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Autore: Purple Ivy    06/01/2014    1 recensioni
Leyla e Fay sono due ragazze dalle discendenze complicate, che si ritrovano ad essere coinvolte nel mondo degli Shadowhunters e dei Nascosti. In questa One Shot viene raccontato il loro primo capodanno tra i Nephilim ed i Nascosti di New York.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Magnus Bane, Nuovo personaggio, Presidente Miao, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera Magnus era andato all'Istituto prima per aiutare con i preparativi della festa di Capodanno, a cui, per la prima volta, non erano invitati solo gli Shadowhunters, ma anche un gran numero di nascosti, tra cui anche lei, Magnus e Fay. Dire che Sebastian non era visto di buon occhio dagli altri Shadowhunters era un eufemismo, quindi Leyla aveva deciso di distrarre la sua amica in tutti i modi per evitare che pensasse al ragazzo che, nonostante si rifiutasse di ammetterlo, le piaceva molto. Stava giusto pensando a quello mentre era a casa di Magnus che posizionava la marea di candele che aveva appena preso e spargeva un po' di glitter qua e là, quando Izzy la chiamò. -Allora, come va con i preparativi romantici?- le chiese. -Alla grande, ho seguito i tuoi suggerimenti. Grazie mille dell'aiuto.- rispose Leyla. -Di niente. A proposito, non è che verresti qua? Tra poco arriva Clary e mi ci vorrà un po' d'aiuto, sai com'è.- -Certo, non c'è problema. Devo portare qualcosa in particolare?- chiese Leyla, nonostante sapesse che la scorta di abbigliamento, accessori e cosmetici di Izzy era a dir poco sconfinata. -No, ho già quello che fa al caso suo, il problema sarà convincerla ad indossarlo.- rispose Izzy con tono un po' di divertito, il che faceva presagire che qualunque cosa avesse scelto per Clary era o microscopico, o impossibile da non notare. -D'accordo, arrivo appena posso.- disse Leyla riattaccando mentre metteva a posto l'ultima candela e si guardava attorno dando una grattata dietro alle piccole orecchie di Chariman Meow, che malgrado la sua taglia, faceva le fusa come una Maserati. Poi si preparò per la festa, lasciando la parte del trucco per più tardi, ed entrò nel portale che Magnus le aveva lasciato aperto per quando avesse dovuto andare all'Istituto. Purtroppo lei non riusciva ancora a fare portali, nonostante avesse un grande potere doveva comunque svilupparlo ed imparare ad usarlo. Atterrò in piedi all'entrata dell'Istituto, fortunatamente non c'erano molte persone dentro, quindi arrivò con facilità in camera di Izzy, in cui c'erano già Clary e Fay. -No. Io da questa stanza non esco con questa cosa addosso. Non copre niente, si vede tutto!- si stava lamentando Clary. Quando Leyla sporse la testa nella stanza, la vide fasciata in un abito rosso che finiva sopra metà coscia, con cui stava benissimo e le si intonava con i capelli, creando un effetto bellissimo. Aveva i capelli raccolti dietro la testa, con alcuni ciuffi ribelli fermati da forcine ed un fiore che sfumava dal bianco all'arancione acceso vicino a dove i capelli erano raccolti, anche il trucco era su quelle tonalità e le metteva gli occhi in risalto, facendoli sembrare più verdi del solito e addolcendo il contrasto di tonalità con la pelle. -Eccoti, Leyla, finalmente. Diglielo che non posso andare là fuori con un vestito del genere...- ma si interruppe, perché in quel momento Leyla era entrata nella stanza. Indossava un vestito rosso anche lei, Izzy le aveva detto che quello era il colore degli incantesimi, e sperava che potesse essere di buon auspicio. Da sotto le clavicole spuntavano due fili che andavano ad unirsi dietro al collo, il resto del vestito le delineava le forme, senza stritolarla, e aveva uno spacco dalla coscia destra. Sfumava dal rosso acceso in alto al rosso scuro in basso, come lo smalto, ed aveva anche fatto lo sforzo di mettersi i tacchi, rosso scuro come la borsetta. Aveva i capelli che le ricadevano sulla spalla destra con alcuni fili dorati intrecciati ai capelli, un sottile nastro di seta rossa sul polso sinistro e attorno al collo, orecchini lunghi e fini color oro. L'unica cosa che mancava era il trucco. -E perché mai non dovresti uscire di qua così? Stai benissimo.- sorrise Leyla. -Anche tu stai da favola.- disse Clary, rimanendo perplessa, probabilmente perché di solito Leyla non si vestiva così, sarebbe stato più da Isabelle. Ma in quel momento Izzy indossava un vestito nero di seta, un po' arricciato e con gli orli rossi, con tacchi, smalto e borsa intonati, e i capelli erano raccolti con alcune lame attorcigliate, dall'aria minacciosa ed eleganti allo stesso tempo. Anche il trucco era sui toni del nero e del rosso. Fay, invece, aveva addosso un vestito a metà coscia, rosso con i fianchi in reticella nera, stivali alti con un tacco esorbitante, come Izzy, neri, come anche smalto e borsetta, i capelli erano sciolti ma piastrati, e aveva un guanto di rete sulla mano sinistra. Erano tutte e tre pronte, mancava solo il trucco a Leyla e Fay. -D'accordo, d'accordo, andrò con questo vestito.- si rassegnò Clary. -E penso che Jace ne sarà molto contento.- aggiunse maliziosamente Fay, facendo arrossire Clary. In effetti anche a Fay non sarebbe dispiaciuto avere qualcuno che la aspettava al piano di sotto, per quanto distaccata potesse sembrare. -Ok, siamo quasi pronte. Leyla, Fay, se volete truccarvi fate presto, ma non vi serve, anche perché siamo in ritardo, si staranno chiedendo dove siamo finite.- disse Izzy. -Ci mettiamo un attimo.- risposero. Dopo di che, tra chiacchiere varie, Leyla si mise un po' di mascara, una striscia sottile di matita, ombretto chiaro sfumato, e rossetto. Fay, invece, optò per eye-liner, mascara ed ombretto neri, e rossetto rosso fuoco. Poi uscirono tutte e quattro dalla stanza di Isabelle, e si avviarono verso le scale. Prima scese Clary, che aveva occhi solo per Jace e viceversa. Poi toccò a Izzy, che aveva intenzione di uscire appena possibile per andarsene al Pandemonium con Simon, che probabilmente la stava aspettando fuori. Poi toccava a Leyla, che però si rifiutò di scendere senza Fay, citando la solita scusa delle scale. La stanza al piano di sotto era gremita di gente, tra Shadowhunters, licantropi, stregoni e altri nascosti che aiutavano gli Shadowhunters era una folla molto numerosa. Per fortuna di lì a poco avrebbero dato libero accesso alla stanza del buffet, nonostante alcuni avessero già fatto qualche esplorazione clandestina nelle cucine, per poi essere scacciati da chi stava cucinando e chi aveva l'incarico di sorvegliare le cucine, in caso di eventi del genere. Quando Fay e Leyla scesero le scale, molti di quelli che avevano già sentito parlare di loro si girarono a guardarle. Leyla vide Magnus che parlava con Alec, che, per fortuna, aveva accettato di buon grado l'arrivo suo e di Fay, ed era rimasto in buoni rapporti con il suo ex-fidanzato.  D'altra parte Fay aveva notato che molte teste si erano girate verso di loro, e nonostante il volume della musica, notava dei mormorii che correvano tra la folla.  Arrivate al fondo delle scale, si diressero verso Magnus ed Alec. Quando Magnus si girò verso Leyla, rimase quasi a bocca aperta, e quando lei fu abbastanza vicina, si piegò per sussurrarle all'orecchio:-Sei bellissima stasera.- facendola arrossire.  -Anche tu hai un fascino maggiore del solito.- rispose lei. Magnus aveva un completo da uomo scuro, probabilmente di Armani o qualcosa del genere, con scarpe coordinate. Dell' eye-liner dorato attorno agli occhi felini  dalla pupilla verticale, come un gatto, e capelli a spunzoni con brillantini.  Ci fu l'annuncio che la sala del buffet era stata aperta, quindi la maggior parte della folla vi si diresse.  -Voi andate pure, io vi raggiungo tra poco.- disse Fay, al che Leyla la guardò come a chiedere "tutto a posto?" e Fay annuì, facendola andare con Magnus dagli altri. Alec nel frattempo era già andato via, probabilmente probabilmente con il suo nuovo ragazzo.  Quando la sala fu praticamente vuota, Fay decise di cercare la serra, di cui le avevano parlato.  Dopo quelle che a lei erano sembrate settimane, ma che in realtà erano solo una decina di minuti, si ritrovò in quella che sembrava una serra, nonostante non fosse molto curata. Si mise a camminare in giro, osservando i fiori invernali che spuntavano qua e là, fino a che non trovò una panchina, situata al margine di quella che sembrava una piccola radura. Appoggiò la testa al tronco dell'albero dietro di lei e chiuse gli occhi, tentando di ascoltare con il suo udito molto sviluppato quello che accadeva qualche piano più giù. Avvertiva risate, musica, tintinnio di bicchieri, sussurri e, qualche piano più su della festa, qualche coppietta ci stava dando dentro. "Chissà come si stanno godendo la festa." pensò.  -Non sta bene origliare.- sussurrò una voce alla sua sinistra, facendola sobbalzare. Si ritrovò a puntare una lama che aveva nascosto sul lato del vestito alla gola di Sebastian.  -Santo cielo, Sebastian! Mi devi per forza far prendere un colpo ogni volta che ti avvicini?!- gli sibilò lei, mettendo a posto la lama. Ultimamente aveva provato a fidarsi di lui senza armi in mezzo, e sperava che potesse continuare così, senza che ogni loro incontro finisse con un duello.  -Mi piace, niente di personale.- rispose lui con aria tranquilla, niente affatto turbata, incrociando le mani dietro la nuca.  -Per favore, evita di farlo con me. Rispose lei sedendosi all'altro capo della panchina. Se prima era riuscita a rilassarsi, in quel momento era tesa come una corda di violino.  -Come mai così scontrosa, stasera? Non sei stata molto a goderti la festa.- fece lui, avvicinandosi a lei con sguardo malizioso.  -Volevo stare un po' da sola. E comunque non sono affari tuoi, non sei mia madre.- rispose lei, secca, nonostante la sua espressione lo rendesse più attraente, facendola quasi sedere sulle sue stesse mani per fare in modo che non lo raggiungessero.  -E meno male. Non vorrei affatto accontentarti in ogni capriccio, come una bambina viziata.- disse lui, ancora sorridendo. Il che fece arrabbiare Fay, che, nonostante pensasse che fosse ancora più bello del solito quando sorrideva, sbraitò:-Non sono affatto una bambina viziata. Non sono affatto come credi! E non pensare di conoscermi perché non è così!-  Dopo di che si alzò di scatto e corse verso l'uscita, ma fu subito raggiunta da lui, che la fece inciampare e la prese per i polsi appena prima che cadesse con la faccia al suolo.  -Oh, ma come ti scaldi facilmente. Chi lo ha detto che non sei altro che una ragazzina viziata? In fondo, non ti conosco, lo hai appena detto tu stessa.- sorrise maliziosamente lui, credendo di averla intrappolata.  -Tu non sai chi sono io, non sai niente di me!- gli sibilò lei contro, per poi colpirlo allo stomaco con un calcio fulmineo.  Riuscì a liberarsi, ma quando uscì dalla serra e si trovò a metà del corridoio si fermò e si voltò indietro per vedere se lui la seguiva. Fortunatamente non era così stupido da entrare nell'Istituto pieno di nascosti e Shadowhunters che gli davano la caccia da tempo. Quindi Fay entrò nella prima stanza che trovò e si diresse verso il bagno.  Allo specchio vide se' stessa con i capelli scarmigliati, il vestito spiegazzato ed il trucco sbavato.  Si appoggiò contro un muro freddo, scivolando a terra per aspettare che il battito le si calmasse, finché le lacrime le scorrevano sulle guance. Avrebbe voluto essere un essere umana. Avrebbe voluto che anche Sebastian lo fosse, forse così avrebbero potuto avere un rapporto normale, senza darsele di santa ragione ogni volta che si incontravano. La frustrazione le si riversò fuori con le lacrime, e dopo aver esaurito anche quelle si decise ad alzarsi, sistemarsi vestito e trucco, nonostante le mani le tremassero. Quindi prese la borsetta che aveva scagliato sul pavimento della stanza quando era entrata, e ritornò al piano di sotto.  Scorse Magnus che parlava con qualcuno e Leyla che le veniva incontro dalla pista da ballo, un po' accaldata e preoccupata.  -Dove ti eri cacciata? Cosa è successo? E non dirmi niente perché so che non è così.- chiese a Fay. Ecco fatto, non era riuscita a nascondere la sua frustrazione a Leyla e ora avrebbe dovuto spiegarle tutto, se non fosse stato per il fatto che Maryse era salita sul gabbiotto del dj, chiedendogli di abbassare il volume per fare un annuncio, per poi prendere il microfono. In un certo senso stonava: Maryse era una versione più seria e leggermente invecchiata di Izzy, e la vista di lei accanto al dj, uno stregone dalle fattezze  leggermente serpentesche, sembrava quasi comica a Fay.  -Mi scuso per l'interruzione, ma è appena giunta la notizia di un gruppo di demoni in un edificio in costruzione. Hanno ferito gravemente uno degli informatori e sembrano aggressivi. Quindi se c'è qualcuno che, a suo rischio e pericolo, si vuole offrire per affrontarli, può raggiungere gli informatori accanto alla scalinata principale al piano terra.- dopo di che il volume della musica ritornò assordante come prima.  -Forse è meglio che vada.- disse Fay a Leyla, beccandosi un'occhiata truce che avrebbe fatto sudare la lava.  -Non te la caverai così facilmente. Dopo voglio sapere cosa è successo. Cerca di non farti uccidere.- le disse la sua amica in tono acido. Dopo che si fu girata per andarsene, si sentì chiamare nuovamente:- E Fay, Buon Capodanno.- le disse, stavolta con uno dei suoi sorrisi luminosi, per poi sparire tra la folla. Era incredibile quanto velocemente riuscisse a cambiare umore.  Quando arrivò al punto indicato da Maryse, vide che c'erano due Shadowhunters un po' malconci, evidentemente erano stati feriti solo leggermente.  -Oh, ciao Fay.- disse Maryse sorridendole. -Ragazzi, probabilmente avrete sentito parlare di lei. È Fay Lee Yang.- a quel nome i due la guardarono con più attenzione, facendo domandare a Fay che genere di voci girassero sul suo conto tra i Nascosti.  -A quanto pare sei l'unica volontaria. Sicura di non voler rimanere alla festa?- le chiese Maryse, tentando di sorridere in modo incoraggiante, ma lasciando involontariamente trasparire la gravità della situazione dalla sua espressione.  -No, vado con loro.- rispose Fay accennando agli informatori.  -D'accordo. Sappi che ti siamo tutti molto grati per quello a cui vai incontro.- le disse Maryse, non sapendo che l'unica ragione per cui Fay accettava quella missione era che voleva distrarsi dal suo recente incontro con Sebastian, e per sfuggire alle domande di Leyla, che probabilmente aveva giá intuito ció che era successo. Dopo di che, la ragazza andò a prendere alcune armi, optando per una Yamato, qualche pugnale nella borsetta e nel reggicalze. In seguito, i due informatori e Fay presero un taxi mondano, mentre i due Nephilim spiegavano a quest'ultima la situazione che avevano lasciato, facendole intendere che stava per affrontare una missione suicida.  -Non c'è solo un tipo di demoni, ce ne sono tanti, forti ed arrabbiati. Fortunatamente siamo riusciti ad ucciderne qualcuno.- disse uno.  -Quanti sono, all'incirca?- chiese Fay.  -Quando siamo andati via erano circa una quindicina.- disse l'altro, facendo alzare un sopraciglio a Fay come per dire "Quindi secondo te quindici sono tanti?"  -Peró potrebbero essere aumentati di numero, continuavano ad arrivare.- si affrettò ad aggiungere, per evitare un altro sguardo di rimprovero da parte di Fay. Il resto del viaggio trascorse in silenzio.  Quando arrivarono al luogo in cui ebbe luogo la rissa, i due informatori ritornarono all'Istituto, mentre Fay si avviava verso il buco sbarrato da assi di legno che avrebbe dovuto essere la porta di quell'edificio, in uno squallido e grigio quartiere praticamente abbandonato.  "È possibile che proprio la notte di Capodanno mi tocca affrontare una banda di demoni sbavanti e totalmente privi di coordinazione?"  Si chiese Fay, con aria seccata, aprendo con un calcio la porta del palazzo in costruzione dove i Nephilim le avevano detto che ci sarebbero stati i demoni. I demoni c’erano, ovviamente, ed in grande quantità. Fay osservò con aria di disgusto la massa di esseri grotteschi ed inumani, provando sdegno verso quelle bestie, con le quali condivideva parte del sangue. Non poteva lasciarsi impressionare da quella somiglianza, però, perché il suo dovere di Shadowhunter la stava chiamando e lei lo doveva portare a termine. Sguainò la sua Yamato, lanciandosi in avanti pur sapendo di essere sola, circondata da una ventina di demoni con artigli velenosi e pelle viscida che la attaccavano da tutte le parti. Una missione suicida, si rese conto, ma in fondo non aveva niente da perdere. O meglio, poco tempo prima non avrebbe avuto niente da perdere, ma ora c’era Leyla, la sua migliore amica, che forse sarebbe potuta diventare la sua parabatai, un giorno, e si chiese come sarebbe stata Leyla senza di lei. O come lei, Fay,  sarebbe stata senza Leyla. Non poteva pensarci, era troppo inverosimile. Ma Leyla non era l’unica persona che Fay non voleva perdere: c’era anche Sebastian. Soprattutto Sebastian, nonostante facesse ancora difficoltà ad ammetterlo con sé stessa. In parte perché non era da lei innamorarsi così di qualcuno, e in parte perché ogni singola volta che si erano incontrati, fino a quel momento, avevano finito per puntarsi contro armi di vario genere o per darsele di santa ragione.  Non poteva perdere tempo a pensare, i demoni erano troppi, se si fosse distratta sarebbe morta di sicuro. Quanto avrebbe voluto che qualcuno fosse lì a combattere con lei! Le sarebbe piaciuto avere come aiuto la sciabola scintillante di Leila, la magia di Magnus o le lame di Sebastian. Magari anche Alec, Jace e Izzy e qualche runa speciale di Clary.  Come in risposta alla tacita richiesta, vide di sfuggita una sagoma sfrecciare veloce nella stanza da uno dei buchi che avrebbero dovuto essere le finestre, talmente veloce che all’ inizio non lo riconobbe nemmeno.  Quell'attimo di distrazione le procurò un graffio profondo sulla spalla, ma quando si girò per fare a brandelli il demone che la aveva graffiata, scoprì che era già svanito, ucciso dal suo misterioso soccorritore.  -Di niente.- sentì dire dalla voce di qualcuno che si era messo a combattere schiena-contro-schiena con lei. Quel qualcuno era Sebastian, lui che poco prima le aveva detto, o meglio, aveva insinuato che fosse una ragazzina viziata.  -E tu che diamine ci fai qui?!- gli chiese Fay con tono offeso e di sollievo allo stesso tempo, tra un colpo e l'altro, tentando di non far trasparire troppo il fatto che gli fosse sorprendentemente grata per essere venuto ad aiutarla, nonostante la avesse insultata poco tempo prima. Ma d'altronde anche lei gli aveva rifilato una ginocchiata nello stomaco. "Autodifesa." si disse.  -Vengo a salvarti la vita e tu neanche mi ringrazi.- rispose lui, decapitando tre demoni con un solo colpo di lama, la voce controllata anche mentre combatteva.  -Intendevo dire, come accidenti sapevi che ero qua?- rispose lei schivando un colpo per poi fare uno spiedino di due demoni.  -Ci sono molte cose che non sai di me, Fay Yang.- disse lui in tono misterioso, mentre altri demoni cadevano al suolo e svanivano. "Farsi praticamente insultare e poi non riuscire a finire da sola una dannatissima battaglia. Proprio il modo perfetto di passare il Capodanno." pensò sarcasticamente Fay tra sé e sé.  -Ad esempio?- chiese lei, squarciando l'ennesimo demone con più forza del necessario.  -Che posso essere gentile.- disse lui. L'affermazione fu seguita dal suono raccapricciante di un demone che urlava di dolore, apparentemente causato da una mossa molto cruenta di Sebastian che lo rispedì nel Vuoto da cui era venuto.  -Penso che quel demone non fosse altrettanto d'accordo.- osservò la ragazza, decapitando un altro essere informe con una mossa da ninja per cui si complimentò tacitamente con se' stessa.  -Questione di punti di vista.- disse lui, che poi aggiunse:-Anche se il solo fatto che sia qua invece che da qualche altra parte prova che posso provare pietà e compiere atti di gentilezza verso persone in difficoltà e pericolo di morte.- Era incredibile come potesse essere sarcastico anche mentre uccideva un demone dopo l'altro, con espressione impassibile.  -Come se non fosse stato tutto sotto controllo prima che tu arrivassi.- disse lei, affettando un po' dove serviva gli arti che si protendevano nella sua direzione.  -Il taglio che hai sulla spalla non la pensa così.- puntualizzò lui.  -Dettagli.- si difese lei. -Almeno non vado in giro ad insultare persone come mi pare, a differenza di qualcuno qui presente.- disse, sottolineando il qualcuno con un affondi micidiale.  -Dovresti provarci, è un passatempo affascinante, senza dubbio.- fece lui, come se non avesse notato l'allusione al suo comportamento.  -Non intendo cominciare tanto presto, per fortuna di quelli che mi stanno attorno e delle ipotetiche e sfortunate vittime.- rispose lei.  -Affascinante, quando ti arrabbi diventi carina invece di spietata.- sorrise lui, affettando l'ultimo demone rimasto in men che non si dica.  -Cosa hai...- fece per dire, ma venne interrotta e si sentì prendere per i polsi e girare.  -Buon Capodanno, Fay.- le disse Sebastian, con una mano sulla sua guancia. Nonostante il taglio sulla spalla le bruciasse come se ci avessero buttato dentro una manciata di sale, probabilmente anche per il veleno del demone che, fortunatamente per lei, non era mortale, la vicinanza tra il suo viso e quello di Sebastian glielo faceva quasi dimenticare. Quando la baciò fu come se tutto il bruciore del taglio si trasferisse sulle labbra, in un bacio infuocato, solo lei e Sebastian, nel luogo del massacro, la notte di Natale.  -Mi concede questo ballo?- qchiese Magnus a Leyla, porgendole mano e rivolgendole uno sguardo affascinante. Fino a poco fa la ragazza se ne stava appoggiata ad una colonna elaborata, preoccupandosi per la sua amica che si era appena offerta volontaria per una missione quasi suicida. Avrebbe voluto andare con lei, ma pensava che avrebbe potuto passare una piacevole serata con Magnus, i cui occhi felini la scrutavano come se non vedesse nessun altro, il che la fece arrossire un po'.  -D'accordo.- riuscì a dire, tentando di fingere indifferenza, nonostante lui fosse stranamente più attraente del solito.  Quando arrivarono alla pista da ballo e si posizionarono, la mano di lui su un fianco di lei, e una mano do Leyla dietro il collo di Magnus, una canzone sul lento andante cominciò.  -Ti vedo un po' assorta.- le disse il suo cavaliere luccicante a bassa voce, come a chiederne il motivo, mentre alcune persone si giravano per osservarli.  -Fay si è offerta volontaria. Sta andando da sola.- spiegò lei, brevemente, in un sussurro, mentre altra gente si girava.  -E come mai non ci sei andata tu con lei?- le chiese Magnus, guardandola, lei non rispose, ma si guardò attorno arrossendo.  Un sorriso iniziò a spuntargli sulle labbra, mentre ballavano sulla pista, preda di sguardi fugaci di ammirazione e sorpresa, verso quella coppia disinvolta che sembrava brillare di luce propria (e di glitter) sulla pista della stanza semibuia.  -Dovrei intuire che aspettassi qualcuno?- chiese Magnus.  -Diciamo di si.- rispose Leyla, facendo allargare il sorriso di lui.  -E ho l'onore di essere quella persona in particolare?- chiese Magnus, mentre continuavano a ballare.  -Può darsi.- rispose lei, tentando di nascondergli un sorriso avvicinando la testa al suo petto. Nel frattempo erano arrivati al centro della pista.  -Ah, andiamo sugli enigmi.- sussurrò lui in tono divertito. -Sua signoria mi concede un indizio?- aggiunse, facendola ridacchiare.  -Hmm, d'accordo. Ha i capelli scuri.- concesse Leyla.  -Non restringe di molto il campo.- disse lui in tono scherzosamente preoccupato. -Ma è comunque un indizio. Che ne dici del tipo laggiù, quello alto.- fece lui, roteando in modo da permettere a Leyla di scorgere la persona a cui si riferiva.  -È il padre di Isabelle e Alec.- gli fece notare lei. -Potrebbe essere mio padre.-  -Oh, ma questo non prova niente, avrei l'età sufficiente per essere un tuo avo.- puntualizzò Magnus. -Eppure stiamo ballando assieme.- aggiunse.  -Uno a zero.- ammise lei.  -Dunque. E il tipo con i pantaloni di pelle?- chiese lui, voltandosi assieme a lei.  -No, sembra un pirata della strada.- commentò Leyla.  -Quindi non ti piacciono i ragazzi cattivi?- chiese Magnus lanciandole uno sguardo di sottecchi.  -Occasionalmente.- sorrise lei.  -Dunque, gli unici presenti rimasti a non essere licantropi o vampiri sono i due tipi laggiù, Alec ed il sottoscritto. Anche se dubito che Alec conti, dal momento che non è presente.- disse lui, osservando la folla attorno a loro, e gettando qualche sguardo a Leyla. Quella sera era più bella del solito, e probabilmente non era solo l'impressione dello Champagne che aveva bevuto prima.  -Wow, le cose si fanno difficili.- commentò lei sorridendo.  -Quei due mi sembrano membri del popolo fatato. Non hanno quello che si potrebbe definire un bel carattere. Fanno molti favoritismi verso le persone affascinanti, come me e te, ma hanno indubbiamente molto sangue demoniaco nelle vene.- disse lui.  -In tal caso penso proprio che non dovrei fare una scappatella con uno di loro, o con tutti e due, se non voglio che i miei discendenti abbiano più sangue demoniaco del dovuto.- disse lei, facendolo ridacchiare.  -Queste allusioni a cose a tre non si addicono ad una brava ragazza.- le sussurrò Magnus, avvicinandosi di più a lei, mentre il lento terminava e partiva una canzone da discoteca.  -Forse perché non sono una brava ragazza. Affatto.- disse lei, mentre i corpi attorno a loro aumentavano di numero e l'atmosfera si scaldava. La schiena di Leyla contro il petto di Magnus, mentre tutto attorno l'aria vibrava, piena di musica a volume altissimo dal ritmo martellante e corpi di Shadowhunters e nascosti che si muovevano a ritmo. In parte trascinata dall'ebrezza del momento e dallo champagne di prima, e in parte perché voleva farlo da tempo, inarcò la schiena all'indietro, alzandosi sulle punte e piegando la testa, le sue labbra incontrarono quelle di Magnus.  Probabilmente a causa dell'elettricità nell'aria, da quel contatto si sprigionarono vere e proprie scintille, e Leyla si sentì come attraversata da un'onda elettrica, il che fece prendere paura a entrambi e alla folla attorno a loro.  Leyla si girò e guardò Magnus con stupore, e vide che lo sguardo nei suoi occhi era pieno di sorpresa, con una punta di sconcerto. Quando si guardò attorno notò le facce stupite di tutti quelli che li circondavano. Le venne un capogiro fortissimo, seguito da un conato di nausea, si sentiva come se il suo corpo avesse volontà propria e si stesse contorcendo. L'ultima cosa che si ricordò prima di svenire fu la voce di Magnus che pronunciava il suo nome, il volume stratosferico della musica, e un paio di occhi felini impauriti e stupiti che la guardavano, e tanti volti sorpresi che si giravano nella sua direzione.  Quando rinvenne, fu per il rumore che saliva dalla strada, di gente che andava in giro annunciando il Natale. Si accorse di essere distesa sul letto di Magnus, di avere un forte mal di testa e di avere ancora addosso il vestito della festa, un po' del trucco sul cuscino. L'altro lato del letto aveva le lenzuola spiegazzate, come se qualcuno ci avesse dormito sopra, nonostante la sveglia sul comodino dicesse che mezzanotte era passata da circa 30 minuti. Tentò di alzarsi, nonostante il mal di testa penetrante, e riuscì ad arrivare al bagno adiacente alla camera. Fortunatamente non era occupato, e fortunatamente c'erano abbastanza shampoo, bagnoschiuma, saponi ed oli da riempire un negozio.  Una volta in doccia, ripensò a quanto era accaduto prima che svenisse, circa un'ora e mezza fa. Si ricordava perfettamente la sensazione di scossa che aveva percepito dopo aver baciato Magnus, e il pensiero del bacio la fece arrossire. Tuttavia quegli avvenimenti erano anomali più che bizzarri: erano strani per una situazione strana. Decise di smettere di pensarci e dopo poco uscì dalla doccia. Una volta che si fu asciugata, realizzò di avere con se'  solo il vestito del ballo, quindi decise di uscire di soppiatto, con un asciugamano attorno al corpo e uno attorno alla testa, sperando che Magnus non entrasse nella stanza proprio in quel momento. Aprì l'armadio e fece per prendere la prima cosa che le capitava in mano, poi notò che quello che stava per indossare era un boa di piume. Lì accanto c'erano una marea di altre sciarpe, quindi decise di aprire un altro cassetto. Nel secondo c'erano una serie di pantaloncini, boxer, e magliette a maniche corte, quindi optò frettolosamente per un paio di curiosi boxer leopardati e una maglietta tigrata grigia e nera che le stava piuttosto larga. Quasi non si rese conto di quello che aveva indossato, perché era troppo stanca, e si diresse verso il letto, in cui era disteso Magnus, che apparentemente dormiva. Prima non c'era, forse era andato in cucina un attimo. Gli si sdraiò vicino, dove presumibilmente lui la aveva adagiata prima, quando era priva di sensi.  La stanza era nella penombra, da fuori provenivano luci di fuochi d'artificio lontani, e la sfumatura dorata sulla pelle di lui era intensificata. I capelli scuri, praticamente neri, andavano un po' in tutte le direzioni, e le ciglia lunghe gli accarezzavano gli zigomi, la curva decisa della mandibola. Aveva una muscolatura asciutta ma forte, sotto la pelle dalle sfumature ambrate. Il taglio asiatico degli occhi e la curva delle labbra lo rendevano quasi irresistibile, sdraiato sul letto, per metà sotto le coperte, con addosso una canottiera. Ma Leyla si trattenne dall'accarezzarlo, ricordandosi di quello che era successo, e non volendo fargli male, gli sussurrò:-Buonanotte...- e si raggomitolò per dormire.  Tuttavia, poco dopo, quando si fu addormentata, Magnus, che prima non stava veramente dormendo, si appoggiò su un gomito, guardandola dormire per un po'. Gli rimaneva un mistero il motivo della scossa e di quella specie di onda che la aveva attraversata poco prima, e di come avesse perso conoscenza senza riportare danni da cui qualunque altro essere comune sarebbe stato dilaniato. Ma forse, come aveva già intuito dal loro primo incontro, non era un essere qualunque. A volte gli ricordava qualcuno che aveva già visto, altre colte le sembrava una persona completamente nuova. Nonostante volesse riprovare a baciarla per vedere se quello che era accaduto si ripetesse, non voleva farle del male, e il solo pensiero dell'onda che la aveva attraversata lo scoraggiò, suo malgrado. Quindi le sfiorò la guancia con le labbra, rimboccò le coperte, e le augurò buonanotte e buon Natale a sua volta, prima di avvolgerla con un braccio e addormentarsi. 
  
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