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Autore: Medea Astra    06/01/2014    2 recensioni
E' trascorso ormai un anno dalla morte di Nevius. Un pomeriggio Nina viene avvicinata da uno sconosciuto che le fa delle strane domande. Può un'innocente passeggiata al parco trasformarsi in un pomeriggio da incubo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shitennou/Generali, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Nina era seduta su una panchina del parco, aveva appena discusso con Ubaldo, lui le aveva fatto delle avances che lei aveva rifiutato e il giovane c’era rimasto piuttosto male, ma d’altronde, cosa mai avrebbe dovuto fare? Il suo cuore apparteneva ad un’altra persona.
 
Le dispiaceva che Ubaldo stesse soffrendo per il suo rifiuto, sapeva che era innamorato di lei, ma non le andava di prenderlo in giro o illuderlo, non era da lei.
 
I suoi pensieri erano ancora totalmente rivolti a Nevius, il secondo grande generale di Periglia che le aveva rubato il cuore e che un anno prima era morto per salvarla.
 
Ogni tanto, immersa com’era nei suoi pensieri le sembrava di vederlo vicino a lei, come una presenza rassicurante, come un angelo custode.
 
Un uomo la osservava poco lontano. Il suo nome era Tiger, l’aveva adocchiata un’oretta prima, gli era sembrata subito la vittima ideale, così giovane, bella e indifesa, davvero un bel bocconcino.
 
Con la coda dell’occhio Tiger notò che si era fatto buio e in cielo brillavano le stelle, era strano, non erano nemmeno le cinque del pomeriggio, ma non ci fece caso, adesso il suo obiettivo era un altro.
 
Tiger  sedette accanto a Nina. “Buongiorno signorina, la disturbo? Sa, lei somiglia molto ad una persona a me cara scomparsa tempo fa …”. Un ottimo modo per attaccar bottone con quella ragazza tanto bella da sembrare una bambola di porcellana.
“Oh, la ringrazio- disse lei- e mi spiace molto per la sua perdita”
 
“E tu, mia cara, hai mai perso qualcuno a te caro?”
 
Nina trasalì a quella domanda, sì, lei aveva perso qualcuno, la persona più cara che avesse al mondo, ma quell’uomo cosa ne voleva sapere?
 
“Sì,capita a tutti di perdere persone amate, purtroppo la vita funziona così, l’importante è non dimenticarle e continuare ad amarle nel proprio cuore…”
 
"Chi era?".
 
"E 'morto tra le mie braccia circa un anno fa.Il suo nome era Nevius." Tagliò corto lei, parlare di lui le faceva ancora troppo male.
 
"Nina- disse Tiger-Perché dovresti parlare di un ragazzo che è morto un anno fa?"
 
Nina si voltò verso di lui con un po’ d’amarezza nella voce. "Non era un ragazzo, era un uomo adulto.E’ stato il mio primo amore anche se era un nemico delle guerriere Sailor!" La sua ultima frase la fece boccheggiare per la sorpresa il suo interlocutore.
 
 
"Mi dispiace. Ho detto troppo", disse Nina cercando di calmarsi.
 
“Non volevo mettere il dito nella piaga” disse Tiger ridendo sotto i baffi.
Nina iniziò  a sentirsi a disagio, quell’uomo le metteva paura, voleva andarsene, lontano, a casa sua, al sicuro nella sua camera. Si alzò di scatto.
 
"Per favore, non andare. Non volevo farti arrabbiare, non pensare a Nevius, potresti avere altro nella tua vita…”
Tiger le circondò la vita con un braccio e si avvicinò per baciarla.
 
“Sta per ... Non posso permettere che questo accada” pensò Nina.
 "NO!" urlò.
Alzò la mano destra e lo schiaffeggiò duramente sul viso
"Che!" ringhiò. «Be ', non importa comunque!" Tigersi alzò in piedi. Ne aveva abbastanza di questa ragazza. Improvvisamente si trasformò in un demone del Regno delle Tenebre. Nina indietreggiò per la paura.
 "Tua madre non ti ha insegnato a non parlare mai con gli sconosciuti?"
 
Nina rimase paralizzata dal terrore, le gambe le tremavano.
 
Tiger la immobilizzò contro il ramo di un albero e le si avvicinò con fare minaccioso.
 
“Fermati!” Una voce maschile, ben conosciuta da Nina, interruppe i propositi di Tiger.
 
“Fai un solo altro passo e giuro che ti faccio saltare per aria”.
 
"Chi diavolo sei?" urlò Tiger.
 
“Qualcuno con cui non ti conviene assolutamente combattere se hai cara la pelle, adesso, saresti così gentile da mollare Nina?”
 
"Nessuno mi dice cosa fare” ringhiò furente l’altro.
 
Il nuovo venuto scagliò un potente attacco ai piedi di Tiger che indietreggiò di qualche passo allontanandosi da Nina.
“Ciao piccola…”
“Ne.. Nevius – Nina era incredula, non riusciva a capacitarsi della situazione”
“Sono l’uomo di cui ti stava parlando poco fa, e se non avessi provato a baciarla contro la sua volontà non mi sarei nemmeno avvicinato”
Nevius poggiò una mano sull’albero che crollo sotto il suo tocco, lasciando finalmente Nina libera che per l’emozione cadde tra le sue braccia.
 
A quel punto però irruppero sulla scena anche le guerriere Sailor che incredule alla vista del generale, rimasero per un attimo basite a guardarlo.
"Ciao anche a te, Sailor Moon, cos’è, sei forse sorpresa di vedermi? Certo che potresti anche occuparti tu di quel tonto lì eh, mica posso far tutto io!”
.
 
Nevius si allontanò leggermente con Nina tra le braccia, non voleva che durante lo scontro tra le Senshi e Tiger lei venisse ferita, loro se la sarebbero cavata perfettamente e poi il suo posto era affianco a lei, alla sua piccola Nina.
"Oh accidenti," disse Sailor Moon tentando di schivare un attacco di Tiger
 
"Sailor Moon, usa il tuo potere” gridò Nevius.
 
Senza un attimo di esitazione, Sailor Moon scagliò la tiara di luna contro Tiger.
Sailor Moon corse verso Nevius mentre Nina cominciava a riprender conoscenza. La prima cosa che la ragazza notò fu che le sue braccia e le gambe non erano più legate e che era tra le braccia di qualcuno.
Spalanc gli occhi quando mise ben a fuoco la figura d’uomo che la teneva stretta al petto.
“Nevius” ansimò.
 
“Si piccola mia, sono proprio io, stai tranquilla, è tutto finito”
Nina non resse alla miriade di emozioni che la stava travolgendo e, complice la stanchezza svenne nuovamente.
Il generale si sollevò da terra con lei in braccio e rivolgendosi alle guerriere Sailor disse loro che avrebbe preferito restar solo con Nina, per mettere in chiaro delle cose.
Sailor moon capì perfettamente a cosa si riferisse l’uomo così disse alle sue compagne di tornare a casa.
 
********
 
Nina si risvegliò, questa volta però non era più tra le braccia di Nevius ma su un morbido letto.
 
Si alzò a mezzo letto e si guardò intorno, la stanza era molto grande e ben arredata, senza dubbio chi c’abitava aveva gusto, inoltre sul soffitto campeggiava un grande lucernaio dal quale si vedeva chiaramente la costellazione dei Gemelli.
 
“Buongiorno, picccina, bentornata tra noi” disse l’uomo seduto su una sedia di fianco al letto.
 
"Non posso crederci. Tu sei qui e vivo», sussurrò Nina.
 
“Nina, devo dirti una cosa importante, ti prego di ascoltarmi..”
 
 
"Dove siamo?" chiese lei.
 
"Questo era il mio santuario quando non ero in città o ero  convocato dalla regina Beryl,disse lui
. "Ho vissuto in questa dimora per secoli. Ma non ho mai permesso  che il palazzo fosse visibile fino a quando ho combattuto le Sailor Senshi."
 
«Perché mi hai portato qui?"
 
"Ho pensato che questo sarebbe il posto migliore per restar da soli."
Nina  si avvicinò ad alcuni  libri . Nevius le stava dietro, mantenendo una certa distanza per non farle paura o mandarla nel panico, immaginava che per lei quella situazione fosse piuttosto difficile.
«Quell'uomo ha cercato di baciarmi,".
 
"Non ti preoccupare, non avrei mai permesso che ti facesse del male."
 
“Come hai fatto a tornare?” Finalmente era riuscita a chiederglielo.
Lui si sedette sul divano e le fece cenno di avvicinarsi e sedersi accanto a lui, lei prontamente obbedì.
"Quando è morta Zackar le stelle mi hanno riportato in vita ma non mi hanno permesso di assumere una forma corporea finchè quel farabutto non ha tentato di baciarti "
 
Disse lui poggiando una mano sulla sua.
“Vado a prender qualcosa da bere piccola, aspettami qui!”
Mentre era via Nina si alzò e uscì sul balcone. La vista era bellissima. Il palazzo era su una collina,  dietro il palazzo si sentiva il rumore dello scorrere di un torrente.
 
"Bella vista, non è vero?"
 
Nina si voltò di scatto e vide Nevius dietro di lei con due bicchieri di vino rosso.
 
Lei rimase piacevolmente lusingata da quel gesto romantico e premuroso e senza fiatare prese il suo bicchiere e sorseggiò in silenzio il vino.
“ Senti Nina, ho accidentalmente infranto una promessa un anno fa, ti andrebbe di uscire con me domani pomeriggio a mangiare una fetta di torta al cioccolato’”
Lei  sorrise come non faceva da tempo e saltandogli al collo gli rispose di sì, che sarebbe uscita con lui davvero molto volentieri.
   
 
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