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Autore: ChiaraSelenators    05/01/2014    3 recensioni
"E se un giorno scoprissi che la causa di ogni tuo male è anche la causa di ogni tuo sorriso? Come reagiresti?" chiese Alison singhiozzando.
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"-Le stronze ficcanaso muoiono- ripeteva sempre A. Ma alla fine, tutti i torti non li aveva. Più cose sai, più muori. Ogni giorno, ogni momento. Tu muori, tu muori dentro. E non c'è cosa peggiore che vivere col corpo e morire con l'anima."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                             | Parla Alison |
“Non sono mai stata simpatica alle persone. Io sono sempre stata Alison, la stronza del gruppo. Il mio gruppo è quello in cui tutte vorrebbero entrare, ma nessuno ha il coraggio di frequentare. Le mie amiche mi vedono più come un capo che come un’amica. Loro si chiamano Aria, Hanna, Emily e Spencer. Aria ha quindici anni, ma frequenta le lezioni del terzo anno; è una ragazza molto dolce e ingenua, forse un po’ troppo. Hanna, lei è forse quella più modellabile tra tutte, poiché fa ogni cosa che piace ad Alison, quello che detto io è legge per lei. Prima di conoscermi, era una perfetta nerd, quella che al pomeriggio si ritrova nei club della chiesa per parlare della sua vita, uno schifo totale. Emily è speciale per me, la conosco da quando sono venuta a vivere a  Rosewood sei anni fa. La sua vita è il nuoto, passa ogni momento libero in piscina. È l’unica delle quattro fidanzata, anche se il suo fidanzamento è destinato a durare poco, me lo sento. Ed infine Spencer, il cervello del gruppo. È bella, fin troppo bella, ma è soprattutto una ragazza intelligente, forse fin troppo. La sua vita è basata sui gruppi extra per il college, anche adesso che siamo in terza. Lei non mi sopporta molto, glielo si legge negli occhi, ma senza di me non sarebbe altro che una secchiona.” Scrivo sul mio diario. Ho deciso di tenerne uno dopo tutto quello che mi sta succedendo. Ho paura, tanta paura. Nascondo il diario nella cassaforte segreta e vado a farmi una doccia. Tra dieci minuti mi vedo con Aria per un caffè, è un anno che non ci vediamo. Il cellulare fa uno squillo, è un messaggio. Sarà sicuramente Aria. “Raccontale di me e lei non potrà dirlo più a nessuno. Le persone morte non parlano. Baci,A.”. Lancio il cellulare sul letto. È di nuovo A. Sono sei mesi che questa storia va avanti. Non posso respirare che A mi scrive un messaggio. Ha tentato varie volte di farmi del male. Ho paura, ma io non sono una persona che lo dà a vedere. Mi vesto velocemente e scendo, mia madre non è in casa e non voglio rimanere da sola con Jason il drogato. Il telefono squilla, ma questa volta è solo Aria. “Ali, dove sei? Io sono al Brew da dieci minuti! Sbrigati, baci Aria.” Sono in ritardo, cavolo non cambio mai. Prendo la borsa ed esco. Dopo due minuti sono al Brew e Aria è proprio li, da sola. Speravo venissero anche le altre, ma saranno impegnate.
“Ciao Ali! Come stai? È tantissimo che non ci vediamo!” mi dice lei abbracciandomi. Dio se adoro i suoi abbracci. Sono innamorata di lei da due anni, ma non posso dichiararmi.
“Non lo so nemmeno io come sto. Ti vedo in splendida forma, sei fantastica come sempre. Come è andato il viaggio in Norvegia? Hai raccontato a tua madre dell’accaduto?” le chiedo. Voglio che il discorso si concentri su di lei, almeno eviterò le troppe domande a cui non so rispondere. Lei mi guarda e sorride, ma so benissimo che in realtà vorrebbe solo piangere. Suo padre ha tradito sua madre con una studentessa della scuola in cui insegna, per questo si sono trasferiti un anno in Norvegia.
“Non le ho detto nulla e non intendo farlo. Comunque, la Norvegia era, come dire, okay. Nulla di eccezionale. E tu? Che mi racconti di bello?” mi chiede. Di bello non ho nulla da dirti, se non che il tuo sorriso mi fa morire ogni volta e che se di una bellezza straordinaria. Vorrei dirlo, ma non posso.
“Siamo a Rosewood, cosa pensavi potesse accadere?” le dico sorridendo. Vorrei dirle tutto, lei è la mia migliore amica assieme a Emily. Ma non posso dirle di A, non adesso. Mi sto sentendo male, meglio che vada in bagno o lei lo noterà.
“Vado un secondo in bagno, scusami ma sai che la pizza di mia madre non è delle migliori” le dico abbozzando un sorriso mentre corro in bagno.

                                                                | Parla Aria |
Sono appena tornata da un anno in Norvegia e lei mi chiede di mia madre?! Incredibile, sta stronza non cambia mai!
“Vado un secondo in bagno, scusami ma sai che la pizza di mia madre non è delle migliori” mi dice sorridendo mentre sembra scappare verso il bagno. Dovrà solamente rifarsi il trucco, come sempre. Le arriva un messaggio, ha lasciato qui il cellulare. Sarà la madre, che come al solito non sa mai dove si trovi la figlia. Meglio che le risponda. “Rivela solo un minimo dettaglio alla stronzetta e per te saranno guai. Baci, A.” Chi è A? Decido di scoprirlo da me, rispondendo al messaggio. “Chi sei? Lascia stare la mia amica! –Aria”. Nel frattempo, Alison è uscita dal bagno e mi guarda sorridendo come se nulla fosse. Voglio vedere se mi dice chi è. Se non dovesse farlo, glielo farò dire io domani.
“Scusa, c’era molta coda in bagno. Comunque, io ora devo scappare, mia madre mi ha mandato un messaggio chiedendomi di andare da Jason. Ci vediamo domani, ti mando un messaggio okay? “ mi dice. La guardo, sorrido e poi la saluto, facendo finta di nulla. Il cellulare ce l’avevo io assieme alla borsa e l’ho rimesso dentro poco prima che tornasse. Perché mentire cosi? Perché mentire a me?
 Sono le dieci di sera, cavolo abbiamo passato due ore assieme ma a me è sembrato di non averla quasi vista! Cammino velocemente perché è buio e non sono abituata ad uscire a quest’ora, voglio solo tornare a casa. Le strade sono deserte, nessuno ese il martedì alle dieci di sera. Attraverso la strada e sono a casa. Suona il cellulare. È un messaggio, chi è? “Ciao ciao stronzetta. Baci,A” Non faccio in tempo a rispondere che una luce forte mi abbaglia gli occhi, non riesco a capire che cosa sia.
“Aria, attenta!” sento urlare. Mi giro verso Alison e boom.

                                                              |  Parla Alison |
“Aiuto, Aria!” mi viene solo da dire. Un’auto è passata sul marciapiede e l’ha investita. Ma che cazzo di persona investirebbe qualcuno su un marciapiede? Sto per digitare il numero dell’ambulanza quando mi arriva un messaggio. “Io ti avevo avvertita, i morti non parlano. Baci, A.”






                                                         | Spazio autore |
Ciao e grazie di aver letto il primo capitolo della mia storia!
Come avrete capito, le persone che racconteranno la storia saranno diverse. 
Verranno usati molti personaggi di pll anche se in modo differente. 
Le protagoniste saranno sempre Mona, Hanna, Emily, Spencer, Alison e Aria anche se le ultime due verranno citate molto più spesso.
Ciao a tutti!
-Chiara.
  
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