Titolo: Seele’s Door.
Fandom: 07-Ghost
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot;
Note: Ho appena finite di leggere l’ultimo capitolo di 07 Ghost. Quindi è SPOILER SUPER SPOILER per chi non ci è arrivato nemmeno vicino. A voi la scelta.
E’… avevo bisogno di mettere su carta quello che pensavo, anche se a conti fatti avrei potuto renderla di più. E’ semplice e non è chissà cosa. Avevo bisogno di un po’ di FrauTeito, anche se penso che più in là, tipo dopo che avrò recuperato il 16 in fumetteria butterò giù una bellissima (Seh) fic, più flashback memorial(?) che altro. Ma questa è un’altra storia.
Quindi nulla. A voi la storia, mi scuso per gli errori se ve ne sono. Torno a piangere sul capitolo 99.

Seele’s Door.

"As long as you keep anything about me within you... Always, my heart will be with you."
- Frau.

Un passo verso l’oscurità, oltre la porta. Lasciando indietro chi ti è caro con un sentimento agrodolce che non può fare a meno di farti stringere il cuore.
Il sentimento che alimentava Teito era quello, mentre guardava dinanzi a sé gli ennesimi gradini che lo avrebbero portato a chiedere quel desiderio che era completamente cambiato rispetto all’inizio del suo viaggio.
Un secondo passo, verso una luce che non gli apparteneva, che a volte lo opprimeva da tanto brillava.
- Hai paura, bamboccio? -
Solo. Pensava avrebbe affrontato da solo quel viaggio, eppure con lui c’era Frau, petulante ed irritante come sempre, benché in realtà sapesse benissimo che quello era un arrivederci troppo doloroso.
Si fermò, a pochi gradini dalla sua metà.
- Non ho paura. -
Frau attese qualche minuto prima di capire che Teito non avrebbe più parlato. Quando se ne rese conto sorrise, un sorriso nostalgico che sapeva di dolore tenuto a freno e di un dolce sentimento che scaldava il suo corpo freddo, oramai non più che una falce.
- Ti aspetteranno tutti, dall’altro lato. Proprio come Mikage è tornato da te, tu tornerai da loro. -
- E tu, Frau? -
Il Vescovo rimase in silenzio, chiudendo gli occhi come a ricordare qualcosa di vecchio, di passato, che gli era tornato alla mente.
Non lo disse però, così che quel silenzio finì per portare Teito ad alzare lo sguardo verso di lui.
- Frau, ci rivedremo anche noi? -
Il biondo si passò una mano tra i capelli, finendo per spingere l’altro avanti di un altro gradino, e poi ancora uno.
- Vai ad esprimere il tuo desiderio, Teito. -
- Ma... -
- Bamboccio. – Frau lo guardò attentamente, tirando fuori quel sorriso che, da una parte, sembrava averlo riportato all’aspetto con la quale aveva lasciato la vita mortale. – Non ti ho insegnato niente, in questo viaggio? -
A quelle parole Teito sorrise, annuendo e salendo l’ultimo gradino verso la luce. – Andiamo, allora. -

"We aren't flying away from everyone to leave them but rather so we might see them again someday."
- Frau.

- Mamma, quel signore vestito di nero non è strano? -
- Non c’è nessun signore, andiamo, su. -
Un leggero spiffero d’aria, impercettibile persino. Una falce, un vestito nero. Qualcosa di già visto in passato, più di un milione di anni prima, che mieteva le anime da mandare in paradiso o da portare all’inferno. Un’unica forma, un'unica creazione del Signore.
- E’ tempo da pic nic, oggi. -
- Frau, ci rivedremo anche noi? -
Verloren sorrise, rimettendosi il cappuccio nero sui capelli biondi, nascondendo lo sguardo limpido e chiaro.
- Un giorno, bamboccio. Il più tardi possibile. –

Quella volta, tu mi cadesti addosso… e non fu per caso.
Tu sei la mia sola luce… che brilla nell’abisso delle tenebre.
La lanterna che illumina la mia via… di ritorno sulla terra.
- Frau.

- Teito. -