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Autore: supermafri    06/01/2014    2 recensioni
Fanfiction sul mondo di Naruto con la coppia SASUSAKU.
Dopo la Quarta Grande Guerra, che ha portato un sacco di morti, fra cui la "presunta" Sakura, arriva all'orfanotrofio un neonato, il piccolo Saske. Questo bambino ha sempre avuto problemi durante la crescita associati alla somiglianza al padre, descritto come malvagio e traditore. Ebbene si, il padre è proprio Sasuke Uchiha.
Dal capitolo 1
(narra Naruto)
"Ormai è come se Saske fosse un altro figlio per me. Le nostre storie sono così diverse da sembrare tanto uguali; siamo stati guardati male dalla gente, lasciati in disparte e tenuti in una campana di vetro o come me costretti da un sigillo a non sapere ciò che ci circondava. Ribellati Saske! Riscatta la tua libertà, cerca i tuoi genitori, rendi orgoglioso te stesso e soprattutto non arrenderti mai perché se ti arrendi perdi la partita e non puoi sapere se potrai rigiocarla un'altra volta."
Spero di avervi incuriosito, buona lettura! Baci Supermafri :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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WAIST TO ORPHAN

 

CAPITOLO 1

 

Vivo da solo, ho sempre vissuto da solo, ma non me ne sono mai lamentato. Non ho amici, però di persone ne conosco fin troppe... Ne reputo importanti solo tre, l'Hokage Naruto e i suoi due figli Minato e Kushina. Si allenano con me e questo mi basta (per non dire che ti vogliono bene e tu a loro ndme) Non mi hanno mai lasciato andare in missione e non so perché. C'è una persona che al villaggio non può essere nominata, ma in mia prensenza l'aria diviene tesa e questa sembra l'argomento principale. Ho 14 anni e si, sono orfano. Continuo ad avere problemi dalla nascita. Me ne frego di quello che dice la gente:" State distanti, può essere pericoloso" oppure " Ma è il figlio di quell'Uchiha? Sono due gocce d'acqua". Ecco "Quell'Uchiha" ancora una volta. Ma chi è? Nessuno è disposto a parlarmi di lui, nemmeno l'Hokage. Certo, l'argomento è vietato... Lo sguardo di Naruto è sempre cupo quando si parla di lui. Ma perché? Avrò il diritto di sapere chi è colui che mi assomiglia così tanto! Sono riuscito solo ad aver qualche informazione del tipo come sono arrivato all'orfanotrofio, ma non chi mi ci ha portato... Sembra sia stata una donna a portarmi davanti all'ingresso in una cesta di vimini... Aveva lasciato solo un biglietto dove era inciso in bella calligrafia il mio nome: Saske. La proprietaria di un negozio di fiori un giorno mi disse che il mio era un nome davvero importante e da non sottovalutare. Ero scioccato. Nessuno mai aveva osato dirmi tali parole. La fissai, volevo stamparmi quella donna nella mente. Era davvero carina, con gli occhi grandi e chiari e i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, ma sicuramente non era il mio tipo.
Mi ero sempre fidato di Hinata e potevo considerarla una "seconda mamma". Mi ha spiegato che non dovevo odiare i miei genitori perché mi avevano abbandonato, ma capirli... Ne sapeva qualcosa... Sono sicuro... Ma non mi ha mai detto niente, come gli altri del resto.

Questa mattina, a scuola, successe qualcosa che forse non avrebbe dovuto accadere. Il professore di storia era assente ed era stato chiamato un supplente. Questo, vedendosi tutti questi occhietti vivaci, sorrise e ci propose alcune attività. Io mi annoiavo, avrei preferito dormire volentieri se... Quel ragazzo, quel bulletto da due soldi che si burlava di me alle spalle, iniziò a parlare...
- Professore, volevo chiederle..- e qui si girò a guardarmi con un sorrisino che non mi convinceva per niente- Perché è scoppiata la Quarta Grande Guerra?
- Beh... Ragazzo.. Tutto è iniziato quando Orochimaru cercava un nuovo corpo e tutti sappiamo che il corpo bramato era quello di...- il professore si fermò. Mi stava fissando, io lui. Perché non continuava? Cosa avevo che non andava?
- Maestro, continui perfavore...- disse sempre quello sfigato guardandomi divertito. Che sapesse la verità? L'avrei picchiato a sangue per far uscire da quella lurida boccaccia qualche parola.
- Credo che il resto già lo conosciate...
- Io no!- mi intromisi. Sapevo che non avrei ottenuto niente così mi alzai e me ne andai. Il professore fortunatamente mi lasciò andare. Kushina decise di seguirmi, ma la fermai.
- Voglio rimanere da solo.
- D-d'accordo, ma se hai bisogno non esitare a chiamarmi.
Lei, quella solita ragazza timidina, si preoccupava sempre per me e questo mi scaldava il cuore.

Ero stanco di queste stupide situazioni e così andai dall'Hokage Naruto. Era lì, dov'era sempre stato, nel piccolo ufficio. Mi vide spalancare la porta che al contatto con il muro si ruppe. I miei occhi dicevano da soli ciò che avrei voluto dire, ma i suoi sembravano tristi e preoccupati. Che mi dovesse dire qualcosa?
Si strinse la chiave che portava al collo e guardò l'ultimo cassetto in basso a sinistra, l'unico chiuso. Cosa voleva farmi capire con quel gesto? Avrei trovato qualcosa di interessante all'interno?
-Saske, voglio dirti una cosa...
- Hmm...
- So che vuoi sapere qualcosa in più su di lui, ma come sai è proibito parlarne... Dentro questo cassetto c'è tutto quello di cui si è a conoscenza di Sasuke Uchiha - quel nome, che somigliava molto al mio, era davvero così temuto? Ma subito dopo sentii una fitta al cuore. Perché? Perché quel nome mi faceva così male? A stento cercai di trattenere le lacrime, ho sempre il mio orgoglio da difendere anche se davanti a me c'è Naruto. - Comunque tua madre non so chi sia e questo mi dispiace molto, credimi.
La domanda mi venne spontanea...
- Ma cosa è successo durante la Quarta Grande Guerra?
- Alcuni dicono siano morti in quel luogo, altri pensano siano ancora vivi... Quel qualcuno che ti ha portato all'orfanotrofio era tua madre. Non ci sono dubbi.
- Possibile che nessuno l'abbia vista?
- Lo so cosa provi. Anch'io sono un'orfano, per un'altra ragione, ma la nostra vita è sempre la stessa...
- E invece ti sbagli! Io sono suo figlio, no? Se lui ha fatto qualcosa di male tutto l'odio ricade su di me! La tua è stata decisamente diversa. Tu sei diventato un eroe! La gente ha paura di lui e quindi ha e deve avere paura di me! -urlai con tutto il fiato che possedevo. Ad un tratto mi sentii il più forte di tutti gli esseri viventi e colui che stava difronte a me se ne accorse. Infatti sgranò gli occhi e mi fissò come non aveva mai fatto. Cosa avevo fatto adesso? Mi sentivo solo più forte, più veloce e allora? Anche lui aveva paura di me come tutti gli altri? Ma guardando attentamente il suo sguardo si poteva notare un velo di tristezza, così sottile che lasciava intravedere una lacrima amara, una di quelle che segnano il cuore e lo invadono per non abbandonarlo più.

SPEZZONE NARRATO DA NARUTO

Non ci credevo ancora... Lui era di sicuro il figlio di Sasuke, ormai non c'erano più dubbi! Lo Sharingan era la prova più incriminante, ma ancora non abbastanza per sapere l'identità della madre. Questo fatto mi fece riaffiorare vecchi ricordi riguardanti quel mio amico, un po' strano, ma il migliore che io avessi mai potuto desiderare. E davanti quel bambino stavo lasciando che una lacrima solcasse il mio volto. Cercai di dirigere la mente verso altre cose come la Quarta Grande Guerra che ci portò via molte persone, fra cui le più importanti della mia vita. Sakura... Quel nome mi tartassava e non mi lasciava vie di fuga. Non l'ho mai dimenticata, anche perchè è stata uno dei miei primi-grandi amori. Ma Hinata resterà sempre la mia dolce moglie. La amo e grazie a lei ho avuto due figli, Minato e Kushina, che adoro. Ormai è come se Saske fosse un altro figlio per me. Le nostre storie sono così diverse da sembrare tanto uguali; siamo stati guardati male dalla gente, lasciati in disparte e tenuti in una campana di vetro o come me costretti da un sigillo a non sapere ciò che ci circondava. Ribellati Saske! Riscatta la tua libertà, cerca i tuoi genitori, rendi orgoglioso te stesso e soprattutto non arrenderti mai perché se ti arrendi perdi la partita e non puoi sapere se potrai rigiocarla un'altra volta.

LA STORIA CONTINUA...

Mi ero sfogato, ne avevo bisogno. Non so per quanto sarei andato avanti, ma non volevo fare queste scenate. Stavo per uscire quando mi ritrovai davanti Tsunade.
- Scusate il disturbo, ma cercavo proprio te Saske! Volevo proporti un allenamento speciale... Ti va?

Guardai per un momento Naruto, che immerso nei suoi pensieri sembrava osservare un punto indefinito della stanza.
- Non ho tempo... - quella potenza che mi sentivo in corpo era svanita e di quella vecchia pazza non me ne importava assolutamente nulla.
- Va bene, come ti pare, ma ricordati che questa sarà la prima e l'ultima volta che te lo chiedo...- Chi desiderava allenarsi con quella racchia? - Ed è un vero peccato perchè volevo insegnarti qualche nuova tecnica, in particolare una. Solo io ed un'altra persona siamo in grado di eseguirla alla perfezione e...
- A cosa potrebbe servirmi se non mi fate mai uscire per qualche missione?
- Ahahaha... Beh è semplice... Se il nemico è proprio interessato ad attaccarti, ti cercherà!
- Perchè non posso essere normale come tutti gli altri?
- Ascolta, non puoi sapere chi incontrerai in missione e non possiamo permetterci di creare la Quinta Grande Guerra!
- Perché questo problema lo creo solo io? Non ho mai fatto niente di male!
- Tu non hai fatto niente, è vero ma... Fai troppe domande... Se cerchi delle risposte dovrai allenarti con me. - Cos'era? Un ricatto? O piuttosto una sfida? Le sfide non si rifiutano mai e così l'accettai pur sapendo di star giocando il suo gioco, ma perchè voleva a tutti costi allenarsi con me? Bella domanda. Decisi dunque di seguirla fino ad una radura. Era una donna incredibilmente forte e intelligente, formosa e capace nel campo della medicina. Sono sempre stato un tipo paziente e come da standard aspettai che lei iniziasse a parlare. Aveva aperto una taschina del marsupio e stava estraendo delle erbe medicinali. Le aveva appoggiate su un sasso e mi aveva guardato

- Bene, ora voglio testare la tua forza e per prima cosa dovrai spaccare con un pugno quel masso.
- Niente di più semplice.

Mi fece un sorrisetto di chi la sapeva lunga, ma non mi interessava. Avrei dimostrato a quella "vecia" (dialetto della mia regione... significa "vecchia"... 1 caramella a chi indovina dove vivo XD ndme) di cosa sono capace!
Ne presi le dimensioni e dosai la forza in modo da non sprecare eventuali energie. Feci una breve rincorsa e centrai in pieno il baricentro. Rimasi in quella posizione finchè non vidi la roccia scomparire davanti ai miei occhi. Era stato solo un rumore sordo e lo sgretolio di quella a destare la quiete mattutina della foresta. Molti uccellini si alzarono in volo e io sorrisi vittorioso.
- Potevi anche evitare di metterti in mostra in quel modo. Non ne hai bisogno...
- Sono loro che mi mettono al centro dell'attenzione!
- E tu la attiri... - Ma dove le trovava tutte queste risposte pronte? Cavolo, era più irritante anche di quel bulletto di Sesshoumaru.
- Avanti imparerai col tempo. Su vieni qui!
Mi stavo allontanando dalle macerie e mi chiedevo da che cosa derivasse tutta la mia forza... Era davvero impressionante... Che l'avessi eriditata da mio padre anche quella?
Ero seduto davanti a lei con il sasso di mezzo. C'erano un sacco di erbe e intrugli di vario genere. Che noia... Non mi è mai piaciuta medicina, ma me la sono sempre cavata in un modo o nell'altro. Ero semplicemente un caso raro in questa materia perché non l'avevo mai studiata e già la sapevo, c'è l'avevo nel sangue in poche parole.
- Ora da bravo, preparami un antidoto per il veleno di Sasori della Sabbia Rossa.
- Hmm.. Non ne ho mai sentito parlare..
- Beh hai tutto ciò che occorre per prepararlo: alcune gocce di veleno, i suoi effetti e questi intrugli. Alcuni serviranno altri no. Il tuo compito è trovare la combinazione di questi per curare questa pianta colpita dal suo veleno. Tutto chiaro?

Presi la pianta che mi stava porgendo. Esternamente non mostrava alcun malore così decisi di analizzarne una foglia. L'interno era saturo di quel liquido viola capace di uccidere diecimila uomini con tre gocce. Più che un veleno sembrava un virus... Continuava ad aumentare velocemente. Sarebbe morta senza alcun intervento quindi dovevo sbrigarmi. Avevo accettato la sfida, no? E l'avrei vinta!
Per quel che ne sapevo sui veleni... L'antidoto doveva essere composto da caratteristiche contrarie a quelle che appartenevano a quelle del veleno.
Gran bella seccattura visto che le caratteristiche erano associate ai cinque sensi... Iniziai con la vista, ovvero con il colore, che in questo caso era il viola. Certo... Il contrario del viola... Come se fosse la cosa più semplice del mondo... ehm... Dovevo scegliere tra 3 ingredienti: azzurro, giallo e grigio. Bene, in questo caso mi affidai al mio sesto senso "medicinale". Tsunade intanto mi guardava cercando di capire cosa avessi in mente. Trovare la luce nei miei occhi neri? Impossibile. Le sorrisi e presi il giallo. Non so perché, ma mi ispirava in quel momento. Andai avanti con il secondo senso: il tatto. Per quello dovetti estrarre una piccola quantità del veleno e, ovviamente, toccarlo. Era una sostanza gelatinosa e appiciccosa. Mi serviva quindi del un liquido uniforme come... Anche qui 3 ingredienti: acqua, colla e un pezzetto di carbone. Decisi di prendere il primo e lo posizionai vicino all'altra mia scelta. Per il terzo senso, l'udito, dovevo posseredere un controllo del chackra a dir poco impressionante. Ero riuscito a captare il rumore del moltiplicarsi del virus nelle cellule. Quindi avevo deciso di prendere una polverina dal suono insignificante. Come penultimo senso c'era il gusto... Il gusto?! Ciò significa che avrei dovuto assaggiare il veleno? Mi sarei di sicuro avvelenato.
- Tranquillo, se vieni avvelenato ti curo io! - mi disse Tsunade.
Stavo ancora fissando il veleno e mi feci coraggio introcucendolo nella bocca. Aveva un sapore aspro e amarognolo. Lo sputai immediatamente, anche se sapevo che qualche goccia era rimasta e di sicuro mi avrebbe ucciso. Non sentivo alcun dolore e questo era sbalorditivo. Ma come mai? Decisi di prendere l'unica erba dolce.
Magari gli effetti gli avrei ottenuti con il passare del tempo... Volevo muovermi. Quinto ed ultimo senso: l'olfatto. Quindi se sapeva un odore debole, qual'era, avrei dovuto compensarlo con uno più forte come... il fiore di... Cosa? Ma che razza di fiori erano?
FILIFIFFALIA... PERICLANCEA... ONOMASOFFELIA... C'era pure l'immagine del fiore, ma quello fra cui dovevo scegliere era il contenuto all'interno di una bustina, ovvero quello sminuzzato. Tsunade mi fissava divertita e sorniona. Credeva non ce l'avrei fatta. Ebbene si sbagliava. Mi misi a contemplare le varie figure, ma una mi colpì maggiormente. Tutto ad un tratto...

FLASHBACK

Ero piccolo e una persona mi aveva appoggiato dinanzi all'ingresso di una casa. Aveva una voce femminile...
- Piccolino non avere paura, non averne mai, ti prego. Non posso seguirti nella crescita e nemmeno tuo padre. Spero tu possa capirmi...- aveva le lacrime agli occhi mentre parlava...- Tieni. Questo fiore di ONOMASOFFELIA è l'unico fiore esistente ad avere un odore così forte e travolgente. Ogni volta che ne vedi uno spero tu possa farti tornare alla mente questi ricordi d'infanzia. Addio, figlio mio.
Mi baciò la fronte mentre io urlavo e mi dimenavo. Appoggiò questo fiore affianco al mio nome e per un po' mi calmai. Ma il buio, il freddo e la solitudine non mi lasciavano tregua. Avevo bisogno di compagnia, avevo bisogno di lei...

LA STORIA CONTINUA...

Questo ricordo mi travolse e rimasi a testa bassa. Non dovevo piangere. Non ce n'era bisogno. Ma l'impulso era irrefrenabile e non riuscivo a fermarmi. Orgoglio, orgoglio, orgoglio dov'eri finito? Niente. Le mie guance accaldate erano lucidate dalle lacrime dei miei occhi. A stento cercai di allungare la mia mano verso il fiore di Onomasoffelia. Tsunade era incredula. Tutti gli ingredienti erano giusti, forse. L'avevo quasi preso... Quando Tsunade mi bloccò il braccio
- Bravo, solo un'altra persona era riuscita a trovare i giusti intrugli al di fuori di te. Ed ora spiegami perché hai scelto questo fiore.

Non volevo rispondere, ma la sua mano mi stringeva il polso e non lo lasciava. Non avevo le forze per staccarmi da lei.
- Sono sicura che non è l'effetto del veleno il responsabile del tuo silenzio! Voglio sapere per cosa hai pianto o meglio per chi.
- Non sono affari tuoi!
- Se la cosa riguarda tua madre allora sì.
Come faceva a saperlo? Mi aveva letto nel pensiero... E poi che ne sapeva lei di mia madre?!
- Che ne sai tu!
- So più di quanto tu sappia.
- No! Non è vero!
- Smettila di fare il bambino testardo! Non puoi capire...
- Certo, io sono sempre quello messo in disparte da tutto e da tutti. - la forza stava rinascendo dentro di me e lei si stava spaventando - Quello che non può e non deve capire! Quello che soffre perché odiato, ma giudicato perchè suo padre ha agito così! Sono il responsabile di tutti gli errori commessi dagli altri e devo solo sopportare senza proferire parola. Voglio andarmene, voglio sapere il Perchè tutti si comportano così e di certo non mi fermerai, Quinto Hokage!

SPEZZONE NARRATO DA TSUNADE

Aveva detto di voler andarsene? Ben detto. Volevo proprio sentirmelo dire in faccia. Hai ragione Saske, Sakura sarebbe fiera di te. Sakura, colei che ti ha abbandonato, colei che ti ha regalato la sua intelligenza e la sua testardaggine, colei tua madre, non si è dimenticata di te. Sono l'unica a conoscenza del suo segreto

FLASHBACK

- Signorina Tsunade... ho davvero bisogno di dirle una cosa prima che torni al quartier generale...
- Cosa ti turba Sakura?
- Ecco... vede.. Sono incinta... Ma la prego non lo dica a nessuno. Posso fidarmi di lei?
- Sakura siamo in guerra! Non posso lasciarti qui. Tu torni subito a casa.
- No, io devo rimanere. Ho ancora un conto in sospeso da risolvere.
- Ma chi è il padre?
-... Quando nascerà... se ne accorgerà.. Ora la lascio, quel conto in sospeso aspetta solo me.
- Sakura, non ti permetto di andare in queste condizioni. Vieni subito qui!

Troppo tardi era già sparita...
La credevamo morta, ma dopo 9 mesi la vidi davanti all'orfanotrofio. Ero sicura fosse lei, non c'erano dubbi. Dopo aver lasciato in quel luogo la cesta di vimini, fece un salto e se ne andò dal villaggio. Quel fagottino era suo figlio e non vedevo l'ora che crescesse per capire chi fosse il padre, ma la sua fuga era sospetta... Che il padre fosse? No, impossibile.

LO SPEZZONE NARRATO DA TSUNADE CONTINUA...

Ma ora posso dirlo sul serio. Lui è il figlio di Sasuke. Lo Sharingan non mente mai. Devo assolutamente parlare con Naruto e dirgli di assegnargli la prima missione con Minato e Kushina. Voglio che anche lui sia felice e non si lasci influenzare dalle dicerie sul padre. È vero che ha tradito Konoha, ma i suoi amici non hanno mai smesso di cercarlo. Gli volevano bene e lei perfino lo amava. Spero tu riesca ad aprire le ali e ad imparare a volare in modo da scoprire la verità sui tuoi genitori e sul mondo che ti circonda.

LA STORIA CONTINUA....

Non diceva niente, aveva solo una un sorriso brillante sulle labbra. Stavo per andarmene quando disse
- Sei davvero un ragazzo di cui essere orgogliosi. Scommetto che troverai tutte le risposte alle tue domande e li troverai. Se ti trovi dinanzi a lui cerca di farlo ragionare e metticela tutta. Vedrai che ce la farai!
- Ce la farò a fare cosa?
- Questa è l'unica cosa che non ti posso spiegare... La devi sapere tu, nel tuo cuore. Devi capire quello che vuoi, quello che cerchi.

Dopo averla fissata per alcuni secondi decisi di incamminarmi verso la zona in cui io, Minato e Kushina ci allenavamo. Continuavo a pensare a quello che mi aveva detto la principessa delle lumache. Questo pensiero non mi dava pace. Cosa volevo davvero? Una famiglia? Degli amici? Forse... Ma quello che desideravo di più? Fuggire? No, essere codardi non faceva parte del mio carattere. Era davvero trovarli? E se li avessi trovati? Sarei rimasto con loro? Mi avrebbero ucciso? Sciocchezze... Se volevo questo, lo avrei ottenuto. Che cosa avrebbe comportato affrontare questa sfida? Problemi... Ma ho sempre creato problemi, quindi crearne uno in più non era una novità.




ANGOLO AUTRICE
Ciaooooo!!! Ecco qua il primo capitolo… E’ dedicato alla mia migliore amica, Maisha Samiha. Ditemi cosa ne pensate e magari qualche consiglio. Grazie in anticipo! Baci Supermafri :)

 

  
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