Fanfic su artisti musicali > Union J
Ricorda la storia  |      
Autore: x_teamloula    10/01/2014    2 recensioni
'Sono l'unica che ti fa ridere quando vorresti soltanto piangere, conosco le tue canzoni preferite e mi racconti dei tuoi sogni.
Penso di sapere dove appartieni, penso di sapere che è con me, tu appartieni a me.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
'They belong each other..'

"You’re on the phone with your girlfriend, She’s upset.
She’s going off about something that you said
She doesn't get your humour like I do."


Julie era coricata sul letto, i suoi capelli biondi erano legati in una treccia a spiga, la sua preferita, indossava la solita maglietta e un paio di short di jeans. 
Stava ascoltando una delle sue canzoni favorite: You belong with me della Swift. 
Guardava incessantemente il soffitto, pensando a chissà cosa.
E quel 'chissà cosa' non era un qualcosa di indefinito, anzi, forse era definito fin troppo.
Il suo sguardo puntò la finestra, nascosta dalle tende color celeste che le trasmettevano un certo senso di pacatezza; si alzò per sbirciare al di fuori di esse, per vederlo, vedere quel dolce sorriso, i suoi lineamenti impeccabili, le labbra carnose e i capelli scombinati che andavano in qualunque direzione. 
Scostò quindi lievemente la tenda e lo vide,era al centro della camera che ciondolava, mentre parlava a telefono.
Ogni tanto a lui scappava una risatina e nello stomaco di Julie si scatenava il putiferio, possibile che le faceva questo effetto?
Molto probabilmente parlava con la sua ragazza, la classica snob,capo delle cheerleader, venerata da tutti per uno strano motivo ignoto.
Julie sospirò, delusa e triste, ma non smise di osservarlo.
Gli occhi del giovane erano spenti, il suo era un sorriso triste e lei lo sapeva benissimo, voleva aiutarlo, lo guardava per salvarlo, come se lui potesse crollare da un momento all'altro.
Improvvisamente il sorriso del ragazzo si tramutò in broncio, dopo qualche minuto attaccò la telefonata,mentre si sedeva sul letto con fare affranto.
Poi la notò e le sorrise, Julie fece lo stesso e apparentemente sembrava esser , in quel momento, la persona piu' calma dell'intero globo terrestre.
Lui in realtà non sapeva che dentro stava morendo, per una semplice occhiatina accompagnata da un sorriso, quasi le tremavano le mani, o meglio,le tremava il cuore.
George si girò, allungandosi verso la sua cartella, e prese un foglio con un pennarello.
Era così che comunicavano, i due.
'Che fai, spiavi?' - il ragazzo alzò il foglio, appoggiandolo dolcemente alla finestra.
Julie, a leggere quelle parole rise, poi si munì anche lei di foglio e pennarello.
'In realtà contemplavo le tue tende.' - alzò il suo.
Allo Shelley scappò una risatina, una delle solite che a lei facevano impazzire.
'Belle, non trovi?' - scrisse poi il ragazzo.
'Idiota.' - alzò il foglio, scritto a caratteri cubitali, accompagnato da un cuoricino.
'Tutto bene?' - Julie alzò il secondo foglio.
Lui si limitò a fare spallucce, così lei alzò un altro foglio.
'Era la tua ragazza a telefono?' 
'Già...' - scrisse, annuendo. 
'Che ha fatto stavolta?' 
'Nulla, non importa..' 
Julie disegnò una faccina triste, cosa che fece sorridere George.
'Ora vado, buona notte Julie.' - lui alzò l'ultimo foglio, si passò una mano fra i capelli e la ragazza lo salutò, gesticolando. 
Poi prese l'ennesimo foglio e sopra scrisse le fatidiche tre parole, lo alzò e notò che lui aveva già chiuso le sue tende.

"I’m in the room, its a typical Tuesday night,
I’m listening to the kind of music she doesn't like
And she’ll never know your story like I do." 


Julie chiuse anche le sue, mentre il suo cuore proprio non riusciva a chiudersi.
Era colmo e stracolmo di amore, tutto per quel ragazzo. 
Ecco che dalla sua playlist partì un'altra canzone,quella che la gasava piu' di tutte.
'Sta volta era la canzone preferita di George: Head in the clouds.
Così afferrò la spazzola e, usandola a mo' di microfono, iniziò a ballare in modo buffo mentre il suo cuore probabilmente stava esplodendo dalla felicità. 
Si piazzò davanti allo specchio, le sue condizioni magari non erano delle migliori ma si sentiva così maledettamente bene che niente avrebbe potuto cambiare il suo umore in quel momento, niente eccetto George.

"But she wears short skirts, I wear t-shirts.
She’s cheer captain and I’m on the bleachers.
Dreaming about the day when you wake up and find
That what you’re looking for has been here the whole time." 


Si buttò di peso sul letto, con un leggero affanno e un sorriso sulle labbra. 
Lui non capiva che effetto aveva su di lei, non riusciva a vederlo.
Julie era sempre stata lì per lui, consolarlo, ascoltarlo, parlandoci e, come previsto, aveva finito per innamorarsi di lui. 

"If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along, so why can’t you see?
You belong with me,
You belong with me."
 

***

Julie era seduta sulla solita panchina del parco.
Panchina che una volta era sua e di George, era la loro panchina. 
Lui giocava spesso nel parco con i suoi amici e lei era solita guardarli e tifare, di nascosto, per il ricciolino.
Ed eccoli arrivare da lontano, lui e i suoi altri tre amici, per la loro partita e subito sentì un calore a livello delle guance, era arrossita.
'Ehi Julienne.' - uno dei ragazzi,notandola, si rivolse a lei.
'Chiamami ancora così e ti strozzo, Joshua.' - fece lei, con una smorfia divertente.
Si alzò e salutò i ragazzi, alternando abbracci veloci e leggeri baci sulla guancia.
Poi arrivò il turno di George che la superò,evitandola.
Julie si sentì mancare, girandosi per osservare il ragazzo e dove stesse andando.
'Oggi faccio lo spettatore insieme a te, Julie.' - disse,sedendosi su quella panchina.
Lei rimase in silenzio,non sapeva cosa dire. 
Era contenta, ma comunque imbarazzata.
'Che fai, non dici nulla?' - la incoraggiò con un sorriso.
Nel vedere le sue tenerissime fossette le scappò una risata, poi si sedette accanto al riccio e iniziarono a commentare stile telecronaca i ragazzi. 
'Jaymi, caccia la sassy calciatrice che è in te.' - urlò in primo momento.
Julie scoppiò a ridere - 'Tu sei veramente pazzo, te l'hanno mai detto?' 

"Walking the streets with you and your worn-out jeans,
I can't help thinking this is how it ought to be
Laughing on a park bench, thinking to myself
Hey, isn't this easy?"


Anche lui rise, adorava quella ragazza..dio se l'adorava.
'Dovresti incitare anche tu,sai? Secondo me sei brava.' - disse, dandole una gomitata amichevole.
'Okay, ci provo..
Jamie Paul Hamblett, stai rendendo fede al tuo nome da ragazza, andiamo.' - gridò la ragazza, facendo scoppiare quasi in lacrime lo Shelley. 
'Mi dispiace ragazzi,senza di me sembrate un branco di femminucce.' - fece quest'ultimo, prendendo in giro teneramente i suoi migliori amici.

"And you’ve got a smile that could light up this whole town,
I haven't seen it in a while since she brought you down.
You say you're fine, I know you better than that
Hey, What ya doing with a girl like that?" 


'E comunque Jul..' - il ragazzo non finì la frase che gli squillò il telefono - 'Scusa, è Lauren, devo rispondere..' - continuò poi,alzandosi.
'No,fa pure..' - fece Julie, cacciando uno dei sorrisi piu' malinconici. 

"She wears high heels, I wear sneakers
She’s cheer captain and I’m on the bleachers."


Tornò dopo una decina di minuti, aveva un fare irrequieto e nervoso.
'Tutto bene?' - disse la ragazza, ferma sulla panchina dove lui l'aveva lasciata.
Scosse leggermente la testa - 'Questa ragazza mi farà impazzire prima o poi.
Ora vado, sono stato bene oggi.' - disse, dandole un bacio sulla guancia che la fece rabbrividire. 
'Ciao ragazzi.' - urlò poi, allontanandosi. 

"Dreaming about the day when you wake up and find
That what you’re looking for has been here the whole time."


***

Julie era immersa nei suoi compiti del fine settimana, quella sera c'era il ballo ma lei non ci sarebbe andata.
Alzò lo sguardo dal noioso libro di biologia e guardò fuori dalla finestra, vide George in smoking che si aggiustava i capelli allo specchio.
Si incantò a guardarlo, come spesso faceva, fino a quando lui non si accorse di lei e la salutò sorridendo.

"If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along, so why can’t you see?
You belong with me."


'Non vieni al ballo?' - ecco che ripartivano i foglietti.
Lei fece spallucce. 
Lui rispose disegnando una faccina triste.
'Divertiti..' - scrisse lei, sforzandosi di sorridere.
Lui guardò verso il basso mentre Julie sventolò la mano per salutarlo, dopo di che quest'ultima decise di chiudere le tende, ri concentrandosi sullo studio. 

"Standing by, waiting at your back door,
All this time how could you not know that?
You belong with me,
You belong with me."


Purtroppo però le fu difficile, un po' per George e un po' per suo fratello che irruppe freneticamente in camera sua senza nemmeno bussare. 
'Julie..che ci fai così? Devi andare al ballo.' - disse Olly.
Lei fece un ghigno - 'Seh, e con chi ci dovrei andare?' 
'Non hai bisogno di un accompagnatore,lo sai.' 
Lei scrollò le spalle mentre lui aprì il suo armadio e le prese uno dei vestiti piu' belli.
'Infilati questo, truccati e legati i capelli in uno chignonné, sarai bellissima.' - la incoraggiò il fratello.
Lei sbuffò e fissò incerta il vestito, poi si buttò.
Era bellissima.
Bella come poche, si infilò la maschera e , in compagnia di Olly, si recarono al ballo.
Appena entrarono le luci si rivolsero praticamente su di lei e questo la fece sentire in imbarazzo.
Ci volle poco a trovare il suo riccio, grazie appunto dai capelli.
Provò a superare la folla, che tra l'altro non smetteva di fissarla, e a raggiungerlo per salutarlo ma,quando se lo ritrovò davanti,lui non la riconobbe.
'Ti va di ballare, ragazza misteriosa?' - ammiccò,vedendola piu' bella che mai. 
Lei annuì, non voleva farsi riconoscere.
Si trovavano proprio al centro della pista ed erano sempre piu' vicini, il cuore di Julie batteva a mille e le sue guance divennero del colore delle sue rosse labbra.
George si avvicinava a lei sempre di piu', lei sentiva il respiro del ragazzo sul suo collo e questa sensazione la sballava piu' di qualsiasi cosa avesse mai bevuto o fumato.
C'erano quasi, si stavano per baciare.
Tuttavia d'impulso Julie si allontanò di qualche centimetro - 'No George, sei fidanzato.' 
'Julie?' - fece lui, sorpreso. 
'Che cosa ci fai con questa grossolana?' - urlò Lauren,in preda ad una crisi,accorgendosi della loro vicinanza. 
'Divertiti.' - disse Julie un attimo prima di fuggire, guardando George completamente spiazzato.

"Oh I remember you driving to my house in the middle of the night,
I’m the one who makes you laugh, when you know you’re about to cry."


Entrò nella sua camera, gettandosi a peso morto sul letto mentre le lacrime scendevano implacabilmente sul suo viso.
Non riusciva a smettere di piangere, continuava a ripetere 'Non sarei mai dovuta andare a quel ballo.' 
Lo amava, lo amava piu' di qualsiasi cosa.
Lui apparteneva a lei, a nessun altro. 
Il problema è che lui era troppo bello e lei troppo incasinata..

"I know your favorite songs and you tell me about your dreams,
I think I know where you belong. I think I know it’s with me."


Julie aveva passato tutta la notte e gran parte della mattinata seguente a piangere, fino a quando..

'Ehi,Julie..' - sentì una voce dietro di se.
O meglio, non una voce ma quella voce, la sua voce.
Fece girare la sua sedia con le rotelle e lo vide, era davanti a lei.
'Ciao.' - ammiccò, guardando il basso.
'Mi dispiace per quello che è successo ieri.' - fece lui,schiarendosi piu' volte la voce.
'No, è stato tutto un malinteso,non preoccuparti.' - si sforzò di sorridere la ragazza.
'Hai gli occhi gonfi di chi piange di nascosto e le labbra stanche di chi sorride per finta.' - ammiccò tutto d'un fiato il ragazzo.
'Cosa?' - chiese stupita e confusa Julie.
Ma non ci fu risposta.
'Perché sei qui, George?' - chiese ancora.
'Io.' - balbettò lui - 'Io non lo so, Julie. Non ne ho idea, sono confuso.'
'Aspettare te è come aspettare la pioggia durante la siccità: inutile e deludente.' - fece la ragazza, guardando verso il basso..
Lui annuì affranto - 'La tua frase preferita..'
'Del mio film preferito.' 
'Cinderella story.' - sorrise tristemente il ragazzo - 'Ora..ora vado, c'è la partita tra un'ora e, vieni?' - chiese,deglutendo.
'No.' - rispose la ragazza, freddamente.

"Can’t you see that I’m the one who understands you?
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me." 


***

Erano passate quasi due ore e la partita sarebbe finita a momenti.
Julie si sentiva tremendamente male per come aveva risposto al ragazzo.
Decise di uscire in fretta e furia e recarsi allo stadio della scuola dove si teneva appunto la partita, avrebbe voluto chiedergli scusa e magari anche urlagli in faccia ciò che provava, ma a questo ci avrebbe pensato dopo.
Arrivò sugli spalti, davanti a tutto e lo vide a terra.
Iniziò ad incitarlo come lui gli aveva insegnato. 
'George, alzati.
Hai una partita da vincere!' - urlò.
Tutti si girarono verso di lei, compresa Lauren che le mandò un'occhiataccia.
Lui la guardò e sorrise, corse verso di lei senza uscire dal campo.
La guardò da sotto gli spalti - 'Perché sei venuta?' 
Lei cacciò il foglio.
Il foglio dove c'erano scritte le tre fatidiche parole.
'I love u.' 
Il volto di George, nel leggerlo, si illuminò in un sorriso impeccabile, meraviglioso.
Poi si abbassò e prese dalla borsa lasciata sulle panchine il suo foglio,dove c'erano scritte le stesse tre parole.
Julie si portò le mani alla bocca e voleva urlare di gioia, ma tutto quello che urlò fu - 'Hai una partita da vincere, corri campione!' 

"Standing by or waiting at your back door
All this time how could you not know that
You belong with me,
You belong with me."


Nel giro di una decina di minuti la partita finì e il risultato fu un pareggio, ma non importava.
George la raggiunse sugli spalti e l'abbracciò.
'Potrai anche non aver vinto la partita, ma tu sei il mio campione.' - fece lei , guardandolo dritto negli occhi.
Entrambi guardarono verso l'alto, stava iniziando a piovere.
'Non sono piu' come la siccità.' - sorrise il riccio, poi continuò - 'Io appartengo a te, l'ho sempre saputo.' - disse, azzerando le distanze tra loro.
O meglio, tra le loro labbra.

"Have you ever thought just maybe
You belong with me,
You belong with me."


 
SPAZIO AUTRICE:
Ecco, questa è la mia prima OS e spero vi piaccia.
Come si può notare è basata sulla canzone della Swift 'You belong with me' ed ho cercato di far coincidere le parole con la storia, spero di esserci riuscita! 
Allora, volevo solo dire che ho fatto questa storia per Giulia, infatti è dedicata proprio a lei.
Lei ama la Swift,è il suo idolo insieme agli Union J e sente un amore platonico fortissimo per George Shelley e quindi BAM (il nostro bam AHAHA) ho messo tutto insieme.
Questa ff è ispirata tanto al video della canzone e l'ultima parte fa riferimento a 'Cinderella story' perché amo quel film è ho dobuto citarlo ewe.
Eh beh,spero di scrivere altre os perché è stato veramente una figata lol quindi nel caso, ci vediamo alla prossima ff.
Ps. io sono il capitano delle Geolia shippers HAAHAHAHAH
Bye xx.

 
- Se volete, lasciate una recensione.
Mi farebbe piacere aw.
 -

- Grazie Giuls per avermi ispirato, grazie per tutto quanto.
To get there,together.. GM.-
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Union J / Vai alla pagina dell'autore: x_teamloula