più difficile il
parlarti. Assomigli così tanto al vecchio me..
Improvvisamente le mie narici si riempono di un profumo
altamente familiare e allo stesso tempo così evocante e
provocante che non
posso fare a meno di ricambiare il tuo abbraccio fortissimo. Quanto
agognavo
questo momento negli ultimi tempi.
Guardo appena dietro la tua spalla e lo sguardo mi cade
discretamente su un vasetto piccolo e di vetro posto sul tuo comodino.
..contiene margherite di campo bianche e rosa pallido.
Ci metto un po’ a carpire questa informazione, il mio
cervello si rifiuta di collaborare ora come ora ancora innebriato dal
tuo
profumo dolce.
Tu tieni delle margherite di campo vicino a te. Tu tieni
le margherite di campo accanto a te.
Le nostre
margherite di campo!
Realizzo e mi scosto poco poco da te guardandoti con uno
sguardo dolce e decisamente voglioso.
Mi
ricambi con una occhiata perplessa e assonnata che però
sparisce appena poggio
di nuovo le mie labbra sulle tue, per la seconda volta ricadendo nel
mio
primordiale ed istintivo errore meraviglioso.
Un bacio casto e dolce, principalmente un ringraziamento e
un’espressione verbale.
- Tu tieni delle margherite di campo in camera! -
- Ogni primavera, da due anni. –
Ti guardo ammirato e confuso.. possibile che per te quel
bacio possa essere stato tanto importante? Una vocina della mia testa
mi
risponde che anche io ne ho passate di cotte e di crude per non far
andar via
il ricordo, che quella fu la più bella giornata della mia
vita.
- Itachi? -
- Sì? – mi risveglio dai miei pensieri per
guardarti.
- ..mi sei mancato, davvero. – arrossisci.
Abbassi gli occhi e ti giri di lato per coprire
l’imbarazzo, ma tanto sai che l’ho notato. Sono un
bravo osservatore, io!
Con la mano destra sotto al tuo mento, ti rigiro il volto
verso il mio e faccio in modo che tu non sia più costretto a
guardare in basso.
- Ehy, dai su non fare così! -
Mi fissi un attimo, lo sguardo perso sul mio viso, come se
fossi in meditazione, e all’improvviso un bacio. Un bacio
tutt’altro che casto.
Una lotta, una lotta fra lingue, fra carezze al palato e mani
impertinenti che
spostano i vestiti.
Ho un’impellente necessità di aria, ma non mi
staccherei
da te per niente al mondo; l’asfissia pare ridarmi vita e,
visto e considerato
che il mio ossigeno sei tu, ti bacio con ancora più voracia
e passione.
Tu gemi, gemi di impazienza, gemi di piacere.
La tua erezione preme sulla mia coscia destra, la sento
viva e urgente. Me ne occupo subito.
La mano sinistra che ti teneva per un fianco si sposta
lentamente e scendendo con calma a circoletti fino
all’elastico del tuo pigiama
sotto al quale, birichina, si infila.
Passa sfiorandone la consistenza sulla tua erezione
provocandoti un gemito di piacere un po’ più forte.
- ..I-Itachi, ti pre-e-go.. – mormori al mio orecchio tra
i baci.
La mia bocca allora percorre tutta la tua mandibola per
arrivare al collo dove comincia a lasciare strisce umide e a depositare
piccoli
morsi leggeri.
La tua maglietta vola via seguita immediatamente dal tuo
pigiama al completo e, un po’ più lentamente, ma
ugualmente urgentemente, dai
boxer oramai ingombranti.
- Itachi! Ti prego! –
E comincio ad accarezzarti sempre più velocemente mentre i
tuoi gemiti leggeri mi ingombrano le orecchie e i tuoi baci distratti
mi
occupano le labbra.
Soddisfatto ti accasci sul materasso sotto di me ad occhi
chiusi.
Quando li apri esclami con una voce tra il dolce e
l’arrabbiato:
- Così non va, Itachi! Sei ancora troppo vestito.
– e con
un colpo di reni ribalti le posizioni reiniziando tutte le operazioni
dall’inizio.
Quando anche io, stanco e soddisfatto mi ributto sul
lenzuolo, stringendone ancora i lembi fra le mani, ti sento avvicinarti
a
gattoni per abbandonarti stanco e provato sulla mia spalla,
così che io ti
possa abbracciare facilmente. E così faccio.
- Itachi? -
- Dimmi Sasuke. –
- Tu sai che.. –
- ..che? –
- No, niente. Lascia perdere. –
Ti bacio i capelli e poi le labbra in un bacio lento e
cauto, poco infuocato ma comunque bellissimo. Eravamo ancora
lì, abbracciati
nudi nel tuo letto, sotto il tuo lenzuolo bianco di cotone e davanti
allo
sguardo vigile delle margherite nel vasetto di vetro.
E proprio guardando loro mi viene un’idea malsana, ma
quanto mai bellissima.
Mi alzo in piedi di scatto e ti lancio i tuoi boxer
accompagnandoli con un – Vèstiti. –
abbastanza perentorio e che non ammetteva
repliche.
Doch
wenn wir gehn
dann gehn wir nur zu Zweit
- Sasuke, quando smetterai di lamentarti e comincerai a
goderti il momento? –
- Quando mi siederò da qualche parte e verrò
sbendato. –
- E ora non mettere il muso che siamo quasi arrivati..
marmocchio! -
..e ti sbendo. Ti sbendo e vedo la tua espressione
sbigottita guardarmi come se fossi pazzo.
- Come mi hai chiamato, Itachi? –
- Marmocchio. – ghigno. Sapevo che avresti ricollegato!
Ti guardi intorno e immediatamente lo riconosci. È lui,
è
lo stesso prato di allora.
E nel nostro bacio sento la tua mano destra cambiare
posizione e discendere dalla mia guancia alla mia mano, posata leggera
sul tuo
fianco destro, per poi fare lo stesso percorso inversamente
accompagniando due
mie dita alla tua bocca.
- Sa-Sasuke! –
Se mi fai impazzire, marmocchio, oh sì che lo fai!
Succhi tranquillo le mie dita, inumidendole, lambendole
con la lingua. Quando ritieni di essere pronto mi lasci la mano e mi
ordini con
una voce rauca e ipnotizzante:
- Qui, ora.. ti prego! -
Non posso non obbedire. Scendo immediatamente verso la tua
apertura continuando a deliziarmi del sapore delle tue labbra, nel
frattempo.
lass uns gemeinsam
in die Nacht
Irgendwann wird es Zeit sein
lass uns gemeinsam
in die Nacht
- Pensi che qualcuno possa averci visto? -
- No, Sasuke, qui non passa mai nessuno.. è un posto
totalmente disabitato! –
- Mh. –
- Hai visto quante margherite? – ti torturo un orecchio
fra una parola e l’altra. – Hai visto quanti
spettatori abbiamo avuto? –
- Itachi! E se lo dicessero a qualcuno? – usi la migliore
faccia da cane bastonato che puoi vantare per dirlo e mi fai sorridere,
ma ti
rispondo serio.
- Sasuke, ma come! Ancora non lo sai? Diciotto anni e ti
devo insegnare tutto io, mah. –
- Ma cosa? –
- Le margherite non possono dire niente a nessuno di quel
che hanno visto.. –
- E chi te lo dice? –
- Non possono. Non possono perchè fa parte del segreto
professionale delle margherite bianche e rosa pallido di campo, non
possono
dire quello che vedono. –
- Ah! Questo mi sfuggiva! –
Un bacio a fior di labbra.
- Se non ci fossi io, come faresti? -
- Non lo so. –
Ci giriamo tutti e due a guardare il cielo azzurro sopra
di noi, oramai si è fatta mattina inoltrata. Quanto tempo
abbiamo passato
insieme questa volta?
Sperando di non aver compiuto un solo grande errore.
E mentre rifletto, mi rendo conto che te lo devo dire,
questo è importante.
- Sasuke? – sorrido. - Anche tu mi sei mancato,
fratellino. –
spüre jeden Atemzug von dir
Und auch
wenn das Schicksal uns zerreißt
Egal was danach kommt
das teilen wir
Ciao
a tutte! ^___^
Se siete arrivate fino a qui avete avuto un
bel coraggio, i miei più sentiti ringraziamenti.
Allora, questa ff è stata scritta
appositamente per la sfida con Miciuzumachi90
sul NarutoYaoiForum
(http://narutosecret.forumcommunity.net/)
basandosi sui temi proposti (fiori, canzoni, elementi).
Spero che vi sia piaciuta!
Datemi delle opinioni, ve ne sarei molto
grata!
-Crestina
Ma quando andremo via
dann
gehn wir nur zu Zweit
andremo via solo insieme
Io non voglio essere solo lì
Lass
uns gemeinsam
lasciateci insieme
in
die Nacht
nella notte
Irgendwann
wird es Zeit sein
Un giorno ci sarà il tempo
Lass
uns gemeinsam
lasciateci
insieme
In
die Nacht
nella
notte
Io l’ho sentito quando stavi urlando silenziosamente
Spüre
jeden Atemzug von dir
Sento ogni tuo respiro
Und auch
e sempre
wenn das Schicksal uns zerreißt
quando il destino ci (strapperà) porterà via
Egal
was danach kommt
Non importa quello che verrà dopo
Das
teilen wir.
Lo divideremo.