Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Evanne991    05/01/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Basta un attimo. Un gesto, una parola, un soffio e tutto crolla. Spazzato via, sommerso, distrutto. Danneggiato.
E poi capisci che quell’attimo è figlio di altri mille che hai sempre ignorato. "
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dà sempre tutto per scontato. Se possiede qualcosa, quel qualcosa è suo e basta, non si preoccupa di mantenerlo, di accudirlo, di apprezzarlo. Quel qualcosa oggi diventerà sua moglie. Regina: la conosceva ormai da una vita, stavano insieme da otto anni. Lui aveva appena finito gli esami di maturità e passava le sue giornate su un motorino vecchio e rumoroso, per le vie del centro storico del paese. Un giorno si era fermato a scambiare due chiacchiere con Vanni, il suo migliore amico, scapestrato, senza arte né parte, ma buono come poche persone al mondo, invece di fare il suo solito giro prima di fermarsi al bar in piazza a giocare a calciobalilla. Ad un tratto aveva sentito le risate soffocate di qualche ragazzina seduta sui muretti, e girandosi per sfotterle era rimasto colpito da quella che sembrava più piccola. La ragazzina aveva gli occhi azzurri e corti capelli neri, e probabilmente non superava i sedici anni. Lei e le sue amiche rivolgevano sguardi maliziosi a Vanni e probabilmente il commento di una di loro le aveva fatte scoppiare in una fragorosa risata che aveva attirato al sua attenzione. Non seppe mai  quanto tempo passò prima che la ragazzina gli disse con voce scocciata:
-Che hai da guardare?
Da quel giorno di otto anni e mezzo prima, lui e Regina diventarono inseparabili. La coppia per eccellenza. Avevano avuto degli alti e bassi, come tutti, ma erano sempre rimasti insieme. Lei un paio di volte gli aveva recriminato il fatto che lui fosse troppo certo, convinto, che lei fosse sua, era un abitudinario, mentre lei voleva costanti attenzioni.
Lui lavorava nell’azienda di famiglia dall’autunno dopo la maturità, lei aveva conseguito una laurea in Filosofia qualche anno prima, ma faceva l’estetista in nero, perché lavoro ce n’era poco e per amor suo non era partita per fare la gavetta nell’insegnamento. Passeggiavano sul lungomare, di sera, quando lui, con tranquillità le disse:
-Perchè non ci sposiamo?
Lei ne fu subito entusiasta e gli baciò tutto il viso, felice. In realtà lui sentì che forse avrebbe dovuto farle una proposta tradizionale, in ginocchio, con un anello. Ma lui non è tipo. Lei qualche volta l’aveva preso in giro, e gli aveva detto che come al solito era stato veloce ed indolore.
Oggi Regina diventerà sua moglie. Si sente emozionato, è un pomeriggio soleggiato e caldo di settembre, la cravatta gli sta stretta, ma forse è solo una sua impressione. I suoi genitori sono raggianti, così come i familiari di Regina. Accanto a lui c’è Vanni. Chi altri poteva essere il suo testimone?
Regina sta entrando in chiesa. Ancora non la vede bene, la luce del sole le illumina le spalle, e lui sorride e pensa che gli sembra di assistere  all’apparizione di una madonna.
Regina è ormai davanti a lui, piccola e bianca, fasciata di pizzo, con i capelli morbidi sulle spalle ossute. Vede se stesso negli occhi grandi di lei e non può che essere certo che lei è solo lei, la sua unica e sola, l’unica donna che abbia mai amato, la donna della sua vita.
Regina ha gli occhi lucidi, le trema il labbro inferiore. Lui percepisce la commozione nell’aria.
La messa sembra passare velocissima, e sente il prete rivolgersi a lui:
-Vuoi tu, Luca Messina, prendere la qui presente Regina Casali come tua sposa e promettere, davanti a Dio e questi testimoni, di essere un marito leale e fedele, di amarla e rispettarla in qualunque circostanza, di vivere con lei e di accudirla, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi?
-Sì, lo voglio.
La sua voce trema leggermente, e sente alle sue spalle i singhiozzi sommessi delle donne commosse.
-Vuoi tu, Regina Casali, prendere il qui presente Luca Messina come tuo sposo –

Dopo tutti questi anni insieme amore mio

-E promettere, davanti a Dio e questi testimoni-

Gli amici di una vita, coloro i quali hanno gioito di questo nostro amore

-Di essere per lui una moglie leale e fedele-

Ed io metterei in gioco la mia vita per te

-Di amarlo e rispettarlo in qualunque circostanza-

Come sempre, da sempre

-Di vivere con lui e di accudirlo, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore-

Nella casa costruita con fatica e sacrificio, casa nostra

-Nella buona e nella cattiva sorte finché morte non vi separi?

Regina lo ha fissato per tutto il tempo. Guarda il prete, si lecca le labbra, e poi con voce spezzata dice:
-No, mi dispiace.
Non capisce bene cosa stia succedendo. Sente un vociare confuso, sente il prete balbettare in imbarazzo. Non sa con quale forza riesce a sussurrare:
-Perché?
Regina ha il viso ormai bagnato da lacrime, non sa lui se di rancore, di paura, di liberazione o da coccodrillo.
-Perché? Sei la mia principessa, perché? - insiste.
-Perché io non sono una principessa, sono Regina.
Luca non capisce, non sente risposte, non vede soluzioni, sente un forte dolore alla testa, sente lo stomaco rivoltarsi al battito delle ali di farfalle spaventate ed irrequiete.
Vanni gli posa una mano sulla spalla. Poi lo supera, prende Regina per mano e tra la confusione e le urla escono stretti dalla chiesa.

Luca è così. Da tutto per scontato. Non ha mai visto quanta devozione ci fosse nei gesti di Vanni per Regina. Ha sempre visto grande amicizia. Non ha mai sprecato parole su quanto la vedesse bella, mentre Vanni tesseva le lodi della donna. Non ha mai visto malizia, lui era convinto dell’amore che legava la sua Regina a sé.
Sbagliava. Quando c’era da complimentarsi, da confortare, da far sorridere, lui lavorava, si impegnava per mettere le fondamenta al suo nido d’amore, mentre Vanni accoglieva Regina e si prendeva cura di lei.
Si sentiva tradito. Non da lei, né da Vanni. Era stato tradito da se stesso, e dalla sua stupida consapevolezza basata sul nulla.
Colpe a metà, colpa sua e del suo essere cieco, colpa di lei e di aver aspettato ed illuso tanto tempo se stessa e Luca.
Basta un attimo. Un gesto, una parola, un soffio e tutto crolla. Spazzato via, sommerso, distrutto. Danneggiato.
E poi capisci che quell’attimo è figlio di altri mille che hai sempre ignorato. 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Evanne991