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Autore: Defying Gravity    08/01/2014    1 recensioni
..”In occasione dell’Edizione della Memoria, per questi 75 Hunger Games.. i tributi, un maschio e una femmina, verranno mietuti tra i vincitori ancora in vita,ma nel caso in cui qualche distretto non avesse vincitori, o se questi non fossero più in vita, i tributi verranno mietuti regolarmente tra la gente, domani…”
Ora abbiamo la chiara consapevolezza che due di noi non solo dovranno affrontare gli Hunger Games, ma dovranno fronteggiare i migliori combattenti del Villaggio dei Vincitori.
E anche quest'anno Snow si è pronunciato, Vincitori e principianti lanciati nell'arena. Fantastico.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Finnick Odair, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Mentre l’ascensore sale, sento l’adrenalina salire a mille, e la paura cristallizzarsi, non c’è più tempo per quella ormai, il gioco si sta facendo duro, adesso.  Appena questo dannato aggeggio si aprirà, andrò a cercare Andrew, o non sarò lucida per fare nient’altro.
L’ascensore mi porta all’interno di quela che sembra una foresta, fitta e molto umida. Appena la capsula si apre, un caldo asfissiante mi avvolge. Capisco perché queste tutine sono così leggere, ci saranno quaranta gradi qua dentro.  Nemmeno poggio il piede sulle foglie che già si sente il cannone sparare. Alla Cornucopia starà avvenendo già la prima strage. Forse dopotutto non è cosi male stare lontano da lì all’inizio. Ho detto ad Andrew di fuggire dalla sua postazione, allontanarsi dal gruppo e nascondersi. Certo non posso chiamarlo ad alta voce, senza nessun tipo di arma, non sarebbe una mossa molto intelligente. Mi avvicino ad un grosso albero per prendere almeno un ramo, sarà meglio di niente. Ma immediatamente un piccolo uccello mi assale, scappando poi via e lasciandomi un bel graffio sanguinante sul collo. Quanto sarà passato, dieci secondi?
Mi avventuro ancora di più nella foresta, tendendo l’orecchio per cercare di captare qualche rumore diverso dallo stridere delle foglie. Non ho la minima idea di dove mi trovi, devo scegliere una direzione a caso.  Il cannone spara altre due volte, mi sembra di sentirlo ovunque e da nessuna parte. Seguono delle voci di sottofondo, questi si che mi sembrano vicine, ma non mi pare di conoscerle. Mi arrampico velocemente su un albero, e circa un minuto dopo Brutus ed Enobaria si addentrano nella foresta con un vero arsenale, non si sono nemmeno minimanente guardati intorno.
Scendo con cautela e prendo la direzione opposta, verso dove suppongo sia il centro dell’arena.  Sento ancora le foglie stridere in modo innaturale, dalla direzione in cui provenivo io. Non è che per caso mamma e papà orso siano tornati indietro?
<< ciao >> da dietro le spalle il sussurro di Peeta mi fa sobbalzare, il mio cuore ha fatto un giro su un paracadute ed  è tornato giù.
<< oh Peeta, grazie a Dio >> ha già la faccia arrossta e la divisa mezza rotta, però ha una bella spada, che mi porge un secondo dopo.
<< Katniss ha pensato che questa andasse bene >> la afferro e gli faccio un sorriso enorme
<< grazie davvero, questo è come se ci aveste salvato al vita.. dov’è Katnisss? >>
<< eccomi, dovevo assicurarmi che Brutus ed Enobaria fossero andati via >>  fa sbucando dal fogliame.
<< si li ho visti passare io, sono nella  direzione opposta. >> entrambi fanno un cenno d’assenso.
<< devo andare a cercare Andrew, lo avete visto? >>
<< no, so solo che li non c’era >> fa Katniss. Questo mi riempie di sollievo, bravo bambino.
<< ci rincontriamo dopo >> non gli do il tempo di rispondere e me ne vado a cercare Andrew.
Corro freneticamente per la foresta,e cerco di scacciare il panico che sento montare nel mio stomaco. Qui dentro è tutto uguale, non c’è modo di tentare di orientarsi.
Adesso però sono armata, quindi tento di chiamarlo ad alta voce, non mi interessa delle conseguenze, non lo troverò mai se dovrò cercare dietro ogni singolo cespuglio.
<< certamente è più bravo di te a nascondersi >>il suono della sua voce mi fa gelare il sangue nelle vene, letteralmente. Adesso non mi ci voleva proprio, non sono mentalmente in condizioni di affrontarlo. Cerco di raccogliere forze e coraggio e  di ricollegare i circuiti.
<< Finnick >>  mi giro lentamente e rafforzo la presa sulla spada. Eccolo li, con quel suo imperturbabile sorriso.
<< ciao dolcezza, ti sono mancato? >>
<< come il giorno della Mietitura >> sghignazza e avanza verso di me. Per rilfesso indietreggio, anche se non vorrei, che io sia dannata se devo aver paura di questo tizio.
<< oh andiamo, cosi è davvero troppo facile, che ci fai qui da sola? >>
<< diciamo che non ti distingui per il quoziente intellettivo vero? >> entrambi sappiamo che non è cosi, ma insultarlo mi fa sentire meglio e più al sicuro.
<< hai deciso di passare gli ultimi attimi ad insultarmi? >> mi sembrava strano che ancora non avesse fatto riferimenti.
<< l’ho deciso da quando ti ho visto  la prima volta >> annuisce e posiziona il tridente in un modo che non mi piace affatto.
<< sai non sei stata molto carina con me, saremmo potuti andare molto più d’accordo >>
<< andiamo Finnick non hai bisogno di me, ho sentito che a palazzo c’è un sacco di gente con cui vai.. d’accordo >> concludo con un ghigno. Sono solo rumors ovviamente, ma si dice ches sia il più amato di tutta Capitol City e che abbia ammiratrici in ogni angolo. Anche questo lo fa scattare, e prima che me ne accorga, le mie gambe si spostano da sole dal lato opposto, per evitare un brutto colpo. Finiamo di nuovo a combattere, questa volta la sua energia è triplicata e faccio davvero fatica a tenergli testa, sono costretta ad indietreggiare e sottrarmi ai colpi, non posso lanciargli un attacco diretto, non finirebbe bene; sembra proprio deciso a farmi fuori.
<< che c’è tesoro, hai paura di me? >> stringo gli occhi e senza pensarci mi lancio su di lui, mi accorgo troppo tardi che è una mossa inutile e dannosa, perché si sposta velocemente e mi blocca sul tronco di un albero. Ci mette davvero poco anche a togliermi la spada di mano.
<< questa la prendo io, mi hai sfregiato abbastanza. >> lo guardo faticando a respirare a causa della sua stretta, poi volto lo sgurdo cercando di guardarmi intorno per cercare una qualche ispirazione.
Si avvicina ancora di più e mi guarda sorridendo; la cosa che mi manda più in bestia è sapere di avergli dato questa soddisfazione.
<< dai fallo, so che ti stai godendo il momento, ma potrebbe arrivare qualcuno qui e farti saltare i piani >>
<< hai cosi tanta fretta di morire dolcezza? >>
<< riesci a fare una sola frase senza uno di questi stupidi vezzeggiativi? >>
<< a quanto pare sono un romanticone, piccola >> certo, ci crede solo lui, e secondo me nemmeno. Qualcosa di ruvido e gelato mi percorre il fianco, e subito dopo sento il tipico bruciore da ferita che mi fa urlare.
<< oh mi dispiace, ti ho fatto male? non volevo sai, in fondo sei una brava ragazza >> mi ripete spietatamente le spicciole giustificaizoni che ho rifialato a Caesar, per sbattermi in faccia quanto poco credibii fossero.
<< è cosi che vuoi fare, pezzo a pezzo? Potresti non avere il tempo >> non mi metto a lottare neanche più, fomenterei solo il suo ego.
<< non lo so, ci sto pensando >> mugugna mentre mi accarezza la guancia. Eh no, la morte va anche bene, l’umiliazione no. Spsoto bruscamente il viso, facendolo sogghignare di più.
<< questo lo prendo io >> una testolina bruna fa capolino da un albero prendendo il tridente di Finnick, il mio petto si libera di un macigno e in qualche modo il mio spirito si rinvigorisce. Cerco la spada a tentoni, senza trovarla, mentre tengo d’occhio Andrew che cerca di sfuggire a Finnick.
<< dai piccolo dammi quell’aggeggio >> Andrew non lo ascolta e continua ad avviarsi, solo che mentre cerca di venire verso di me Finnick lo prende dall’uniforme e lo tira su, riprendendosi il tridente.
<< azzardati a toccare mio fratello, e puoi dire addio a tutte quelle oche che ti vengono dietro >> è ora di affondare la lama, anche in senso figurato.
<< non che ci tenga chissà quanto >> impugna meglio il tridente e stringe Andrew con un braccio, finalmente il mio occhio cade sulla spada a terra, ma lui intuisce la mia mossa.
<< non te lo consiglio  >> resto allora immobile ad odiarlo in silenzio.
<< perché non la dai a me? >> ho detto che farei di tutto per Andrew, e così sarà. Lancio la spada nella sua direzione e lui sorride soddisfatto.  Mette Andrew a terra, che subito corre da me. Io resto immobile ad aspettare la prossima mossa di Finnick.
<< pensavi davvero che avrei fatto del male ad un bambino? >> beh questa non l’avevo presa in considerazioe, accidenti avevo una paura folle a dire il vero.
<< però alle ragazze disarmate, si >>
<< cerchi di giocarti la carta della pietà? >>
<< no, quella l’ha già giocata Annie >> sto andando sul pesante, lo so. Ma ne vale della nostra sopravvivenza. Vedendo l’espressione nei suoi occhi mi affretto a spingere Andrew
<< Andrew scappa >> gli mormoro all’orecchio. Lui scuote la testa rifiutandosi di lasciarmi.
<< Finnick che diavolo stai facendo? >> la voce di Peeta stavolta era tutto ciò che volevo sentire.
<< quello che ho promesso di fare >>
<< metti giù il tuo spirito guerriero e falla finita >> interviene Katniss
<< non mi pare di aver chiesto la tua opinione, no? Pensa al tuo fidanzato >>
<< no, penso ai miei alleati, e qui ce ne sono due che vogliono uccidersi >>
<< cosa? >> eslcamiamo all’unisono. Oh no, anche lui è alleato di Katniss?
<< mi prendi in giro vero? >> Peeta scuote la testa. Finnick sbuffa sonoramente e abbassa il tridente.
<< ridalle quella spada >> gli vado incontro spavalda e tendo la mano.
<< non finisce qui, lo sai vero? >> mi molla la spada e si incammina con gli altri.
<< dov’è Mags? >>
<< dietro a quei cespugli, ti stava cercando >>
Iniziamo a camminare tutti in gruppo, e non si sente nessun rumore. La foresta è in uno stato di torpore. Andrew mi tiene saldamente la mano, Mags è sulle spalle di Finnick, e Peeta taglia i rami che ostruiscono il passaggio.
Un urlo di Katniss squarcia la quiete e nel lasso di un secondo veniamo tutti scaraventati a terra. Peeta è l’unico che non si è rialzato.
<< non respira! Non respira!! >> Katniss inizia a disperarsi, Finnick tenta di rianimarlo, senza successo.
<< dai Peeta! >>  mi avvicino e noto ch Finnick non sta operando correttamente.
<< lascia che ti aiuti >> senza proferire parola mi lascia fare, almeno non è così idiota. Centro bene il posto per il battito cardiaco ed inizio a premere, mentre Finnick fa la respirazione bocca a bocca. Le mie spinte sono poc vigorose, e vedendp che Peeta non riprende conoscenza Finnick poggia le mani sulle mie e spinge più forte.
<< più forte, non stai raccogliendo fiori >> lo ignoro e lo lascio fare, mentre vedo Andrew che gli accarezza i capelli. Peeta riapre gli occhi e Katniss gli si getta addosso, come fanno a dire che non si amano abbastanza? È fin troppo palese. Li guardo abbracciarsi e accarezzo il viso ad Andrew, che inizia a deglutire rumorosamente. La sete comincia a farsi sentire.
<< dobbiamo trovare un po’ d’acqua >> i ragazzi annuiscono e riprendiamo il cammino, lasciando che sia Katniss a guidare stavolta.
Lei è l’unica che riconosce a quanto pare i campi di forza che ricoprono questa zona e ti lanciano lancinanti scariche elettriche.
Inizia a calare la sera, e anche la stanchezza, Andrew ormai si fa portare in braccio da me, e anche Finnick ha il fiatone per lo sforzo doppio che deve fare. Non abbiamo trovato da bere né da mangiare, però meritiamo almeno un po’ di riposo.
<< ci accampiamo qui? >> domanda Peeta
<< si, dovremmo essere coperti >> risponde Barbie.
Mags si adagia per terra, quindi poggio Andrew vicino a lei che lo accoglie con una carezza. Peeta intanto butta a terra un paio di copertine che ha trovato nello zaino sulla Cornucopia.
<< faccio io il primo turno >> asserisce Finnick con la sua solita disinvoltura.
<< non pensarci nemmeno, non da solo >> la sfiducia nella voce di Katniss è palese, il biondo alza gli occhi al cielo e iniza la predica sull’ aver salvato Peeta.
<< prima che arrivi anche l’alba, faccio io il primo turno con lui >> li interrompo, o per davvero non troveranno un compromesso.
<< ti piace giocare col fuoco è? >> lo ignoro e mi piazzo a sedere con l’arma. Peeta si sdraia e si appisola con Katniss vicino, e Mags ha stretto Andrew in un abbraccio per scaldarlo, perché ora che si è fatta sera è calato anche un velo di gelo con tanto di vento.
<< è una donna straordinaria >>
<< si, lo è >> si limita a rispondere, meglio non entrare nell’argomento, o mi uscirà qualche insulto su Annie.
La foresta giace in silenzio, e talvolta mi capita di incrociare lo sguardo di Finnick. Mi tiro su la copertina fino al viso, ma non  è che serva poi a molto.
<< cosa è successo al bambino? >> mi fa con voce distaccata.
<< risente la fatica, e si è sbucciato il ginocchio, niente che un po’ di sonno non possa curare >> restiamo in silenzio per un altro po’, e sento solo il suo fiato corto.
<< hai.. freddo? >> anche io uso la carta del tono distaccato, è più facile.
<< no >> non è vero, secondo me sta gelando.
Si alza e va a coprire Mags e Andrew che nel loro sonno beato non si sono resi conto di essersi scoperti.
<< visto che Peeta e Katniss ci hanno detto che siamo alleati,  per me siamo in tregua >> ridacchia e mi guarda
<< certo, a te conviene >> mi viene da roteare gli occhi e distogleire lo sguardo, sarebbe facile se non sentissi i suoi denti battere.
<< andiamo stai congelando.. perché non vuoi ammetterlo? >>
<< perché non ti fai gli affari tuoi? >>
<< perché potresti essermi utile a proteggere Andrew >> sembra sondare la mia mente, cercando di scoprire se sono cinica o voglio solo apparire come tale. In realtà sono di buon cuore, e non mi piace vederlo morire assiderato. Maledetta etica, ti porta sempre a fare cose che detesti fare.
<< vuoi..? >> lascio la domanda in sospeso, allargando il braccio per mostrargli la coperta.
<< sto bene >> continua imperterrito. Lo lascio stare per un po’, fino a che il vento non si intensifica e sembra una lama d’acciaio posata sul volto. A questo punto mi alzo e gli vado vicino, avvolgendolo con la copertina.
<< zuccone >> biascico. Resta un momento interdetto, e poi accenna a fare storie, a causa del suo stupido orgoglio.
<< io non ho stabilito una tregua.. stammi lontano >>
<< io si, perciò sta zitto >> lascia il morso e se la passa meglio su una spalla.
<< o ti avvicini o lasci perdere >> mi intima freddamente. In effetti mi sono messa un po’ lontano, e con il lembo che gli ho lasciato non ci farà molto. Sbuffo sonoramente e mi avvicino, arrivando spalla a spalla.
<< se ti stendessi in braccio a me staremmo ancora più caldi >> guardo il suo volto serio.
<< stai scherzando, vero? >> si sta scherzando, perché ridacchia immediatamente, per un millesimo di secondo ho pensato fosse serio e la cosa mi avrebbe turbato parecchio.

angolo autore:  ecco qui spero vi piaccia:)
  
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