Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Melinda Pressywig    08/01/2014    11 recensioni
Un Quadro. Una Capra. Lo scopo della vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A









 
Il Quadro e la Capra






 







Ci fu un quadro che nella vita avrebbe sempre voluto fare il carpentiere. Avere braccia possenti e mani ruvide come l'uomo per lavorare nell'edilizia. Invece, dovette accontentarsi di essere solo un quadro: di quelli antichi, dalla tela consumata dal tempo, coi colori a olio, che rappresentavano paesaggi vivi e ben definiti; di quelli con la cornice in legno intarsiato, dimenticati, lasciati in soffitta, a prendere umido e polvere. Un'esistenza misera per un quadro con un sogno nel cassetto... D'altro canto, però, non gli dispiaceva essere un semplice dipinto. Lo scenario fedelmente riportato sul proprio tessuto non era male: si poteva ammirare un paesaggio mozzafiato, composto da gialle praterie sconfinate e alte montagne innevate. All'orizzonte vi era un cielo plumbeo, carico di spesse nuvole bianche e grigiastre, che sembravano appartenere a un mondo alterato. Se solo qualcuno avesse potuto ammirarlo, per lui sarebbe stato confortante. Avrebbe sopportato meglio la sua condizione.
Ma un giorno, dopo quindici anni che più nessuno faceva entrare un po' di luce in quel posto abbandonato, una piccola porta di ferro si aprì. Entrò una flebile luce ambrata, che per qualche istante donò all'ambiente un aspetto più accogliente. Il quadro si sentì subito sollevato: qualcuno si era ricordato di lui, una volta tanto. Poi, entrò la figura di un uomo attempato, leggermente gobbo, che probabilmente era il suo famoso vecchio proprietario. Era girato di spalle e stava trascinando un grosso oggetto, che pareva piuttosto pesante per uno come lui. Giunse proprio davanti al quadro a olio e si fermò. Il suo respiro era un po' affannato. Pronunciò a bassa voce delle parole incomprensibili, e senza neanche voltarsi a guardarlo l'uomo se ne andò, riportando l'oscurità in quella soffitta malandata.  
Deluso e amareggiato al quadro non rimase che dedicare le sue attenzioni al nuovo arrivato. 
Quando vi posò lo sguardo rimase stupito: era un modello di media grandezza di una capra in ceramica.
Era bianca, fine, con tanto di campanaccio e due piccole corna marroni; ma era finta e immobile, così come i suoi creatori l'avevano concepita. Aveva uno sguardo triste e il quadro sapeva benissimo come si sentiva. Ci era già passato anche lui, anni or sono. 
«Benvenuta!» disse con una punta di entusiasmo.
«Ciao...» rispose lei, sconsolata.
«Che ci fai qui?»
«Non lo so...»
Il quadro pensò che la capra fosse di poche parole e che non avesse alcuna voglia di fare conversazione; ma avere ospiti era un evento più unico che raro, così insistette dicendo:
«Deve pur essere successo qualcosa...»
«Be', mi hanno sempre tenuto in giardino. Me ne stavo lì, buona buona, nella mia posizione, come oggetto decorativo... adesso penso mi abbiano sostituito con degli gnomi brutti e tozzi», rispose.
«Che notizia terribile!» esclamò il quadro con orrore.
«Sì. Pensi che rivedrò mai la luce del sole?» chiese lei speranzosa.
«Mi dispiace dirtelo, ma se sei finita qui, la risposta è no...».
Lo sguardo della capra sembrò incupirsi ancora di più. 
«Che disdetta...» 
Il quadro provò compassione per la capra, così per tirarla un po' su di morale le fece una domanda cruciale,  che avrebbe voluto fare a chiunque incontrasse lungo il suo ipotetico cammino:
«Tu hai un sogno nel cassetto?»
Alla capra sembrò illuminarsi la ceramica.
«Sì! Il mio più grande sogno è quello di diventare una capra vera! Con l'ispida e abbondante pelliccia, con il campanaccio funzionante e delle corna piccole ma robuste!»
Il quadro si esaltò dopo quella confessione, così si sentì anche lui in debito di dire:
«Io vorrei fare il carpentiere!»
«Molto bello! E pensi che un giorno riuscirai a diventarlo?»
«Ne dubito, ma lo spero vivamente!» 
Ella si rattristò ancora una volta.
«Sai cosa mi piacerebbe fare se diventassi una capra vera?» disse di nuovo, risollevando l'atmosfera.
«Cosa?» ripeté lui.
«Vorrei correre lungo i prati e respirare aria pura!». 
Fece una pausa dall'aria sognante, poi notò un dettaglio, nel quadro, che non aveva notato prima.
«Aspetta un attimo! Ma il tuo dipinto è un paesaggio stupendo!» esclamò estasiata.
Il quadro si sentì immediatamente in imbarazzo. Quell'improvvisa attenzione lo aveva spiazzato.
«Ehm... grazie!» disse impacciato lui. 
La capra continuava a osservare il paesaggio, ammirandolo.
«Quanto mi piacerebbe scorrazzare per quella prateria! Mi sentirei una capra libera e felice!» disse.
Allora il quadro senza esitare le rispose:
«Puoi farlo se vuoi. Basta usare l'immaginazione. Puoi perderti in me, come e quando vuoi. Io sono stato creato apposta per questo!».
E fu in quel momento che il quadro venne colpito dalla consapevolezza di essere un dipinto meraviglioso, e che qualcuno lo avrebbe ammirato e apprezzato davvero. 
La capra assunse, come per magia, un'espressione serena e non più triste. Anch'essa aveva trovato un nuovo motivo per andare avanti e accontentarsi di essere una capretta fatta solo di ceramica.
Il Quadro e la Capra  rimasero in quella soffitta polverosa ancora a lungo, diventando lo scopo di vita l'uno dell'altra. 














 
Fine





























 
Spazio autrice:
Adoro quando l'ispirazione mi colpisce e riesco a scrivere storielle del genere! XD
Che ne pensate? Vi è piaciuta?
Dicasi una favola nonsense. Io ne vado fiera.
Il titolo, purtroppo, non è farina del mio sacco.
È un singolo prompt che troverete nella challenge indetta sul forum di EFP - Random Prompt Challenge.
L'ho utilizzato a mio piacimento. Non c'entra assolutamente niente con il tema. 
Appena l'ho letto ho avuto l'illuminazione nonsense. E poi non ho resistito a pubblicare. 
Dunque, per essere chiari, tutti i credits vanno alla creatrice.
Ringrazio chiunque abbia letto e apprezzato.
Se mi lasciate un parere sarò più che felice di riceverlo.
Un saluto – Melinda Pressywig




 
  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Melinda Pressywig