Senza parole.
Una, dieci,
cento, mille flessioni. Ormai ho perso il conto, faccio un respiro
profondo e sbircio l’orologio: è quasi mezzogiorno.
Deglutisco a
fatica e impreco ad alta voce, sono teso e nervoso ed è come
se un nodo mi soffocasse la gola; lei sta per arrivare, sento
già nell’aria il suo profumo.
E’ un
pensiero che mi colpisce come una mazzata e mi costringe a chiedermi
come possa quell’ insopportabile terrestre parlare
così tanto, oltre ad essere cocciuta e sfrontata.
Bla,
bla, bla…è incredibile cosa riesca a produrre con
il solo vibrare delle corde vocali, mentre la sua bocca si muove
incessantemente e sembra animata da un tic nervoso, non
c’è niente di più irritante che
ascoltarla.
Con uno scatto
mi alzo in piedi e prendo un asciugamano per tamponare il sudore che mi
cola sulla pelle, godo di questi istanti di soave pace che svaniscono
non appena odo i suoi passi provenire dal corridoio
Svelti,
fastidiosi, si fermano al di là della porta, lascio cadere a
terra la salvietta di spugna e mi preparo a riceverla con tutti gli
onori : dandole le spalle.
La sento
respirare forte e temo per i miei timpani, sta per cominciare la solita
lagna:
“E’
pronto da mangiare! Quando la smetterai di allenarti continuamente?!
Sei ancora debole! Potresti anche salutare con educazione, non sai come
si trattano le signore?”
Digrigno i denti
e stringo le mani spasmodicamente, la prima ondata di parole di solito
mi stordisce poi, però, mi riprendo e le rendo il colpo, la
assalgo con battute pungenti.
E’
sbalorditivo il modo in cui reagisce, non teme la mia ira, anzi sfodera
un sorriso divertito quando mi vede sbottare.
“Sbrigati,
perché non ho intenzione di passare altro tempo in cucina
signor tutto muscoli, vorrei andare a fare shopping!”
Blatera,
blatera, blatera …
D’altro
canto mi sono ripromesso di risparmiarle la vita, mi serve il suo
operato ma non ci sarà mai traccia di cordialità
sul mio volto, può toglierselo dalla testa.
“Ti
aspetto di là e SUBITO…” sta
praticamente urlando!
Ora, come se non
bastasse, mi lancia un’occhiata maliziosa e restiamo per
qualche secondo immobili a fissarci. Poi però mi
ravvedo e incrocio le braccia sul petto, non ammetterò mai
quanto sia bella.
Nessun virus
sono certo scorre nel mio sangue, tuttavia il mio cuore spesso in sua
presenza accelera i battiti, è questo brivido persistente
che mi preoccupa, ma cerco di non cedere a tutti i pensieri che mi
affollano la mente, devo reagire e le sbraito contro.
“E’
inutile che fai lo sbruffone!” Risponde con aria navigata.
Pazza, è completamente svitata!
La sento
ribattere ancora e ancora, mi prendo la testa fra le mani, non la
smette di parlare, questo è il proseguo di un'altra giornata
disastrosa, ma adesso le propino una serie di titoli offensivi.
Rimango
appoggiato con la schiena alla parete e ghignando continuo ad
infierire, finché finalmente batte in ritirata: si ferma
sulla soglia e cambia strategia, assumendo una posa seducente che mi
provoca una fitta d’eccitazione.
In
verità mi stupisco, da quando perdo tempo ad osservare una
donna? Da dove viene questo calore intenso? Sto bruciando!
“Ti
aspetto di là, ho preparato un arrosto e anche il
dolce…” ammicca felina.
“Guarda,
guarda, l’esperta di cucina; minimo sarò tutto
carbonizzato!” mi sfugge un’altra battuta poco
garbata e la vedo cambiare colore, tutta rossa in volto torna marciando
sui suoi passi.
“Come
ti permetti? Arrogante d' uno scimmione! Dovresti essere più
gentile, sai?” Si sporge verso di me e parla, parla,
parla…
“Smettila
donna, stai esagerando!” Si è avvicinata
troppo, comincio a spazientirmi sul serio, ma i nostri occhi si
incontrano e mi perdo nel suo magico azzurro, di colpo capisco che ho
voglia di baciarla.
Succede tutto
così in fretta, l’afferro per la vita e dopo
averla trascinata contro il mio petto catturo le sue labbra; la bacio
da prima lievemente, poi sempre più penetrante, sfrenato,
selvaggio, mentre poso le mani sulle sue curve procaci.
Perdiamo la
nozione del tempo ed è un piacevole affondare in una
dimensione dove non esiste altro che il piacere.
Ispiro il suo
odore così delicato e poi faccio un passo indietro, le sue
mani tremano.
“…”
resta inerte, senza fiato e senza parole,
orgogliosa considera la possibilità di schiaffeggiarmi, ma
decide di non farlo: è inutile non può negare l'intensità di quel momento.
Questo mi basta
per oggi, senza battere ciglio me ne vado soddisfatto, almeno per una
volta donna sono riuscito a zittirti.
Fine.
Ciao a tutti ^^
Grazie per aver letto questa
piccola ispirazione, che spero vi abbia fatto sorridere.