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Autore: GiuliaRomaOneDirection    06/01/2014    0 recensioni
holly, una ragazza senza genitori, vive in una casa famiglia gestita da suor ginevra, una suora all'apparenza cattiva ma molto dolce. il giorno del suo sedicesimo compleanno a holly viene data la notizia che andrà a vivere dal nipote di suor ginevra. holly dovrà lasciare il suo migliore amico josh, con cui ha avuto tante avventure, per trovarsi catapultata nella realtà della scuola pubblica, dove conoscerà il suo peggiore incubo.
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Chapter one

 

-Begin-

 

Era un giorno di festa nella casa famiglia 'Santa Maria'. In quel 21 febbraio, Holly Parker festeggiava il suo sedicesimo compleanno, insieme a tutti i ragazzi dell'istituto. Tutti i bambini e le suore che vivevano lì, ora erano riuniti attorno al tavolo, davanti a una torta con sopra sedici candeline. I bambini più piccoli fremevano, nell'attesa che la festeggiata si decidesse a spegnere le candeline, per potersi gustare quella bellissima torta che Suor Margherita aveva cucinato poco prima. Holly Parker, la festeggiata, se ne stava lì seduta, pensando a quale regalo chiedere per il suo compleanno.
-Holly muoviti dai ho fame, voglio mangiare la torta!- disse una voce che lei conosceva fin troppo bene.
-Josh Enderson, mi farai mai la cortesia di stare zitto?-
Scoppiarono a ridere tutti, tranne Josh, che mise su il broncio.
-Eddai fratellino, non puoi prendertela per così poco!-
Risi prima di chiudere gli occhi e soffiare sulle candeline. Ci fu un applauso generale prima che Josh mi saltò addosso.
-Josh togliti, mi fai male ahahah-
-Joshua Catherine Enderson, staccati subito da Holly- disse Blaine, il fratello maggiore di Josh, prendendolo per la vita e tirandolo su da me.
-Joshua? Davvero Blaine? Non potevi evitarlo?-
-Cara, Suon Ginevra vorrebbe parlarti un attimo nel suo studio!- 
Il gelo calò nella stanza. Erano pochi i ragazzi che venivano fatti chiamare da Suor Ginevra, e nessuno si era più visto. Viaggiavano molte legende su quella suora, c'era chi diceva che nel suo ufficio mangiava i ragazzi scomparsi, c'era chi diceva che li rivendeva ai trafficanti di bambini, per l'Africa, c'era chi diceva che li mandava a rubare. Insomma, c'erano molte legende su Suor Ginevra e il suo studio.
“E tu stai per scoprire qual'è quella vera Holly!”
Le gambe mossero i passe senza che il cervello controllasse i movimenti, e in un attimo si ritrovò davanti a quella porta in mogano rosso.
-Su coraggio bambina mia, non ti mangia mica!- disse Suor Costanza spingendomi verso la porta.
“Bene, almeno so che non morirò oggi”
L'interno della stanza era illuminato dalla luce, proveniente dall'enorme finestra posta al centro della stanza. Che rendeva il rosso dei mobili, un colore bello, quasi attraente. La porta si richiuse dietro di me, segno evidente che non ero l'unica intimorita dalla suora che stava seduta sulla poltrona.
-Siediti- mi ordinò fredda.
"Ci siamo svegliati di buon umore oggi!" penso mentre faccio ciò che mi è stato ordinato. La poltrona è morbida e soffice, mi ricorda tanto la pancia di Josh le volte che mi ci sono addormentata sopra, dopo che avevamo studiato tutto il pomeriggio.
-Allora Holly, sai perché ti ho mandato a chiamare?-
-No Suor Ginevra, me lo stavo chiedendo da quando sono entrata-
Si tolse quei suoi occhiali rotondi, posandoli sulla scrivania e fissandomi negli occhi. L'azzurro ghiaccio del suo sguardo mi fece rabbrividire.
"Forse hai parlato troppo! Forse hai parlato troppo poco! Scappa finché sei in tempo!" mi ripeteva una vocina dentro la mia testa.
-Ti ho mandato a chiamare, per dirti che da domani tu alloggerai a casa di mio nipote-
Non è vero. Suor Ginevra non mi ha appena detto che me ne andrò da questo schifo di istituto. Non me l'ha appena detto. Non è vero.
-Mi scusi Suor Ginevra, non ho capito bene!-
-Oh hai capito benissimo invece, domani inizierai la tua nuova vita fuori dall'istituto Santa Maria. Ho chiesto a mio nipote se ti poteva ospitare per qualche settimana, in attesa che tu ti trova un lavoro e che trovi una casa tutta per te-
-Questo è il più bel regalo di compleanno che mi potevate mai fare! Ma come farò a lasciare tutti i miei amici, e Josh, cosa diró al mio Jo?-
Se fino a poco prima ero al settimo cielo, adesso parte di quella felicità era andata via. Non potevo lasciarlo da solo. Siamo inseparabili, come Cip e Ciop, siamo uniti dall'amicizia come nessun altro.
-Dovrai farlo! Questo è l'indirizzo di dove abita lui, ha due 5 anni più di te ed è stato bocciato più di una volta! Adesso va, prenditi del tempo per te-
Presi il foglietto dalle mani di Suor Ginevra e mi avviai verso la porta quando la sua voce mi fermò.
-Holly?-
Mi girai verso di lei, che ora mi guardava meno severamente, e con gli occhiali in meno.
-Buon compleanno cara-
E per la prima volta la vidi aprirsi in un sorriso. Ricambiai quel suo gesto così inusuale, salendo di corsa le scale, andando dall'unica persona che probabilmente mi avrebbe capito. Josh era in camera sua, come tutti i pomeriggi.
-Hey Holly! Lo sapevo che non eri morta-
-Ma sta zitto che hai piagnucolato fin ora dicendo: 'la mia Holly è morta, Suor Ginevra l'ha uccisa, come farò senza di lei ora?'-
-Ah ah ah, molto divertente fratello-
-Blaine, puoi scusarci un momento? Devo parlare con Jo da sola- dissi con un po' più di tristezza di quanta ce ne volevo mettere.
-D'accordo principessa! Rospo trattamela bene!-
Blaine uscì fischiettando dalla camera, dove Josh, sdraiato sul suo letto mi fissava dubbioso.
-Piccola che ti succede?-
-Jo ho due notizie, una bella e una brutta!- dissi sedendomi sul letto accanto al suo.
-Dimmi prima la bella avanti!-
-Da domani vado a frequentare una scuola pubblica!-
-Oddio scricciolo sono felice per te- disse Josh venendomi ad abbracciare sul letto del fratello. -E la brutta notizia?-
-Che questa è la mia ultima notte qui nell'istituto!-
Di nuovo quella sensazione di gelo mi percorse la schiena, come se avessi ancora lo sguardo di Suor Ginevra addosso. Iniziai a pensare che dopo questa notizia mi avrebbe allontanato, invece mi strinse a lui, facendoci sdraiare sul letto di Blaine.
-Quindi te ne vai, è deciso?-
-Si, domani mattina me ne vado- sussurrai sul suo petto, cercando di trattenere le lacrime il più a lungo possibile.
-E questa è.. è la nostra ultima notte insieme?-
-Si Jo, è l'ultima-
Non volevo farlo piangere, ma quando vidi le lacrime che rigavano il suo volto, non resistetti più. Iniziai a piangere con lui.
-Tu non dovresti piangere, dovresti essere felice che te ne vai da questo schifo di istituto-
-E tu perché stai piangendo?-
-Perché ti amo cazzo, solo che tu non te ne sei mai accorta!-
Rimasi ferma davanti a lui, come paralizzata. Non mi aveva mai dimostrato che mi amava.
"Tranne quando..."
Tranne quando per il mio quindicesimo compleanno mi aveva regalato una collanina d'argento. Un cuore con i nostri nomi scritti sopra. 'Così sarò sempre nel tuo cuore' aveva detto. Per regalarmi quella collanina aveva aiutato le suore a lavorare nella libreria della città. Me l'aveva dimostrato anche la prima volta che l'avevamo fatto. Aveva fatto attenzione a non farmi male, e aveva curato ogni minimo dettaglio perché quella serata fosse perfetta. Me l'aveva dimostrato in tanti altri modi, solo che io ero stata troppo ceca per vedere una cosa del genere. Per vedere la realtà.

-Oddio Jo mi dispiace tantissimo di non averlo capito prima, scusami-

-No piccola non piangere, ti prego non posso sopportarlo- disse accarezzandomi una guancia, scacciando via parte delle lacrime che mi solcavano il viso.
-Josh è ancora il mio compleanno dopotutto, posso esprimere un desiderio?-
-Chiedi tutto quello che vuoi e ti sarà dato-
-Baciami-
Le sue labbra si posarono sulle mie, le sue mani corsero lungo il mio corpo, fermandosi al cavallo della gonna. Le mie mani, invece, corsero a sbottonare la camicia, quella della divisa della scuola. Mi spostai sopra di lui, continuando a sbottonargli la camicia bianca, mentre lui si metteva seduto con la schiena attaccata alla testiera del letto, iniziando a sbottonare la mia camicia. Blaine entrò in stanza, ma se ne andò non appena ci vide. Fu così che la mia ultima notte nell'istituto Santa Maria, la passai con la persona a cui più volevo bene al mondo.

 

**

 

Cazzo. Sta urlando più del solito, se continua così i vicini chiameranno la polizia per schiamazzi notturni, e non mi va di avere a che fare con la polizia. Non di nuovo almeno.
-Fai più piano, altrimenti ci faranno arrestare, i vicini!-
-Forse se tu andassi più piano con le spinte, io farei meno casino-
-Ma a me non piace lento, lo sai!- dissi con voce strozzata. Ero al limite.
-Si che lo so tesoro, ma a questo ritmo, domani non riuscirò a venire qui da te per il secondo turno!-
Cazzo. Domani sarebbe venuta quella ragazzina dall'istituto di mia zia. Zia Ginevra. Ma perché deve esserci sempre qualcuno che mi rovina i momenti belli?
-Allora penso che continuerò così, domani non possiamo!-
Non resistetti più e mi liberai. Era da un po' che non lo facevamo, ma è stato comunque fantastico.
-Perché no? Cazzo Louis, non potevi aspettare un minuto in più?-
-Devo ospitare una ragazzina dell'istituto, una di quelle di mia zia- dissi continuando a spingere in attesa che venisse.
-Peccato, perché io mi volevo divertire un po' con te!-
-Bhé, finché non viene, mi posso dedicare a te Harry-
Venne sul mio ventre con un urlo roco, a dir poco sexy.
-No, tu l'hai fatto stasera, domani è il mio turno di sfondarti questo bel culetto che ti ritrovi Tomlison!-
Risi profondamente prima di sdraiarmi accanto a lui, iniziando a giocare con un suo ricciolo. I suoi occhi verde smeraldo, si fondevano nei miei azzurro ghiaccio, fondendosi in un sol colore, quello dell'amore. Si, l'amore che ognuno provava nei confronti dell'altro, e che ci eravamo giurati due anni prima, quando avevamo capito, che nessuno dei due poteva vivere senza l'altro.
-Girati Loulou!-
Sorrisi mentre feci quello che mi aveva ordinato. Il suo braccio passò sulla mia vita, attirandomi a se in un abbraccio.
-Voglio dormire con te stanotte, abbracciati!-
-E la stessa cosa che voglio io, tutte le volte che vieni da me-
-Allora ti accontenterò, da oggi in poi, tutte le volte che faremo l'amore, dormiremo insieme, ti piace questa cosa Loulou?- disse Harry lasciandomi un bacio dietro l'orecchio.
-Mi piace tantissimo- risposi, mentre la sua mano scendeva lenta sulla mia pancia, e un altro bacio si aggiunse a quello di prima, stavolta sullo zigomo.
-Bene, perché piace anche a me-
Mi misi con la schiena sul materasso, permettendo a Harry di fare quello che voleva, lasciando che mi baciasse all'angolo della bocca.
-Mmh, dici che ce la facciamo a fare un altro giro prima che i vicini chiamino a polizia?- disse Harry mentre si spostava sopra di me, lasciandomi un veloce bacio sulle labbra.
-Eccitante, ma no grazie.- dissi mentre lo guardai negli occhi.
-E perché no?-
-Lo sai che hai degli occhi bellissimi?- dissi cercando di cambiare discorso.
Lui rise, prima di tornare dietro di me, abbracciandomi di nuovo, come prima. Sentivo il suo fiato caldo sul collo, mentre il suo braccio si strinse ancora di più sulla mia vita.
-Sei un fottuto bastardo Tomlison, sei solo un fottutissimo bastardo- disse iniziando a ridere, con quella sua voce roca che mi faceva impazzire ogni volta. -È per questo che ti amo- disse accarezzandomi la guancia con il dorso della mano.
Mi girai verso di lui. I suoi occhi smeraldo e il suo sorriso mi riscaldarono il cuore. Gli baciai il palmo della mano, prima di sussurrargli un buonanotte e sprofondare nei sogni più belli. L'ultima cosa che vidi prima di addormentarmi fu il verde dei suoi occhi. L'ultima cosa che sentì prima di addormentarmi fu la sua meravigliosa voce che mi sussurrava una ninna nanna. Quella notte sognai Harry.




Questo è il primo capitolo della mia prima fan fiction su efp. Voglio parlarmi un po' di me, dunque, sono una ragazza di 15 anni, sono directioner dal 2010 e sono Larry (se non si era capito dal capitolo). Non so cosa scrivere, se non che spero la mia fan fiction vi appassioni e vi interessi a tal punto dal continuare a leggerla
Un baio alla prossima

-Giulia

  
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