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Autore: Donia_    05/01/2014    1 recensioni
Due anni.
730 giorni erano passati dall'ultima volta in cui avevo incrociato quello sguardo.
Sherlock è tornato.
Spoiler 3X01
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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BEING SHERLOCK HOLMES

 
 
 
 
 
 
 
“Ti ho parlato”

Pronunciai quelle poche sillabe a fatica, ma tutto d’un fiato come se fossero lame dolorose che dovevo estrarre perché mi ricordavano ciò che avevo passato. Lui era lì davanti a me di spalle, poi si girò.  

“Lo so. C’ero.”

Il mio mondo crollò al suono di quelle parole, alla visione di quello sguardo che mai come in quel momento sembrava così vulnerabile. Due anni erano passati da quando l’aveva fatto l’ultima volta, da  quel cornicione di quel dannato palazzo che me l’aveva portato via, o almeno cosi credevo. Dopo che lui era sparito avevo cercato disperatamente di andare avanti, incontrai Mary, lei era il mio “ho voltato pagina”, lei era ciò che mi aveva permesso di lasciare che quell’appartamento a Baker Street cadesse nella polvere, che la signora Hudson facesse parte di quel passato che volevo seppellire e che quindi non dovessi più cercarla. 
Quella sola giornata passata in compagnia di Sherlock però aveva riacceso in me tutte le emozioni che pensavo di aver eliminato, di aver dimenticato. Tutto era tornato a posto finalmente, tutti i pezzi del puzzle erano di nuovo in ordine. Sherlock Holmes aveva ridato di nuovo colore alla mia vita anche se mi era difficile ammetterlo. Accettarlo. Avevo ricominciato a vivere dopo tanto tempo.

“Ti ho chiesto un ultimo miracolo. Ti ho chiesto di smettere di essere morto.” 
“Ti ho sentito.”


Mi ha sentito, quelle parole mi si impressero a fuoco nella mente. Lui mi aveva sentito e aveva esaudito quelle preghiere che tanto avevo sperato si realizzassero. 
Ogni giorno. Ogni ora. Ogni  straziante minuto in quei due anni. Lo odiavo perché aveva lasciato passare così tanto prima di tornare da me, ma speravo in fondo al cuore che l’avesse fatto solo per proteggermi, visto che da quando si era rivelato a me, quel giorno, ero quasi morto.
Restammo in silenzio, i miei occhi erano immersi nei suoi. Non servivano parole in quel momento. Il dolore che avevo provato fino a quel momento, si sciolse. Lui era lì…in carne ed ossa. Non era morto. Sentivo il suo respiro, il suo odore, il battito del suo cuore. Sentivo di essere legato indissolubilmente a quello strambo, ma geniale uomo, anche se probabilmente nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso ad alta voce. increspai leggermente le labbra in un sorriso. Un finto colpo di tosse interruppe quel silenzio, fatto di mille parole, quel contatto che si era creato e tornai in me, richiudendo di nuovo quel piccolo cassetto nel mio cuore, quel cassetto, su cui era inciso il suo nome. 

“Ad ogni modo è ora di andare ed essere Sherlock Holmes”

Si. E io sarò il tuo John Watson. 
Prese il cappello, aprì la porta. Da questo momento tutto sarebbe tornato come due anni fa, o forse no, ma sicuramente sarebbe ricominciata quella vita frenetica e piena di misteri. Una volta varcata quella soglia tutto sarebbe tornato a posto, anche se magari avrei corso dei rischi. Lo sapevo, ma non avrei mai rinunciato a Sherlock Holmes. Tutto sembrava diverso, ma allo stesso tempo uguale a se stesso, una cosa  però non era mai cambiata: tu ed io contro il mondo. 
  
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