Moonlight Sonata





...Quando eravamo piccoli...e avevo paura del buio...


Venivo sempre da te












Di soppiatto percorrevo i lunghissimi corridoi dell'orfanotrofio... salivo le scale... e tutto iniziava





Prima un suono debole... poi più accentuato.



Con il mio peluche stretto al petto mi avvicinavo sempre di più, guidato dal suono di quella che ormai era divenuta la mia ninna nanna...



< ... Mello...>


...che si infrangeva nell'aria ogni qualvolta le mie piccole mani aprivano quella porta...



Un suono sordo provocato dai tasti del pianoforte a coda premuti contamporaneamente prendeva il suo posto, per poi lasciare spazio ad una melodia ancora più dolce della stessa sinfonia di Beethoven... anche se più dura.


Tu eri lì che mi guardavi. I biondissimi capelli che ti risaltavano al buio, sotto la tenue luce della luna che filtrava dall'enorme finestra dietro di te






< Che vuoi Near? Che ci fai quì?!>

< ...>

< Lo capisci si o no che domani devo riuscire a suonare quella maleddettissima sinfonia???>

< ... si lo so... ma...>

 

" Non maledire questa sinfonia Mello... tu non hai idea di quanto mi senta tranquillo quando la suoni..."








< Ma cosa???>

< Non riesco a dormire... ho paura... del buio>


Mi guardavi sempre allo stesso modo... non ho mai capito se mi compatissi, mi odiassi o se , almeno un minimo di bene me ne volessi...

Fatto stà che dopo pochi istanti ti alzavi dalla tua postazione chiudendo le finestre ed uscivi dalla porta, facendomi strada verso la tua stanza... strada che ormai io conoscevo alla perfezione.


E da quel momento fino alla mattina dopo mi lasciavi dormire con te...





















Quando avevo 12 anni...e avevo paura del buio...


Guardavo spesso fuori dalla finestra ripensando a te












Percorrevo i corridoi a passo svelto...paura...? ...angoscia?

o forse... semplice voglia di vederti...?

anche se sapevo benissimo che non ti avrei trovato...



Non stringevo più il mio peluche al petto... questo era stato sostituito da un puzzle bianco che, non so perchè mi portavo sempre appresso... forse anche io sarei voluto essere come quel puzzle...

Nemmeno un tassello mancante... che invidia...

Io non sarei mai stato completo... avevo l'intelligenza... avevo i giocattoli... ma non avevo te.



Aprivo la porta... come previsto...

Tu non eri lì... nessuna sinfonia veniva interrotta... nessuna sinfonia veniva suonata...


Ed era tutta colpa mia...

< Perdonami Mello...>




















Un edificio in rovina... adesso sono quì... da solo...

i miei sottoposti se ne sono andati sotto mio ordine













Non c'è nessun corridoio familiare...

resto fermo chino sul pavimento


Non ho peluche stretti al petto


Non ho puzzle bianchi completi... ormai quelli non li invidio più...



Una piccola figura, grande quanto un pollice...

La tengo tra le mani...



Quanto sono stupido...



La mia mente da bambino ancora non mi ha abbandonato... perchè...?




Non mi rimane più nulla... assolutamente... nulla...



E nella completa solitudine alzo gli occhi verso il vetro rotto dell' edificio


è notte fonda


c'è la luna in cielo...








< Ciao Mello...>



sorrido... non ho più paura...






Da qualche parte... in quel cielo stellato ci sei anche tu.


E sotto il chiaro di luna che per tante notti ho osservato...



riesco a sentire quella dolce ninna nanna che tanto mi è mancata...



< Ti voglio bene...>







Fine