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Autore: Moonlight_Pleasure    06/01/2014    4 recensioni
Dal capitolo 1
E fu proprio durante quei mesi in cui non aveva niente di meglio da fare che osservare nel profondo le persone che aveva sempre avuto accanto a sé che notò una luce diversa in una persona in particolare.
Hermione.
Una ricerca, una missione e un nuovo personaggio. Una mia idea di cosa sarebbe successo dopo la morte di Voldemort, tra passione e scandali!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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Capitolo 1 : Closing time
 
Closing time 
Time for you to go out to the places you will be from 
Closing time 
This room won't be open till your brothers or your sisters come 
So gather up your jackets, move it to the exits 
I hope you have found a friend 
Closing time 
Every new beginning comes from some other beginning's end 

 
Hogwarts.
Ormai la mia seconda casa, dove ho vissuto amori, amicizie vere e sincere, successi e insuccessi, tragedie ma anche i momenti più belli della mia vita. Ciò, che fino allo scorso anno, era stato il palcoscenico dello scontro più epico che si sia mai visto nel mondo magico, stava per diventare solo un ricordo. Hermione era un’adulta, ormai. O, come tutti amavano appellarla, l’eroina che affianco Harry Potter sconfisse il mago oscuro una volta per sempre.

 Non c’era momento, nella sua giornata quotidiana, che qualcuno la indicasse o bisbigliasse alle sue spalle o, addirittura, corresse da lei per farsi firmare qualche stupido pezzo di carta. Davvero irritante. Odiava tutta quella pressione, odiava quella “celebrità” che si era allargata come un tendone da circo dal prescelto ai vincitori della battaglia. Ora comprese più a fondo ciò che Harry deve aver sopportato, a malincuore, durante tutti questi anni di scuola. La metteva a disagio, ecco, e voleva essere trattata come sempre e non con riserve solo per aver fatto ciò che lei riteneva giusto.
Comunque eccoci qui, un ultimo sguardo a Hogwarts. Era arrivato la fine del suo settimo e ultimo anno di istruzione magica, culminato con una serie di Eccellente ai M.A.G.O. . Oltre a lei, pochi altri suoi amici ritornarono a frequentare Hogwarts, tra cui Ginny, Luna, Neville e Dean Thomas. Harry Potter e Ron Weasley, d’altro canto, preferirono cogliere l’opportunità datagli da Kingsley Shacklebolt, attuale Ministro della Magia, di iniziare da subito il lungo corso di preparazione per diventare Auror.
Harry accettò senza farselo dire due volte seguito da un entusiasta Ron, che odiò la sua prima esperienza professionale da fattorino affianco ai fratelli gemelli tanto da prendere in considerazione di lavorare sotto Hagrid con il suo allevamento di Schiopodi Sparacoda. Molly e Arthur presero la sua decisione con altrettanta gioia, vedendo anche l’ultimo dei loro figli maschi occupare un tassello di alto spicco nella società magica. La stessa occasione era stata offerta anche a lei, che aveva gentilmente declinato pensando che aveva combattuto a sufficienza contro i maghi oscuri e che doveva darsi da fare in qualcosa che aveva a cuore da tempo. Voleva infatti garantire la giustizia alle creature senza bacchetta e a tutti coloro che non era concessa; a tale proposito decide di terminare il suo ultimo anno.

Ora guardando con nostalgia le pareti del castello, ritornate al loro perfetto e austero stato originale dopo la battaglia, pensò che quel posto le sarebbe mancato davvero tanto. Ripercorse con la mente le mille avventure che affrontò con Harry e Ron e la scoperta dei più oscuri e celati misteri magici. Comunque ora basta con i ricordi. Era estate, finalmente! E aveva già un piano ben preciso: ritrovare i suoi genitori.
Due anni fa, quando la loro incolumità era minacciata dai seguaci di Voldemort, decise per il loro bene, di rimuovere qualsiasi ricordo di magia dalla loro mente, lei compresa. Lì vide da dietro la siepe di casa sua, preparare valigie e impacchettare tutto ciò che avevano di più caro per eseguire un comando che, senza esserne consapevoli, aveva ordinato la loro figlia. “Scappare, andare via, molto lontano da lì, senza sapere perché!”

Alla fine della battaglia, il ministro, su volere di Hermione, rintracciò i genitori, che conducevano una vita tranquilla in Australia. Tuttavia lei, divenuta sempre più sospettosa e paranoica dopo le diverse avventura in cui scampava per miracolo alla morte, decise di aspettare un anno prima di ritrovarli e rimuovere così l’Oblivion da lei posto. Ok, stava raggiungendo i pericolosi livelli di follia di Malocchio, ma chissà perché questo pensiero la fece sorridere.

Ginny non si lasciò scappare quello strano sorrisetto e con espressione interrogativa guardò l’amica, la quale scrollò le spalle come per intendere “Nulla di importante, tranquilla!”. Sbuffando si avvicina alla mora e dice: - “Beh, Herm. Ci siamo, eh? Ne siamo uscite indenni, o quasi!.. Comunque andiamo o rischieremo di non trovare una carrozza libera!”
Hermione strinse la mano sinistra dell’amica, che ormai poteva dirsi anche una sorella, e con la destra il suo bagaglio a mano e si incamminò verso una delle carrozze, trainate dai Thestral (ormai ad Hogwarts, riuscivano a vederli tutti ). Salì e con sollievo notò che era completamente vuota. Anche Ginny deve aver avuto lo stesso pensiero, la quale la guardò, sorrise e si sistemò nel modo più comodo e largo che poteva sul sedile di fronte al suo.
“Allora..” esordì Ginny “ Mamma ha chiesto se verrai alla tana, prima della partenza per l’Australia..hanno già sistemato un letto in camera mia e ti aspettano a braccia aperte!” disse l’ultima frase come per dire “Non puoi dire di no!”
Soppesando un po’ le parole della rossa, mentre lei la guardava così da vicino tanto da farla sentire a disagio, pensò che le mancava la Tana e tutti i suoi componenti,  forse perfino Ron…
Come se le leggesse nella mente, Ginny tirò fuori quell’espressione furbesca degna dei gemelli Weasley e disse “ Tranquilla, se Ron-Ron si azzarda a fare qualcosa di inappropriato lo fatturo per bene! E quello che si merita e dovrebbe ringraziare se non gliel’ho inflitta prima per quello che ti ha fatto, o forse dovrebbe ringraziare te per avermi fermato!”

Il bacio con Ron in quel momento di panico nella camera dei segreti fu un impulso dettato dall’adrenalina, dal pensiero che quello sarebbe stato il loro ultimo giorno sulla terra e, diciamocelo, un po’ umidiccio, no? Lo stesso pensiero fu balbettato da Ronald, il quale propose di frequentarsi per vedere se la storia andava avanti. Lei era stato il suo primo amore e, nonostante la fugace storia con Lavanda, era Hermione che voleva, o almeno così pensava. Così il giorno prima della partenza per l’ultimo anno, decisero di mantenere la storia a distanza e di scriversi ogni giorno fino a quando non si sarebbero rivisti alla Tana per trascorrere il Natale. Le premesse di quel pensiero ci furono, ma non troppo solide. Agli inizi di novembre le scrisse una lettera, scrivendole come quella storia a distanza non fosse salutare e che ci sarebbe stata occasione, se erano destinati a stare insieme, di ritornare al loro rapporto; aggiunse inoltre che era impegnato al momento con il corso di addestramento e voleva spendere tutto il suo tempo per eccellere e impegnarsi per il suo futuro. Quella lettera divenne ben presto bagnata di lacrime di dolore e di tristezza. Ma non appena si riprese, ritornando ad essere la persona forte e orgogliosa di sempre, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuna testa rossa al mondo, assistette a una scena che mise davvero a dura prova il suo autocontrollo. Alcuni giorni prima di Natale, quando ancora al Ministero si svolgevano i corsi di preparazione per gli Auror, Harry decise di portarla a fare un giro, per farle vedere tutto ciò che le raccontava nelle lettere. Non l’avesse mai fatto.
“Allora, ci vediamo durante la pausa?” disse Ron, dopo aver dato un bacio sdolcinato a Lavanda. “Ti aspetto al solito posto!” e le rifilò un occhiolino poco convincente.
Si voltò con espressione serena verso Harry, che aveva appena visto uscire dall’ascensore, il quale aveva una faccia sconvolta e un’espressione che preannunciava solo guai, sostituita subito dopo da quella di scuse.
“Harry, ma cosa…?” esordì il rosso, prima di sbiancare totalmente alla vista di Hermione. Allo sguardo infuocato di lei, le sue orecchie divennero rosse come non lo facevano da tanto.
Dopo quei dieci secondi, in cui passò in rassegna tutti gli incantesimi e le fatture del libro “Maledizioni e Contromaledizioni”, Hermione realizzò che lei era superiore, che la sua felicità non dipendeva da un uomo, non doveva! Il suo viso si aprì in un sorriso sarcastico e, gli occhi fulminanti, contribuirono a renderla spaventosa.
Con la faccia ancora più sconvolta, Ron fece un passo indietro, temendo, inconsciamente, i segnali di un pericolo imminente. Una volta essersi ritenuto a una distanza di sicurezza, abbozzò un mezzo sorriso imbarazzato, si grattò la nuca e disse:-“ Ciao, Herm..ehm, è bello vederti qui!”
Cercando di sopire gli ultimi istinti omicidi, Hermione rispose con una tranquillità infinitamente superiore a quella che possedeva attualmente: - “ Harry mi ha portato a vedere cosa facevate e a come vi state impegnando per il vostro futuro!” . Con questa frase ovviamente diretta più a Ron e alle sue attività extra lavorative e un occhiolino, prende Harry sottobraccio e si allontana da un Weasley quasi sul punto di vomitare.
 
 
“Beh, allora…Vieni?”
Ginny la svegliò da quei ricordi non piacevoli, al che rimase per un attimo interdetta, cercando di ricordare cosa le aveva chiesto l’amica.
“Non so Ginny, vedi, forse impiegherò molto tempo per ritrovare i miei, dovrò girare tutta l’Australia e vorrei ritornare in tempo per seguire i corsi di Legge Magica”
Ma la giovane Weasley non mollava così facilmente, non quando aveva un ben determinato motivo per attirarla in quella trappola. “ Dai, ti prego, ti prego, ti prego! Mamma vuole così disperatamente vederti, e anche Papà, Harry, Bill, Fleur ( non puoi farmi sorbire un’iniezione di Flebo da sola, vero?”), Charlie, quella zucca vuota di Ron, George e… Fred!” sottolineò il nome di Fred un po’ troppo euforicamente per i gusti di Hermione, la quale, tuttavia lasciò che questo pensiero vagasse e si perdesse in mezzo ai molti altri. Forse quella ragazza non gliela contava giusta.
“ Va bene, verrò!” disse la riccia, prima di essere stritolata da un’urlante e festosa Weasley che, dopo aver mollato Hermione, tirò fuori Leo dalla gabbia troppo grande per una palla di pelo così piccola, scrisse una lettera alla madre informandola che Hermione sarebbe tornata a casa con lei e la legò alla zampa ruvida del pennuto. Abbassò il finestrino della carrozza e lo spinse a volare verso casa.
Arrivarono dopo cinque minuti alla stazione di Hogsmeade e salirono sul treno alla volta di Londra.
 
 
 
 
 
 
“Tic, tic, tic, tic”
Quel rumore lo svegliò di soprassalto. Si era addormentato affianco la colazione che la madre aveva preparato con la mano coperta dalla Gazzetta del Profeta che stava leggendo per tenersi sveglio. Forse aveva ottenuto l’effetto contrario. Si alzò sbadigliando e aprì la finestra per fare entrare il piccolo Leo. Di scatto si riprese, “un messaggio da Ginny” pensò e in fretta scartò la lettera, come tutte le lettere che provenivano da Ginny da un anno a questa parte.
Mamma,
Hermione ha accettato di venire qui da noi per questi primi giorni di vacanza, siamo appena partite.
Dai un bacio a tutti, soprattutto a Fred e George!
 
Era un segnale! Il piano stava andando alla grande. Con un sorriso, richiuse la lettera e la poggiò sul tavolo e sussurrò “ Grazie, sorellina”
Un tonfo lo fece scattare e notò di non essere da solo.
“Buone nuove, fratello?” disse George, avvicinandosi al suo gemello con sguardo furbo e un sorriso malandrino di chi è pronto a escogitare i migliori piani anche alle 6 di mattina.
“ Le migliori possibili!” rispose Fred, scambiando con il gemello quello sguardo complice che ormai li univa da anni, dopo il quale non c’era bisogno di aggiungere parole.
“Sei sempre convinto che qualcuno non ti abbia rifilato un filtro d’amore o, che so io, una potente pozione dell’imbecillità?”
“Non pensi che in questo caso, l’effetto sarebbe già terminato? E poi, no, ne sono sicuro. Devo riuscire a conquistarla, ma in grande stile! Dopo quel rintronato del nostro fratellino, devo riportare la sua considerazione del marchio Weasley ad altissimi livelli!”
Ridendo come il pazzo, George rispose: - “ Meno male che ho informato la nostra sorellina della situazione. La tua testa, meno intelligente della mia sicuramente, dovrebbe esserne grata. Forse un po’ di meno il piccolo Leo: ha viaggiato troppo quest’anno per poterti consegnare ogni posta della nostra personale spia!”
Guardando Leo, Fred pensò che nonostante tutti quei avanti e dietro, era sempre pieno di forze. Sorrise.
A quel punto, venne correndo e agitata come al solito, la signora Weasley, reduce dalle sue pulizie mattutine e dalle sue milioni faccende in più fatte in vista del ritorno a casa delle sue ragazze.
“Mamma” disse Fred “ Hermione arriva con Ginny questa mattina” cercando di farla passare per una notizia come le altre, quando dentro di se il cuore stava per saltare dalla gioia.
La signora Weasley si girò verso il figlio e con un’espressione un dapprima confusa e poi sempre più felice disse: -“Che felicità, allora vado a finire di sistemare la stanza delle ragazze, dopo di che preparo il tutto affinchè possano farsi un bel bagno rilassante non appena arrivino. Avete visto vostro padre?”
Esclamò ad un tratto, non trovando il marito ma sapendo dentro di sé che era andato a chiudersi nel capanno affianco la casa dove ogni mattina armeggiava con qualche strano aggeggio babbano. Osservando il capanno dalla casa, scosse un po’ la testa e poi sbruffo in segno di resa borbottando il “Feletono”, poi rise e se ne andò. Amava troppo quell’uomo e soprattutto le sue piccole stranezze che lo rendevano unico.

“ Che famiglia di pazzi” esclamò George, osservando sua madre che aveva la furia e la potenza di una tempesta, specialmente nei giorni in cui arrivavano ospiti.
“Senti chi parla, Lobo Solitario” disse Fred, pensando la stessa identica cosa del gemello “Vedi di sbrigarti, il negozio non si apre da solo. E dobbiamo compilare l’ordine per altra Polvere Buiopesto Peruviana.”
“Sarai anche un Morto che Cammina, ma di sicuro gli zombie come te se la prendono con calma la mattina, come tutte le altre persone normali!” 

Fred rise. Dopo lo spavento che aveva portato alla famiglia, durante la notte della battaglia epica ad Hogwarts, sentiva il fratello che finalmente si vendicava sulle sue battute sulle orecchie. Ogni volta che pensava a quella notte, comunque, un brivido di paura scorreva lungo la sua schiena. Ricordava chiaramente il getto di luce verde proveniente dalla bacchetta di Dolohov, che non so per quale motivo, lo sfiorò e per poco non lo prendeva. A fianco di Percy, rincorse quel Mangiamorte fino alla torre di Astronomia dove i due fratelli lo misero all’angolo. Come ultima possibilità di salvezza, Dolohov scagliò lo stesso maleficio che pochi mesi prima aveva colpito il gemello, il Sectumsempra, insegnatoli probabilmente da Piton per aggraziarsi quei tonti seguaci del Signore Oscuro. Ricordava il sangue che scorgava dal suo petto, dalle sue braccia, dalle sue gambe. L’intervento tempestivo di Percy, che aveva scordato del tutto la presenza del mangiamorte sostituita dalla paura di perdere suo fratello, gli salvò la vita. Lo prese in braccio e si smaterializzò subito all’entrata del San Mungo. Lì fu soccorso da cinque Medimaghi che, con diverse pratiche magiche e pozioni dal sapore disgustoso, lo dichiararono fuori pericolo anche se lo ricoverarono per due mesi.
Il giorno dopo quell’evento vennero tutti gli amici e i parenti a fargli visita, raccontandogli l’accaduto. Il Signore Oscuro era caduto! Notizia più grande e meravigliosa non ci fu e, grazie a quella notizia riusciva anche ad apprezzare il gusto di quella pozione disgustosa che era costretto a ingurgitare tre volte al giorno. Il quella stanza si sentirono solo urla, gridi, schiamazzi e lacrime di gioia, le ultime provenienti per lo più da una provata Molly Weasley, per la quale se il suo Freddie fosse morto non ci sarebbe stata vittoria neanche dopo l’uccisione di centro Voldemort.
Durante quei due mesi di noia nel letto di ospedale, venivano tutti a trovarlo, chi più e chi meno, in base agli impegni lavorativi. E fu proprio durante quei mesi in cui non aveva niente di meglio da fare che osservare nel profondo le persone che aveva sempre avuto accanto a sé che notò una luce diversa in una persona in particolare.
Hermione
  
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