I nostri occhi erano persi l'uno nell'altra. Le nostre mani si sfioravano, le carezze erano intense. Le frasi dolci, bisbigliate nelle orecchie erano straordinarie. E le nostre labbra erano timide, timide nello sfiorarsi. La natura ci faceva da cornice. I maestosi alberi con le loro foglie arancio, rosse e gialle. Il vento ci accarezzava dolcemente, ed il freddo ci faceva stringere sempre di più. Quel posto era fantastico. Solo Lui poteva averlo scovato e lo chiamava "rifugio". Rifugio, perché li poteva essere ciò che voleva, poteva fare ciò che voleva senza che nessuno gli stesse intorno, a parte me. Mi chiamava tesoro, e lo faceva con il suo accento irlandese. I suoi occhi erano perfetti, il suo sorriso era perfetto, il tutto era perfetto. Mi prendeva la mano e mi portava vicino ad un ruscello. Spesso mi faceva specchiare nelle acque limpide e mi ripeteva quanto fossi Perfetta, anche se non lo ero per davvero. Mi faceva sentire importante. Per Lui esistevo solo io, e ne ero davvero felice. Mi raccoglieva delle margherite e si improvvisava a creare delle coroncine di fiori. Era buffo guardarlo mentre si impegnava. Ci appisolavamo insieme ed abbracciati sulle lunghe distese di erba, e quando mi svegliavo, solitamente Lui era lì che mi fissava e mi ripeteva quanto fossi bella. Eravamo due amanti innamorati. E in quella cornice c'eravamo solo io, Lui e l'Amore.