All'ora di chiusura
Questa notte invernale ci ha fatto chiudere gli occhi
Come le saracinesche dei negozi in piazza dopo le ventitré
E ce ne stiamo sdraiati su letti a fare pensieri sciocchi
E capiamo che le nostre domande hanno già risposte in se
A quesiti sterili ed anonimi, che è come prendere il sole
D'inverno durante le bufere di neve dei nostri sguardi
Che sono come ancore gettate su prati di ciliegi in fiore
E gettiamo a terra le urla e le lacrime che ci fanno da armi
Respiriamo la brezza dei nostri sospiri che fanno vento
A quegli angeli che ci fissano da fuori le finestre chiuse
E ci lasciano speranze in uno sguardo stanco e spento
Che cerca ispirazione per un testo dalle sue strambe muse
Fatte di conversazioni in rete con persone che sono lontane
Eppure più vicine al cuore che gli amici spariti nel bisogno
Divaghiamo in discorsi assurdi per evitare di sentire il male
Ma sentiamo tutto e desideriamo solo di annegare in un sogno
E così lasciamo chiudere le saracinesche dei nostri occhi stanchi
Ci lasciamo cullare dalla melodia di quegli angeli silenti
Smettiamo di pensare e lasciamo chiudere i nostri sipari bianchi
Di una scenografia assurda e confusa nelle nostre menti