Film > L'uomo che veniva dal nulla
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Autore: telesette    09/01/2014    0 recensioni
[L\\\\\\\'uomo che veniva dal nulla]
Ora Cha Tae-sik poteva capire.
Poteva capire finalmente molte cose.
In quelle piccole lacrime innocenti, vi era tutta la sincerità e la disperazione del piccolo cuore di So-mee: una bambina che non godeva dell'amore e dell'affetto di nessuno, nessuno...
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L'uomo che veniva dal nulla ( The Man from Nowhere - Ajusshi ), film coreano del 2010, è senza dubbio una delle storie più belle, drammatiche ed appassionanti dell'attuale generazione cinematografica. Nonostante lo sfondo che, in modo piuttosto evidente, richiama all'ormai storico film Léon del 1994.
Cha Tae-sik, uomo taciturno ed estremamente riservato, gestisce un banco di pegni in un piccolo quartiere. L'unica persona in grado di risvegliare parte delle sue emozioni è la piccola So-mee, una bambina sua vicina di casa, la quale conduce una vita assai triste e solitaria all'insegna del disprezzo della società. La madre di So-mee, una tossicomane di nome Hyo-jeong, commette l'errore di sottrarre dell'eroina ad una pericolosa organizzazione di trafficanti che tratta affari perlopiù tramite il commercio di stupefacenti e rivendendo gli organi umani prelevati dalle loro vittime. Essendo la droga nascosta in un deposito presso Cha Tae-sik, nel tentativo di ricattare quest'ultimo, i criminali rapiscono sia la madre che la figlia. Nel tentativo estremo di ritrovarle, Cha Tae-sik farà di tutto per riuscire a salvare almeno la piccola So-mee, essendole affezionato quasi come ad una figlia. 

 

 

Le lacrime di una bambina
immagini tratte da internet

 

Dietro allo sguardo di So-mee, ora allegro ora triste, perfino Cha Tae-sik percepiva chiaramente che qualcosa non andava in lei.
Quello che non capiva era perché dovesse importargliene?
Perché mai quella bambina chiacchierona e petulante, nonché abituata a rubacchiare e a mettersi nei guai, doveva suscitargli interesse o pietà?
Non era sua figlia.
Non era niente per lui.
Eppure So-mee lo aveva "eletto" istintivamente come l'unica persona a cui voler bene.
Quando la polizia le aveva chiesto se quell'uomo serio e taciturno fosse suo padre, la piccola non lo aveva indicato per togliersi dai guai con una pietosa bugia... bensì perché, nel suo cuore, il Fantasma dei Pegni era la figura più vicina a quella del padre che non aveva mai avuto.

- Signore - mormorò la piccola. - Anche tu ti vergogni di me, non è vero? E' per questo che mi hai ignorata?

Cha Tae-sik non sapeva cosa rispondere.
In realtà era la domanda stessa a spiazzàrlo.
Perché mai a So-mee doveva importare di una cosa del genere?
Non aveva senso.
Evidentemente lui ancora non capiva quanto quella bambina stesse soffrendo, né quanto fosse disperato il suo bisogno di affetto, ma ciò che lei disse dopo lo gettò nella confusione più totale.

- Ma ci sono abituata - cercò di minimizzare lei. - Anche i miei compagni di scuola e tutti i miei insegnanti mi evitano; la mamma dice che, se mi dovessi perdere, devo far finta di non conoscere il nostro indirizzo; e quando si ubriaca, dice che dovremmo morire tutte e due...

Ogni parola era come una pietra per lei.
Non era difficile da capire, soprattutto dalla voce rotta dai singhiozzi.
Tuttavia Cha Tae-sik rimase ad ascoltarla in silenzio, incapace di fare o dire qualunque cosa.

- Oggi quel brutto ciccione mi ha chiamata "pezzente", e tu sei peggio di lui - gemette So-mee tra le lacrime. - Comunque io non ti odio: io non ti odio perché, altrimenti, non ci sarebbe più nessuno che mi piace; e se ci penso, mi fa tanto male il cuore... quindi non ti posso odiare!

Ora Cha Tae-sik poteva capire.
Poteva capire finalmente molte cose.
In quelle piccole lacrime innocenti, vi era tutta la sincerità e la disperazione del piccolo cuore di So-mee: una bambina che non godeva dell'amore e dell'affetto di nessuno, nessuno...
Nemmeno di sua madre.
Ecco perché, nella sua infantile ingenuità, costei sentiva il bisogno di avvicinarsi all'unica persona "diversa" da tutte le altre.
L'unico che quasi non le parlava, ma neppure la respingeva.
Un uomo dal nulla, senza passato e senza futuro, con un presente che costituiva l'unico punto di riferimento per lei.
Lui ancora non lo sapeva ma, proprio grazie a quella bambina, il suo cuore stava a poco a poco ricordando ciò che la sua mente preferiva dimenticare... L'insieme di sensazioni ed emozioni comune ad ogni essere umano!

FINE

   
 
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