Nell’ombra dietro la siepe ho visto nascosto uno sguardo. Fuggiva pauroso dal mio. Dolcemente l’ho redarguito. Non sapeva come evitarlo. L’ha preso subito il panico. Sotto la mia mano il fremito di chi sta aspettando uno schiaffo. E quando invece lo schiaffo in una carezza si svelava, avresti dovuto vedere quegli occhi, come li strabuzzava! Guardava pauroso e sospetto la mano sulla sua guancia, restio ad abbandonarvisi: sospettava un’ulteriore minaccia. Gli ho detto: «Abbi coraggio! Non temere l’innocua mano». Lui mi ha guardata strano: ha detto: «Stammi lontano!».