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Autore: Lunastorta_77    29/05/2008    0 recensioni
Cosa succederebbe se una ragazza "normale" finisse ad Hogwarts? Sarebbe sicuramente un sogno vissuto ad occhi aperti!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Un mondo che non ho mai visto…
Francesca Smith era una ragazza davvero strana. Prima di tutto,vestiva sempre completamente di nero,e amava creare strane acconciature per i suoi lunghi capelli biondi. Per essere carina lo era,e molto. Aveva attirato parecchie attenzioni,quella mattina,a scuola,e non solo per la sua bellezza:aveva avuto una discussione con la professoressa di matematica riguardo il suo comportamento:Non capiva come mai non potesse liberamente ascoltare il suo iPod con la sua musica preferita,dato che la materia non le interessava minimamente…
Era molto cambiata,in effetti,da quando i suoi genitori si erano separati. Non era mai stata molto socievole,ma questa dura esperienza non aveva fatto altro che chiuderla in se stessa,spingendola a dedicarsi ai suoi innumerevoli interessi:la musica,il disegno e,ovviamente,la lettura,in particolare,il genere fantasy era quello che prediligeva,e questo è molto importante ai fini della nostra storia…
“Trovarsi catapultati da una settimana all’altra in casa di perfetti sconosciuti non è proprio il massimo,lo so…”,queste erano le false parole di comprensione della professoressa Gilbert,di matematica,che aveva trattenuto Francesca dopo la sua lezione per farle comprendere lo sbaglio commesso col suo comportamento. Francesca,ovviamente,era intenta a fissare una mosca che ronzava allegramente per l’aula,sperando col tutto il cuore che quella tortura finisse,e che potesse tornare a casa,nella sua camera a rimuginare sulla sua vita andata in pezzi…
“Signorina,mi stai ascoltando??”
“Ehm…Cosa???Si,professoressa,ma..capisce...è tutto tempo perso…”- e non aspettando neppure che la campanella suonasse per l’ultima ora della giornata,quella delle punizioni,uscì fuori dall’aula,trascinandosi la sua grande borsa a tracolla,piena di quaderni e album che racchiudevano le sue emozioni,i suoi sentimenti..nascosti tra quelle pagine,bianche o coloratissime,che impegnavano quasi interamente la sua giornata.
“Ripensandoci,non ho poi così tanta voglia di tornare a casa,a cercare di fare la figlia-modello di una tizia che neppure conosco”- pensò la ragazza,dirigendosi verso una collina che dominava l’intero paesello,troppo piccolo per una come lei.
Arrivata lì,si sedette per terra e aprì la borsa,tirando fuori un album da disegno nuovo di zecca…
“Se non la smetti con questa storia finirà che divorziamo” – sentì un giorno Francesca,tornando a scuola,la mamma parlare al telefono col padre,arrabbiata davvero tanto,perché il marito era continuamente fuori casa e al suo ritorno non riusciva mai a mettere insieme una scusa decente che potesse giustificare le sue uscite,i suoi ritardi…
I ricordi la assalivano troppo prepotentemente per far finta di niente,per tranquillizzarsi..posò l’album e scoppiò a piangere.
Non voleva cadere in depressione,voleva distrarsi,vivere nel suo piccolo mondo! Cosa la faceva star bene più di qualsiasi altra cosa? Fingere di stare in un posto lontano..fantastico..ad Hogwarts!
Con un sorrisino,prese il nuovo libro di Harry Potter dalla borsa,ancora non letto,perché non aveva avuto tempo a causa del divorzio così improvviso e del suo trasferimento con il padre a casa di quella donna odiosa!
Lo aprì e lesse tutto d’un fiato i primi 3 capitoli,sentendosi già sollevata,ma ormai la sera era calata e lei doveva per forza tornare a casa..una casa in cui si sentiva prigioniera,così come Harry…
Arrivata all’inizio della strada,vide davanti casa sua una volante della polizia,e davanti all’uscio suo padre con Morgan,la sua nuova compagna:era preoccupata davvero o era la solita farsa?
Si avvicinò alla casa e subito suo padre le si avvicinò:”Eccoti,finalmente!Ci hai fatti preoccupare!Dove sei stata?”
“Sulla collina,no? Dove vuoi che vada?Lo dice anche il nome:”Little Hangleton”,non c’è poi molto svago,qui!” – rispose la ragazza.
“Smettila con questo atteggiamento da ragazzina viziata ed entra in casa,mentre noi spieghiamo ai poliziotti perché stavamo preoccupandoci tanto per te!”- ribattè il padre.
La sua rabbia ribolliva insistentemente,premendo per uscire,ma la represse,come se volesse tenere il meglio per quando fossero restati soli in casa.
Pochi minuti dopo,Francesca era in cucina a bere un’aranciata,quando sentì sbattere violentemente la porta e subito dopo:”Che ci facevi per strada,a quest’ora,da sola? E cos’è questa storia della punizione?”
“Vedo che la professoressa di matematica ha provveduto ad avvisarvi…”- disse.
“Si,almeno lei! Ragazzina,stammi bene a sentire,sei ancora minorenne,quindi sei sotto la mia responsabilità:non voglio che accada di nuovo qualcosa del genere d’ora in poi,ci siamo capiti?”
“Cosa?Non posso sopportare l’ennesima ramanzina da te! Te che sei mio padre e non ci sei mai,non mi conosci neppure! E hai preteso lo stesso che venissi con te in questo porcile,con questa qui!” – ribatté la ragazza al padre.
“Bene,adesso sono questa qui…già odio i ragazzini,figuriamoci poi quelli che danno problemi…” – disse Morgan,la sua “matrigna”. “Non vedo cosa hai da obiettare visto che per me non sei nessuno” – disse Francesca.
“Adesso basta!”- esclamò improvvisamente suo padre,dopo aver assistito senza parole alla discussione – “Ora vai in camera tua e sei in punizione fino a data da destinarsi!”
“Cooosa???Ma è ingiusto!”- ribatté nervosa la ragazza,ma davanti al silenzio arrabbiato di suo padre non seppe che ribattere se non un “Fanc…” e se ne andò in camera sua,per sdraiarsi sul letto.
Quella stanza era quasi vuota,a parte una scrivania di legno e un vecchio armadio,in cui non aveva messo ancora niente delle sue cose,perché non ne aveva voglia e perché puzzava un po’,perciò decise di andare a dormire e tenerlo aperto.
Cadde in un sonno leggero,e disturbato da persone che entravano ed uscivano,da rumori sommessi ed urla,che sembravano esistere solo nella sua testa..oppure no? Si sedette di scatto,sentendo un rumore brusco,come di qualcosa che cade e si infrange improvvisamente a terra,trovando davanti a sé l’armadio…e se il rumore fosse venuto da lì?
Si alzò,rabbrividendo per i piedi nudi a terra,e si avvicinò a quel vecchio mobile,attirata da strani suoni e,come rispondendo ad un tacito comando,vi entrò.
  
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