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Autore: Itsamess    07/01/2014    7 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
Una crostata maledetta, delle rime complicate e la bromance più improbabile del Distretto 12.
Se il tuo acerrimo nemico armeggia con mestoli e (quant'è peggio) coltelli e il Boss delle Torte si trasforma in Cucine da Incubo forse è arrivato il momento di arrendersi alla dolcezza.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gale Hawthorne, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HAPPY BIRTHDAY PRIM!
 

«E ricorda, il futuro del nostro dessert dipende da te!» gli urlo un attimo prima che sbatta la porta.
Sorrido.
Il più grande cacciatore del Distretto 12, come lui stesso ama definirsi, non si sta avventurando nella foresta alla ricerca di animali selvatici, ma di semplici frutti di bosco.

L'idea della crostata alla frutta è stata mia, così come quella dei festoni fatti con il cartone da imballaggio, del gioco delle sedie e di quello dei mimi. Ho passato tutta la notte a ritagliare ghirlande e a disegnare un biglietto d'auguri per Prim nell'oscurità della mia camera, rischiarata solo della flebile e fredda luce della luna.
Nonostante tutti gli ostacoli che si sono frapposti al mio lavoro (nell'ordine: l'ignoranza di Gale della parola "mimi", la difficile reperibilità del cartoncino, la presenza di Gale, il buio, Gale e la complessità di trovare una rima per "Prim"), sono piuttosto soddisfatto del mio lavoro.
I festoni sembrano abbastanza allegri e la crema pasticciera preparata ieri sera non è diventata troppo densa.
Immergo il cucchiaio di legno della ciotola e ne assaggio un po'.
Ottima.
Ho appena cominciato a stendere la pasta frolla quando noto una testolina bionda fare capolino dalla porta.
«Prim!»
«Peeta!» esclama lei, un po' sorpresa «stai preparando una torta?»
Sto per risponderle NOOOO, ma che cosa te lo fa pensare? quando mi rendo conto di trovarmi in una cucina, con le mani immerse fino ai polsi della pasta frolla. E indosso un grembiule. Quindi sto decisamente preparando una torta.
Ma lei non deve saperlo.
Perché di torte non se ne cucinano molte qui nel Distretto, chi potrebbe acquistarle? È  già tanto tornare a casa con una pagnotta per cena.
«Pane» le rispondo immediatamente «Perché sono un fornaio ed è questo che faccio: pane»
«E perché non sei al forno?» mi domanda con un'insopportabile vocina petulante che mi fa quasi venire voglia di mangiarmela io, la crostata.
«Perché...»
Pensa Peeta, pensa.
«Perché il forno è stato invaso da una temibile orda di cavallette e coccinelle»
«Coccinelle?»
«Coccinelle mannare, brutta storia»
Non devo nemmeno aggiungere che se non mi lascia in pace la darò in pasto a tutti gli insetti più affamati, perché Prim mormora un saluto e tremando richiude la porta.
Sospiro di sollievo.
Stendo la pasta frolla, spargendovi sopra di tanto in tanto un po' di farina perché non diventi appiccicosa, fodero lo stampo per torte con la carta da forno e ci stendo sopra la frolla.
Ed ora, tutto in forno.
È ormai pomeriggio inoltrato quando Gale fa ritorno.
«Allora Robin Hood, com'è andata la caccia?» 
Lui appoggia sul tavolo quattro sacchetti di plastica pieni fino all'orlo di lamponi, mirtilli, more e lamponi.
«Giudica tu stesso, impastapane» mi risponde, gelido.
Quel soprannome, invece di ferirmi, mi strappa un sorriso. 
E per un attimo, un attimo soltanto, provo un affetto immotivato per Gale.

Ora che non siamo più nemici mortali e ho l'occasione di conoscerlo meglio, posso affermare con certezza che Gale è il peggior aiuto cuoco del Distretto 12.
E di tutti i Distretti, temo: rischia di far cadere la frolla due volte, dimentica di usare le presine e ha anche il coraggio di lamentarsi dell'ustione, assaggia di continuo i frutti di bosco (per adesso solo more e lamponi), insulta il mio grembiule e mi sporca volutamente il viso con la crema pasticcera, affermando che solo così ho l'aspetto di un vero cacciatore.
Per fortuna la crostata è quasi finita.
«E ora?» domanda Gale affondando per la mano nel sacchetto dei mirtilli «Che mpfacciamo?»
«Disponiamo artisticamente la frutta perché questo disastro di torta non sembri un disastro di torta! Voglio dire, guardala! Tutti i bordi sono rovinati, sporchi di crema, alcuni perfino bruciacchiati, e tutto per colpa tua!»
Gale impallidisce, forse per il rimorso - sempre ammesso che provi dei sentimenti - ed è all'improvviso percorso da fremiti incontrollabili.
Cade a terra. Sta rantolando.
Riconosco i sintomi.
Morsi della notte.
No no no no no
Mi inginocchio su pavimento e lo stringo forte a me.
«Ti prego ti prego ti prego non morire»
Non tento nemmeno di chiamare aiuto, sarebbe inutile. Il veleno di quelle bacche è letale.
So di mentire quando fra le lacrime gli mormoro che andrà tutto bene e che non gli farà tanto male, che il dolore passerà subito.
Gli accarezzo dolcemente i capelli e gli prometto che mi prenderò cura della sua famiglia per lui, con lo stesso amore con cui lui si è preso cura di Prim.
Gale sembra sorridere, così continuo «Avremmo potuto essere migliori amici, noi due... ti avrei insegnato a preparare la tarte tatin, la creme brulee e la Saint Honore, forse avremmo imparato il francese insieme per pronunciare correttamente il nome di questi dolci, e tu mi avresti portato a caccia. Katniss dice che sei piuttosto bravo... Lei- mi parla spesso di te, Gale, anche quando non dovrebbe, anche quando non vorrei» 
Quando Gale chiude finalmente gli occhi - e solo allora - ho il coraggio di dirgli la verità.
Che quella volta, nella grotta, avevo chiesto io a Katniss di baciarmi, anche se lei non voleva, «perchè non mi amava, nè allora, nè adesso, nè mai, perchè era innamorata di te»
Lui spalanca gli occhi all'improvviso, mi sembra sia l'Alba dei morti viventi.
«Mi sento già meglio!» esclama tutto allegro, balzando in piedi.
«Gale» boccheggio «ma com-»
«Pensavi davvero fossi tanto stupido da non distinguere dei mirtilli dai letali morsi della notte? Suvvia, impastapane, mi sottovaluti!»
Ha rovinato la mia crostata, tentato più volte di baciare la ragazza che amo e mi ha fatto prendere un colpo con il suo stupido scherzo, ma non sono mai stato così felice di vederlo vivo.
Il nostro abbraccio è abbastanza surreale, non solo perché continua a ripetere che profumo di crema pasticcera ma perché ha tutto l’aspetto di una tregua.
«Dicevi sul serio, quando parlavi di... essere amici, la caccia, il francese...» mi chiede sciogliendosi dalla stretta.
I suoi occhi scuri mi scrutano ed io non posso che sorridere.
«Certo, del resto, adesso sono anch'io un vero cacciatore, no?» mormoro indicandogli le mie guance appiccicose.


«Buon compleanno, Prim-cipessa?» mi domanda Gale divertito non appena legge il biglietto d'auguri.
«O quella, o Prim-ani come sei» 
«No no, meglio la Prim-a» afferma deciso «Prim-a, ahahah l'hai capita?»
Katniss non mi aveva parlato del suo straordinario senso dell'umorismo.
  
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