Ciao a tutti ragazzi!!! Questa è la mia prima storia, mi sono iscritta due giorni fa a questo sito, ma sono una grandissima fan di naruhina e mi piace molto scrivere! Ho lasciato pressoché intatto il carattere dei due personaggi, tenendo conto della loro evoluzione e maturazione nel corso del manga... Attenzione, c'è un riferimento SPOILER!!! Buona lettura ^^

UN MOMENTO DI FOLLIA

...Era stato un momento di follia, un'azione incontrollata dovuta a una gioia improvvisa e insperata...

La fine della guerra era arrivata quando ormai tutte le speranze sembravano vane. Era stato un colpo di genio di Shikamaru, un'azione lampo che nel giro di dieci minuti aveva ribaltato le sorti di un conflitto che, fino a poco prima, sembrava proprio dovesse finire con la sconfitta dell'alleanza ninja.

Invece ce l'avevano fatta, sorprendendo se stessi. Naruto in primis, che era stato l'elemento decisivo della vittoria insieme a Kurama, si era ritrovato stupito, sorpreso, ammutolito dalla riuscita del loro piano. Era rimasto immobile, in piedi di fronte a quell'immensa voragine dove, fino a pochi secondi prima, si trovava Madara. Quel deserto color grigio cenere appariva quasi come il cratere di un vulcano ormai inattivo, spento per sempre.

Attorno a lui si avvicinarono cautamente gli altri ninja, anche loro incerti se credere o meno a quel miracolo. Trascorse un lungo minuto di tensione, col fiato sospeso, orecchie ed occhi pronti a captare ogni minimo segnale.

Dopodiché, senza alcun preavviso, proprio com'era arrivata la vittoria, si levò un urlo tra la folla spiazzata: "È FINITA!". Un boato di gioia esplose tra i vincitori. Lacrime liberatorie rigavano i volti di molti sopravvissuti, migliaia di mani si levarono al cielo e molte ginocchia non ressero l'emozione.

Fu allora che accadde.

...Era stato un momento di follia, un'azione incontrollata dovuta a una gioia improvvisa e insperata...

Naruto si volse alla sua sinistra e, senza neppure rendersi conto di cosa stesse facendo, prese per i fianchi quella kunoichi dai grandi occhi perlati, sollevandola con tanta foga che sembrava quasi volesse lanciarla in aria. Cominciò a volteggiare, ridendo come non faceva da mesi, la mente vuota, in preda a uno stato di euforia estrema. "ABBIAMO VINTO, ABBIAMO VINTO! È finita, non posso crederci, ce l'abbiamo fatta!" urlava, con tutto il fiato che aveva nei polmoni, ancora dolorante per lo sforzo appena compiuto. Ma non importava. La tempesta era passata.

Da parte sua, Hinata, non sapeva se rimanere più stupita dalla vittoria o dal gesto di Naruto. Si sentì improvvisamente mancare la terra sotto i piedi e rimase a contemplare il viso felice del biondo eroe di guerra. Stava ancora cercando di realizzare che l'incubo era finito, che la guerra era solo un brutto ricordo. Si sentì invasa dalla gioia calda e luminosa di Naruto: *Quando è felice è ancora più bello* pensò Hinata. E, finalmente, la potente morsa che attanagliava la sua anima fin dalla morte del suo amato cugino si allentò, lasciando il posto alla luce e a una sensazione di serenità che si prova solo quando ci si sente liberati di un enorme peso. Una lacrima amara sul suo viso era tutto ciò che rimaneva della terribile esperienza e un sorriso spontaneo si fece largo sul suo viso: "Grazie, Naruto. Grazie di tutto".

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. E gli occhi di Hinata, così trasparenti, non facevano eccezione. Ma l'eroe di Konoha, ormai lo conosciamo, di certo non brillava per lo spirito d'osservazione. Eppure quegli occhi, in quel momento, gli dissero molto più di quanto gli avessero mai rivelato. Ormai era abituato a leggere la dolcezza negli occhi della Hyuga. Ma quegli occhi non erano della piccola, dolce, timida Hinata. Erano gli occhi di una donna forte, decisa, che nonostante il cambiamento aveva conservato la sua incrollabile gentilezza. Sopra di lui c'erano gli occhi di una donna incredibile, profondamente innamorata di lui.

Fu come una scarica elettrica: le sue braccia cedettero e nel giro di mezzo secondo si ritrovò sommerso dai lunghi capelli blu della kunoichi, riuscendo a rimanere in piedi per un soffio: "Naruto! Oddio, Naruto, stai bene? Hai consumato troppo chakra!" Hinata era sinceramente preoccupata. In realtà si stava chiedendo come diavolo facesse Naruto a stare ancora in piedi dopo quella battaglia, ma ormai niente di quel ragazzo era in grado di stupirla. "Oh, Hinata... No, stai tranquilla... Sto benissimo! Anzi, perdonami, sono il solito impulsivo, non dovevo reagire in quel modo, devo averti messo in imbara...." "Shhh, zitto!" Hinata pose l'indice sulle labbra del biondino, che ogni secondo si stupiva sempre piú della piega che stavano prendendo gli eventi. Ancora prima che potesse rendersene conto, Hinata gli mise le mani fra i capelli...

...Era stato un momento di follia, un'azione incontrollata dovuta a una gioia improvvisa e insperata...

...O forse no?

Hinata spinse delicatamente il viso di Naruto contro il suo e le loro labbra si suggellarono nel loro primo vero bacio. Un bacio caldo come il sole, dolce come il miele. Un bacio gentile ma appassionato, frutto di un amore puro, incondizionato, coltivato per anni, senza paura delle distanze, delle differenze. Un amore che, finalmente, si manifestava in un atto concreto.

Naruto non reagì subito a quella inaspettata presa di posizione della Hyuga. Fatto sta che, per la prima volta, era lui ad arrossire davanti alla bella kunoichi dagli occhi perlati. Rimase completamente esterrefatto, le braccia aperte, gli occhi sbarrati per la paura e la sorpresa, lo stomaco che si contorceva... E un lungo brivido caldo che gli percorse la schiena.

Finalmente, dopo qualche secondo, si lasciò andare. Guerra? Quale guerra? Intorno a loro non c'era più nessuno. Nelle orecchie rimbombavano solo i battiti dei loro cuori. Nulla era mai esistito prima, niente aveva più importanza. C'era solo il loro futuro di fronte a loro.

E se anche la pace non fosse durata nel mondo degli shinobi, da quel momento in poi sarebbe rimasta almeno nei loro cuori.

...Era stato un momento di follia, un'azione incontrollata dovuta a una gioia improvvisa e insperata...

...Ma era solo l'inizio.