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Autore: Luce_Della_Sera    09/01/2014    3 recensioni
La maternità è una delle gioie più grandi della vita di una donna...ma quando il proprio figlio sta male, qualsiasi mamma,specie se giovane ed inesperta, prova un grande senso di impotenza e di dolore che difficilmente può essere compreso dagli altri. Nonostante questo, però, la speranza non muore mai, e può venire anche da un piccolo gesto!
Genere: Angst, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo raggio di speranza

La mattina era piuttosto fredda, ma alla giovane donna non importava: aveva bisogno di uscire di casa e svagarsi un po’, specie dopo la brutta notizia che aveva ricevuto poco tempo prima.
“Come è possibile”, si chiese, guardando intensamente sua figlia addormentata, “che una bambina così piccola debba affrontare una cosa tanto grande? Perché non è capitato a me?”.
Stette ancora un po’ a riflettere, ma alla fine si decise a muoversi: afferrò la carrozzina e lasciò l’appartamento …
In strada, tutti i passanti la fermavano:  c’era chi le faceva gli auguri, e chi le chiedeva come si chiamasse la bimba e quanto tempo avesse; lei rispondeva a tutti che la neonata si chiamava Marina e aveva quasi due mesi, facendo la parte della madre orgogliosa e felice: se qualcuno avesse potuto leggerle dentro, però, avrebbe visto che oltre alla gioia e all’amore sconfinato c’era anche molta preoccupazione nel suo cuore!
Alla fine, arrivò al parco e si sedette sulla prima panchina che trovò, posizionando la carrozzina vicino a sé. Provò a svuotare la mente dai brutti pensieri, ma non era affatto facile, perché essi continuavano a girare, per poi fermarsi sempre al medesimo punto: sarebbe riuscita a riportare a casa sua figlia sana e salva? Il medico era fiducioso, ma si trattava comunque di una piccolina di poche settimane: c’era anche una possibilità, seppure remota, che non ce la facesse. I parenti le dicevano di pregare e di non colpevolizzarsi troppo perché niente di quel che era successo era avvenuto per una sua mancanza, ma lei non riusciva a darsi pace: perché non c’era stato alcun segno di avvertimento già quando era incinta? Allora il ginecologo non aveva notato niente di strano, ma a lei era bastato guardare il minuscolo essere umano che le avevano messo tra le braccia immediatamente dopo il parto per capire che qualcosa non andava.
Così aveva girato per ospedali, cercando qualcuno che confermasse i suoi timori: ma tutti la trattavano come una giovane mamma ansiosa, e non le davano retta! Solo qualche settimana prima, finalmente, aveva trovato uno specialista in neochirurgia infantile che le aveva detto che sì, effettivamente il suo istinto le aveva suggerito purtroppo la cosa giusta: la bambina soffriva di un problema alla testa, e se non si interveniva in fretta rischiava di sviluppare ritardi mentali seri: ora, l’intervento in questione si stava avvicinando, dato che mancavano solo pochi giorni al ricovero in ospedale.
“Non preoccupatevi, signori”, si erano sentiti dire lei e il marito “Come in ogni intervento c’è sempre un minimo rischio, ma vi garantisco che farò tutto quanto è in mio potere per garantire a vostra figlia un futuro sereno. Vedrete che quando crescerà sarà più intelligente della media dei suoi coetanei!”.  Loro si fidavano, volevano fidarsi, ma non riuscivano nemmeno ad essere del tutto tranquilli … desideravano solo svegliarsi e scoprire che quel che stavano vivendo in realtà altro non era che un semplice brutto sogno.
Mentre rifletteva su tutte queste cose spiacevoli, la donna sentì un lieve fruscio provenire dalla carrozzina, e andò a vedere: Marina si era svegliata e aveva spostato le braccine,mettendole fuori dalla copertina.
L’adulta, dal canto suo, divertita nonostante la grave minaccia che incombeva su entrambe, fece per rimetterla bene, ma si fermò improvvisamente quando sentì la manina della piccola posarsi sulla sua: le sembrò che fosse un tocco portatore di un piccolo raggio di speranza, quasi come se la sua bimba volesse trasmetterle un messaggio.
“Ce la farò, mamma, non preoccuparti”, sembrava volerle dire infatti. “Non sarò ancora in grado di parlare e di vedere bene, ma sono forte! Anzi, sai che ti dico? Ce la faremo tutte e due, insieme!”.

  
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