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Autore: hamsjk    05/01/2014    3 recensioni
‘’Sei piccola, goditi le cose che puoi fare in quest’età e smetti di fare la donna vissuta!’’.
Le parole di Samantha rimbombavano in tutta la casa, sempre, tutti i giorni, ininterrottamente; io e mia sorella non siamo andate mai d’accordo eppure la differenza d’età era minima, solo tre anni, ma credo che il vero problema sia la differenza radicale tra di noi, non credo capirebbe mai il mio mondo, e io probabilmente non capirei il suo.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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     Inner War.

 
Qualcuno dice che l'adolescenza è il periodo più bello della vita, altri affermano che è un periodo strano, i miei genitori mi ricordano che è importante per una persona perchè la prepara al mondo dei grandi, io posso mettere un punto su questa questione, è una merda.

                                                                                                  *
 
Sono Charlotte Race, una comune sedicenne innamorata del solito ragazzo stronzo, nel mio caso Demon, con una migliore amica costretta a sopportarmi, Jenna, e una famiglia che crede sia l'unica ragazza a stare tutto il giorno con il cellulare in mano e le cuffie alle orecchie.
Riguardo al mio aspetto, Jenna dice che sono la ragazza più bella che abbia mai conosciuto, in effetti non ha tutti i torti, sono una bella ragazza e non per nulla ho il primato nella scuola; bastano pochi concetti per descrivermi al meglio e alla fine, un po' tutti li usano per fare riferimento a me.
''Impostata, circa un metro e sessant'otto, rigorosamente rossa, gemme azzurre al posto degl'occhi e labbra perfettamente deliniate da due labret'' ma questo non ha mai condizionato la mia vita, anche se ovviamente non mi dispiace affatto.
Inutile dire che ho una fila interminabile di ragazzi ai miei piedi ma quello che interessa a me non è tra loro, o meglio, non più.
Caratterialmente non me la cavo bene come nell'aspetto estetico, sono piuttosto scontrosa e sembro sempre una donna mestruata e se non fosse per il mio lato estremamente dolce potrei essere la fotocopia di mia madre, una donna alquanto apatica.
Ma parliamo ora delle persone che mi circondano.
Iniziamo da quella più importante, Jenna.
I suoi capelli sono lunghi, lisci e castani, un'accoppiata perfetta con i suoi occhi azzurri come l'acqua di un lago, carnose al punto giusto e rosee come poche, sono invece le sue labbra, alta quanto basta, ma non abbastanza per essere una modella.
La sua corporatura è una via di mezzo tra l'anoressia e il peso forma anche se io la considero già in lista per il sottopeso.
Il suo carattere è uno di quelli di cui non ti stanchi mai, solare e premuroso, spesso, però, la sua continua preoccupazione per gli altri diventa ossessiva e maniacale, quasi insopportabile, infatti è uno dei motivi per cui Jenna non riesce a mantenere un rapporto stabile con un ragazzo.
Eppure lei è il mio presupposto di vera amica e non potrei desiderare di meglio.
Sulla mia famiglia non c’è molto da dire, sono i soliti genitori troppo attaccati alla figlia minore – si, ho una sorella maggiore – che credono faccia le peggio cose con i miei amici, che fumi e che non sia più vergine, ma chiariamo, hanno ragione.
Non sono mai stata una bambina come le altre, ho sempre odiato giocare con le bambole, preferivo stare sopra al tetto di casa a creare personaggi e immaginare le loro vite, ricordo che avevo anche un amico immaginario, Alex, forse il mio unico amico di allora.
‘’Sei piccola, goditi le cose che puoi fare in quest’età e smetti di fare la donna vissuta!’’.
Le parole di Samantha rimbombavano in tutta la casa, sempre, tutti i giorni, ininterrottamente; io e mia sorella non siamo andate mai d’accordo, eppure la differenza d’età era minima, solo tre anni, ma credo che il vero problema sia la differenza radicale tra di noi, non credo capirebbe mai il mio mondo, e io probabilmente non capirei il suo.
Esso è, infatti, pieno di trucchi, cosmetici e oggetti di bellezza vari, anche se lei è molto bella e non avrebbe alcun bisogno dei suoi prodotti, d’altronde, noi Race siamo tutti molto affascinanti.
Fin dalla tenera età, dicevano che Sam era uguale alla mamma.
Stessi occhi azzurri, – ma diversi dai miei – stessi capelli biondo acceso e soprattutto, stesso sorriso.
Ho sempre adorato il sorriso della mamma, – di conseguenza, anche quello di Sam – mi trasmetteva un senso di sicurezza che non avevo mai trovato in nessun’altro, o forse si?
Demon, un ragazzo apparentemente normale, stronzo di prima categoria e fottutamente sexy.
Mi innamorai di lui subito, come un colpo di fulmine, il primo anno di liceo.
Non è il tipo di ragazzo che una mamma vorrebbe per sua figlia, tatuaggi alle braccia, due labret per eccellenza, – punto a favore per me – dilatatore all’orecchio sinistro e bestemmie sempre in bocca; ma quello che attira un po’ tutte nel liceo sono i suoi occhi azzurri come il ghiaccio e i suoi capelli biondi tirati su in una quasi cresta.
Peccato che il suo aspetto da ‘’Bad Boy’’ non si addica al suo carattere, fa di tutto per nasconderlo ma Dem – soprannome guadagnatosi al nostro secondo appuntamento – ha il carattere più dolce e tenero di questo mondo, non ucciderebbe neanche una mosca, è del tutto innocuo, se non a letto.
Il nostro amore sbocciò dopo un’occupazione del nostro liceo, eravamo tutti in corridoio, ammassati l’uno all’altra, lui era vicino alla mia classe, seduto sulle scale, io ero a pochi metri da lui, nella sua direzione, pronta a cogliere tutti i suoi movimenti.
Dopo un lungo discorso del rappresentante d’istituto, lui si avvicinò a me e iniziò a parlare della cosa più inutile al mondo, il tempo.
Era uno degl’argomenti che più non sopportavo, eppure lui me lo faceva piacere, mi faceva piacere tutte le sillabe che uscivano dalla sua bocca, e da lì capii di amare anche la sua personalità oltre al suo aspetto.
Siamo stati insieme per due lunghi anni, due splendidi anni, ma tutto ha un termine, no?
E anche noi abbiamo dovuto scrivere ‘’fine’’ al nostro capitolo insieme.

 




 
  
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