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Autore: JenJM    28/05/2008    6 recensioni
Casa. Ecco dove dovresti essere nel bel mezzo della notte alla vigilia di Natale, pensò Jensen. A casa, non importa se in Canada o in Texas, ma a casa. Non fuori al gelo di Vancouver, nel tentativo di convincere la tua stupida, ubriaca co-star ad entrare in macchina.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Inauguro il nuovo account con questa piccola auto-traduzione. E’ una storia che ho scritto tempo fa in inglese, e ora nel tradurla mi sono presa alcune piccole libertà di adattamento. Nulla di sconvolgente, la storia è la stessa, però diciamo che ho sfruttato il vantaggio di essere la traduttrice di me stessa. LOL Se volete, qui trovate la versione inglese.

Disclaimer: questi fanciulli ahimé non mi appartengono. Se devo essere sincera, se potessi scegliere, vorrei possedere l’anima di Eric Kripke. Sapete, le rarità mi appassionano. LOL Comunque, abbiate ben chiaro che Jared, Jensen, il buon vecchio Kripke e tutta l’allegra compagnia non li posseggo né li possiederò mai, quindi tutto quello che state per leggere è schifosamente falso.

 

~~

 

Casa.

 

Ecco dove dovresti essere nel bel mezzo della notte alla vigilia di Natale, pensò Jensen. A casa, non importa se in Canada o in Texas, ma a casa. Non fuori al gelo di Vancouver, nel tentativo di convincere la tua stupida, ubriaca co-star ad entrare in macchina.

 

Entrambi avevano partecipato alla festa di Natale che Eric aveva organizzato per tutto il cast e la troupe. Avevano dovuto lavorare fino al giorno prima, quindi era sembrata una buona idea, festeggiare insieme. E lo era stata, all’inizio.

 

Poi, dopo qualche bicchierino e un paio di birre, Jensen non è che si fosse ubriacato, però aveva iniziato a sospettare che non fosse stata così buona come idea. Quando si era ritrovato alle due di notte a rincorrere Jared, apparentemente sbronzo, nel parcheggio quasi deserto del pub, aveva deciso che sì, quella era stata la peggiore idea che Eric avesse mai avuto.

 

“Jared, cazzo, fa freddo qua fuori.”

 

Jared non sembrò nemmeno sentirlo, e continuò a camminare nel parcheggio con un sorriso stampato in faccia. Quando notò un piccolo parco alla loro sinistra, vi si fiondò di corsa.

 

“Jensen, vieni qui, sta per nevicare.”

 

“Fa troppo freddo per nevicare.” Jensen fece una pausa esasperata. “E comunque, potrebbero anche nevicare ananas blu e non me fregherebbe un cazzo, entra in macchina!”

 

E sì, forse quella non era il modo migliore per convincere l’amico, ma davvero, faceva freddo là fuori. Quando Jared non rispose, Jensen si lasciò sfuggire un sospiro e si incamminò verso il parchetto. C’erano parecchi alberi, ancora coperti di neve, e il buio gli impediva di individuare Jared.

 

“Giuro, la prossima volta che bevi così tanto ti lascio al pub.” Annunciò Jensen ad alta voce, guardandosi intorno per trovare l’amico.

 

“Non ho bevuto.” Jared sbucò da qualche nascondiglio alle sue spalle e Jensen sobbalzò, sorpreso. Jared non si lasciò sfuggire la cosa e scoppiò a ridere senza alcun ritegno. “Cosa c’è, Dean Winchester ha paura del buio?”

 

Jensen lo guardò male e l’altro ragazzo si limitò semplicemente a ridere ancora di più.

 

“Quanto hai bevuto?”

 

“Ti ho detto che non ho bevuto.” Jared si appoggiò ad uno degli alberi e guardò verso il parcheggio a diversi metri da loro. “Non potevo.” Aggiunse, voltandosi a guardare Jensen di nuovo. Allo sguardo poco convinto dell’amico, sospirò. “Ehilà, quanto hai bevuto tu? Sto ancora prendendo gli antibiotici che mi ha prescritto il dentista. Quando mi ha detto di non bere alcolici, ricordi?” Indicò la propria mascella e sorrise divertito.

 

Jensen lo fissò per qualche secondo senza dire nulla, semplicemente sentendosi un idiota. Si era completamente scordato che Jared stava ancora prendendo quelle maledette medicine.

 

“Quindi tu…”

 

“Hai intenzione di stare lì impalato tutta la notte, o ti decidi a venire qui?” Jared non lo lasciò nemmeno finire. Jensen esitò per qualche istante, guardandosi intorno con attenzione. Jared gli circondò la vita con le braccia e lo attirò il più vicino possibile. “Siamo da soli, non ci possono vedere da laggiù.” Sussurrò con un sorriso, e sentì Jensen rilassarsi un pochino.

 

“Avresti potuto dirmelo, idiota, non ricordavo quei maledetti antibiotici.” Jensen affondò il viso nel collo del ragazzo, assaporando il calore del corpo stretto al suo. “Saremmo stati a casa.”

 

“Sai che non avremmo potuto. E comunque perché? Mi sono divertito, ho bevuto tè freddo tutta la sera.” Jensen rise sommessamente alla chiara traccia di divertimento nella voce del ragazzo. “Il che è una buona cosa, direi. Almeno ero abbastanza sobrio per poter sgattaiolare fuori e fare questo.” Jared indicò un punto sopra le loro teste e Jensen guardò su immediatamente.

 

“Oddio, ti prego, dimmi che non l’hai fatto.” Jensen spalancò gli occhi incredulo e Jared scoppiò a ridere.

 

“Hai detto che non potevamo metterlo sulla soglia di casa, così ho dovuto trovare un altro posto.”

 

“E sei sgattaiolato dalla festa per appendere quello?” Jensen scosse la testa, poi si voltò a guardare il ragazzo. “Jare, è folle. Potevi appenderlo in cucina.”

 

“Lo so. Però poi ho pensato che sarebbe stato più…sai, romantico…o qualcosa del genere.” Ammise Jared con un leggero imbarazzo, e Jensen sorrise nel realizzare che il ragazzo era ad un passo dall’arrossire. “E poi in cucina non nevica.”

 

Jensen guardò il vischio che Jared aveva appeso al ramo sopra di loro e il suo sorriso si allargò ancora di più. “Questo è folle.” Disse di nuovo, e Jared scoppiò a ridere, attirandolo di nuovo vicino.

 

“E’ tradizione.”

 

Jensen lo guardò, non del tutto convinto. Erano in un parco pubblico, ad alcuni metri dal pub dove metà della loro troupe era ancora impegnata a bere e chiacchierare. Di certo era più sicuro della soglia di casa sua, ma era comunque un rischio. Lanciò un’altra occhiata al parcheggio vuoto e aggrottò le sopraciglia.

 

Si voltò non appena sentì una mano calda posarsi sulla sua guancia, e quando vide lo sguardo negli occhi di Jared si scordò del resto. Conosceva bene quello sguardo. “Non ci vedranno.”

 

“Hai tolto i guanti.” Sussurrò Jensen, incerto sul perché sentisse il bisogno di sottolineare quel fatto. Piegò la testa verso quel contatto, grato per il calore che la mano di Jared trasmetteva alla sua pelle. Socchiuse gli occhi e pensò ancora una volta a quando amasse i momenti in cui Jared si lasciava andare a sdolcinatezze come queste, anche se non l’avrebbe mai ammesso.

 

Jared sorrise e la sua mano si spostò alla nuca di Jensen, attirando il suo viso più vicino. L’altra mano trovò quelle di Jensen e delicatamente sfilò i guanti, lasciandoli poi cadere sulla neve. Senza una parola intrecciò le loro dita e si chinò in avanti, portando le loro labbra a pochi centimetri di distanza.

 

“Mi piace la tradizione.” Jensen ebbe appena il tempo di sussurrare ciò prima che Jared lo baciasse. La mano di Jensen rimasta libera si posò sulla guancia del ragazzo non appena il bacio si approfondì. Poco più di un minuto dopo le labbra di Jared si spostarono a baciare il collo di Jensen, causandogli un brivido inaspettato.

 

“Avresti potuto dirmelo che il vischio ti piace così tanto, ne avrei appeso un ramo sopra il letto.” Jensen trattenne appena un piccolo gemito quando Jared prese a stuzzicare il suo pomo d’Adamo.

 

“Ne ho messo uno anche là.”

 

Jared sollevò il capo con un sorriso sornione sul viso, e Jensen lo ricambiò immediatamente, appoggiando la fronte contro la spalla del ragazzo.

 

“Nevica.” Annunciò Jared felice, e Jensen rialzò lo sguardo in tempo per vedere un enorme sorriso illuminargli di nuovo il volto. “Te l’avevo detto che avrebbe nevicato.”

 

Jensen scosse la testa e si lasciò sfuggire una piccola risata, pensando che in quel momento era esattamente dove avrebbe dovuto essere alla vigilia di Natale.

 

Jared abbassò lo sguardo su di lui e in qualche modo intuì ciò che gli stava passando per la mente, almeno in parte. “Andiamo a casa.” Posò un bacio veloce sulle labbra di Jensen ed iniziò ad indietreggiare.

 

“Sono già a casa.” Jensen afferrò la giacca del ragazzo, riportandolo sotto il vischio, e lo baciò di nuovo.

~~

end

Se dovessero esserci recensioni sappiate che risponderò qui in fondo alla storia. Quindi se lasciate una recensione, tornate pure e troverete una risposta.

Risposte

Isult: Oh, le gioie e i dolori della seconda stagione. *_* E il finale. T_T La terza è anche peggio, ti avviso. LOL Comunque, parlando di fanfic, sì, sono tornata. :D E penso che questa volta non sparirò. LOL Beh, spero. XD <333333

JM
  
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