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Autore: Despicable Meggs    08/01/2014    8 recensioni
Vi ricordate Zoe, la bambina che aveva perso la memoria? E vi ricordate Nicolaj e Sergej, i due perfidi russi che la volevano morta? Bene, se ve lì ricordate vuol dire che avete letto la mia FF "Do you remember?" . Ma se non sapete di cosa sto parlando non importa, farò un piccolo riassunto nel primo capitolo.
Questa storia riprende da dove ci siamo lasciati in "Do you remember?".
Riusciranno Tony e Ziva ad adottare Zoe? Cosa succederà alla nostra squadra di Agenti dell'NCIS preferita? Non vi resta che scoprirlo con me! Spero vi piaccia! Baciiii :D
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Era ormai passato un mese da quando Tony e Ziva avevano lasciato Zoe all'orfanotrofio.
Si erano dati molto da fare in quel periodo, avevano parlato con l'avvocato e con gli assistenti sociali. Ma l'adozione sembrava più difficile del previsto.

Come promesso a Zoe, andavano a trovarla una volta alla settimana. Al sabato o alla domenica e passavano l'intero pomeriggio con lei.

Quella settimana avevano avvertito Suor Agnese che sarebbero andati la domenica pomeriggio perché al sabato avevano appuntamento con l'avvocato.
Doveva parlargli riguardo a quello che aveva appreso parlando con l'assistente sociale.

"Salve" disse l'avvocato Shore facendoli entrare nel suo studio.
"Ho parlato con l'assistente sociale e mi ha detto che sono sorti dei problemi" aggiunse.
"Che generi di problemi? Aveva detto che non ci sarebbe voluto molto, e invece è già passato un mese" chiese Ziva un po' alterata.
"Il fatto è che non siete sposati, praticamente non avete parenti in vita e svolgete un lavoro pericoloso" spiegò.
"Ma c'è mio padre" intervenì Tony.
"Si certo. Ma vive a New York e questo è un'altro problema" rispose l'avvocato.
"Allora ci dica cosa possiamo fare, perché io rivoglio Zoe. Al più presto" disse Ziva.

Tony le afferrò la mano, era agitata. Da un mese a quella parte si arrabbiava molto in fretta e non tollerava più dei no come risposta.
Questa faccenda la stava facendo davvero innervosire.

"Per ora l'unica cosa che possiamo fare è presentare documenti e testimonianze a vostro favore. Ma vi avverto che potrebbero non essere sufficienti. Quindi, magari, iniziate a prendere in considerazione l'idea di sposarvi" disse lui.

Loro si guardarono. Vivevano già assieme quindi sposarsi non avrebbe cambiato molto le cose. Ma era una decisione importante e non volevano affrettare le cose.

Tony ringraziò l'avvocato e uscì insieme a Ziva.
"Ora puoi respirare" le disse Tony.
"Ho visto che sei un po' agitata, sai?" aggiunse.
"Scusa. È che sta diventando davvero stressante" rispose lei.
"Tranquilla, ti capisco" la rincuorò lui.

Quella sera, dopo cena, Gibbs passò a casa loro per sapere come era andata.

"L'avvocato dice che ci sono dei problemi, come al solito. Possibile che sia così difficile?" disse Ziva piuttosto alterata.
"Starà cercando di fare tutto al meglio perché non abbiate problemi in futuro" ipotizzò Gibbs.
"Magari ci sono alcuni ostacoli da superare prima di riuscire ad ottenere l'adozione" aggiunse.
"Ma quali ostacoli! Non capisco. Lei non ha i genitori e noi vogliamo adottarla! Non vedo il problema, siamo persone a posto!" gridò arrabbiata.

Nella furia del momento fece cadere alcuni bicchieri che stava asciugando.
"Per la miseria!" gridò chinandosi per raccogliere i vetri.

Ma i suoi occhi si erano già riempiti di lacrime, iniziò a singhiozzare.
Appena Tony se ne accorse si precipitò da lei. Anche Gibbs andò verso Ziva, aveva notato che si era tagliata la mano con un vetro.

"Amore, calma. Sono qui" disse dandole un bacio sulla testa, mentre Gibbs avvolgeva la mano di Ziva in uno straccio.
"Vieni, tirati su e andiamo sul divano. Qui vengo a pulire dopo" aggiunse aiutandola ad alzarsi.

Non appena in piedi Ziva abbracciò Tony, piangendo.
"Coraggio amore, sei solo stressata" le disse cercando di tranquillizzarla.

Lentamente riuscì a farla sedere sul divano e a staccarla da lui mentre Gibbs era andato a prendere del disinfettante e qualche cerotto.
"Avanti, Ziva... Fammi vedere la mano" le disse. Sanguinava abbastanza, ma Ziva non si lamentava e Tony voleva capire se era un taglio profondo.
"Ti fa male, tesoro?" aggiunse dopo aver tolto alcuni frammenti di vetro.
"No... Scusa" rispose lei.
"Per cosa?" le chiese mentre le medicava la mano.
"Oggi sono molto nervosa... Mi comporto da stupida" disse lei.
"Non ti comporti da stupida, tranquilla. Vieni qui, Ziva" le rispose abbracciandola.

Rimasero in quella posizione sul divano finché Gibbs non tornò in salotto dalla cucina, dopo aver raccolto i vetri dal pavimento.
Si sedette sulla poltrona davanti a loro e li osservò. Erano davvero belli insieme e pensò che meritassero davvero di ottenere l'adozione.

"Domani chiamerò l'avvocato, gli chiederò se posso fare qualcosa per aiutarvi" disse.
"Grazie, capo. Ha detto che avrà bisogno di testimonianze a nostro favore" spiegò Tony.
"Io e gli altri faremo tutto ciò che serve. Andate a riposarvi, domani andrete a trovare Zoe e dovete essere riposati" disse Gibbs prima di salutarli e andare via.

Tornando a casa pensò a cosa poter fare per aiutarli, non poteva vedere Ziva in quelle condizioni e Tony fingere di star bene per lei.

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"Ziva, Dino!" gridò Zoe correndogli in contro.

Tony la prese al volo e la sollevò.
"Il mio pasticcino preferito, come stai?" le chiese Tony dandole un bacio sulla guancia.
"Bene..." disse Zoe poco convinta.

Lo sapevano anche loro che non stava bene, aveva problemi a dormire e faticava a fare amicizia con le altre bambine.
Suor Agnese aveva detto loro che, per le prime due settimane, si era rifiutata di parlare e giocare con le sue compagne.

Proprio in quel momento arrivò anche la suora.
"Salve" disse.
"Vedo che Zoe vi ha già trovati. È da quando si è alzata stamattina che vi aspetta. È stata tutto il tempo davanti alla finestra per vedere quando arrivavate" aggiunse.
"E non hai giocato stamattina?" chiese Ziva rivolgendosi a Zoe.

Zoe non rispose ma allungò le braccia verso Ziva per farsi prendere.
Non appena in braccio a lei la strinse forte e le chiese "Torno a casa con voi oggi?".
"Ancora no, amore. Ci stiamo lavorando" le disse.
"Però ora possiamo stare un po' insieme, cosa vuoi fare?" le chiese Tony.
"Possiamo andare a mangiare il gelato?" domandò Zoe.
"Tu non puoi uscire con noi... Però posso andare a prenderlo io e poi lo mangiamo in giardino" le propose Tony.
"Va bene" rispose Zoe sorridendo.

Mentre Tony andava a comprare il gelato Ziva rimase con Zoe a disegnare.
"Perché non vuoi giocare con le altre bambine, piccola?" le domandò Ziva.
"Io ci gioco, ma non sempre" rispose.
"Dovresti invece, devi divertirti Zoe" le disse.
"Io non mi diverto, non mi piace stare qui" si lamentò la bambina.
"Ma questo è un bel posto e mi sembra che sia le suore che le bambine siano simpatiche" disse Ziva.
"Si... Ma non è come stare con voi. Nessuno mi legge una storia o mi fa vedere un film prima di dormire. E nessuno mi abbraccia quando faccio brutti sogni" rispose Zoe smettendo di disegnare e salendo in braccio a Ziva.
"Ziva... Tu e Dino mi mancate tanto..." le disse.
"Anche tu ci manchi tanto, piccolina. Devi resistere solo un altro po' ok?" spiegò Ziva.

Sentì Zoe annuire mentre la stringeva.
Poco dopo arrivò Tony con il gelato e andarono tutti e tre in giardino a mangiarlo.
Passarono il pomeriggio insieme giocando in giardino.
Notarono tutti che nel giro di pochi minuti l'umore di Zoe era cambiato, quando stava con Tony e Ziva era tutta un'altra persona.

Poco prima dell'ora di cena arrivò il momento per Tony e Ziva di andare via.

"Hey Zoe, ora devi andare a mangiare e noi dobbiamo andare a casa" le disse Tony.
"Di già?" chiese triste.
"Si amore. Avrai fame, no?" rispose Tony.
"Si... Ma volevo stare ancora un po' con voi..." spiegò Zoe.
"Lo so... Ma torniamo la settimana prossima, vedrai che passa in fretta" le disse Ziva facendole il solletico.

Tutte le volte che dovevano andare via cercavano di renderlo il meno traumatico possibile, cercavano di stare allegri e di rassicurare Zoe.
Era già un mese che lei era lì, quindi erano già stati a trovarla due volte. Orami Zoe non faceva più tragedie quando loro la salutavano, ma qualche lacrima le scendeva sempre.

"Zoe forza, non piangere" le disse Ziva dandole un bacio sulla guancia e asciugandole le lacrime che aveva sul volto.
Le diede una bacio anche Tony.
"Ora corri a cena, guarda ci sono anche due tue amichette che ti aspettano" disse Tony indicando due bambine di qualche anno più grandi di Zoe che l'aspettavano davanti alla porta del refettorio.

Zoe li guardò e fece un debole sorriso.
Guardò il disegno che aveva in mano e lo porse a Ziva.
"Questo è per te, così ti ricordi di me anche se non ci vediamo" le disse.

Ziva la ringraziò e le diede un altro bacio.
Poi Zoe si asciugò le lacrime, li saluto e andò con le altre bambine a mangiare.

"Stanotte riuscirà a dormire tranquilla" gli disse la suora.
"Ha molti incubi?" chiese Ziva.
"Spesso, ma mai dopo che ha passato il pomeriggio con voi. Spero che presto possa tornare a casa" rispose.
"Lo speriamo anche noi" disse Tony.

Quella sera, Zoe, prima di addormentarsi pregò che tutto andasse bene e che presto Tony e Ziva lo potessero portare a casa.
Tuttavia, grazie al bel pomeriggio riuscì a passare una notte tranquilla, lontana dagli incubi che la perseguitavano.

Dopo cena, Tony e Ziva, andarono a dormire.
Ziva continuava a fissare il disegno che Zoe le aveva fatto. C'erano lei, Tony e Zoe al mare come la volta che c'erano stati insieme.
"Presto andremo di nuovo tutti al mare assieme" la rassicurò Tony.

Ziva appoggiò il disegno sul comodino, si girò verso Tony e dopo averlo baciato si addormentò tra le sue braccia sperando che quello che aveva detto Tony si avverasse presto.

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Nel pomeriggio Gibbs aveva chiamato l'avvocato. Sentiva che qualcosa non andava e aveva bisogno di sapere quale fosse il problema.

"Pronto" rispose l'avvocato Shore.
"Sono l'agente Gibbs, ho bisogno di sapere come procede l'adozione di Zoe" disse lui diretto.
"Agente Gibbs, salve. Al momento abbiamo qualche problema" affermò l'avvocato.
"Che genere di problema? Superabile?" domandò.
"Venga domani nel mio ufficio, penso che lei possa essere d'aiuto" disse l'avvocato.

Gibbs riagganciò pensando alle parole dell'avvocato.
Sperò che non fosse qualcosa di troppo grave, in quel momento non erano necessari nuovi problemi.












Note dell'autrice:

*Piccolo riassunto: nella FF precedente la squadra dell'NCIS ritrova su una scena del crimine una bambina di nome Zoe. Lei ha perso la memoria e non ricorda cosa è successo... Tony e Ziva si occupano di lei, piano piano le ritorna la memoria. Ma gli agenti fanno una terribile scoperta: l'unico parente di Zoe, sua madre, è morta e le persone che l'hanno uccisa ora cercano anche la bambina. Dopo varie avventure riescono a salvare Zoe e adesso, Tony e Ziva vogliono adottarla.* 

Sono tornataaaaaaaaa!!!!
Siete felici?! Voi direte... Ma, una cosa relativa...

In ogni caso eccomi qui! XD
Allora partiamo con il dire che questo è il sequel di "Do You Remember". E questo lo avevate capito.
Diciamo anche che qui parleremo dell'adozione di Zoe. È avevate capito pure questo.

Vi chiederete... Se sappiamo già tutto perché leggere? Beh perché cercherò di stupirvi!
Sapete che mi piace l'angst, no?! Ecco... Tenetevi pronti...
I primi capitoli saranno un po' introduttivi, ma poi qualcosa succederà... Questi poveri agenti avranno un caso da risolvere giusto? Altrimenti che senso avrebbe mettere Rating Arancione?! Potevo mettere verde...

Ora la smetto di parlare e vi lascio... Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo, fatemi sapere. Lo so che del caso non si parla ancora... Abbiate pazienza... :)

Un'ultima cosa: salvo imprevisti aggiornerò una volta a settimana, cioè tutti i mercoledì!

Grazie a tutti!
Baci, Meggie.



P.s.: una di voi fedeli lettrici mi aveva detto che nell'altra ff mancava un po' di TIVA... Qui ne metterò di più, perciò fatemi sapere se la cosa vi piace o se sto esagerando... Sapete che quando mi parte il TIVA non mi fermò più! XD

  
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