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Autore: MayaSorako    05/01/2014    3 recensioni
Una ragazzina col cappuccio si ritrova, per forza di cose, a vagare da sola, di notte, per la città. Questo le porterà un incontro tanto bizzarro quanto inquietante, che di sicuro non scorderà facilmente.
One shot ispirata a "Yobanashi Deceive/Night Tales Deceive", del Kagerou Project.
Genere: Drammatico, Song-fic, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un'altra noiosa giornata che scorre via.

La notte prende pian piano il suo posto e, anche lei scocciata da questi tempi pigri,

diffonde il mio riflesso irregolare sui muretti imbrattati di questa inutile città.

... Ehi, tu!

Sì, dico proprio a te:

mi annoio, non riesco a star fermo.

Che c'è? Avrò anch'io il diritto di lamentarmi ogni tanto, non credi?

Ma... Aspetta un attimo!

Ti va se racconto una breve storiella per passare il tempo, invece?

Sta tranquillo, ti divertirai;

 puoi credermi, dico davvero.

 
*   *   *
 
La luce del giorno sta per spegnersi anche oggi; le strade si svuotano rapidamente, solo una ragazzina si trattiene un po' più del solito, per giocare con il gatto che da sopra un cassonetto l'aveva osservata tutto il pomeriggio. I suoi occhi si posano di sfuggita su un orologio stradale: così scappa, spaventata, e lascia indietro il suo piccolo amico; corre veloce, più veloce che può: tanto veloce che il cappuccio della sua felpa libera i suoi verdi capelli, che adesso svolazzano al vento come mai prima d'ora.
<< Non posso perdere l'ultima metro! >>
Gira l'angolo, ignorando il fiatone, convinta che presto raggiungerà la stazione più vicina. Ma il cartello che desidera vedere non c'è, solo tanti anonimi lampioni ad animare la via buia e deserta.
<< Io odio la notte >> dice a sé stessa, vittima dell'agitazione.
<< E perché mai? E' proprio durante la notte che succedono le cose più interessanti >> commenta una voce maschile con tono complice. La ragazzina con la felpa si gira di scatto verso la sua direzione, sorpresa di non essere sola. Un ragazzo siede sul muretto a lei adiacente, e le sorride; anche lui porta un cappuccio, e i suoi occhi taglienti sono perfettamente visibili nonostante la fioca luce che a stento gli illumina il viso. Lo guarda per un po', in silenzio, incuriosita. Poi si rende conto del tempo che scorre, e dell'oscurità che intorno a lei si fa sempre più fitta.
<< Se hai bisogno di tornare a casa, io conosco una scorciatoia. >> 
La ragazza si volta nuovamente verso lo sconosciuto, confusa.
<< Come fai a saperlo? >>
<< Chiamiamola una semplice "intuizione", d'accordo? - dice, ammiccando - Allora? Sei interessata? >>
Lei esita, diffidente. Chi è questo tipo? si domanda.
<< ... Prima dimmi il tuo nome. >>
Il ragazzo inclina la testa e la guarda di sbieco, stranizzato.
<< E perché mai dovrei? Neanche tu ti sei presentata. >>
<< Makoto >> asserisce, infastidita, poco prima che il suo interlocutore finisca di parlare.
<< Naoki >> replica lui, sbuffando. Un po' più di femminile cortesia non ti farebbe male, carina. Scende dal muretto, e vi si appoggia; la sta guardando, con espressione interrogativa sul volto. La ragazza ci pensa su un altro minuto; ha il battito accelerato e le mani che tremano, colpa del freddo e dell'oblio che ormai la circonda. Si rimette il cappuccio ed incrocia le braccia.
<< Riguardo a quella scorciatoia... Quale sarebbe, esattamente? >> Non credo tu sappia dove abito, in ogni caso.
Naoki scuote la testa, ostentando il proprio disappunto.
<< Se non credi, non funziona >> le dice con indifferenza. Makoto alza gli occhi al cielo, esasperata.
<< Ti credo, ti credo! Avanti: spara. >>
<< Vedi quel vicolo laggiù? >> Indica un'angusta stradina poco distante. E' quasi totalmente inghiottita dalle tenebre; non si vede il fondo. La ragazza annuisce, timorosa di sapere dove andrà a parare quel losco individuo.
<< Corre voce che, se lo attraversi correndo con gli occhi chiusi, ti porta ovunque tu desideri >> afferma a bassa voce, quasi sussurrando, cercando di rendere le proprie parole più misteriose.
Makoto spalanca gli occhi, incredula.
<< Che stupidaggine >> giudica infastidita.
Naoki ridacchia tra sé e sé, dopodichè si allontana verso la direzione opposta, dandole le spalle. D'un tratto si ferma.
<< Beh, sai come si dice: "tentar non nuoce"... Comunque, buona fortuna. >>
La ragazza con la felpa sente i suoi passi farsi sempre più lontani, per poi svanire del tutto. Sta fissando il vicolo, senza sapere cosa fare; si è fatto troppo tardi ormai: non ci sono più treni a quell'ora, e i soldi per pagare un taxi non li ha di certo.
Tentar non nuoce, ripete nella sua testa. Chiude gli occhi e fa un respiro profondo.

Portami a casa, prega mentre corre a perdifiato, inoltrandosi sempre più in quel percorso sconosciuto. Dopo un paio di minuti, stremata, si ferma. 
Ad attenderla soltanto un altro muro, contro cui per poco non sarebbe andata a sbattere. "Ingannevoli racconti notturni", recita l'ennesimo scarabocchio. Mentre la delusione la consuma, si costringe a trattenere le lacrime.
<< Io ti avevo avvisata: se non ci credi, non funziona >> la ammonisce una voce fin troppo familiare. Eccolo di nuovo lì, seduto sul muretto, che la osserva fingendosi desolato.
<< Bugiardo, - sentenzia amareggiata - ti sei inventato tutto quanto! >>
Naoki ride compiaciuto, e alza le spalle.
<< ... Beccato! Che vuoi che ti dica? Ingannare il prossimo è il mio forte >> afferma, fin troppo soddisfatto. Makoto sta per dirgliene di tutti i colori ma, prima che possa aprire bocca, lui riprende a parlare.
<< Beh, ad essere sincero... E' che non sono molto bravo ad essere onesto. >> La ragazzina lo guarda, senza capire. Niente potrebbe suonare più sbagliato di così. Ma, in ogni caso, quel tipo sembra troppo divertito dalla cosa per far sì che lei riesca a prenderlo sul serio. Stufa di lui e del suo atteggiamento, decide di alzare i tacchi e dimenticare tutto. Per stanotte dormirò su una panchina, si rassegna, poco entusiata.
<< Aspetta, Makoto! >> La chiama, con un brusco cambiamento di tono, il ragazzo appena sceso dal muretto. Lei sospira, ma gli da un'altra possibilità, senza sapere perché. Che ha questo tipo nel cervello?
<< Cosa vuoi ancora? >>
<< Non è colpa mia, lo giuro. >>
Makoto è stanca e infreddolita; davvero non sa cosa la spinga a dargli ancora retta.
<< Che intendi? >>
Naoki tentenna un attimo prima di riponderle.
<< ... E' il mostro. Da dieci anni ormai mi costringe a mentire a chiunque e su qualsiasi cosa. E non c'è stato nessuno, nessuno in grado di vedere oltre le mie bugie. >>
... Ok, questo è completamente fuori, si convince la ragazza con la felpa, un po' inquietata da quelle parole; ma ancora, prima di aprire bocca, viene interrotta; questa volta è un rumore di passi, sempre più veloci, sempre più vicini.

<< Makoto!!! >> Esclama sollevato un ragazzo dai capelli scuri; provvidenzialmente, ha con sé una torcia. I suoi occhi, di un marrone chiaro tendente al verde, trasmettono gentilezza e, coincidenza, anche lui come gli altri due indossa un cappuccio.
<< Minoru!!! - La ragazza è così felice di vederlo che per un attimo si dimentica della precedente bizzarra conversazione - Cosa ci fai qui?! >>
<< Ti cercavo, che domande! Si stava facendo tardi e tu non rientravi... Ci siamo preoccupati tutti all'orfanotrofio. >> I suoi occhi si fanno lucidi mentre racconta. Era stravolto, le scarpe consumate: trovare l'amica sicuramente non era stato né facile né piacevole. Makoto si sente terribilmente dispiaciuta; se solo non mi fossi messa a perder tempo in quel modo...
<< E' meglio tornare >> dice, ricomponendosi.
I due annuiscono all'unisono.
Prima di lasciare finalmente quel posto così isolato Minoru nota la presenza di Naoki, che se n'era stato per tutto il tempo in disparte, seminasconto dall'ombra, a fissarli.
<< E lui chi è? >> Domanda, rivolgendosi a Makoto.
<< Non dargli peso, - suggerisce, seccata - è soltanto l'ennesimo bugiardo; si inventerebbe qualsiasi cosa pur di ammazzare il tempo. >>
Minoru si ferma a guardarlo, perplesso; strattonato dalla ragazza, si mette in cammino insieme a lei, lasciando Naoki indietro, da solo, di nuovo.

Cosa faccio adesso? si chiede, abbattuto, dopo che i due scompaiono nella notte. Non puoi continuare così, gli risponde una voce dentro di lui. Il suo cuore salta un battito, e lui si porta le mani al viso, sconvolto. Ma non ha tempo per rammaricarsi: adesso tocca a lui correre.
Mette tutto quello che ha in ogni singolo passo, spinto dalla speranza di raggiungerli e di una nuova vita.

Eccoli!
 

Sono ancora vicini fortunatamente: non è troppo tardi!
<< Mi sento così solo! >> urla, così forte che la sua voce rimbomba per le strade della città. << Sono così sporco, così seppellito dalle mie bugie che non riesco più ad uscirne! >> Li sta praticamente implorando; loro hanno tutto ciò che a lui manca: un amico, una famiglia, qualcuno che li vada a riprendere quando perdono la via.
Makoto e Minoru lo osservano, impietriti, con gli occhi colmi di pietà.
<< ... Ancora un'altra menzogna? >>
E così dicendo, se ne vanno.

Naoki ritorna trascinando i propri passi al suo angolo di mondo, solo per scoprire che qualcuno ha rovinato il suo graffito. La scritta è stata quasi completamente ricoperta con della vernice spray blu, e adesso dice "Fine".
<< Lo è davvero? >> Domanda.
Sì, lo è. Per te, che non potrai mai cambiare. Per te, che resterai qui, con me, destinato per sempre ad affogare nel solito vergognoso te stesso.
Quell'unica risoluzione lo sconvolge sempre così tanto, che ormai non gli rimane altro che ridere...
Che casino!

 
*   *   *

Beh, mi sa proprio di aver parlato un po' troppo.

 
Però sai, è perché si tratta solamente di una storiella inventata...
 
Per oggi la chiudiamo qui, ok?
 
Ma, mi raccomando:
 
la prossima volta che passi di qui,
 
chiacchieriamo di cose ancora più incredibili.

Come? Io?

Sarò ancora qui, a sogghignare nella monotonia.

 

Angolo di Maya:
Salve, cari lettori! Questa mia parentesi d'autrice rovinerà un po' l'atmosfera di questa fanfic, però devo dire un paio di cose importanti, quindi è un male necessario.
Dunque! Voglio iniziare chiedendovi di essere clementi: quella che avete appena letto è in assoluto la prima fanfiction che scrivo in vita mia; sono cosciente che non sia nulla di eccezionale, però personalmente la trovo carina, quindi ho deciso di pubblicarla lo stesso :3. Questo non è il mio solito modo di scrivere, in quanto prediligo l'uso dei tempi al passato e di dialoghi un po' più scarni, con più descrizioni riguardo alle "scene". Non so, mi andava di cambiare un po', per una volta u.u.
La canzone a cui è ispirata me l'ha fatta ascoltare non molti giorni fa Iriisya, la mia splendida cuginetta, ed è a lei che voglio dedicare questo lavoretto che ho scritto col cuore; perdonami se è un po' banale, spero ti sia piaciuto lo stesso <3
Una cosa che potreste domandarvi, leggendo il testo, sarebbe il perché della mia scelta di indicare "nuovi personaggi" come protagonisti della storia, nonostante le loro striminzite descrizioni fisiche, e anche un po' il loro atteggiamento, richiamino quelli di Kano, Kido e Seto, che sono i personaggi originali della canzone. Vi assicuro che non è una cosa immotivata, anzi, c'è più di una ragione:
Perché mi andava;
- Non volevo avere addosso la paura di uscire fuori dal personaggio, cosa che quasi sicuramente poi ho fatto;
- I nomi che ho scelto per loro ( Naoki, Makoto e Minoru ) hanno dei significati particolari ( rispettivamente "onesto", "sincerità" e "verità" ), tutti legati da uno specifico filo conduttore, in netta contrapposizione con i contenuti della storia, che ho avuto il piacere di inserire :D.

Spero sia stata una lettura in qualche modo piacevole, e vi saluto!
  
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