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Autore: darkangel98    05/01/2014    3 recensioni
Prima dei Settantacinquesimi Hunger Games, prima della ribellione, c’è stato un tempo in cui una tredicenne di nome Enobaria Harondale si offrì volontaria come tributo. Questa è la storia di come quella ragazzina diventò assassina passando attraverso tutto ciò che l’arena porta, il dolore, il sangue e il terrore, i brividi di adrenalina della lotta, e forse l’amore.
È la storia di una Favorita che entrò nell’arena con la gioia negli occhi e ne uscì felice di non doverci tornare mai più. O almeno così avrebbe dovuto essere.
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Enobaria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Di riflesso porto le mani dietro la nuca per raccogliermi i capelli come da abitudine e mi scappa un sorriso trionfante quando sento le ciocche corte che mi sfiorano appena il collo. Ho sempre voluto tagliarmi i capelli, ma mia madre mi avrebbe ucciso.              
Mi sfiora un pensiero allettante: se vinco non sarò più considerata una bambina e potrò fare tutto quello che vorrò, e per cose ben più importanti di un semplice taglio di capelli.   
Poi Oleander e Brutus ci accompagnano in un ascensore che porta alla palestra vera e propria e beh, in confronto l'accademia che frequentavo a casa è più o meno uno sgabuzzino per le scope con appeso un bersaglio per le freccette. Faccio saettare gli occhi avanti e indietro con una curiosità folle mista a entusiasmo, ci sono armi che non ho mai visto in vita mia e la gioia si mischia quasi subito a una specie di sconforto. è come per il buffet sul treno, per la doccia con cento e più saponi profumati, come l'intera Capitol City.                                                                                              
Non riuscirò mai a sperimentare tutto.        
La capo addestratrice, una ragazza alta e scura più o meno dell'età di Brutus, è già nella sala, ma i tributi non ci sono ancora tutti e quindi non ha iniziato il discorso. Ci sono quelli dell'1, dell'8 e dell'11.                                                                                          
La ragazza dell'11, quella vestita da farfalla che ieri mi ha sorriso, sta confabulando con aria molto agguerrita con il suo affascinante compagno che la prende parecchio più sul serio di quanto qualsiasi altro diciassettenne farebbe con una tredicenne.    
Il quindicenne robusto e rosso dell'8 se ne sta da solo nell'angolo, guardando il pavimento, mentre la sua compagna chiacchiera spensierata con i ragazzi dell'1.                                                               
Le due ragazze hanno entrambe gli occhi grigio chiaro e una treccia color del grano, ora che hanno due semplici tute anzichè rispettivamente una spruzzata di polvere di zaffiro e un lenzuolo scucito pieno di aghi addosso le distinguo a stento. Fortunatamente quella dell'8 è molto gracile e alta poco più di me, in contrasto con il fisico slanciato e leggermente mascolino di Anthea.                
Decido che è il caso di  formare il gruppo, quindi afferro Niko per il braccio e raggiungo i tre ragazzi.       - Ciao, io sono Enobaria e lui è Nikoel, il mio compagno, siamo del 2. Siamo i favoriti, no?- dico, senza tanti giri di parole.                                                                                                                                  Valentine, che sembra essere capo autoproclamato, annuisce. Mi presentano la ragazza dell'8, che ha sedici anni pur dimostrandone quattordici a stento, si chiama Camillia Needle e a quanto pare è una di noi. Sostiene di essere bravissima con i coltelli ed essersi offerta per la gloria e che l'estrazione di sua sorella è stato solo un caso, e le concedo almeno il beneficio del dubbio.         
Intanto iniziano ad arrivare gli altri tributi, gli ultimi sono Hank e Tameris, che arrivano di corsa e litigando tra loro.                                   
Tameris si rabbuia ancora di più vedendomi nel gruppo e mi guarda dall'alto in basso, acidamente.    
Mi appunto mentalmente di capire cos'ha contro di me.                                    
La ragazza, Atala, inizia un discorso che è uguale tutti gli anni, quindi non lo ascolto molto. In accademia lo sappiamo a memoria.                                                                                            
Alla fine del discorso Tameris se ne va da sola a lanciare tridenti contro il muro, Hank e Nikoel alle asce e io vorrei andare con loro, ma sono troppo piccola anche solo per sollevarne una così mi accodo ad Anthea e Camillia ai coltelli. Mi piacerebbe provare i tridenti, ma sono il regno di Tameris e quella ragazza mi inquieta, voglio studiarla a distanza prima di interagirci.     
Naturalmente so lanciare i coltelli, ma non raggiungo la stessa perfezione di Eos o di certe mie compagne di classe che sembrano essere nate con un coltello in mano. O la stessa perfezione di Camillia ed Anthea.                                                                                           
Mi sento un po' a disagio, dato che in teoria questa è l'arma caratteristica delle ragazze del mio Distretto, ma loro non sembrano farci troppo caso.              
Anzi, con mia grande sorpresa leghiamo abbastanza bene tra noi. Parlo soprattutto con la ragazza dell'8, perchè Anthea è piuttosto timida e sembra più a suo agio con le armi che con le altre ragazze, ma alla fine le trovo entrambe simpatiche.                                                                                                 All'inizio ho il presentimento che siano intenerite dal mio essere molto giovane, perchè so che Camillia ha una sorellina di dodici anni e Anthea avrebbe tanto voluto averne una, ma poi capisco che mi trattano come una favorita alla loro pari e non devo essere sospettosa.                     
E in ogni caso qualunque opinione di tredicenne coccolosa potessero avere su di me si dissolve del tutto quando passiamo alla postazione della cerbottana. è sempre stata l'arma che mi riesce meglio, ma c'è una differenza abissale tra i modelli semplici e superati che teniamo in accademia e queste armi quasi di fantascienza.                                                                                                                  
Quando ho "ucciso" in meno di venti secondi i quindici manichini della postazione, un dardo sulla giugulare ciascuno, gran parte dei tributi periferici mi sta guardando con aria terrorizzata. La ragazza del 12 quasi piange, immagino che prima di vedermi pensasse di essere brava.                                              In risposta, io rido. In parte, lo ammetto, è una risata di derisione, ma è anche sincera.      
Questo è quello per cui sono nata, mi sento a casa.                                               
Facciamo un altro giro per la palestra a provare armi, poi ci fermiamo alla postazione delle erbe, in fondo non si sa mai cosa può accadere, e sono piuttosto soddisfatta di scoprire che grazie ai deliri di Emelìne sul potere della natura ne so molto di più delle mie due alleate.         
Camillia inizia a buttare all'aria le pagine dell'erbario e imprecare dopo circa cinque minuti, quindi ci allontaniamo e fortunatamente suona la campanella del pranzo.      
A tavola parliamo tranquillamente come un gruppo di amici qualunque e ci raccontiamo le nostre storie.
Mi chiedo distrattamente come mai nessun volontario favorito abbia un passato felice, con una mamma e un papà vivi che gli vogliono bene, dei fratelli che sono usciti vivi dalla loro ultima mietitura e una casetta felice dove non manca da mangiare.                 
Eppure scopro con piacere che riesco a rimanere fredda e non sentire pena per nessuno, nemmeno quando Valentine si mette a imprecare contro suo padre o quando Hank racconta del suo fratellino di undici anni che senza di lui rimarrebbe da solo sotto i ponti.                     
Forse mi dispiacerebbe uccidere Nikoel, ma tutti gli altri potrei accoltellarli sorridendo.      
Con questa consapevolezza mi rilasso e inizio a chiacchierare senza pensarci su. Camilla si decide a soddisfare la curiosità di tutti sul perchè si sia offerta, raccontando che in qualche modo è riuscita a mettere su un gruppo di addestramento clandestino in un magazzino abbandonato, con coltelli rubati: ha iniziato con la sorellina, Makaira, quella della mietitura, e il cuginetto Cloth, ora ha praticamente metà dei bimbi del Distretto ci vanno quando si avvicinano alla prima mietitura.              
Niko non svela proprio un cavolo: si limita a sorridere, commentare, fare qualche battuta arrogante e cambiare discorso quando tocca a lui, senza che nessuno si chieda nulla. Mi chiedo se sono l'unica qui ad avere un cervello.                                       
- Cosa ne pensi di loro? - gli domando il giorno dopo, mentre tiriamo con l'arco. La prima volta lo prende dalla parte sbagliata, poi attacca con una serie di centri perfetti mentre io ringrazio  quando non vado fuori dal manichino.                                                                                          
Credo di odiarlo un pochino.                                                                                               
-  La ragazza del 4 mi terrorizza. E non sono il genere di ragazzo che si terrorizza spesso.-                  
- Hai ragione. Credo che ci odi, perchè con Anthea, Valentine e Hank è molto più simpatica. Credo sia per il fatto che un tributo del nostro Distretto ha vinto l'edizione di suo fratello. L'ha detto.-               
  - Ma è ridicolo. Solo per questo? - scaglia la freccia, che centra un manichino nell'occhio destro.          
- Non è poi così ridicolo. Mia sorella è andata l'anno scorso. Forse posso capirla.- la mia freccia al contrario  finisce più o meno sul  pollice.  - Senti, per me va bene allenarci insieme ma andiamo da qualche altra parte o va a finire che ti lancio qualcosa anche prima che entriamo nell'arena. Odio gli archi.-                                                                                     
Alla postazione delle lance riprendiamo il discorso sugli alleati, ma più parliamo più comprendo che il nostro unico vero problema è Tameris. Tutti gli altri sembrano tranquilli, il genere di persone che non rompono l'alleanza prima di una settimana: Tameris è più il genere di persona che fa strage la prima notte mentre fischietta allegramente.                   
Anche Valentine non è esattamente la gentilezza fatta ragazzo, ma è diverso: lui è ostile e acido perchè lo è con tutti, l'ho visto che faceva quasi a botte con un addestratore perchè gli aveva dato un consiglio. No, lui non è una vera minaccia.                                                                                           
- Ci ho provato a dirlo a Valentine.- afferma Nikoel mentre tira fuori una lancia dal manichino. -  Ma mi ha detto "Quella ragazza è una cazzo di forza della natura, e se a te e all'altra mocciosetta non va bene, crepate alla cornucopia e state zitti". Testuali parole. Poi è andato a pomiciare con Camillia dietro il bersaglio dei coltelli, quindi non ho potuto esprimermi.-                     
- Ma è scemo? Alla sua età dovrebbe saperlo che uno solo ne esce vivo.-                             
- Io non lo trovo  stupido. Magari è per divertirsi l'ultima volta prima di morire. Non è una cattiva logica.-
- Beh, se hai intenzione di imitarlo non contare su di me come ragazza dell'ultima esperienza. Preferisco il vecchio modello "Ricordati che devono morire tutti e ventitrè".- commento ironica. Che logica idiota.     - Scherzi? Quando avrò vinto potrò avere tutte le ragazze del mio Distretto che vorrò: ora preferirei provare le bellezze esotiche.-                                                                                   
Alzo gli occhi al cielo. E' sveglio e forte ma fare l'idiota gli riesce davvero bene.                           
- E pensare che una volta credevo fossi intelligente.-                                  
Appoggio la lancia dove l'ho trovata e facciamo per cambiare postazione quando suona la campanella della fine del secondo giorno. Lui va a prendere l'ascensore, io vado prima un attimo in bagno.  
Quando esco tutte le luci sono spente, il che è inquietante. Pensavo che a Capitol City non si spegnesse mai nulla.                                  
Tiro un sospiro nervoso mentre rientro nella palestra e cerco di trovare la strada della porta.   
Il sesto senso mi dice di stare all'erta e quando sento il respiro sommesso di qualcuno evidentemente meno abile a nascondersi di me l'unica reazione è un sorrisetto amaro.                      
Lentamente, la mia mano raggiunge uno stiletto e lo stringe, creando un leggero riflesso di luce sulla lama.                                    
Con un trucco provato e riprovato in accademia fingo di inciampare sui miei piedi e quando l'ombra mi si getta addosso scatto, buttandomi sulla schiena per ribaltare la situazione.  - Mi spieghi che cazzo vuoi da me?- gemo, quando la poca luce che entra dalle finestre, riflessa dallo stiletto illumina poco sorprendentemente gli occhi blu infuocati di Tameris.     
Tenta una mossa scontata, forzarmi il braccio per usare il mio stesso stiletto contro di me, ma allargo i gomiti appena in tempo e il colpo va a vuoto.                                                        
- Dimmi che problema hai con me.-  ripeto gelida e furiosa.                            
Non ho intenzione di lasciarle delle ferite evidenti: non siamo autorizzati a combattere prima dell'arena e qui quella impulsiva con i problemi di controllo della rabbia non sono io. Ma non ho neanche intenzione di farmi ammazzare prima dell'arena.                                                                                
- Vaffanculo.- mi urla. - Chiedilo ad Aley, okay? Chiedilo ad  Aley perchè! -    
La sua voce è leggermente malferma e mi rendo conto che ha bevuto anche parecchio, oltre a essere una mezza psicopatica. Dove cavolo ha trovato dell'alcol al centro di addestramento?    
- Chi è Aley?- insisto, con l'espressione più truce che possa mostrare - piuttosto inutile, dato che mi vede a malapena.                          
- E' inutile che fai l'innocentina, Due, non ti credo, non ti credo!- vorrei che urlasse di meno, perchè non so se tutti gli altri tributi siano andati a loro piani, ma non posso farci nulla. - Sei proprio come quella troia! Non ti credo solo perchè sei una mocciosa, non ti credo! Chiedilo ad Aley!-                                    Le tappo la bocca, esasperata, e mi sfugge un gemito quando mi morde la mano.               
Le tiro uno schiaffio, con i nervi a fior di pelle. - Smettila.-                      
Lei si agita come se volesse fare a botte, ma sono io che controllo qui e le serro le mani intorno ai polsi.
- Basta, Quattro. Forse tu non ti fai questi problemi, ma io mi sono offerta per vincere e non per stare a sentire i tuoi deliri. Ora tu ti alzi e torni al tuo piano, e io faccio lo stesso. Non diciamo niente a nessuno e risolviamo nell'arena. Mi sembra chiaro.- affermo con una calma glaciale.  
La rossa ringhia, ma stranamente mi da retta. Evidentemente il richiamo della vittoria è più grande di quello della sbronza e della pazzia, anche per lei.                                              
Nell'ascensore sospiro e strofino la mano fino a cancellare ogni traccia di sangue. Non se ne accorgeranno ed è facile da mascherare per un incidente.                                                                        Non ho paura di Tameris, non temo nulla.                                         
Ma non posso stare in un'alleanza dove la più forte vorrebbe ammazzarmi nel sonno.



Sclerotime                                                                                                                                    Ciao!                                                                                                                                           
Qui abbiamo per la prima volta conosciuto davvero gli altri tributi e il gruppo dei favoriti si sta formando. Aggiungo che quando Eno dice quella cosa sul "potrò fare tutto quel che vorrò" ero a metà tra il trollface e il lago di lacrime, perchè si vede che è ancora una ragazza più o meno innocente, che non sa cosa sia la vittoria.                                                                                       
Che ne pensate di Tammy? A me inquieta tanto, però la amo.                                                                 Amo tutto il gruppo a dire il vero, in particolare Niko, che shippo fortemente in modo amichevole con En.
Shao! darky <3
  
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