Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: ciredefa    05/01/2014    4 recensioni
“ … non è giusto!” squittì contrariato Ren, mettendosi a sedere per terra con fare offeso. “Inventano nuovi giochi e non ci invitano!” gonfiò le guance.
“Dai, magari è un gioco da grandi!” ipotizzò Ran, ma anche lei non poteva nascondere una certa curiosità sulle attività “illecite” del fratello.
“Non va bene! I giochi si condividono sempre!” il bambino scattò in piedi “Adesso andiamo a giocare anche noi!” esclamò convinto, per poi spalancare la porta rumorosamente.

-
Scritto per la Notte Bianca #3, sul prompt "Ran e Ren scoprono Mako e Haru facendo zozzerie nella stanza del fratello. Credendo si tratti di un gioco speciale vogliono giocare anche loro, così Mako si ritrova a spiegare cosa in realtà stesse facendo con Haru."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Ran Tachibana, Ren Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'White Nights with Free! Boys.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: Matryoshka ( rain_elfwand su lj ).
Fandom: Free! Iwatobi Swim Club.
Personaggi: Makoto Tachibana, Haruka Nanase, Ren e Ran Tachibana.
Coppie: Makoto/Haruka.
Avvertimenti: shonen-ai, un po' di buon nonsense.
Note: basato sul prompt "Ran e Ren scoprono Mako e Haru facendo zozzerie nella stanza del fratello. Credendo si tratti di un gioco speciale vogliono giocare anche loro, così Mako si ritrova a spiegare cosa in realtà stesse facendo con Haru" sulla masterlist della Notte Bianca #3 su lj.








Come si gioca a fare l'amore?




“Secondo te cosa fanno, Ran?” chiese il bambino curioso.
“Non lo so, Ren. Magari onii-san e Haru si sono inventati un nuovo gioco!” esclamò entusiasta la gemella.
Entrambi i bambini tesero le orecchie, per sentire cosa accadeva aldilà della porta della camera del fratello maggiore. Ciò che per degli innocenti bambini sembrava un semplice gioco, per i due adolescenti ben altro.
Infatti, Haruka e Makoto erano nel bel mezzo di una faccenda … bollente. Nel vero senso della parola. Entrambi accaldati, sudati, col fiato corto, e gloriosamente nudi uno sopra l'altro.
Era da una buona mezz'oretta che avevano incominciato, sicuri che nessuno li avrebbe disturbati. Erano le undici e mezza di Sabato sera, ben oltre l'orario in cui Ren e Ran dovevano andare a letto, e i signori Tachibana erano fuori per il weekend e non sarebbero tornati prima del giorno seguente.
Perciò i due ragazzi andarono sicuri, ma di certo non si aspettavano che i due gemelli si mettessero a spiarli.
“ … non è giusto!” squittì contrariato Ren, mettendosi a sedere per terra con fare offeso. “Inventano nuovi giochi e non ci invitano!” gonfiò le guance.
“Dai, magari è un gioco da grandi!” ipotizzò Ran, ma anche lei non poteva nascondere una certa curiosità sulle attività “illecite” del fratello.
“Non va bene! I giochi si condividono sempre!” il bambino scattò in piedi “Adesso andiamo a giocare anche noi!” esclamò convinto, per poi spalancare la porta rumorosamente.
“ONII-CHAAN CHE STAT-” Ren si bloccò, Ran si coprì gli occhi.
La scena fu questa: Makoto divenne completamente rosso, Haruka si limitò a sgranare gli occhi e andò subito ricerca di una coperta – o qualcosa che potesse coprirli un minimo.
Ne seguirono urli vari, cuscini lanciati verso i gemelli per farli andare via, finché Makoto con solo le mutande addosso riuscì a chiudere la porta a chiave.
Makoto si accasciò sulla porta, e si richiuse su se stesso come un riccio. Stava morendo di vergogna.

-

Solo dopo che entrambi gli adolescenti si fossero rivestiti e avessero fatto sparire ogni traccia di quello che avevano fatto uscirono dalla camera. Makoto sperava con tutto il cuore che i suoi fratellini fossero andati a dormire, ma ahilui, erano entrambi seduti sul pavimento del corridoio.
Makoto avrebbe voluto sprofondare in un abisso. Perché sapeva che i gemelli non si sarebbero fatti scrupoli a chiedergli cosa stesse realmente facendo, e lui non aveva la più pallida idea di come aprire un discorso così complicato – e di certo non voleva per niente affrontarlo.
E infatti, appena i due bambini lo videro, lo assalirono nel vero senso della parola, tutto sotto gli occhi di Haruka, che aveva l'aria da uno che si stava divertendo.
Makoto fece un grande sospiro, rientrò nella sua camera, e invitò i fratellini a sedersi sul pavimento con lui.
“ A cosa stavate giocando? Lo voglio sapere!” gli chiese in modo insistente Ren.
“Ecco, non stavamo giocando-” provò a rispondere, però venne subito interrotto.
“E allora cosa facevate?” domandò ancora più curiosa Ran.
“Facevamo- Beh, facevamo- ugh” non riusci a concludere la frase. “L'amore”, lo aiutò Haruka “facevamo l'amore”. Makoto divenne di un colore bordò.
“E come si gioca a fare l'amore?” richiese il bambino, ancora fissato sul fatto del gioco.
Deglutì. “Beh, sì fa in- oddio perché” cominciò a disperarsi. “Se vuoi ti prendo i peluche” lo prese in giro Nanase, beccandosi un “Haru!” disperato come risposta.
“Allora, dovete sapere che, quando due persone si voglio tanto bene” enfatizzò il “tanto” per non arrivare al punto.
Ran alzò la mano come se fosse a scuola. “Come la mamma e il papà?” chiese.
“Esattamente-” rispose, non aspettandosi quel paragone.
Riprese il suo discorso: “E quando due persone si vogliono tanto bene che decidono di darsi l'uno l'altro tutto quello che si ha … è così che c'è l'amore” concluse buttando un occhio su Haruka.
Gli occhi dei due gemelli brillavano alle affermazioni del fratello. Passarono altri dieci minuti di parlata, ma bambini ormai erano addormentati in piedi.
Makoto li riaccompagnò a letto, tornò in camera sua e si buttò sul letto sfinito.
“La prossima volta si fa a casa mia” disse Haru, e finalmente di spensero le luci su quella serata tremenda.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: ciredefa