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Autore: dasolaconte    10/01/2014    2 recensioni
Ed al posto del vento che mi accarezza, vorrei che tu fossi qui, adesso, con i pezzi del mio cuore intrisi d'inchiostro.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che non è nel mio stile,
so che non ti aspetti queste parole,
ma vorrei tu fossi qui, adesso.





 

 
Lo sai che io non posso trovare quel sentimento che ti lega a me. 
Lo sai che sono impedita nell'amare. 
Lo sai che tutto quello che vorrei è vederti qui con me, ma niente ti riporterà qui finché non sarò io a trovarti.
E so che tocca a me trovarti, perché tu non ti troverai mai. Tu non sai chi sei, e mi preoccupa il fatto di doverti rincorrere. Io non sono brava, io non sono niente. Ma quando sono con te mi sento, come se all'improvviso tornassi a vivere, come se mi risvegliassi da un coma.
E invece tu sei sempre lì, a guardarmi con il tuo solito sorriso da stronzo, strafottente, una bottiglia di vodka in mano, e tutto sembra normale, di nuovo.
I tuoi 'ti amo' da sbronzo sono quelli che riempiono la mia giornata da sobria. E so che non avrei dovuto baciarti, e so che tu non l'avresti voluto, quel giorno. Ma come giustificare gli altri? Forse in realtà non vogliamo amarci. Forse stiamo sbagliando tutto.
Ma se invece continuassimo a sbagliare? A te dispiacerebbe?
E non so nemmeno e ci sia un filo logico tra queste parole, credo siano frasi messe insieme così, come capita. Perché le parole mi si mischiano nella testa, e mentre ti scrivo le cuffie nelle orecchie mi fanno da colonna sonora. Non so perché ti scrivo.
Non so perché non ti do mai nessuna lettera.
Non so perché sono ossessionata dall'amarti fino al cadere a pezzi. 
Il nostro è un amore distruttivo, tormentato. E non capisco perché continui. Tu sbronzo, io sbronza. 
Come se la vodka desse un nome a quello che proviamo. 
Come se dopo la sbronza tu fossi sempre qui con me. Ma invece non lo sei mai, nemmeno da sbronzo. Sei sempre da un'altra parte, anzi, non ci sei. Non ci sei mai, perché non ci sei per te. 
E odio il fatto di dipendere da te. Come quando sento voci che mi parlano di te. Come quando aspetto la notte per pensarti.
E non capisci quanto vorrei essere nei tuoi sogni. Quanto vorrei valere qualcosa per te, non solo quando ti fa comodo. Ma continuo a tornare da te.
E vorrei che per una volta ti trovassi, proprio quando mi trovo anche io, trovarci insieme, e stare così, rincorrerci per non perderci. E adesso i ti rincorro perché ti ho perso. 
E io voglio amore. Dammi amore.
Voglio che tu passi le notti insonni per me, voglio che tu mi pensi.
Il punto è che siamo persi. Bruciati. E vorrei poterti dire 'ehi ti amo tanto, sai?'
Ma io non amo. Non amo mai. E non so cos'è quello che abbiamo noi. E non so se noi abbiamo qualcosa. 
E dimmelo, dimmi se questo è davvero amore. Dimmi se l'amore è una cosa che ti brucia dentro, dimmi se l'amore è quello che ci lega.
E adesso, ti vorrei qui con me, a sperare che duri per sempre, a diventare pazzi insieme.
Eppure sembra che vogliamo diventare pazzi da soli, psicopatici senza meta.
Vorrei dare un nome alle emozioni. Ma credo che li darò il tuo nome.
Tu sei la mia emozione, quella che mi distrugge e mi mantiene in vita.
Mi chiedo come siamo finiti così. 
Mi manchi, come mi mancano le sigarette fumate insieme. E la cosa più brutta è sentirti macare. 
Non voglio che questo finisca. Non voglio che la nostra lettera finisca. 
Dimmi quello che provi, dimmi quello che ami. Dimmi se mi ami, dimmi se il mio è il nome delle tue emozioni.
E le luci si spengono, e le voci mi richiamano a te, e chissà se richiamano anche me.
Io voglio trovarti come voglio trovare me. Magari se trovo me trovo te.
Ma dove siamo? 
Dove sei? 
Credo di aver perso il mio cuore con te. I nostri cuori piangono sempre, ogni volta che lo stomaco brucia.
E vorrei guardarti negli occhi e leggerli, ma mi sento quasi analfabeta.
Perché fai così? Perché ti nascondi da me?
Ho bisogno che tu mi chiami, ho bisogno di provare la mia emozione.
Voglio che tu mi dica cos'è, perché le mie lettere riguardano  te, ma non me.
Ma poi, perché cercarmi, se mi basti tu?
Facciamo che cerco te, che è un po' come cercare me.
Il cuore infranto di una ragazzina e la voglia di amare senza saperlo fare.
Mi chiedo se non fossimo la stessa anima, magari ci hanno diviso per farci rincorrere.
E' che non so nemmeno cosa sto scrivendo, so che forse dovrei cercare anche me.

Poggiai la mia stilografica sul tavolo e presi la lettera in mano, la rilessi cercando di non bagnare l'inchiostro con le mie lacrime, quasi inutilmente. La portai in camera, nel cassetto in cui tenevo tutte le altre, dove lui puntualmente guardava. E io speravo che nel guardare vedesse i pezzi del mio cuore scritti sulla carta, intrisi d'inchiostro, strappati brutalmente dal mio petto.
Speravo se ne accorgesse prima che il mio cuore non mi desse più pezzi da scrivere, invece sembrava ceco.
Rimasi a fissare il cassetto assorta nei miei pensieri e nonostante mi ero ripromessa di conservare il suo ricordo per la notte, pensai ancora a lui, ma forse non avevo mai smesso.
Perché non smettevo mai, come la prima sigaretta. 'Poi smetto' e intanto sei alla seconda. E lui era il motivo per cui fumavo tre sigarette di fila. Lui era il nervoso e le sigarette il calmante. Eppure andava bene così. Le sigarette mi avrebbero fatto meno male di lui.
Credo che ti accorgi di essere veramente dipendente da una persona quando quella persona diventa la tua mente, quando ti alzi alla mattina, incazzata, col post sbornia, ma il tuo pensiero va comunque a lui. Quando scazzata metti il caffé sul fornello e mentre aspetti pensi a lui. Quando raccogli le lenzuola, per metterle a lavare e prima di buttarle nella lavatrice rimani ad annusarle perché sanno ancora di lui.
Dipendente da un ragazzo che non ama e che non sa di esistere. 
E dopo aver fatto ciò che facevo ripetutamente tutte le mattine uscii di casa, diretta non so dove. Troppo presto per il lavoro, troppo presto per tutto. La città silenziosa, le luci accese e i cuori spenti. Ma magari in 'sta città qualcuno il cuore ce l'aveva acceso, triste ma acceso. Perché ero dell'idea che finché ami sei triste e se non ami anche. La via di mezzo sarebbe il suicidio, o far finta di non amare.
Appoggiai il mio skate a terra e andai, il rumore delle rotelle era un suono estremamente rilassante per le mie orecchie, lasciai che il vento mi accarezzasse il volto. Ma le carezze del vento erano imparagonabili alle sue.
Ed al posto del vento che mi carezza, 
vorrei che tu fossi qui, adesso, insieme ai pezzi del mio cuore intrisi d'inchiostro.


 




Il mio rapporto con questo sito è una specie di tira e molla, mi registro, scrivo, cancello e elimino l'account. Spero che non succeda un altra volta. So che nessuno si ricorderà di me, ma sono comunque tornata. Che ne dite di lasciarmi una recensione? Vorrei sapere cosa ne pensate, cosa vi ha trasmesso la storia.. 
  
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