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Autore: Valerie Clark    07/01/2014    2 recensioni
''Non siamo ‘sdraiati’, forse un po’ sbilenchi, ma sempre in piedi, purtroppo a volte. Non facciamo le cose solo per moda, non abbiamo ‘la spina dorsale liquida’. Non siamo solo omologati, ognuno di noi è abbastanza diverso, grazie al cielo. Abbiamo i sogni nel cassetto e i capelli tinti di blu come il cielo. E se ci rintaniamo nei film, nei libri, nelle vite altrui, non è per la paura, è per il ribrezzo.''
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia sorella, quarta ginnasio, stamattina mi ha chiesto di farle un tema.
Ho letto la traccia e i miei occhi si sono riempiti d’odio e di rabbia: ‘Un libro li definisce ‘sdraiati’. I ragazzi di oggi. Una generazione che non sa tenere la schiena dritta, ma spalma sulla vita la propria spina dorsale liquida.
Moralismo, nostalgia di un passato che non c’è più, paternalismo oppure verità?
Difenditi, se pensi che non sia così.’
Il tema gliel’ho fatto, forse un po’ aggressivo, ingrato, ma ho paura che sia la verità. Voglio che sia la verità. Non so se sarà quello che consegnerà, non penso sinceramente, ma almeno mi sono sfogata. Ed io, ormai quasi fuori dall’adolescenza, vorrei che la mia vita restasse così per sempre. Sempre piena di questi problemi, di questi sogni.
 A voi.


 
 
 
No, penso proprio che non sia così sinceramente.
Una volta ho letto su internet una frase: ‘Drama, love, tears; welcome to the teenage years’ (Drammi, amore, lacrime; benvenuti negli anni dell’adolescenza). Forse semplifica troppo il concetto, ma è chiara: ‘adolescenza’ dice, non ‘adolescenza al giorno d’oggi’, non ‘adolescenza ultimamente’. Chi non ne ha avuti, di problemi, nell’adolescenza? L’hanno avuti tutte le generazione, da quelle con i piercing, a quelle con le cravatte e le ventiquattrore, a quelle con la demenza senile. I problemi e la debolezza c’erano anche prima, ci sono sempre stati. Forse però prima, nel dopoguerra per esempio, gli adolescenti, i ragazzi, non erano più tali. Forse avevano perso tutto, forse erano dovuti crescere prima di noi e si erano persi la loro adolescenza. Sembrerà cattivo, cinico, ma allora penso che sia andata meglio a noi. È vero, tanti ragazzi oggi hanno occhi solo per le ‘nuove tecnologie’, ma altrettanti continuano invece ad avere solo odio che gli cresce intorno. Ma poi, scusate, voi che oggi siete adulti e ci incolpate di tutto, cosa avreste fatto al posto nostro se aveste avuto quello che abbiamo noi? Abbiamo troppo? Toglietecelo. Invece no, no perché togliere è cattiveria, è peccato. È difficile. E allora continuate a giudicare, seduti davanti alle vostre belle scrivanie da impiegati qualsiasi, con un lavoro mediocre, una vita mediocre ed un futuro mediocre (quando c’è). È così sbagliato desiderare qualcosa di diverso? Dite tanto che la vita che fate voi è vera vita, ad ammazzarvi di fatica per portare a casa mille euro al mese, frustrati al punto di non vedere altro. Per voi la vita è solo questo; alzarsi, produrre, guadagnare, andare a dormire, e poi ancora alzarsi, produrre, guadagnare, andare a dormire. Così sempre, così per sempre. Beh, io voglio qualcosa di diverso. Tutti noi vogliamo qualcosa di diverso; vogliamo fare i fotografi, gli attori, gli scrittori, anche i pizzaioli va bene, ma lottiamo per questo. Andiamo in guerra per questo. Forse vi da così fastidio perché le vostre, di guerre, sono state vane. Probabilmente anche voi avevate i nostri sogni per il futuro e li avete visti crollare davanti ad una busta paga.
Non siamo ‘sdraiati’, forse un po’ sbilenchi, ma sempre in piedi, purtroppo a volte. Non facciamo le cose solo per moda, non abbiamo ‘la spina dorsale liquida’. Non siamo solo omologati, ognuno di noi è abbastanza diverso, grazie al cielo. Abbiamo i sogni nel cassetto e i capelli tinti di blu come il cielo. E se ci rintaniamo nei film, nei libri, nelle vite altrui, non è per la paura, è per il ribrezzo.
Dicono che gli anni dell’adolescenza siano i più belli di tutti. Cretinate. Sfido ad essere un’adolescente. Ma poi che fate finta di voltarvi dall’altra parte quando i vostri figli piangono, che le cose che passiamo noi le avete passate anche voi? Che fate finta di essere sordi e muti quando si parla di suicidi giovanili, di autolesionismo, di bullismo, se probabilmente abbiamo le stesse paure che avevate voi, che avete voi?
Io non vedo gli adolescenti come un branco di molluschi senza spina dorsale; li vedo forti, orgogliosi, fieri. Giù in piazza a manifestare, chiusi in camera a torturasi, a piangere per la gioia, per il dolore, per l’amore. 
   
 
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