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Autore: Stripedshirts    05/01/2014    2 recensioni
Poggiai le mie mani sulle sue e alzandomi sulle punte gli lasciai un dolce bacio sulle labbra prima di sussurrargli all'orecchio un fievole “si” per l'emozione.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love has no limit.
 
“Finalmente ritorno a casa” pensai.
Non aspettavo altro che questo: due coperte, un divano, il camino acceso e il mio ragazzo accanto a me. Solitamente siamo molto impegnati a causa del lavoro e durante le feste speravo di trovare del tempo per noi. Ma realizzai che solo in quel momento avevamo trovato il tempo per stare insieme, da soli.

“Danielle è stata davvero la ragazza più importante della mia vita.” furono le prime parole che Liam mi rivolse guardandomi negli occhi, da quando eravamo tornati da casa di sua madre “oggi a mia madre non ho mentito quando le ho parlato di Danielle” aggiunse, “Danielle è la ragazza più importante della mia vita” ribadì, come se la prima volta non avesse già ferito abbastanza.

Mi alzai dal divano e andai dritto in camera mia senza dire una parola, sbattendo la porta e rifugiandomi poi sotto le coperte. Speravo davvero che il mio ragazzo sarebbe entrato nella stanza e mi avrebbe baciato senza nessun preavviso, solo per farsi perdonare quella frase. La porta era rimasta aperta solo per lasciar entrare lui, ma Liam quella sera non entrò, andò via di casa, lasciandomi solo a piangere tra le calde coperte e il gelo dentro di me.

Mi ero addormentato. Tra le lacrime e i singhiozzi soffocati, mi ero addormentato ormai stanco e senza lacrime più da versare. Mi svegliai solo nel bel mezzo della notte, quando tastando l'altra parte del letto non trovai nessuno. Afferrai il cellulare da sopra il comodino e digitai il numero di Liam. Squillava, squillava e poi... la segreteria. Provai diverse volte a chiamarlo, ma nessuna delle volte rispose.
Continuavo a provarci e riprovarci, ad un certo punto avrei solo voluto sentire la sua voce e sapere che stava bene e che potevo stare tranquillo. Ma dopo diverse prove il telefono non squillava più. Segreteria, segreteria... fottutissima segreteria.
Mi guardavo intorno mordendomi le labbra per il nervoso. Mi guardavo intorno cercando qualcuno che avrebbe potuto aiutarmi, ma ero solo. Senza il mio Lee, ero solo. Portai le mani sul viso per nascondere quelle lacrime, ma ero solo. Mi stavo nascondendo da me stesso. Mi sedetti sul letto poggiando mezzo busto sulla spalliera, digitai il numero che speravo sarebbe stato d'aiuto e portai il telefono all'orecchio. Nell'attesa continuai a tormentarmi gli occhi per evitare di piangere anche durante la conversazione

“Harry...” singhiozzai quando lo sentii respirare dall'altra parte del telefono “se ne andato!”
Piangevo, forse per il sollievo di aver trovato qualcuno pronto ad ascoltarmi o forse perchè dover trovare qualcuno significava per me aver perso quel 'qualcuno' che c'era sempre stato.

“Sono le tre del mattino, Zay” bisbigliò sbadigliando, probabilmente per non svegliare Louis.

“Sono solo Harry...”

Sentii Louis dire qualcosa di incomprensibile, probabilmente aveva la faccia appiccicata al cuscino che gli copriva di conseguenza la bocca, e questo rendeva impossibile capire ciò che diceva, soprattutto attraverso il cellulare, “Chiama Liam” sussurrò infine avvicinandosi al telefono.

“Come se non avessi già provato a farlo, Louis!” esclamai.

“Tornerà domani” cercò di tranquillizzarmi Harry.

“E se non lo farà? Non so come sta, dov'è, con chi..” dissi tutto d'un fiato.

“Tornerà domani Zayn, e se non lo farà verrai a prenderlo tu stesso.
Non credo sia uno dei suoi giorni migliori. È nella camera accanto, da solo a piangere. Quindi tornerà. Sta male senza di te e non è così idiota da lasciare andare l'unica persona che lo fa stare bene. E comunque arrivo da te tra cinque minuti, se può farti stare meglio.” riattaccò prima di ricevere una mia qualsiasi risposta.

Aspettai Harry in terrazza, tra una sigaretta e l'altra mi sfregavo le mani per tenerle al caldo, tiravo su con il naso che colava dal troppo freddo e dalla tristezza di casa vuota senza Liam. Sentii le chiavi entrare nella serratura, corsi a vedere e per un momento pensavo avesse mandato Liam di nuovo a casa, ma quando vidi il riccio varcare la porta sbuffai come se la voglia di vederlo fosse pari a zero.

“Ho fregato queste a Liam” spiegò mostrando in bella vista le chiavi, sorridendo “credevo non avresti avuto la forza di alzarti dal letto”

“Grazie Harry, sei davvero d'aiuto!” sospirai scuotendo la testa.

“Scusa” si avvicinò al divano e prima di sedersi posò le chiavi sul mobile più vicino.
Restai a fissare quel mazzo di chiavi per tutto il tempo, tra i tanti portachiavi che avevo regalato a Liam negli anni e che lui aveva sempre aggiunto al mazzo, ce n'era uno, ed ero sicuro di non avergli regalato quel portachiavi, eppure c'era, con la nostra foto stampata sopra. Sorrisi istintivamente prima di tornare alla realtà. 
Mi voltai verso Harry che dormiva di già sul divano. Harry è un ottimo amico, ma quando si tratta di dormire non riesce ad essere assolutamente d'aiuto. Non riesco a credere che sia arrivato qui guidando. Avrei preferito la compagnia di Louis, ma non potevo dirlo a Harry..non mi avrebbe più rivolto la parola. Presi una coperta e gliela sistemai addosso. Mi sistemai nel letto e accendendo in continuazione lo schermo del telefono controllavo l'ora, fin quando non mi addormentai sfinito.
Al mio risveglio non potei fare a meno di guardare l'ora, di nuovo. Andai in salotto e l'unica cosa che notai fu che Harry non era più sul divano a dormire e che le chiavi di Liam erano sparite insieme ad Harry. Sentii le chiavi entrare nuovamente nella serratura ma non mi preoccupai particolarmente, non volevo illudermi di nuovo.  “Harry sarà andato di nuovo a prendere la colazione per tirarmi su il morale come l'ultima volta che mi sentivo uno schifo, ed eccolo qui.” pensai.

“Pancakes alla nutella e caffè dovrebbe andare bene per colazione” la voce di Liam risuonò nelle mie orecchie come se quella situazione non fosse reale.

Afferrai il cuscino poggiato sul divano e glielo lanciai.

“Credevo andasse bene la colazione” esclamò massaggiando il punto colpito dal cuscino.

“Dove diavolo sei stato?” gli urlai contro.

“Ieri sera hanno inaugurato un nuovo pub, mi hanno chiesto di presentarmi con Sophia così sono andato, era pieno di paparazzi”

“Vaffanculo” dissi alzando la voce e afferrando un altro cuscino per lanciarglielo, ma questo riuscì ad evitarlo.

“Non è vero, ero da Louis e Harry” disse ridendo di me e della mia espressione sicuramente troppo incazzata per sorridere.

“Lo so che eri da Louis e Harry, ma vaffanculo lo stesso!” sputai, tornando a voltargli le spalle.
 
“Danielle è stata la ragazza più importante della mia vita” fece una pausa, e durante quella breve pausa ebbi dei seri dubbi se tirargli o no un pugno in faccia così da fargli capire quanto dolore mi stava causando quella frase “tu sei l'uomo della mia vita Zay, sei il mio presente e futuro!” continuò un po' impacciato.

Stavo per rispondergli ma non mi lasciò aprir bocca,
“Stai zitto e lasciami finire. L'ultima volta che mi hai interrotto sono andato via di casa” disse con tono serio.

Sbuffai sorridendo avvicinandomi a lui per sentire cosa aveva ancora da dirmi,

“Allora... si, ecco” balbettava in confusione cercando qualcosa nelle tasche posteriori dei jeans “merda!” imprecò continuando a cercare nelle tasche.

“Allora?” domandai a bassa voce.

Sospirò profondamente “Zay, mi sposi?” domandò di getto, socchiudendo gli occhi e deglutendo rumorosamente, cominciò a torturarsi le mani nervosamente.

Poggiai le mie mani sulle sue e alzandomi sulle punte gli lasciai un dolce bacio sulle labbra prima di sussurrargli all'orecchio un fievole “si” per l'emozione.
  
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