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Autore: Nicky Rising    06/01/2014    8 recensioni
La morte di Kurt Cobain vista dai suoi occhi attraverso il mio punto di vista, così come o provato ad immaginarmela, così come ho pensato che fosse accaduto.
So che sono emozioni che non sono neanche lontanamente descrivibili, ma ci ho provato, e spero vi piaccia!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cortuney dormiva, o forse fingeva di farlo perché non aveva voglia di andare a calmare Frances, che piangeva da ormai troppo.
Mi alzai a malincuore, ero stanco, perché non ci poteva pensare mai lei? In fondo ero tornato da un concerto poco tempo prima ed ero ancora vittima di un' insopportabile Jet Lag, ma lo stesso dovevo alzarmi da un sonno già abbastanza tormentato e andare a tranquillizzare la piccola.
Barcollando leggermente, mi alzai dal letto e camminai piano, strisciando i piedi scalzi contro il pavimento freddo. Rabbrividii, era inizio aprile, ma le temperature erano lo stesso gelide. Entrai nella camera di Bean: era in piedi, ancorata alle sbarre del lettino, che urlava. Si fermò un momento, mi guardò, mi studiò per qualche secondo e poi ricominciò a strillare.
"Shhh.. Frances smettila, sveglierai la mamma.."
Come no, sarà sveglia tutt'ora, solo che a quella che gliene frega se sua figlia piange.
La presi in braccio e la cullai per un po'.
"E' il buio che non ti piace, vero? Lo so. Anche a me fa paura.. Aspetta.."
Frances smise di piangere, si strinse a me per non scivolare mentre l'accompagnavo alla finestra. I suoi occhi azzurri erano ancora bagnati di lacrime e ancora non si accennava a dirmi nemmeno una parola, troppo spaventata da qualcosa che non era capace di spiegarmi.
"Ecco, vedi?"
Scostai le tende e le indicai la luna. Non si vedeva molto, c'erano un po' di nuvole, ma lasciava passare nella stanza un po' di luce fioca.
Frances la guardò a lungo, accennò un sorriso.
"Non è buio di notte, c'è lei. Ti va se lasciamo le tende aperte così la vedi?"
Annuì.
"Torniamo a dormire su.."
"Con te!"
Finalmente due parole, oh piccola, vorrei, ma lo sai che la tua mamma non vuole tenerti nel letto.. Non lo so perchè, ha mal di testa, in questi giorni è più insopportabile del solito..
"Ma ormai sei grande Fran.. Manca poco a domani mattina, ci vediamo dopo.. Notte piccola"
"Notte pa' ".
Chiusi la porta della sua camera e scoppiai a piangere. Non ce la facevo più. Non lo sopportavo più. Era tutto così orribile. Come poteva crescere in un mondo del genere, con me come padre, come poteva diventare una donna con dei modelli di genitori incapaci di lottare contro la vita.
Mi avvicinai alla scrivania del mio studio, guidato solo dalla fioca luce della luna che illuminava qualche ombra della casa. Aprii un cassetto, cocaina, ne smistai un poco sulla scrivania e la sniffai in un solo colpo. Mi sentii leggero, con la polvere che continuava a scivolarmi in gola. 
Riabbassai lo sguardo nel cassetto aperto, un foglio scritto a mano attirò la mia attenzione. Dio. Quella lettera. 
Avevo scritto quelle righe due giorni prima, in un momento in cui mi sentivo talmente male, talmente a pezzi da aver voglia soltanto di  buttare su carta tutto quello che mi faceva soffrire. Dopo le prime parole, mi accorsi che non era una pagina di diario quella che volevo realizzare, ma una lettera di suicidio. 
La finii in pochi minuti, senza nemmeno rincontrollarla, la firmai e restai a fissarla. Curtney in quel momento mi si era avvicinata e mi aveva baciato il collo, sorridendomi.
"Che fai, Kurt?"
"Niente.."
Avevo aperto un cassetto e l'avevo gettata in mezzo a qualche altra scartoffia. Era rimasta lì. Fino a quel momento.
Rilessi le mie parole sul foglio. Non riuscivo a smettere di piangere. La cocaina stava inziando a fare effetto, mi sentivo più libero, meno legato alle oppressioni che mi distruggevano la vita di tutti i giorni. Nel cassetto c'era anche una chiave, sapevo cosa apriva.
Qualche altro passo nel buio, trovai la cassaforte. All'interno,  troppo denaro, e sul fondo,  la mia pistola. Non ricordo nemmeno quando l'avessi comprata, forse ero ubriaco, oppure avevo pensato che per un americano fosse normale avere un'arma di autodifesa in casa. Fattostà che l'afferrai.

"Sei bellissima"
"Vaffanculo Kurt.."
"No, sul serio, sei perfetta così"
"Sai cosa? Non vedo l'ora che nasca, almeno perdo questi dieci chili di roba.."
"E' nostra figlia Courtney"
"Non ho detto che non lo sia, non rompere.. Sembro solo una balena."
La baciai,  dolcemente, l'amavo così tanto in quel momento, mi sembrava tutto così semplice e bello.
"Ma che fai.. Oh.. Sei così.."
"Cosa?"
"Non lo so Kurt.. Ti amo.."
"Anch'io ti amo.."

Le lacrime continuavano a scendermi. Perchè doveva essere tutto così difficile, perchè non potevamo amarci e basta, tutti e tre? Perchè non potevamo essere una famiglia normale? Perchè Frances era nata da una coppia di rockstar intossicate? Lei si meritava tanto tanto di più, lei amava tutti perchè aveva bisogno di essere ricambiata, lei aveva bisogno dell'amore di cui ogni bambina ha bisogno.. Ma noi.. Io.. io non sapevo darglielo. Avrei voluto stringerla forte, ma avevo paura di farle male, era così piccola, così fragile, così delicata. 
Courtney.. amore mio.. Se il bisogno che avevamo l'uno dell'altro fosse stato meno simile ad un'ossessione sarebbe stato tutto perfetto.. Ma Courtney.. Oh Courtney.. Perchè non riesco ad amarti come se fossi semplicemente la donna giusta per me.. Perchè riesco a considerarti solo una droga..
Una droga.. Non posso vivere con e non posso vivere senza, tanto vale morire.
Che bisogno hanno loro di me? Sono sempre stato io il loro problema.. 
CHE BISOGNO HA IL MONDO DI ME?!
Il mondo non sentirà la mia mancanza, sentirà la mancanza di Kurt Cobain, del ragazzo biondo che canta canzoni Grunge, ma quello non sono io! Qui nessuno sa chi sono, a nessuno mancherò io! 
Ero accasciato contro il muro, non riuscivo a smettere di singhiozzare in silenzio, nel buio. In una mano quella lettera e nell'altra l'arma. Carica.

Mi alzai di scatto e scesi in garage. Non l'avrei fatto lì, non vicino alla camera di mia figlia. 
Mi chiusi nel garage al pian terreno. 

Mi sedetti sul pavimento.
Alzai quella pistola che ormai mi scivolava dalla mano da quanto era sudata la mia presa.
Finiva davvero. Non era una mia scelta. Io avevo finito di vivere. Era andata così. Avevo da sempre temuto la morte ma quella era arrivata.
Courtney.. amore mio.. Non sentire la mia mancanza ti prego, non farlo, perchè io sono sempre stato diverso da quello che tu amavi. Non ero la rockstar ribelle di cui ti eri invaghita da giovane, non ti sarei mai piaciuto se mi fossi mostrato come sono realmente.
E quella finta parte di me, che tu conosci, che il mondo conosce, quella rimarrà qui. Sarò io a morire, per liberarmene una volta per tutta.

Frances non diventare come me. Frances, ti amo, ti amo con tutto il cuore. 
"VI AMO."

....






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Questa è la prima volta che scrivo qualcosa, spero che non sia troppo strappalacrime o che non causi il diabete a qualcuno.
Scusate se vi pare ridicola il mio assurdo tentativo di immedesimarmi in Kurt durante il momento più triste della sua vita.
Pace, amore, empatia.
ciao :3
  
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