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Autore: Mika_ismylife    07/01/2014    7 recensioni
Marco era un ragazzo confuso e frustato. L'odio era l'unico sentimento che sapeva provare. Tutto questo prima di Lui. Prima della persona che lo salverà. La persona che gli insegnerà ad amare, a vivere, a essere una cosa sola.
Finalmente riuscirà a essere felice, riuscirà a lasciarsi tutto il suo passato alle spalle e vivere il futuro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Capitolo 1:

 
In quella meravigliosa mattina di primavera le strade erano avvolte da un silenzio quasi surreale in una città come Milano. La sveglia sul comodino in legno segnava le 7:00. Il frastuono emesso svegliò il ragazzo ancora preso dalla quiete di quella notte. Anche se ancora scosso da quel rumore si alzò molto stanco.
 Corse verso lo stereo. Le sue dita si mossero veloci sui tasti del vecchio trasmettitore. Dopo pochi istanti la musica partì e la voce del  ragazzo con essa. Il silenzio di quella stanza tornò in un angolo ormai remoto, mentre le parole e il ritmo prendevano il sopravvento.
Dopo una piccola doccia uscì dal bagno con una nuvola di vapore.
Jeans stretti e neri, maglia bianca e attillata, scarpe bianche che gli calzavano perfette. Capelli castani e ricci scompigliati, occhi castani e labbra fine ma leggermente rosee. Ecco il nostro piccolo Marco tormentato da se stesso, ancora nel pieno dell' adolescenza. I suoi 16 anni erano nel pieno della giovinezza.
Un ragazzo perfetto come tutti dicevano vedendolo. Ma lui di perfetto non vedeva niente. Nessuno l'ha mai capito. 
Usava la musica proprio per trasmettere quello che non riusciva a dire. E l'emergenza di essere capito era sempre più.
Prese le chiavi del appartamento in cui viveva da solo.
Una piccola brezza di vento gli scompigliava i capelli. Si preannunciava un altra giornata di pioggia. 
Il ragazzo dallo sguardo basso camminava con le cuffie nelle orecchie in un altro mondo. 
Mentre calciava un sassolino in mezzo al marciapiede. Aveva lasciato la scuola ormai da tempo anche se andava contro il volere dei genitori. Genitori che lo avevano abbandonato solo qualche mese prima in un incidente stradale. 
Marco ne rimase sconvolto, infin dei conti erano i suoi genitori. Fu una sua decisione vivere da solo, anche se questo non fu stabilito in tribunale essendo minorenne. Per quanto ne sapeva la legge lui abitava con sua Zia Eleonora.
Da un po di tempo lavorava in un bar, ma indubbiamente non era la risposta alla domanda "che cosa vorresti fare da grande?".
Lui non capiva ancora cosa voleva fare nella vita. 
Lui non capiva la sua vita.
Si addentrava nel piccolo bar ancora vuoto togliendo le cuffie e disponendole nella sua giacca.
Era una giornata molto piatta. Pochi clienti, e nessun rumore cosa alquanto inconsueta. Il suo capo molte volte usciva per diverse commissioni così come quella mattina. Marco disegnava sul bancone nel suo taccuino delle ordinazioni. Era un ragazzo insolitamente silenzioso e tranquillo per la sua età agli occhi degli altri. Pensiero dovuto solamente al fatto di non poter ascoltare i suoi pensieri. 
Pensieri di frustrazione,odio e disprezzo.
Pressoché erano le 11:30 Marco uscì dal bar e con la stessa quiete di qualche ora prima si inoltrava nelle vie della città.
Con la testa puntata sui suoi piedi sbatté contro una figura molto più alta di lui purché il piccolo cadde a terra.
"Scusami, non guardavo"diceva in inglese la figura davanti a lui offrendogli la sua mano che non esitò risposta.
"Niente tranquillo"rispondeva in lingua il piccolo castano continuando per la sua strada.
"Aspetta"gridava il ragazzo già in lontananza che cercava di raggiungerlo.
"Ti è caduto l'ipod dalla tasca"diceva porgendogli il sottile affare tecnologico.
"Grazie"diceva in un sibilo.
"Piacere sono Mika"porgeva la sua mano in cerca del più piccolo che alzava gli occhi illuminati.
Aveva sentito parlare di un certo Mika in quell'anno del 2007.
"Piacere Marco"portando la mano sulla sua.
"Hai già sentito parlare di me?"gli chiedeva il ragazzo inglese.
"Si, ma tu parli italiano?"gli rispondeva con un altra domanda.
"No, io però lo capisco, solo un po lo parlo"diceva il ragazzo inglese che sorridendo faceva intravedere i denti bianchi e scopriva le fossette a entrambi i lati delle guance.
Marco pensava che fosse il miglior sorriso che avesse mai visto.
"Che ne dici di fare un giro?"gli chiedeva il ragazzo con i capelli ricci e le fossette.



Hei piccole mie. Mary è tornata, so che vi sono mancata molto ahhahhah. 
Come state bambine mie? Spero che questa nuova ff sia migliore dell'altra. Vi voglio bene a domani :3
  
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