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Autore: Nihadara_bane    06/01/2014    4 recensioni
-“Sai Alexander, oggi avevo in programma di andare a visitare la città, ma questa tua mise, mi sta facendo prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di cambiare idea”- gli disse Magnus con una luce maliziosa che gli brillava negli occhi da gatto.
In Shadowhunters -città degli angeli caduti-la Clare ci ha concesso solo qualche accenno sul viaggio di Magnus e Alec,ma nulla di più.Ecco quello che potrebbe essere successo.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnus guardava la pioggia cadere incessantemente sui tetti di Londra, oltre al vetro della finestra.  
In lontananza riusciva a scorgere il Big Ben e il Tamigi, immersi nella nebbia.
Non pensava che sarebbe mai tornato, non dopo Will, non dopo tutto quello che era successo in quella maledetta città e invece eccolo di nuovo lì.                                                                                                                      
 Ma questa volta era diverso, non era venuto per inseguire i fantasmi del suo passato. Era lì per dare loro un ultimo addio.
L’aveva fatto per se ma anche per Alec, se voleva che costruire il suo futuro con quel ragazzo allora dove renderlo parte anche del suo passato e poi, non avrebbe potuto fuggire per sempre  ai ricordi.                                 
Quando avrebbe ripensato a quella città non voleva ricordarla immersa nel fumo e nella nebbia, rischiarata dalle lampade a olio e popolata dai volti di vecchi amici.
 Voleva rivedere il volto sorridente di Alexander quando erano saliti sul London Eye, voleva risentire la sua risata quando la sera andavano a mangiare nei pub, voleva risentire la mano calda del ragazzo nella sua mentre camminavano lungo la riva del fiume...                     
  Si, aveva fatto bene a tornare.
 
 
Alec maledisse per la milionesima volta negli ultimi cinque minuti la pioggia battente che bagnava Londra.                                             
 Quando Magnus gli aveva proposto la capitale come destinazione successiva del loro viaggio, aveva accettato entusiasta. I suoi genitori gli avevano spesso parlato di quella città, descrivendogliela come un luogo magico dove erano vissute le più antiche famiglie di Shadowhunters.......certo, nessuno aveva mai accennato a quel tempo infame!                                                                                                                                                         
Il giovane Cacciatore si chiese per l'ennesima volta cosa gli fosse saltato in mente quando aveva deciso di uscire a fare due passi. In verità sapeva benissimo perchè l'aveva fatto. Quel mattino Magnus, Sommo Stregone di Broklyn nonchè suo fidanzato, gli aveva annunciato che per quella sera aveva in programma una sorpresa speciale e che avrebbe passato il resto della giornata nella Spa dell'hotel, per prepararsi all'evento. Alec, che non aveva intenzione di rimanere inerme, nelle mani di quelle estetiste pazze, fermamente decise a mettergli uno smalto rosa shocking, aveva preferito fare due passi. Purtroppo però, appena era uscito, la leggera pioggerellina si era trasformata in un diluvio che avrebbe scoraggiato persino Noè a uscire di casa. Decisamente qualcuno lassù gli voleva male.                                                                                                                                        
Il ragazzo alla fine decise finalmente di rientrare in albergo. Si accorse che il tempo era volato e gli rimaneva meno di un'ora per prepararsi. Si fece una doccia calda, per scacciare il freddo dalle ossa, indossò il suo smocking, seguendo l’ indicazione di Magnus, e addirittura si pettinò i capelli, solitamente arruffati.                             
   Alle nove in punto scese nella hall, dove trovò Magnus ad aspettarlo. Lo stregone era vestito in maniera insolitamente sobria, indossava uno smocking scuro simile a quello di Alec ma adornato da un papillon di seta rossa. Quando lo vide arrivare Magnus gli rivolse un sorriso radioso che gli fece brillare gli occhi da gatto, e con voce dolce gli chiese -"Vogliamo andare?"-.                                                                                                           
 Non dovettero camminare molto che si trovarono di fronte all'entrata di un ristorante lussuoso.                                         
   -"Benvenuto al "The Fat Duck", caro Alexander, il ristorante più esclusivo di Londra!- annunciò Magnus con voce solenne.                                                                                                                                                                                      
The Fat Duck. L'anatra grassa. Alec sorrise al pensiero della faccia inorridita di Jace.                                                        
Magnus gli prese la mano, scacciando il pensiero del suo parabatai, e lo scortò dentro.                                                                       
 All'entrata li accolse il meitre che dopo aver scambiato qualche parola con Magnus li accompagnò al tavolo migliore della sala. I due ragazzi si accomodarono e il cameriere portò loro i menù. Lo stregone, che conosceva bene il locale ordinò, i piatti più buoni e Alec lo lasciò fare di buon grado.                                                   
 Quando ebbero ordinato Magnus sorrise al suo ragazzo e gli chiese :" Allora, cosa te ne pare come sorpresa?"- . -" E' tutto perfetto"- rispose Alec sorridendo felice.                                                                                                                     
 Il resto della serata passò spensieratamente. I due giovani, mangiarono  pietanze di alta cucina chiacchierando e ridendo allegramente, con Magnus che raccontava aneddoti assurdi sul suo passato a Londra e Alec che rideva alle battute dello stregone. Tutto stava andando per il meglio e il Cacciatore era perfettamente felice. Alla fine della serata Magnus si decise finalmente a fermare un cameriere per chiedere il conto. Il cameriere che arrivò al loro tavolo era un uomo sulla sessantina, alto e magro come un manico di scopa con due baffi a manubrio e un'aria decisamente snob che irritò da subito Alec. Mentre lo stregone gli chiedeva il conto lo sguardo dell'uomo andò alle mani dei due ragazzi, intrecciate sopra al tavolo, e un'espressione di disgusto comparve sul suo volto.                                                                                                          

Alec sentì il sangue gelarsi nelle vene vedendo il volto di Magnus irrigidirsi.                                                                   
Quando il cameriere si fu allontanato gli parve di vedere delle scintille uscire dalle dita di Magnus e di sicuro il ghigno diabolico dello stregone non lo aiutò a rilassarsi. 
Alec afferrò il polso del suo ragazzo -" Cosa gli hai fatto?"- gli sussurrò con una vena d’ ansia nella voce.                                                                                                           

-"Oh, ma niente, fiorellino"- gli sorrise Magnus con fare innocente.                                                                                              
  Improvvisamente Alec sentì un urlo dietro di sè e voltandosi vide che il parrucchino del cameriere era volato dentro il piatto di una anziana signora che urlava inorridita. Il cameriere, che aveva assunto una sfumatura violacea, stava guardando Magnus inviperito, sicuro che in un modo o nell'altro fosse lui il responsabile. Lo stregone dal canto suo ridacchiava divertito e alzandosi dalla sedia disse -" Credo sia arrivata l’ ora di andare fiorellino"- e dopo aver fatto magicamente apparire delle banconote sul tavolo, prese Alec per un polso e lo trascinò via ridendo, inseguiti dalle urla furiose del cameriere e dalle occhiate sbalordite degli altri clienti. I due ragazzi corsero fino a svoltare un angolo dove si fermarono ansanti.                                                     
Alec si era appoggiato al muro mentre Magnus al suo fianco ridachiava ancora.                                                                                                       

Il giovane Nephilim lo fulminò con un' occhiataccia.                                                                              
 -" Ma si può sapere cosa ti è saltato in mente?! Sei per caso impazzito?!!"-                                                                                               
 -"Oh andiamo, non dirmi che non ti sei divertito!"- rispose lo stregone sorridendo.                                                                          
In effetti era stato divertentissimo, pensò Alec, e il cameriere se l'era proprio meritato. Il ragazzo scoppiò a ridere improvvisamente, con una sincerità disarmante. Magnus non resistette oltre e si fiondò sulla bocca socchiusa del giovane, baciandolo con passione. Alec rispose al bacio stringendo forte il suo ragazzo tra le braccia, con il sorriso che ancora aleggiava sulle loro labbra.
 
  Angolo dell’Autrice: 
Buongiorno popolo!!!    Eccomi qui con il primo capitolo di questa raccolta, incentrata sul viaggio di Magnus e Alec, ambientato in Città degli Angeli Caduti. Si spera che presto, se l’ispirazione (e la scuola) lo permetteranno, publicherò il prossimo capitolo.                                                                                                     

Volevo ringraziare quelle persone che hanno recensito la mia prima storia e mi hanno spinto a continuare a scrivere. Grazie mille! 
 
  
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