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Autore: hola23    08/01/2014    0 recensioni
"Sherlock fissava il soffitto sul suo divano , erano ormai tre ore che John era uscito, disapprovava il fatto che avesse ricominciato a lavorare, forse perché un “lavoro” vero lui ce l’ aveva, non doveva aspettare un caso o quel Gavin … Greg Lestrade che ogni tanto faceva capolino al 221 B..."
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap .1 Un Nuovo caso per Sherlock

Sherlock fissava il soffitto sul suo divano , erano ormai tre ore che John era uscito, disapprovava il fatto che avesse ricominciato a lavorare, forse perché un “lavoro” vero lui ce l’ aveva, non doveva aspettare un caso o quel Gavin … Greg Lestrade che ogni tanto faceva capolino al 221 B.

-Sherlock non se la prenda- entrò Mrs. Hudson con il The delle 10 ,poggiò il vassoio sul tavolo pesantemente, pensando di attirare l’attenzione di Sherlock, ma sfortunatamente egli rimase  immobile granitico con gli occhi sbarrati verso il cielo, Mrs. Hudson oramai si era abituata a quegli atteggiamenti , girò per andarsene quando…

-Utilizzate delle ceramiche della dinastia Ming per servire il The ?Oltraggioso lei non ha mai sentito parlare delle regole del Bon-ton inglese in fatto della presentazione del “Servizio del The”? Servizio importantissimo per gli inglesi averlo alle ore 5p.m. con aggiunta di biscotti e pancake ;se si può dire lo stesso the, è importante per gli Inglesi, non a caso nel 1846 i futuri americani bruciarono ceste di the a Boston per rivolta contro gli inglesi, Boston Tea Party e da lì iniziò la Rivoluzione americana e ora siamo al 44° presidente Barack Obama. Detto questo Mrs. Hudson la prossima volta si ricordi servizio di ceramica di Chelsea.-
Mrs. Hudson, sorrise, Sherlock era rimasta nella su a posizione primaria senza volgerle lo sguardo e solo dal suono del vassoio aveva dedotto tutto questo. Chiaramente soffriva di astinenza da omicidio.

-Senta Sherlock perché non fa due passi… veda che qualcosa trova- continuò Mrs Hudson.
Di colpo Sherlock si alzò dal divano ed in un lampo si vestì , prese il mantello, alzò il bavero del colletto ed uscì.
Mrs. Hudson aveva ragione,  uscito dal 221B, incrociò un commesso, lo seguì quatto quatto , si dirigeva verso la residenza del primo ministro. Entrò , entrò anche lui; si aprì davanti a lui una grande “hall” con una scala a chiocciola che portava al 1° piano. A  scenderla delicatamente , era Miss Scarlett, a detta del cartellino,  una giovane donna con il vestito rosso coperto dai lunghi capelli neri, anche se ora erano raccolti in uno scinnion, divorziata con l’ombra dell’anello sul dito, si avvicinava avvinghiata dalla scala in ferro stile liberty.

 Giunse di fronte al commesso ritirando il pacco per il Primo Ministro.
-E lei chi è?- interrogò Miss Scarlett
-Sono Sherlock Holmes e in questa casa è stato commesso un delitt…-
Non fece in tempo a finire la frase che un urlo si alzò al di là della scala .
-Ecco appunto- sentenziò Holmes.
 
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 -“Lei non mi capisce dottore, ora cosa dirò a mia moglie ? Che ho la sifilide perché sono stato infedele?”- chiedeva il signor White visibilmente toccato.

Di fronte a certi dilemmi della vita anche lo stesso John non sapeva cosa rispondere, visto che lui stesso come sosteneva più volte Holmes, era un buongustaio per quanto riguarda il genere femminile , avrebbe dovuto essere razionale come Holmes e dire paro  la situazione  “amico te la sei cercata , fa bene tua moglie a lasciarti come sostengo sempre il matrimonio è solo un accordo fasullo tra due persone “, ma lui non era Holmes , dannazione doveva tormentarlo anche a lavoro .La verità è che in questo momento avrebbe dato tutto pur di risolvere un caso.

-Senta Signor White,- John principiò, in quel momento squillò il telefono del Signor White, che lesse il messaggio “Delitto torni a casa. PROBLEMI  MH” .
Di colpò il Signor White si alzò rumorosamente.
-Dottor Watson- disse- devo farle una richiesta vitale: ha una macchina?
-Beh sì- rispose Watson un po’ sorpreso
Il Signor White continuò:- Mi porti a casa è un ordine!!!
-Sì, Signor Primo Ministro!!!!
 
Sherlock era eccitatissimo , ora il gioco c’era eccome e doveva andare a risolverlo , visto che Lestrade tardava ad arrivare rivelò opportuno precipitarsi ad analizzare la scena del crimine , corse salendo la scala girando in tondo fino al primo piano incurante dello svenimento di Miss Scarlett e del commesso postale che impaurito era corso per strada, che si mostrava   con la scala : aula bianca, pareti omaggiate da decorazioni d’oro stile art noveau , copia del più famoso albero della vita di Klimt , adornavano le più celebri stampe pubblicitarie di Moucha “Lefevre”. Dedusse che  il Primo Ministro aveva gusti artistici decisi e  che forse una delle chiavi del delitto avvenuto aveva natura artistica, ne ebbe la conferma quando nella porta che fungeva da ingresso sulla seconda stanza intravide un colpo esanime in una pozza di sangue, “Che bel Pollock !” pensò.
Ed eccolo Sherlock verso la sua preda, correva verso il suo caso , finchè, fin sopra la porta, un odioso familiare ombrello gli sbarrò la strada.
 
-Dottor Watson si sbrighi è questione di vita o di morte , su con l’acceleratore!!- urlava Il Primo Ministro al povero John che si vedeva imbottigliato nel traffico delle 12 A.M. “Oh God- pensò – proprio oggi doveva capitare un intrigo internazionale”- giustamente allora di punta, rimpiangeva l’Afghanistan, avrebbe voluto sparare a tutti quelli che suonavano i clacson delle proprie auto, un concerto di trombe acustiche.
-Signor Watson- rimarcò   il Signor White. John non ce la faceva più , ma doveva mantenere I nervi saldi , si girò di scatto :
- Signor Primo Ministro, vuole arrivare subito?
-Sì!!! – rispose seccato lui.
Di colpo John girò la  macchina , con una potente inversione ad U , la macchina girò come una trottola su sé stessa .

-Sappia che d’ora in avanti non risponderò delle mie azioni- continuò John che , ingranando la marcia si diresse a tutta velocità in direzione opposta. 

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-Che sciocco che sei Sherlock se pensi che ti faccia passare …-
Se c’erano due cose che Sherlock odiava erano :
  1. essere ostacolato nel fare le cose;
  2. essere ostacolato da quel pigrone di tuo fratello che si ricorda di agire sul campo casualmente ogni volta in cui lui assume un caso.

-Mycroft come sempre Il Governo Inglese ,come un’ombra è presente, dì un po’ quanto ci hai messo a fare il percorso letto – cucina- auto, per poi venirmi a fermare ? 2 ore o forse 4- e rise.

Mycroft impassibile, come lo chiamava il protocollo inglese, trovava difficoltà a mantenere la calma di fronte al suo sfrontato fratello:
-Sherlock, sei su una scena del delitto contieniti-

-Fammi passare! – Sherlock fece per entrare, mostrando il suo sorriso da joker al fratello.

- No !!!- Mycroft lo sbarrò con l’ombrello .
-Fammi passare!!!- di nuovo Sherlock .

-Ho detto di no è no !!! – Mycroft aveva raggiunta la sottile linea fra pazienza e sopportamento composto, le sue pulsazioni d’ira stavano avendo il sopravvento, lo strangolamento di suo fratello era vicino ; ricordava con orrore le sue battaglie per difendere le sue cose nella propria stanza dalle mani del fratello che aveva un solo scopo distruggerle, diceva per fare esperimenti. In realtà non era  mai riuscito a strangolare suo fratello , il massimo era stato scacciarlo a colpi di libri ed enciclopedia dalla stanza.

- Mycroft  , lo sai è il MIO caso e lo risolvo IO!!
-Ti ripeto Sherlock…

In quel momento si sentì un boato fuori la casa, Sherlock e Mycroft  si precipitarono a guardare alla finestra che dava sul cortile interno ….
-Ma quella è la macchina di John !!!!- Sherlock rimase basito , sapendo la smania che il suo amico aveva per la sua auto bianca, una Bentley vecchio modello. Sherlock scese di colpo le scale in apprensione per l’amico.
Mycroft rimase alla finestra: -Quel John, ora si è messo a sfondare anche le cancellate di Downey street, che attentato governativo!!!- rise tra sé e sé.
  
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