Chi voglio essere.
Il titolo è molto commovemente, ma effettivamente non è molto complicate. Chi voglio essere è dentro di me. C’è una cosa di cui non mi ero mai accorto, e che vedo solo ora. L’unica, vera arma che ho sono tutti i miei difetti. E’ infatti proprio grazie ad essi se io riesco a guardare dentro di me, a correggermi. O meglio, cancelliamo il ‘riesco’ e mettiamo un ‘riuscirò’; avrei potuto dire ‘riuscirei’, ma preferisco essere ottimista. Mi è venuto in mente ora che non avrò nessuna recensione su questo testo, e che lo leggeranno si e no due persone, ma poco mi interessa. Questa è una lettera per me stesso, e ho solo bisogno di qualcosa che mi dica “hey, la lettera è qui”. Dicevo, i miei difetti. Beh, ne ho tanti, ma cercherò di andare per ordine.
- Questo mio continuo cercare di non dimostrare nulla. Non è bello essere famoso come “quello che non ti abbraccia, ti fa pat pat”. Non voglio essere quello. Voglio essere quello che abbia scritto in faccia ciò che prova, e che ha il dono di risolvere i problemi degli altri in un abbraccio. Forse è per questo che non abbraccio: mi sento così devastato dai problemi degli altri che mi scordo di chi sono.
- La mia continua ricerca per diventare la definizione di persona perfetta. Qualunque errore io commetta (chiaramente non ammesso davanti ad altri) mi tortura per mesi prima che io non arrivi a nasconderlo come i sette nani nascondevano la polvere sotto al tappeto. Devo mettermi bene in testa che la polvere prima o poi riesce, e che non c’è niente di male. I pavimenti si sporcano, l’importante è che ogni tanto ci si passi uno scopino (e si levino i tappeti, per non cadere in tentazione).
- Questo mio fingere un disinteresse nei confronti delle opinioni altrui. Hey, piango quando mi sento a disagio per un giudizio negativo nei miei confronti, cosa c’è di male? E’ normale diamine. Piangi, sfogati, urla ma mettititi in quella testa che è tutto nella norma. Non si può sempre piacere a tutti. Troverai sempre qualcuno migliore di te, o qualcuno peggiore che ti farà notare un tuo difetto, e sarà proprio allora che tu prenderai una penna (volevo dire ‘aprirai word’, ma dai, la penna era molto più romantica) e lo aggiungerai alla lista.
- Elimina gli specchi. E per elimina non intendo ‘levali da casa’, ma intendo ‘elimina l’idea che si tratti di specchi universali. Tu sei molto più dei capelli perfetti, dei denti dritti e bianchi, molto più degli occhi azzurri. Sei molto più anche più della barba fatta male, di un brufolo spuntato nella notte, di una maglietta bucata o delle orecchie strane. Sei molto più di tutto questo, renditene conto.
- Smettila di rispondere male a tutti. Non hai nemmeno il ciclo, non essendo femmina. Non hai scusanti, non predicare l’educazione per poi trattare tutti come tuoi schiavi. Non hai schiavi, o perlopiù sei tu lo schiavo di te stesso. Per cui alzati, guarda cosa ti stai facendo e chiudi la bocca quando serve e aprila meglio in altre occasioni(senza doppi sensi, grazie).
- I tuoi genitori non sono nemici, anzi. Hanno accettato le tue diversità e il tuo carattere, ci hai mai pensato? Hanno messo da parte i loro pensieri per aprirsi ai tuoi. Cerca di fare lo stesso con loro.
- E’ l’una di notte e non riesco a scegliere un altro difetto, ma per tutti quelli che incontrerai nella vita: prendili, capiscili e uccidili, e smettila di uccidere te stesso.
E datti retta qualche volta. Sii impulsivo. Sii forte.
Tuo (in ogni senso),
Te stesso.