Dal momento in cui lo avevo visto, continuavo a dirmi che non era possibile, non era possibile che lui fosse qui dopo tutto quel tempo. Con la mente cercavo ogni soluzione pensabile, ma l'utilità dei miei sforzi si spense definitivamente quando parlò.
«E' inutile che continui a cercare una spiegazione, poichè nella tua testa non la troverai. Sono qui, e questo credo che basti.»
La sua voce quasi mi fece trasalire: ormai non mi aspettavo proprio più che conversasse con me. Lo guardai mentre lo sbuffo del fumo gli scivolava via dalle labbra, senza riuscire a dire niente. "Ok, mantieni la calma. Ce la puoi fare."
La parte accesa della Winston si colorò nuovamente di rosso ed io, cercando di avere un atteggiamento rilassato, gli domandai se avesse voluto trattenersi ancora a lungo.
«Purtroppo no. Devo tornare appena finisco questa.» disse, indicando quella sottile cicca. «Capisco.»
Diede le ultime boccate in silenzio, quindi si alzò ed io lo imitai.
«Bene, direi che è giunto il momento di congedarmi.»
Allungò la mano. «E' stato un piacere», disse sorridendomi e spostandosi i lunghi capelli dal viso.
«Anche per me, credimi..» mormorai con imbarazzo, stringendo le sue dita. Erano intensamente fredde, ma non di certo a causa del gelido clima invernale.
«Beh, allora ci vediamo presto.» conclusi, probabilmente con la speranza di fare nuovamente un singolare incontro come quello. Eppure, a quelle parole, lui sembrò turbato. «Non dire "ci vediamo presto".. Non è giusto nei tuoi confronti. Sei giovane. Piuttosto, dì "ci vediamo".. E basta. Il fatto che ci vedremo, un giorno lontano, è più che prevedibile. Non trovi?»
Annuii. Il ragionamento non faceva una grinza, in effetti.
«Allora.. Ci vediamo.»
«Così va meglio.» rise.
Poi mi voltò le spalle, e sparì così come era arrivato.