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Autore: hussykawa    09/01/2014    1 recensioni
Autrice: Ricchie in a corner
Pairing: Makorra
Rating: giallo
Tipo: One-shot
Genere: sentimentale, fluff, slice-of-life
Avvertimenti: Missing Moments, probabilità di fangirleggiamenti, come vorrei che andasse a finire fra quei due
Prompt: Can we have a baby? (Burn On Fire)
Note:Una piccola One-shot scritta d'impeto dopo un tuffo nella Piscina dei Prompt della somma kuruccha. Qui il link alla sezione su 'La Leggenda di Korra': tutti lì alla ricerca dell'ispirazione! http://piscinadiprompt.livejournal.com/22868.html
Grazie infinite! *inchin*
Spero che la One-shot vi piaccia. Vi è anche una piccola citazione a Burn di Ellie Goulding, una canzone che personalmente adoro e che mi ricorda tanto Mako e Korra ^_^
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Korra, Mako, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Ricchie in a corner

Pairing: Makorra

Rating: giallo

Tipo: One-shot

Genere: sentimentale, fluff, slice-of-life

Avvertimenti: Missing Moments, probabilità di fangirleggiamenti, come vorrei che andasse a finire fra quei due

Prompt: Can we have a baby? (Burn On Fire)

 

Note:Una piccola One-shot scritta d'impeto dopo un tuffo nella Piscina dei Prompt della somma kuruccha. Qui il link alla sezione su 'La Leggenda di Korra': tutti lì alla ricerca dell'ispirazione! http://piscinadiprompt.livejournal.com/22868.html

Grazie infinite! *inchin*

Spero che la One-shot vi piaccia. Vi è anche una piccola citazione a Burn di Ellie Goulding, una canzone che personalmente adoro e che mi ricorda tanto Mako e Korra ^_^

 

Mako era di ritorno dal lavoro, quella sera. Era abbastanza stanco, e un po' trascinava i piedi per terra.

Per cercare di smaltire lo stress decise di fare un giretto al parco: il tramonto si sarebbe specchiato nelle acque del lago accendendolo di rosso come il fuoco che dominava, donandogli una sensazione di calma e serenità.

Sì, avrebbe fatto benissimo ad andarci.

Senza esitazione si diresse verso gli alberi che già iniziavano ad intravedersi in lontananza.

Appena giunto nel parco si accucciò sul suo prato preferito, sotto un albero in particolare.

Lui e Korra si erano riposati lì, appoggiati alla schiena di Naga, prima di liberare Bolin dalle grinfie di Amon e dal suo pericolosissimo Dominio del Sangue.

Fece vagare lo sguardo nei dintorni, cercando di rilassarsi.

Sul ponticello che attraversava un ramo del lago vide una donna camminare lentamente, spingendo un passeggino.

Si chinava con amore verso il bambino, semi-nascosto dal pizzo e dalla copertina.

La donna allora, per far divertire il figlio, agitò una mano verso l'acqua e creò alcune piccole sfere liquide, che fece vorticare sopra di lui.

Il piccolo muoveva le piccole mani paffute cercando di afferrarle, ma quelle scappavano via e lui ridacchiava.

Mako era davvero estasiato: non ricordava molto della sua infanzia e aveva cercato di rimuovere tutti i ricordi dolorosi che riguardavano i suoi genitori.

Si alzò e si diresse verso la signora, che vedendolo arrivare lo salutò cordiale, facendo ricadere l'acqua nel lago.

«Buonasera» rispose Mako al saluto «Mi scusi se la disturbo, ma non ho potuto fare a meno di osservarla. Sa bene come far divertire suo figlio».

La donna annuì sorridente: «Effettivamente sperimento sempre nuovi giochi, la felicità di Koh è anche la mia. Vorrei essergli sempre accanto, ma so che quando sarà più grande dovrà cavarsela da solo, proprio come è successo a Bekka, la maggiore».

Mako si sentiva stringere il cuore: avrebbe potuto quella donna essere sempre vicina al figlio? Avrebbe potuto donargli tutto l'amore che a lui non era stato concesso?

«Sa, le sue parole sono davvero belle. Io e mio fratello purtroppo abbiamo perso i nostri genitori quando eravamo molto piccoli ed ora non ricordo molto di loro. Ho cercato di dimenticare e di andare avanti, per Bolin. Adesso ho altre persone da amare, e sono felice».

«Aspetta un attimo... Tu sei Mako, giusto? Ti ho riconosciuto perché un giorno ti ho visto in televisione insieme all'Avatar, e qualche anno fa partecipavi al campionato di pro-bending!» esclamò lei.

«Sì, è esatto. Oggi io e l'Avatar siamo una coppia fissa ma lei non vuole proprio sentir parlare di matrimonio» disse Mako, rendendosi conto che quella che era iniziata come una semplice chiacchierata stava diventando una specie di colloquio psicologico.

Ma la signora era gentile ed affabile, forse avrebbe potuto dargli qualche consiglio.

«Capisco... Siccome hai perso i tuoi genitori vorresti anche tu poter avere una famiglia a cui donare l'affetto che non hai mai ricevuto. È un impegno importante e l'Avatar Korra lo sa bene... evidentemente non si sente pronta oppure le grava addosso la responsabilità di essere l'Avatar».

«Ha afferrato pienamente! Non so proprio che cosa fare, forse sono io che sto accellerando i tempi!» Mako si sedette alla base del ponte, sospirando.

La donna gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla con fare materno.

«Ascolta, se veramente tieni a Korra e non vuoi costringerla a prendersi questa responsabilità, non dovresti farle pesare la situazione. Ma dai retta a me: anche mio marito non si sentiva pronto e pensava principalmente alla carriera. Ma gli ho fatto capire che un figlio e tutte le responsabilità che ne seguono servono a rinforzare il legame fra due persone che si amano. Io so che tu puoi farcela, e anche lei. Devi solo farle capire quanto è forte e speciale. Vedrai che ti capirà».

Mako spalancò gli occhi e si alzò di scatto: «Grazie! Mille grazie davvero, signora! Adesso ho capito quello che devo fare. Arrivederci!» e corse via, dopo averle stretto calorosamente la mano.

Jaya sorrise dolcemente vedendo il ragazzo andarsene via felice, e accarezzò il volto del figlioletto che dormiva beato.

 

***

Korra era comodamente sdraiata (o meglio, stravaccata) sul divano a guardare la televisione, sorseggiando un bicchiere di acqua gassata.

Mako irruppe nella stanza come un tifone, e saltò addosso all'Avatar.

«Ciao Ma-» provò a salutare Korra, ma la sua bocca venne subito catturata da quella del Dominatore del Fuoco.

«Korra, io ti amo. Voglio avere un figlio con te. È la cosa che più desidero al mondo, stare con te e avere una famiglia insieme. Ti ricordi? Non riuscivo ad immaginare la mia vita senza di te» disse Mako d'impeto, placcando Korra sul divano.

Si rese immediatamente conto di aver parlato senza riflettere, guidato solo dalla frenesia e dall'amore che gli scoppiava dentro.

«Cosa?!» saltò su Korra invertendo le posizioni «Non puoi chiedermi una cosa così... su due piedi. Io... non mi sento pronta. Lo sai... io ti amo ma ho paura» confessò.

«Korra... sai cosa intendo con 'Ti amo'? Che ti starò sempre accanto. Che non ti lascerei mai neanche un attimo. Che sarò il tuo Fuoco, la tua luce quando sarai al buio, il calore quando avrai freddo».

Dopodiché Mako iniziò a canticchiare: una cosa strana per lui siccome non andava pazzo per la musica. Ma quelle parole calzavano alla perfezione:

«We, we don't have to worry 'bout nothing.
'Cause we got the Fire, and we're burning one hell of a something. La conosci, Korra? Si chiama Burn, Bruciare. È quello che sento per te. Abbiamo il Fuoco, ricordi? Finché abbiamo il Fuoco non avremo paura di nulla. Ci sono state cose ben peggiori nella vita da affrontare».

Korra si alzò, permettendogli di sedersi. Cercò di stare in piedi, ma Mako la trasse a sé e la fece accucciare accanto a lui, circondandola con le braccia.

La ragazza iniziò a singhiozzare: «Io... forse non mi merito tutto questo. Sono io quella sbagliata... ti meriti di meglio... Asami e il Generale Iroh sono già sposati... Anche Bolin è riuscito a trovarsi una fidanzata stabile... io invece traballo sempre. Sono l'Avatar e dovrei essere forte, ma in realtà non sono neanche capace di dirti che ti amo e che vorrei passare tutta la mia vita con te!».

Mako sorrise e le accarezzò i capelli, baciandola con una dolcezza incredibile.

«Sssh... Lo sai che amo anche la parte più nascosta di te. E sai anche che puoi essere forte come nessun'altro. Sii forte per te, per me, per la nostra idea di amore. Abbiamo avuto alti e bassi, credevamo di non poter stare insieme. Ma il nostro Fuoco è duro da spegnere».

«E non si spegnerà mai. Lo giuro» così disse Korra, affondando il viso nella giacca di Mako.

Le luci si fecero soffuse, solo una fiammella ardeva nel camino.

Korra scostò il capo per permettere a Mako di baciarla nuovamente.

Il ragazzo lasciò una scia calda, quasi bollente, che la giovane desiderò non scomparisse più. Il suo corpo, a quel tocco, aveva già scordato la paura di non essere abbastanza per lui.

Appagato della sua reazione, Mako fece scivolare le labbra dal collo alla guancia, per poi arrivare alla sua bocca, ed adularla.
Aiutandosi con le mani, il Dominatore del Fuoco la strinse a sé, facendo aderire per bene i loro profili, e le loro ombre, create dalla luce soffusa del fuoco.
Korra rispose al bacio di Mako con tanto ardore quanto bruciava il legno nel fuoco, e permettendogli di sollevarla, il ragazzo decise di sdraiarla a terra, ma su un comodo tappeto che sostava maestoso davanti al fuoco arancio.
Strusciandosi contro di lei, Mako la liberò della maglia, gettandola al pavimento, poco distante da loro. Le accarezzò la pelle con le labbra, scendendo e risalendo dai seni.

L'Avatar, emettendo un gemito, afferrò la giacca e la maglia, sfilandogliele, e portando allo scoperto il suo fisico.

Il Dominatore godeva di muscoli ben allenati e privi di qualsiasi imperfezione che potessero sfigurarlo; doveva ammettere che Mako, il suo Mako, era davvero magnifico.
Impaziente, lui l’attirò a sé, sganciandole il reggiseno; posò quindi le mani sui suoi seni, cominciando a farla ansimare. Il respiro della ragazza sul suo orecchio era troppo da sopportare ancora; con foga decise di liberarla dei pantaloni, aspettando che anche lei facesse altrettanto.
Continuò poi a baciarla con passione, giocando con la sua lingua, e sottraendola quando volesse farle un dispetto; Korra si sentiva meravigliosamente, non poteva pensare ad altro che alla sua felicità e sicurezza, nuovamente ritrovate.
Così, Mako finì per liberarsi anche degli ultimi indumenti che potessero bloccarli. Si amarono come se fosse la prima volta, come se fosse il loro ultimo desiderio prima di morire.

Sì, il Fuoco non si era mai spento.

 

***

«Korra?» la chiamò Mako dalla porta, preoccupato. «Come stai?»
Dal bagno uscì l'Avatar; visibilmente pallida, con delle occhiaie a contornarle gli occhi azzurri.
Eppure, anche in quello stato, lui la trovava meravigliosa.
«Adesso un po’ meglio».
Korra si portò una mano allo stomaco, ancora in subbuglio per tutto ciò che aveva rigettato; ma decise di non pensarci, e velocemente si avviò in cucina. Scostò una sedia, e si mantenne la fronte con le mani, con il gomito appoggiato al tavolo.
«Sarà colpa di questa piccola Dominatrice dell'Acqua che hai dentro di te?» le chiese il ragazzo con dolcezza.
«Io dico che sarà un Dominatore del Fuoco» ribatté lei, sorridente «Tutto un Fuoco, proprio come il padre».
«Se è come il padre, allora sarà un rubacuori» la stuzzicò lui, appoggiandosi allo stipite della porta.
Korra lo ignorò di proposito, lasciandosi sfuggire solo un piccolo risolino.

Poi un pensiero li colpì entrambi come un fulmine; si guardarono ed esclamarono all'unisono, preoccupati: «E se poi viene su come Bolin?!».

 

Allego la foto del Quartetto Perfezione alias Team Avatar e una gif di Baby Korra ;)

 

http://i40.tinypic.com/b8l8pk.jpg

 

http://i39.tinypic.com/eapr1e.gif

   
 
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