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Autore: telesette    08/01/2014    2 recensioni
Ciò detto Dick baciò dolcemente Barbara sulla fronte e, abbracciandosi con lei sulla veranda per qualche minuto, poteva davvero sentire che la vita e il cuore di entrambi facevano parte di una realtà che non aveva a che fare con maschere e mantelli...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barbara Gordon, Dick Grayson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.
Ciao Gina!

***

 

 

Ricordi, Babs?
immagini tratte da internet

 

"I Grayson Volanti"...

Nonostante fossero passati anni, da che il circo di allora aveva tolto le tende, quel vecchio manifestino ingiallìto dal tempo era ancora lì. Dick lo guardò, senza capire bene neanche lui cosa provare, ed un misto di emozioni attraversò la sua mente come un'onda.
Il passato non si poteva cambiare.
Di tutto ciò che Bruce aveva potuto insegnargli, quella era forse la "lezione" più dura e difficile da accettare.
Nei volti allegri e sorridenti di quella foto, Dick poteva ancora scorgervi l'ombra di quello che avrebbe potuto essere e non era: i suoi genitori, la sua vita, il suo destino come trapezìsta ed acrobata...
Sarebbe diventato lo stesso Robin, e poi Nightwing, se Zucco non avesse ucciso la sua famiglia?
Perché era successo?
Lui non aveva chiesto di diventare quello che era, né tantomeno lo aveva desiderato, e tuttavia si era trovato a condividere lo stesso dolore di Bruce... assieme alla vendetta, per ciò che di più caro entrambi avevano e che era stato loro tolto.
Davanti a quel manifesto ora, Dick Grayson non sentiva ora di provare né dolore né rabbia maggiori di quel che si portava già dentro da anni.
Solo domande.
Quante domande poteva farsi un vigilante, e quante e quali risposte poteva trovare, nell'arco della sua esistenza?
Anche quella serata mondana, per il compleanno della dolce Barbara Gordon, faceva parte di una recita?
Dove cominciava e dove finiva la falsità del suo sorriso?
Chi era lui veramente?
Guardando l'immagine a distanza di anni, su quella vecchia foto sbiadìta, Dick non riusciva neanche ad immaginare una vita diversa da quella del "vigilante" che Bruce Wayne aveva plasmato e generato accanto a Batman.
Era come se la maschera si fosse impadronita di lui, al punto da non poterla più togliere neanche volendo, e che quella maschera dunque fosse l'unico vero motivo per cui il Dick Grayson del passato appariva ora più che lontano dall'attuale sé stesso.
Possibile che Dick Grayson non avesse niente, nulla che lasciasse anche solo intendere ad una vita propria?
Niente sogni.
Niente desideri personali.
Niente che non avesse a che fare con maschere e costumi.
Mentre ancora rimuginava su questo, due mani gli si posarono scherzosamente sugli occhi da dietro le spalle.

- Babs? - domandò.
- Indovinato - fu la risposta allegra e soave della fanciulla dai capelli color del fuoco.

Dick si voltò a guardarla, sorridendole timido per l'imbarazzo, allorché lei si limitò a prenderlo in giro bonariamente per la sua aria da cadavere imbalsamato.

- Bel modo di festeggiare il mio compleanno - sottolineò. - Potrei anche sentirmi offesa, del fatto che preferisci startene qui da solo... anziché essere dentro ed invitarmi a ballare!
- Hai ragione, scusami - mormorò Dick, mettendo da parte il calice con lo spumante.
- Sei perdonato - tagliò corto Barbara, stampandogli un bacetto affettuoso sulla punta del naso.

Cara dolce Babs.
Con o senza la maschera da Batgirl, lei era sempre sé stessa: bella ed affascinante, vivace e spontanea, tenace e determinata...
Certo non aveva dubbi sulla propria identità, al contrario di lui, e come Barbara Gordon era senza dubbio la donna più straordinaria che Dick avesse mai conosciuto in tutta la sua vita.

- Che faccia scura - osservò preoccupata. - C'è qualcosa che non va, ne vuoi parlare?
- Beh...
- Andiamo, niente facce tristi oggi, raccontami tutto!

Dick sospirò fortemente.

- Ricordi, Babs? - esclamò ad un tratto. - Era qui che facevamo le nostre ronde notturne, quando eravamo ancora ragazzi, e ogni volta ci siedevamo su quel tetto lassù...
- Bei tempi - ammise Barbara con nostalgia. - Eri anche più carino, ora che ci penso!
- Non era quello che pensavi allora - le fece notare Dick con una smorfia. - Ricordo che, quando ti dissi che mi piacevi, non ne volevi sapere di darmi una chance: "siamo solo amici, buoni amici"... così avevi detto!
- Oh, Dick-Dick-Dick - fece Barbara rassegnata. - Eravamo dei ragazzini, e non andavamo mai neppure troppo d'accordo, perché mettersi a parlare di certe cose?
- Forse perché era vero - sottolineò l'altro serio.
- Ma per quanto ne sapevo io, poteva trattarsi benissimo di una tua cotta passeggera; oltretutto poi, chissà a quante altre avrai detto la stessa cosa...
- Veramente, l'ho detto solo a te!

Barbara ammutolì.

- Babs - proseguì poi Dick, cingendole piano la schiena col braccio. - Quello che provo per te è lo stesso oggi come allora, ed è l'unico motivo per cui posso ancora ricordarmi di togliere la maschera!

Ciò detto Dick baciò dolcemente Barbara sulla fronte e, abbracciandosi con lei sulla veranda per qualche minuto, poteva davvero sentire che la vita e il cuore di entrambi facevano parte di una realtà che non aveva a che fare con maschere e mantelli.
Perché Babs era l'amore di Dick Grayson!  

FINE

   
 
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