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Autore: Cira    28/05/2008    4 recensioni
«Ti stanno aspettando da trenta minuti, Hatake.»
Osservi la figura a lato: i lunghi capelli bianchi sono leggermente arruffati dalla calura pomeridiana,
aspira lentamente il fumo facendolo scorrere nella gola per poi rigettarlo all’esterno con un gesto automatico.
«Sono pronti a deliziarmi con le loro insulse domande?»
Terza classificata nel concorso Naruto-AU indetto da Kurenai88 e Talpina Pensierosa
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Kakashi Hatake
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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To you - Lucy in the Sky with Diamonds






«Ti stanno aspettando da trenta minuti, Hatake.»

Osservi la figura a lato: i lunghi capelli bianchi sono leggermente arruffati dalla calura pomeridiana, aspira lentamente il fumo facendolo scorrere nella gola per poi rigettarlo all’esterno con un gesto automatico.

«Sono pronti a deliziarmi con le loro insulse domande?»

«Oh, no, sono semplicemente delle innocue sanguisughe professioniste.» stacca il filtro dalle labbra, volgendoti un ghigno sarcastico « sai benissimo che i giornalisti odiano aspettare...penso che tu li abbia stuzzicati abbastanza.»

Sbuffi sorpassando la figura del tuo manager.

La folla che ti si presenta davanti ti lascia per un secondo senza parole: ce ne saranno almeno un centinaio e tutti per interrogare il ‘soldatino che si da ai romanzi rosa’.
Semplicemente patetici.

Avanzi velocemente, cercando di arrivare nel minor tempo possibile alla tua postazione, evitando così le prime domande a random.

«Ehm» tossicchi leggermente prima di accomodarti sulla poltroncina verdognola e d’avvicinarti il microfono alla bocca. «Scusate il ritardo, signori, ma... sapete com’è: il solito traffico delle cinque di pomeriggio» rafforzi la frase con un sorriso tirato, mentre i tuoi spettatori non muovono un muscolo ancora accigliati, per niente convinti della tua giustificazione.

«Dunque, visto che vi sarete già informati sulla trama del libro, o come minimo avrete già preso la copia in anteprima all’ingresso della sala» Indichi con una mano il banchetto di fianco l’entrata «vorrei passare subito a qualche domanda, anche perché il tempo non è molto»

Con tuo enorme dispiacere, ovviamente.
Lanci l’ennesimo sguardo verso i giornalisti: noti un ragazzo giovane, abbastanza pallido, con una mano alzata.

«Chiedi pure.»

«Grazie. Quello che mi domando è: perché un soldato britannico, ex giornalista, medaglia al valore per ‘quella’ famosa missione, inizia a scrivere un romanzo? E soprattutto: da dove viene l’idea di una storia d'amore?»

«Come si chiama, scusi?»

«Sai.»

«Ok, Sai. Vediamo di rispondere un po’ a tutto. Innanzitutto io scrivevo già da prima della guerra in Iraq, è come se fossi tornato alle vecchie basi insomma... quindi non trovo la cosa molto strana.
In secondo luogo non sono uno dei soliti militari complessati; al mondo non c’è solo guerra e morte, si deve andare avanti.»

«Deve ammettere, però, che questa sua scelta non si addice al suo passato»

«Cerchiamo di toglierci dalla mente l’icona del killer maschilista perfetto, per favore. La realtà è diversa.»

«Metafora interessante. Posso farle altre domande?.»

Incominci ad odiare quello stupido ragazzino esaltato.
Odi quel sorrisetto falso che solca le sue labbra.
Odi quell’aria superiore sempre pronta a tutto.
Sta diventando dannatamente irritante e la tua pazienza negli ultimi tempi non è molta.

«Ne sarei onorato, ma sarebbe meglio ascoltare altre voci, sa, per non monopolizzare l’intervista»

«Solo un secondo.»

Annuisci all’idea di far cessare quella lenta tortura.

«I soldi ereditati da Obito Uchiha, hanno contribuito alla promozione del libro?»

Stringi il pugno destro sotto il tavolo senza farti notare.
Lo sanno anche i bambini di tre anni che quello è il tuo tasto dolente.
Lo sa anche lui, lo stronzetto, ovviamente, se no non ti fisserebbe con quelle irritanti pozzanghere nere in cerca di un tuo cedimento.
Respiri piano, riacquisti un minimo di contegno.

«I soldi che lei dice sono andati in beneficenza.»

Professionale, serio, preciso, non far trapelare nessun sentimento.

«La cosa non è mai stata accertata, come non è mai stato confermato lo sviluppo della missione con il team 7, di cui è l’unico superstite.»

«Non capisco dove vuole andare a parare.»

Glielo sussurri a denti serrati mentre mantieni ancora il pugno stretto, facendo sbiancare completamente le nocche.

«Dico solamente che i soldi sono tanti e non vorrei che il povero Obito sia morto solamente per alimentare i suoi sperperi o capricci. Uccidere dei compagni per dei soldi, molto egoist-..»

«Fuori di qui.»

Ti alzi dalla poltrona con uno scatto felino, incurante del fracasso.
A passi svelti ti dirigi verso il ragazzo, alzandolo con il braccio dalla sedia.
Ignorando volutamente lo sguardo stupito degli altri partecipanti alla conferenza.

«Non ti azzardare mai più.»

Avvicini il suo viso verso le tue labbra, accostando così il suo orecchio ad esse.
Il tessuto teso della giacca preme sulla sua gola facendogli uscire un gemito soffocato.

«La prossima volta non sarò così clemente, ragazzino...e sì, è una minaccia.»

Lo lasci andare per terra, scavalcando il corpo in un sol passo.
L’intervista e il buon umore sono andati a puttane.
Decisamente.



***



Svolti verso il secondo viale alla tua sinistra a passo svelto.
I quartieri malfamati di Londra non sono decisamente il tuo forte; soprattutto quando intorno trovi solamente ubriachi, drogati e senzatetto, ma è da un anno a questa parte che non riesci a fare a meno di quella dose, è più forte di te: ne hai bisogno.
Un leggero tintinnio alle tue spalle ti fa fermare in mezzo alla strada diroccata.

«Non è prudente girare da soli, Kakashi, la punizione di Jashin può attenderti dietro l'angolo»

«Hidan, cazzo!»

Ti volti per guardare in faccia il tuo pusher preferito.
Hidan: un trentenne sciroccato, amante della cannabis e religioso fino all'esasperazione...tanto da ammazzare ogni cristiano sul suo cammino.
L'hai conosciuto propri lì, in uno di quei cunicoli dimenticati da Dio alle prese con un grosso contrabbando di allucinogeni; ovviamente al suo fianco, come sempre, si poteva trovare Kakuzu: un uomo di due metri sempre incappucciato e coperto dalla testa ai piedi.
Niente a che vedere con la tua immancabile sciarpa rosso porpora.

«La prossima volta evita di spuntarmi alle spalle, 'grazie'»

«Sei qui per Kakuzu?»

«Ovvio. Hai tu tutto?»

Gli mostri un paio banconote da cento sterline, le quali vengono intascate velocemente dal più grande.

« E' sempre un piacere far affari con te.»

Fa per andarsene, ma lo fermi con un fischio.

«Hidan...»

«Umhn?»

«Non dimentichi nulla?»

Allunghi il braccio destro, incitandolo.
Fruga in una delle tasche interne del giaccone di pelle con fare alterato, per poi lanciarti un piccolo pacchettino bianco.

«Già, è sempre un piacere far affari con te, decisamente.»

«Fottiti, Hatake.»



***



[Flashback]


Ti avvicini al binario della metro immergendoti tra la folla.
Il rientro mattutino ai propri posti di lavoro è davvero un suicidio: c'è sempre qualcuno di nervoso, un altro è puntualmente di fretta e la corsa ai posti liberi non è fra i tuoi hobby preferiti.
Ti toccherà stare in piedi schiacciato come una sardina.
Che novità.
Adocchi una ragazza pochi metri più a destra, la squadri meglio, cerchi d'intravedere il viso, ma c'è troppa gente.
Noti solamente i suoi capelli corvini legati in una crocchia stretta, le gambe affusolate coperte soltanto da dei pantaloncini di jeans slavati e degli orridi anfibi neri.
Ragazza...bizzarra.
Il suono meccanico dell'altoparlante e il movimento della folla ti fa avanzare verso la carrozza perdendo, così la sua figura di vista.

«Mi scusi..»

Inaspettatamente te la trovi di fianco, vicina, troppo vicina, accenni un sorriso, prima di fissarla negli occhi nocciola.
E' dannatamente carina, devi ammetterlo.

«Hm?»

«Porta in centro?»

Ti studia con cautela prima di soffermarsi sul tuo immancabile libretto arancione, alza lo sguardo, accigliata cercando una minima conferma sul tuo viso.
Come risposta porti una mano tra la zazzera argentata imbarazzato.
No, non avevi progettato quel tipo di approccio.
Si gira, voltandoti la schiena, sussurrando quel 'Maniaco' che raggiunge i tuoi timpani perfettamente.
Mancava solo questa.
Le posi una mano sulla spalla per farla voltare.

«Guardi che ha sbagliato a capire...»

«Io ho capito benissimo, invece. Credevo che il quoziente intellettivo maschile rasentasse il fondo con i giornaletti porno sotto il letto, ma portarseli anche in metro è decisamente più... inquietante.»

Strabuzzi gli occhi, stupito: dov'era andata a finire la ragazza carina, educata che chiedeva delle indicazioni?!
Dannata strega.

«Deve capirmi: sotto il letto, con tutta quella polvere si rovinano...»

Porta le mani sui fianchi con tono di sfida, ghignando apertamente.

«Lei non mi piace.»

«Il sentimento è reciproco.»

Riabbassi lo sguardo verso le pagine del libro, sorridendo sotto la sciarpa porpora.

«Le andrebbe un caffè....»

«Kakashi. Solo se offre lei, però.»

«Ma dov'è andata a finire la galanteria oggigiorno?! »


[/Flashback]


Apri la porta semi arrugginita, reggendoti malamente in piedi.
E' strano come le persona si affidino al alcol, droghe solamente per dimenticare una vita andata a puttane, quando proprio tu usi l' LSD solamente per ricordarla e sentirla più vicina, concreta.
Lo sai che a lungo andare tutto questo ti ridurrà il cervello in un enorme poltiglia; sai anche che ormai quei pochi grammi non bastano più, stai per perderla immancabilmente.
Un altra volta.


[Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci,non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso,e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso,ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. ] {Oceano Mare - A.Baricco }

[Flashback]


«Volete ordinare?»

Il cameriere che ti si presenta davanti è un giovane dall'aria svogliata e leggermente assonnata, visto l'orario, con una buffa coda alta in stile 'ananas umano'.
Sorridi.

«Sì. Io prendo un amaro lungo.. invece la signorina...»

«Un cappuccino andrà benissimo»

Gioca con una ciocca dei capelli, arrotolandola tra le dita, mentre sul viso accenna ad un sorriso divertito mordendosi leggermente il labbro inferiore.
Sta per commentare qualcosa, lo sai.
La conosci soltanto da poche ore, ma quegli occhi furbi, accesi, ti intrigano: è pura ambrosia.

«Avanti, spara. Che c'è che non va?»

«Un caffè amaro lungo?! Fai prima a prenderti quella brodaglia chimica americana!»

«Saremo mai d'accordo su qualcosa ?»

«No, non credo»

Sbuffi sconsolato mentre l'osservi progettare una piramide di bustine di zucchero.
Uno,due,tre...quattro...cinque bustine?!

«Anko, dimmi che non le usi tutte....»

«Naaah, macché son pochissime!»


[/Flashback]


Affondi nel divano emettendo un gemito d'approvazione.
I contorni si stanno iniziando la loro vorticosa danza, ancora una mezz' oretta e finalmente il viaggio avrà inizio.
Noti la lucina rossa della segreteria accesa, premi il bottone emettendo un borbottio per quel fastidioso suono d'avvio, ne sei sicuro: l'hanno programmata apposta per innervosirti ad ogni messaggio.

La voce di Jiraiya ti arriva abbastanza distorta, comunque non ci fai molto caso: sarà sicuramente incazzato per la conferenza dell'altro pomeriggio, lo lasci parlare mentre ti ricorda i tuoi vari doveri e menziona un certo incontro alle nove.
Ti porti una mano sulla fronte accarezzando qualche ciuffetto ribelle.
No, hai deciso, non ci andrai.


[Flashback]


«'Kashi-chaaan!!»

Non l'avresti mai ammesso, ma ti stai affezionando a quel nomignolo orientale.
Ovviamente non lo dai a vedere, quindi continui la tua recita con un perenne sopracciglio alzato e un sorrisetto beffardo sulle labbra.

«In sala!»

Senti i suoi passi veloci sul pavimento e poi la sua stretta tiepida sulle spalle.
Sorridi.

«E' un nuovo articolo?»

«Molto di più: mi è venuta una mezza idea di scrivere un libro...»

«Ah sì? Quale sarebbe l'argomento?»

«Non l'ho ancora deciso»

Ti guarda confusa prima di sistemarsi meglio a gambe incrociate sul divano e fissarti dritto negli occhi.

«Lo sai che senza un argomento un libro non si fa, vero?»

«Fin qui c'ero anch'io, honey»

«Battaglie?»

Le scocchi uno sguardo eloquente.

«Ehi, ehi, era solo per dire... romanzetto rosa?»

«Ma è banale! Sai quanti scrivono della solita coppia di malcapitati che si trovano nei guai? A questo punto basta un film sdolcinato.»

«Certo, ma una relazione è già di per se complicata, ha alti e bassi, perché non descriverne una? Io lo leggerei.»

«Se per questo tu leggi anche tutti quei fumetti infantili per i bambini di tre anni...»

Ti tira un pugno sul braccio prima di attaccarti a cuscinate in testa.
Le blocchi i polsi con un po' di fatica, ma riesci a portarla sotto il tuo corpo.
Ride divertita, baciandoti il collo vicino al pomo d'Adamo.
Tiri un respiro prima di raggiungere il suo labbro inferiore, lo mordicchi sull'estremità per poi affondare senza ostacoli tra la sua carne morbida, esplorando, confermando così i confini del suo sapore che ormai conosci alla perfezione.

«Mi prometti che scriverai su noi due, prima o poi?»

Lo sussurra talmente vicina che la sua aria si mescola automaticamente nel tuo respiro.
La osservi con quei ciuffi scompigliati sul viso, gli occhi pieni d'aspettativa e il solito labbro teso sotto la pressione dei denti.
Non resisti e alla fine accetti.

«Beh, sicuramente non è qualcosa di già fatto.» percorri il suo viso con un dito «Ok. Promesso.»


[/Flashback]


Lo scatto della serratura ti fa alzare dal divano, confuso.
Che sia un'altra allucinazione?
Cerchi l'orologio sulla parete: segna le 9.45 e non aspetti nessuno.
Alt.
Gli unici che hanno le chiavi dell'appartamento sono Anko, da escludere, e Jiraiya.
Cazzo Jiraiya.
Ri-osservi la segreteria telefonica con il messaggio ancora presente nella memoria: aveva parlato di un appuntamento verso le nove.

«Merda...»

«Quello che dovrebbe imprecare, qui, sarei io, Hatake» ti guarda dall'alto al basso con un aria di disprezzo; ha sempre odiato vederti in quelle condizioni «Cosa non ti è chiaro di 'Vediamoci alle nove in Laiw Street'?»

«Mi dispiace... non c'ero con la test-»

«Basta.» è sull'orlo di una crisi di nervi; lo capisci dalla sua voce bassa, rauca – stanca.

«Domani mi servi per un'ultima intervista» Ti solleva di peso dal divano portando un tuo braccio sulle sue spalle «Ora ti lavi e poi dormi. Rimandiamo a domani la paternale.»

«Stronzo.»

«Veramente son fin troppo buono con te, Kakashi.»

Sussurri un 'grazie' poco convinto, forse un po' imbarazzato, ma glielo devi: se non fosse per lui a quest'ora saresti un sudicio alcolizzato in cerca di cibo e denaro.

«Grazie...»



***



«Ti ho detto di accostare!»

E' da un'ora che continua a correre sulle strade di Londra diretto a quella maledetta conferenza.
E non è tanto il fatto d'esser assalito da un centinaio di giornalisti che t'indispettisce, ma, bensì, il rapimento inaspettato da parte di Jiraiya.
Sì, si era trattato di rapimento, non riesci a trovare nessun altro termine.

Te lo eri trovato in casa quella mattina, senza motivo apparente, mentre lottava con la moca sacra di Anko... ormai in disuso.
Stranamente ti aveva offerto la colazione – il che alimentava sempre di più i tuoi sospetti – nel bar a due isolati di distanza, per offrirti clamorosamente anche un passaggio in macchina.
E lì infatti stava la trappola.

«Hatake è solo una conferenza, non ci saranno nemmeno domande.»

«Ci mancava... se ritrovo quello stronzo giuro che gli spacco la faccia.» tiri giù il finestrino per ricevere più aria «Non si doveva permettere di offendere Obito.»

Chiudi gli occhi e ti godi quei rari minuti di silenzio.
Dovevi prenderti tu quella pallottola, dovevi anche tu soccombere insieme al team 7 in quel dannato attentato.

«Conosco quell'espressione. Scordatelo: non hai nessuna colpa se un pazzo voleva assassinare il vostro uomo, come non hai nessuna colpa per le loro morti. »

«Poteva andar diversamente...»

«Già. Lo so.» annuisce piano, prima di parcheggiare in uno spiazzo «Ora andiamo: siamo arrivati.»



***



Per la seconda volta in pochi giorni ti ritrovi circondato da giornalisti curiosi, sinceramente potresti anche farci l'abitudine se non fosse per l'irritazione che ti trasmettono addosso.
Procedi con calma, questa volta, osservi ogni viso, ogni pupilla che cerca un appiglio nella tua figura, non bisogna dimenticare nessuno: oggi si chiude il sipario.
Ti siedi, tenendo in mano quel fantomatico libro dalla copertina rossa.
Una caleidoscopio spicca al centro,grazie anche al suo vortice di colori brillanti.
Pagina 87.

«Ladies and Gentleman, grazie d'esser qui. Quello che state per ascoltare è un pezzo estratto dal mio libro penso, che queste parole, possano spiegar meglio di qualunque domanda, la trama e tutto ciò che serve.»
Un lungo respiro. Un altro ancora... e via. Inizio.

«Jasper sapeva incantarsi davanti a quella pelle fatta di spicchi di luna.
Ci riusciva alla perfezione, ogni volta.
Sapeva anche che nelle relazioni un ' per sempre' solcava molto spesso qualche labbro, ma raramente restava, per l'appunto, sempre.
Forse questa era una delle spiegazioni per cui adorava quella carne tenera e viveva solamente per labbra calde dal sapore dolce, fine, etereo.
Forse era per questo che ne aveva così bisogno: tutto poteva scomparire da un momento all'altro, come in una crudele illusione.
Lucy scivolò tra le sue braccia, aggrappandosi alle spalle larghe ed accarezzandogli i capelli scompigliati.
Sentiva il suo torace accarezzare il proprio con un movimento ritmico, lo stesso del respiro tiepido sul collo.
Sentiva i denti mordicchiare, assaporare la sua pelle dietro l'orecchio, lanciando così dei brividi lungo tutto il corpo, mentre con una mano gli graffiava la schiena [ricordo di una passione reale] l'altra la lasciava immersa tra quei fili d'argento.
“Non ci sarà una prossima notte, lo sai, vero?”
Come riposta, Lucy, ricevette solamente un bacio.
Un semplice contatto di labbra.
Non aveva notato gli occhi lucidi coperti da ciuffi ribelli, non aveva sentito il tremolio della sua mano.
Quanto dolore può provocare un ipocrita addio silenzioso?»


[Come glielo dici, a un uomo cosi', che adesso sono io che voglio insegnargli una cosa e tra le carezze voglio fargli capire che il destino non é una catena ma un volo, e se solo ancora avesse voglia davvero di vivere lo potrebbe fare, e se solo avesse voglia davvero di me potrebbe riavere mille notti come questa invece di quell'unica, orribile, a cui va incontro, solo perché lei lo aspetta, la notte orrenda, e da anni lo chiama. Come glielo dici, a un uomo cosi', che ti sta perdendo?]{Oceano Mare - A.Baricco }

Chiudi il libro senza emettere suono.
Socchiudi le labbra permettendoti quell'ultima dedica.

«Semplicemente a te.»

Note dell'Autore: Dunque, innanzitutto, cercherò di non dilungarmi troppo, ma certe note son d'obbligo anche per capire la mia mente altamente contorta.
Partiamo dal secondo pezzo del titolo: ' Lucy in the Sky with Diamons' è una canzone dei Beatles [Non la conoscete? MALE! ] che parla di droga, infatti, se prendete le iniziali di 'Lucy', 'Sky' e 'Diamonds' troverete la nostra cara vecchia amica LSD.
Altra cosa, come avrete notato nella storia, gli effetti della droga servono a Kakashi per ricordare, ora, non so se è proprio così, ma documentandomi su Wiki so per certo che è un forte allucinogeno e che lavora sulla memoria a breve e lungo termine.
Questo vi dovrebbe bastare sull' LSD...spero.
Una cosa che forse vi sembrerà strana sarà il carattere di Kakashi... lo so, nel presente l'ho fatto così apposta, spero di aver recuperato qualche punto nei FB ç_ç
Ah, le citazioni sono di Baricco [*s'inchina*] appena le ho lette non ho resistito: erano perfette *-*
Adesso che mi viene in mente avrete dei dubbi atroci sulla missione in Iraq di Kakashi, Obito e compagnia, che io in questo momento non vi spiegherò perchè quando l'ho inviata non avevo tempo quindi vi lascio nella stessa situazione dei giudici.
Che dire, buona lettura!
Un Bacio, July.


Valutazione dei giudici [che ringrazio immensamente]:

- Ortografia, voto 10: ortografia perfetta! Neanche un errore.
- Originalità, voto 10: una delle più originali che le giudici abbiano letto complimenti!
- IC dei personaggi, voto 8.25: i personaggi non erano tanto IC, a partire da Kakashi nel suo 'presente'. Complimenti invece per Sai, lui era veramente nel personaggio!

- Totale, voto 28.24: Semplicemente magnifica! Bravissima!
  
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