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Autore: ringostarrismybeatle    08/01/2014    2 recensioni
“Paul?”
“Sì?”
“Puoi cantarmi una ninna nanna?”
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paul aprì lentamente gli occhi, svegliandosi da un sonno profondo. Guardò verso la finestra della camera da letto. Era ancora notte, poteva tornare a dormire. I giorni precedenti lo avevano stremato. Le prove sembravano non finire mai, il concerto forse più importante della loro vita si stava avvicinando. Ma ora aveva decisamente bisogno di riposarsi. Era inutile pensare a tutte quelle questioni in piena notte.
Ma accanto a sé, il compagno non la pensava allo stesso modo. Paul lo sentiva muoversi agitatamente per cercare la posizione ideale, senza successo. Lo conosceva bene. In questi casi, dormire era impossibile per lui. Nonostante fosse stanco, passava le notti girandosi tra le coperte e fumando nervosamente da una stanza all’altra.
Si voltò verso di lui, stropicciandosi gli occhi e osservandolo con dolcezza. Era allungato sulle coperte, con lo sguardo rivolto verso il soffitto e le lenzuola scese sotto il petto nudo.
 
“John?”
 
Il compagno non rispose. Si limitò a voltarsi per qualche secondo verso di lui. La luce della luna rischiarava lievemente i loro volti, permettendo a Paul di vedere l’ansia corroderlo. Era così ovvio: conosceva a memoria l’espressione di John in quei momenti. Occhi spaventati, mano perennemente intrecciata tra i capelli ramati, respiro leggermente pesante. Non c’era bisogno di parole. Conosceva quella preoccupazione. E conosceva John.
 
“John. Devi riposare.”
 
Di nuovo nessuna risposta. John chiuse gli occhi, sospirando gravemente. Poi li riaprì, tornando a fissare in alto. Paul si sollevò leggermente, mettendosi a sedere accanto a lui. Passò una mano tra i suoi capelli, sorridendo.
 
“Cosa c’è?”
 
Aspettava una risposta. Non voleva forzarlo, ma per lui era importante parlarne insieme. Scese con la mano sulla sua guancia, accarezzandola leggermente e raggiungendo il suo mento. Lo afferrò delicatamente, sollevando il viso di John fin quando i propri occhi non incontrarono i suoi.
 
“Ho paura.”
“Del concerto?”
 
John annuì, con quel viso angelico che riusciva a mostrare solo al suo compagno. Paul scosse lievemente la testa, sorridendo.
 
“Devi riposare, John. Non pensare al concerto adesso. Sei distrutto in questi giorni. Per favore, riposati.”
“Non ci riesco.”
“Perché hai paura?”
 
John abbassò di nuovo lo sguardo, restando in silenzio per qualche secondo.
 
“Perché forse non sono abbastanza per voi. Non sono abbastanza per te.”
“Ma cosa stai dicendo?”
“Lo sai, Paul. Perché sono sempre io a sbagliare tutto. Sono sempre io a rallentare il lavoro del gruppo. E non voglio che succeda anche stavolta.”
 
Paul sospirò dolcemente, senza far mai scomparire il sorriso dalle proprie labbra.
 
“Dove saremmo senza di te, John?”
 
Non desiderava una risposta. Sapeva che John non poteva dargliela. Ma aspettava che l’attenzione del compagno tornasse su di lui. E in breve ci riuscì. Il più grande sollevò gli occhi, osservandolo timidamente.
 
“Tu hai fatto nascere tutto questo. Tu l’hai reso possibile. Se non fosse per te, ora saremmo quattro normali ragazzi impegnati nelle loro vite. Pensaci. Ringo sarebbe un parrucchiere. E io avrei dovuto accettare uno degli squallidi lavori che mio padre aveva scelto al posto mio.”
 
John rise leggermente, muovendo il viso sulla mano di Paul, che lentamente continuava ad accarezzarlo.
 
“Non saremmo nulla senza di te.”
“Avreste potuto trovare uno più bravo.”
“Penso che non conoscerò mai una persona come te. Tu sei insostituibile. Per i Beatles. Per il mondo. E per me.”
 
Paul si avvicinò al ragazzo, poggiando teneramente le proprie labbra sulle sue. Lo baciò delicatamente, incrociando le sue dita. John era così fragile. Solo con lui poteva dimostrare ciò che provava davvero, mentre davanti agli altri cercava di dare la forza necessaria per andare avanti. E non restava neanche un briciolo di quella forza per se stesso.
 
“Sei più tranquillo?”
“Un po’.”
“Vieni qui.”
 
Paul si appoggiò con la schiena alla parete dietro di sé, lasciando che John poggiasse la testa sul proprio corpo. Prese con dolcezza la sua mano, stringendola ancora una volta, e iniziò ad accarezzare i suoi capelli, guardandolo pensieroso.
 
“Paul?”
“Sì?”
“Puoi cantarmi una ninna nanna?”
 
Il ragazzo rimase sorpreso. Mai John aveva dimostrato una tale sensibilità, neanche davanti a lui.
 
“Certo.”
 
Rifletté. Non ne conosceva molte. Ricordava per lo più delle storie per bambini, ma non erano adatte. C’erano solo frasi sconnesse nella sua mente.
Ma all’improvviso, un ricordo fece accelerare i battiti del suo cuore. Eccola, era lei. Si stava lentamente materializzando davanti ai suoi occhi. Ogni parola, ogni frase, ogni piccolo particolare. Fu come se una voce femminile la stesse cantando per lui. Ed era decisamente una voce familiare.
 
“Conosci ‘Golden Slumbers’?”
“Sì. Mia madre me la cantava sempre, da piccolo.”
“Anche la mia.”
 
Paul prese un respiro profondo, guardando il capo di John posato su di lui.
 
“Once there was a way to get back homeward. Once there was a way to get back home. Sleep, pretty darling, do not cry. And I will sing a lullaby.”
 
John si sentì finalmente al sicuro. Da quando c’era Paul, la sua vita era qualcosa di speciale. Non aveva bisogno del successo. Non aveva bisogno dei soldi. Poteva vivere semplicemente per uno dei suoi sorrisi. Sarebbe bastato a renderlo felice. Perché nessuno sapeva sorridere in quel modo. Nessuno riusciva a sciogliere il suo cuore con un semplice gesto.
 
“Golden slumbers fill your eyes. Smiles awake you when you rise. Sleep, pretty darling, do not cry. And I will sing a lullaby.”
 
Il concerto scomparve. I duri giorni di prove non trovarono più posto nella mente di John. Il ragazzo chiuse teneramente gli occhi, cadendo in un sonno tranquillo. E finalmente assaporò dei sogni sereni, senza nessun impegno a tormentarlo, senza l’ansia ad inseguirlo. Sogni in cui c’era spazio solo per lui e Paul.




Sì, in questi giorni sono estremamente dolce :D E scrivere mi sembra sempre il modo migliore per esprimere ciò che provo.

Grazie mille a chi segue le mie storie, mi rendete davvero felice :)

Un ringraziamento speciale a Kia85, per ricambiare la dedica di oggi e per tutte le volte in cui mi supporta :)
E grazie, come sempre, al mio Lui. Perché queste parole, senza di lui, non avrebbero significato.

Peace&Love,

ringostarrismybeatle
 
  
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