CAPITOLO 1
Guardo le fotografie sul comodino. La prima ritrae me da piccola, in un’altra sono con mia madre e mio padre che mi abbracciano ,sembriamo così felici. Perché le cose belle finiscono così presto? Perché è sempre il peggio a prendere il sopravento,dentro di me ed un po’ ovunque? Quanto vorrei tornare indietro,invece di portarmi questo enorme vuoto dentro. Poi c’è una terza fotografia,mi sembra sempre così strana. Sono io con un bambino,giochiamo e scherziamo. In quelle foto sembro davvero felice,non come ora. Spesso mi fermo a riflettere su questa fotografia chiedendomi chi sia il bambino accanto a me,torno indietro con il pensiero,ma non ricordo nulla. Forse era il mio fidanzatino,chissà. Mi guardo allo specchio. I miei capelli sono trasandati,sono sporca. Alzo la felpa,guardo la mia pancia che pancia non è. Da troppo tempo ormai il mio corpo rifiuta il cibo,provo a mangiare ma invano. Non assorbo neanche la minima caloria. Le ragazze in carne mi invidiano per questo e io invidio loro perché sono come vorrei essere io. Preferisco avere dei chili di troppo che dei chili in meno. Non sanno quanto sono fortunate ad essere così,in quel modo! Mi sento debole,svengo. Dieci minuti dopo sono nel letto,mi sono appena ripresa e inizio a piangere. Come vorrei avere una persona con cui sfogarmi ma non ho nessuno,nessuno che possa salvarmi dal mio vuoto. Andare a scuola è una tortura,andare da qualsiasi parte lo è. Non ce la faccio a camminare a momenti,non e la faccio a fare niente,non ho le forze. Ma quando cambierà tutto questo? E’ da 3 anni che va così e sono stanca. Oh,come sono stanca! Non riesco a dare un senso alla mia vita,e penso che forse davvero non ne ha. Sono le 20.30 è presto,di solito a quest’ora le altre ragazze cenano io invece crollo nel mio letto,sperando  di non essere abbastanza indebolita per alzarmi e andare a scuola domani. I miei occhi sono chiusi. Sogno me e il bambino nella foto che ridiamo.
 Poi vedo me,credo. Sì insomma sono diversa,ho un po’ di carne sulle ossa,sono ben curata e rido,rido per davvero ma sono cresciuta. E il bambino della foto è diventato anche lui grande,e ride insieme a me. Diamine,lui ha un sorriso bellissimo e degli occhi color oceano stupendi! Poi suona la sveglia, stranamente riesco a sentirla anche se non vorrei,ma non importa. La spengo e diversamente dal solito,sono di buon umore. Quando mi guardo alla specchio ho sul viso qualcosa che non vedevo da un po’: il sorriso. Sono felice,non capisco. Poi salgo sull’autobus,scendo davanti scuola,sono da sola come al solito,comincio a diventare triste. Se fosse nelle mie condizioni capireste, non è bello passare la vita nella solitudine più totale. E dire che prima non era così. Poi bhè… sono successe tante cose,che pian piano mi  hanno distrutta,logorata all’interno. Cose che mi hanno fatto cascare in un pozzo senza ritorno. Se guardo indietro,forse non sono mai stata veramente bambina. Anche se in quella foto col misterioso bambino che ho sognato stanotte,lo sembravo. Anche da piccola fingevo un sorriso,mentre volevo solo piangere,piangere fino ad urlare per le cose che mi accadevano intorno,allora senza spiegazione ma che ora hanno il loro significato. All’improvviso sento che sto per scoppiare in lacrime,mi bruciano gli occhi in un modo terribile,ma mi trattengo. Poi mi giro dall’altra parte e vedo qualcosa di strano: il bambino,quello della foto. E’ cresciuto ed ora è esattamente come l’ho visto nel sogno,possibile? Mi strofino gli occhi per convincermi che non è tutta un’illusione. E lui è proprio lì. Sta parlando con dei ragazzi,li vedo sempre nei corridoi e lui sembra davvero a suo agio. Vorrei chiedergli se è lui quello della foto,come si chiama e tante altre cose ma non la faccio. Sto semplicemente ferma mentre il vento mi scompiglia i capelli,sto semplicemente ferma a guardarlo fino a che non suona la campanella.