Era una splendida giornata al Campo Mezzosangue.
Gli uccellini cantavano,soffiava una leggera brezza e il sole splendeva alto nel cielo.
Percy era sdraiato su un prato mentre la sua attenzione balzava da un pensiero all’altro.
Ora sapeva di essere il figlio di Poseidone,uno dei tre Pezzi Grossi: era contento di aver trovato il suo vero padre,ma aveva la sensazione che per qualche motivo non avrebbero mai potuto avere un rapporto normale.
Stava fissando il cielo,quando si accorse che qualcosa non andava.
Delle nuvole minacciose stavano apparendo all’orizzonte,e il cielo stesso..si,non aveva visto male: stava diventando di un colore diverso. Una sfumatura di viola che non aveva mai visto lo stava dipingendo e Percy cominciò a sentire una strana sensazione. Era come se tutti i pensieri ed i ricordi felici a cui pensava prima stessero scomparendo in un secondo.
Cominciò a correre verso la piazza comune del Campo,dove si erano già radunati tutti,vide Annabeth e Grover e andò vicino al loro.
-Ma che diavolo sta succedendo?!- chiese.
-Nessuno sa niente,per ora- rispose Annabeth.
Tutti i membri del Campo Mezzosangue si guardavano intorno,confusi,quando videro in lontananza la sagoma di un cavallo che veniva verso di loro. No..non era un cavallo,era…
-Guardate,sta arrivando Chirone!- urlò un ragazzo dalla folla -Magari lui potrà dirci che cosa sta accadendo!-
Il centauro non si fece aspettare e,non appena arrivò di fronte a tutti,cominciò a parlare,con voce quasi spezzata. Nessuno l’aveva mai visto ridotto in quel modo.
-È successa una cosa orribile!- disse sconvolto -Che tu sia maledetto,Ade!-
-Di che si tratta??- chiesero un mucchio di persone,in coro.
-Ora non posso dirvelo,non vorrei creare il panico. Tornate nelle vostre abitazioni e rimaneteci fino a quando non vi verrà detto di uscire.-
Tutti tornarono alle loro case,anche se sbuffando,ma Annabeth,Percy e Grover vennero fermati.
-No,voi no.- disse Chirone –Voi venite con me.-
Vennero scortati fino ad una capanna che dava sul lago,dove il signor D,altrimenti chiamato Dioniso,era lì ad attenderli.
-Sedetevi- cominciò -Avrete capito che qualcosa di brutto è accaduto,per questo la situazione là fuori sta degenerando in questo modo. Ebbene,conoscete il mito del Vaso di Pandora?-
-Ehm..- rispose Percy,mugugnando.
-Lasciamo perdere,questo non è un test a sorpresa. Vi racconterò io il fatto. Dovete sapere che in principio Zeus donò ad una donna,chiamata Pandora,uno scrigno che conteneva tutti i mali del mondo,ma non solo,con la raccomandazione di non aprirlo mai. Per nessun motivo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza,che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, ed il mondo riprese a vivere.-
-Beh,sembra un bel lieto fine- ironizzò Percy.
-Già- rispose Dioniso,sarcastico -Peccato che ora Ade ha rubato lo scrigno e con un sortilegio ha fatto tornare la speranza dentro il Vaso,richiudendolo.-
-Quindi?- disse Percy –Perché ce lo sta raccontando?-
-Ve lo sto raccontando..- continuò il signor D -Perché state per andare a compiere un’Impresa.-